Andata o ritorno? Destra o sinistra? Nelle storie di Marco Ponti convivono spinte opposte. Bivi di fronte ai quali decidere, scelte dalle quali non può fuggire. Nel suo cinema si muove una generazione intera, quella dei trentenni italiani, giovani insoddisfatti, a volte inetti, pedine immobili in una realtà vissuta passivamente. Il cinema ferma il tempo e descrive la stasi degli spazi e dei sentimenti. Anche l'amore è precario e i rapporti fugaci come un colloquio di lavoro. Con grande attenzione all'aspetto formale dell'opera, Ponti scrive e dirige racconti di un'età di mezzo, in bilico tra il non più e il non ancora.
Formazione, scrittura, regia
Marco Ponti nasce ad Avigliana (Torino) il 25 luglio 1967. Appassionato di fumetti, perfeziona gli studi sulla scrittura con un master in Tecniche della narrazione alla scuola Holden. Il lavoro di sceneggiatore lo vede impegnato in collaborazioni con il Teatro Stabile di Torino e in diverse produzioni televisive. Mentre alla fine degli anni '90 la carriera da regista si perfeziona con i cortometraggi, si dedica alla prima stesura di un copione cinematografico con Se fossi in te (2001), diretto da Giulio Manfredonia. L'esordio alla regia arriva l'anno successivo con il manifesto sociale Santa Maradona (2002), racconto delle speranze post laurea di un giovane torinese. Il film gli vale un David di Donatello come miglior regista esordiente. Al premio segue la regia di un secondo lungometraggio, A/R Andata+Ritorno (2004) altra commedia generazionale di giovani delusi ed inquieti. Mentre la carriera di sceneggiatore continua con film come L'uomo perfetto (2005), Cardiofitness (2006), Ponti si avvicina alla musica girando sia un documentario dedicato a Jovanotti ("La luna di giorno" - "Un ritratto in movimento") che un videoclip di Vasco Rossi (il singolo "Il mondo che vorrei"). Dopo aver co-fondato una casa di produzione con sede a Los Angeles, la Wonderland Entertainment, ritorna alla regia con Passione sinistra (2013), crocevia di personaggi schierati, ingabbiati in ruoli sociali da ridefinire e riscrivere.
Nel 2015 dirige invece la Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti nella commedia Io che amo solo te, seguito l'anno dopo da La cena di Natale.