Radiofreccia

Film 1998 | Drammatico, 112 min.

Regia di Luciano Ligabue. Un film con Luciano Federico, Stefano Accorsi, Francesco Guccini, Serena Grandi, Patrizia Piccinini. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 1998, durata 112 minuti. Uscita cinema venerdì 16 ottobre 1998 distribuito da Medusa. - MYmonetro 3,19 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 3 maggio 2022

Argomenti:  Cantanti e pop star alla regia

Anni settanta. Un gruppo di ragazzi cerca di mettere insieme una radio libera in ricordo di un amico "trasgressivo". Ha vinto 2 Nastri d'Argento,

Radiofreccia è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING e in DVD e Blu-Ray su IBS.it e su LaFeltrinelli.it. Compra subito

Consigliato sì!
3,19/5
MYMOVIES 2,75
CRITICA
PUBBLICO 3,62
CONSIGLIATO SÌ
L'ottimo esordio alla regia di Ligabue: immagini e parole di vita di un piccolo centro di provincia.
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 3 maggio 2022
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 3 maggio 2022

20 giugno 1933 sera. Diciotto anni dopo essere stata aperta, Radiofreccia (originariamente Radio Raptus) chiude le trasmissioni. Bruno Iori, fondatore e deejay, decide di raccontare come è nato il nome con cui l'emittente è ora nota. Cambiò il giorno dopo la morte per overdose da eroina di Ivan Benassi detto "Freccia" per una macchia su una tempia. Per farlo descrive com'era la vita in una cittadina emiliana a metà anni Settanta con gli amici che facevano gruppo anche se avevano caratteri diversi e differenti visioni della vita e con gli amori, le delusioni, gli incontri della vita quotidiana.

Luciano Ligabue al suo esordio dietro la macchina da presa e con l'aiuto di Antonello Grimaldi dipinge con immagini e parole la vita di un piccolo centro di provincia lontano dalle manifestazioni e dalle bombe.

Ci sono un nome e una professione che uniscono due film che hanno lasciato un segno nell'evoluzione del cinema italiano. È quello di Antonello Grimaldi, mentore di Ligabue e aiuto regista di Giuseppe Piccioni per il suo film d'esordio Il grande Blek. Il regista marchigiano in quel film del 1987 raccontava il'68 e dintorni di inizio anni '70 in una città di provincia, Ascoli Piceno, riuscendo a far percepire a chi viveva nei grandi centri urbani come i conflitti acquisissero una dimensione diversa in quella realtà.

Ligabue, undici anni dopo e con un approccio molto diverso, si mette alla prova facendo altrettanto con la descrizione, quasi a staffetta, del periodo immediatamente successivo cambiando non di molto la latitudine e conoscendo a sua volta, lui di Correggio, la materia che tratta. Il punto di partenza sono i suoi racconti raccolti in "Fuori e dentro il borgo" che trovano una struttura, che lui definisce di "regia circolare", che gli permetta di focalizzare le vicende di più personaggi facendo però in modo di far ritornare poi la narrazione sul fil rouge delle vicende di Freccia, del suo perdersi per poi ritrovarsi per perdersi di nuovo.

Intorno a lui i suoi amici, con le loro imprese goliardiche, le loro battute, il loro lasciarsi vivere salvo poi non riuscire più a controllarsi come accade a uno di loro. Su tutto questo la nascita delle prime radio 'libere' come si chiamavano allora e come Eugenio Finardi le cantò tessendone l'elogio: "Se una radio è libera, ma libera veramente/Mi piace ancor di più perché libera la mente".

Radio Raptus nasce così, quasi per caso, e la vediamo crescere per farsi voce e coscienza anche critica di quanto sta accadendo fuori delle sue mura (resta nella memoria la scena in cui Ivan racconta come è caduto nel gorgo dell'eroina).

Piano piano la pubblicità vi troverà spazio ma lo spettatore la incontra nel momento della sua chiusura, quando diventa necessario fare memoria su quanto accaduto nel corso degli anni in cui muoveva i primi passi con nastri, vinili e audiocassette. Per fare ciò è necessario curare anche la colonna sonora che deve essere costata non poco in diritti ma che ricostruisce con attenzione filologica il background acustico di quei giorni senza però mai cadere nella nostalgia fine a se stessa. Si tratta semmai, per lo stesso Ligabue, che nel libro aveva immesso più di un elemento autobiografico, di fare i conti con la sua generazione in costante equilibrio instabile tra ribellione, ribellismo sterile e omologazione.

Sei d'accordo con Giancarlo Zappoli?
Esordio alla regia per Ligabue.

Anni settanta. Un gruppo di ragazzi cerca di mettere insieme una radio libera in ricordo di un amico "trasgressivo". Piccolo spazio per piccolo gergo, piccole storie e piccole idee: "la droga è come la musica, anzi, meglio". Con Guccini che fa il barista e un richiamo a Trainspotting della bassa.


