Debutta giovanissimo producendo il primo film di G. Piccioni Il grande Blek (1987). Nel 1989 fonda la casa di produzione Fandango (il nome deriva dal titolo dell'omonimo cult movie di K. Reynolds), che ha tra le pellicole al suo attivo La stazione (1990) di S. Rubini, Come due coccodrilli (1993) di G. Campiotti, coprodotto dalla Colorado Film di M. Totti, Il cielo è sempre più blu (1996) di A. Grimaldi, Radiofreccia (1998), opera prima e buon successo commerciale della rockstar italiana L. Ligabue, L'ultimo bacio (2001) di G. Muccino, che sbanca il botteghino, e Respiro (2001) di E. Crialese, primo film italiano ad aggiudicarsi il prestigioso premio della Settimana della critica al Festival di Cannes del 2002. Oltre ad aver contribuito al rilancio del giovane cinema italiano, Procacci partecipa alla produzione di opere di autori stranieri sempre interessanti e sui generis: è il caso di Bad Boy Bubby (1993) dell'australiano R. de Heer, Gran premio della giuria a Venezia, La maschera di scimmia (2001), di un'altra regista australiana, S. Lang, e Dust (2001), atteso, anche se un po' deludente ritorno alla regia del macedone M. Manchevsky. La Fandango è anche casa editrice e di distribuzione, sempre privilegiando un cinema di qualità capace di misurarsi con le esigenze e con le attese del mercato.
Da Garzantina del cinema