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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 25 dicembre 2009
ultimoboyscout

Ho veramente apprezzato questa opera prima del Liga in versione regista. Lo adoro come cantante e ho guardato il film solo per rispetto nei suoi confronti (ho letto anche i suoi libri, tra cui Dentro e fuori il borgo, da cui è ispirato il film) e devo dire che sono rimasto sorpresissimo...in positivo ovviamente. Bravo Accorsi, molto bravo Federico, sempre adeguato alla situazione Guccini, ma le star [...] Vai alla recensione »

sabato 16 gennaio 2010
alberto.dif

film molto ben costruito che ti fa riflettere e immedesimare nei personaggi. Racconta le storie di una compagnia di ragazzi negli anni 70,tra i sogni di avere una frequenza radio fm,problemi in famiglia e la droga. un film che ti rimane dentro accompagnato dalla chitarra del liga che amplifica le emozioni lungo tutto l'arco del film.consigliato!!

martedì 26 novembre 2019
Great Steven

RADIOFRECCIA (IT, 1998) di LUCIANO LIGABUE. Con STEFANO ACCORSI, LUCIANO FEDERICO, ALESSIO MODICA, ENRICO SALIMBENI, ROBERTO ZIBETTI, FRANCESCO GUCCINI, PATRIZIA PICCININI, SERENA GRANDI Nel 1993 Radio Raptus, emittente locale della bassa emiliana, sta per chiudere definitivamente. Tuttavia, nelle ultime due ore di attività, Bruno (L. Federico), ideatore e unico deejay della radio, racconta [...] Vai alla recensione »

domenica 31 ottobre 2021
JonnyLogan

In una notte di giugno dei primi anni ‘90 Bruno Iori sta mandando in onda l’ultima trasmissione di Radio Freccia, emittente radiofonica di Correggio che quella sera, poco prima di compiere la maggiore età, chiuderà definitivamente i battenti. Per spiegare agli ascoltatori cos’abbia rappresentato la radio per chi come lui era maggiorenne a metà degli anni ’70, [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 settembre 2020
elgatoloco

"RadioFreccia"(Luciano Ligabue, anche autore del soggetto e della sceneggiatura insieme con Antonio Leotti, dal suo libro"Fuori e dento il borgo", 1998)è un'opera struggente, malinconcica e a tratti disforica,, che, partendo dalla chiusura di"RadioFreccia", già"RadioRaptus, poco prima del suo diciottesimo compleanno, mostra tutti i dubbi,le ansie [...] Vai alla recensione »

venerdì 20 novembre 2015
Barolo

Bello questo primo lavoro di Cimabue come regista.Tuffo negli anni settanta, pieni di contraddizioni,di speranze, di utopie e soprattutto di radio libere che col loro colto dilettantismo ci hanno tenuto compagnia per anni.Ritratto struggente e nostalgico di una generazione che voleva cambiare il mondo,ma alla fine ne è stata travolta.Ottimo Occorsi che forse ci regala una delle sue migliori [...] Vai alla recensione »

venerdì 14 ottobre 2011
Gianni Lucini

Nel 1998 Luciano Ligabue accetta quella che lui stesso definisce la "folle richiesta" del produttore Domenico Procacci di dirigere in prima persona il film ispirato ai suoi racconti. Le riprese iniziano nel mese di maggio. Gli esterni vengono girati tra Correggio, Gualtieri, Guastalla, Carpi, Torre d’Oglio e altre località della bassa padana.

lunedì 8 febbraio 2010
scofields

Film che è gia un cult!! Ottimo davvero LIga!!

lunedì 17 agosto 2009
Lalli

visto tante volte, ogni volta mi commuove. meraviglioso Guccini:)

venerdì 18 dicembre 2009
Luca Scialo

Liga ha fatto centro. Voleva raccontare la vita semplice di quattro amici attorniati dalla semplicità di una Correggio degli anni '70, riuscendo in pieno a far cogliere allo spettatore la loro semplicità e naturalezza. E' riuscito altresì a trattare senza sprofondare nella crudezza, un tema molto difficile e delicato quale quello dell'eroina, all'epoca drammaticamente diffusa tra i giovani.

mercoledì 3 giugno 2009
serpico

GRANDE LA REGIA DI LIGABUE BRAVISSIMO ACCORSI UN CAPOLAVORO

venerdì 18 dicembre 2009
Luca Scialo

Ho dimenticato gravemente di non annoverare la colonna sonora meravigliosa, data dalla somma di un'ottima scelta di pezzi anni '70 e suoni creati dallo stesso Liga.

mercoledì 3 giugno 2009
Dany/Joker

Molto bello: grande Liga come cantante e regista

sabato 18 aprile 2009
cir876

come si può dire che fa schifo un film così???

giovedì 29 marzo 2018
ocoaesound

Una storiella un pò conosciuta, quella delle radio libere. Vi è chi diceva che sembrava abusiva, per la legge di allora, tipo una specie di pirata la spiker..., lo spiker e per tal proposito il film affronta spesso l'argomento 3,4 4 volte alludendo a quella gente sconosciuta che sparlava per radio senza limitarsi e enfatizzandosi forse perchè non avevano altra cosa da [...] Vai alla recensione »

domenica 13 aprile 2014
g_andrini

E' una pellicola realizzata con passione, con buona ispirazione. Le droghe, la follia, il disagio nella società, sono ben presenti lungo tutto lo svolgimento, ben raccontate. Fortunatamente, stiamo parlando di un film "storico", nel senso che la tipologia delle vicende raccontate diventerà presto solo passato.

giovedì 24 ottobre 2013
Simone Magli

Gli amici, il bar, le goliardate, i problemi esistenziali: quel vuoto che Freccia non riuscirà mai a colmare. Un affresco sugli anni '70, sulla vita di di paese, sul ceto medio, ma soprattutto uno sguardo sulla difficoltà di accettare la normalità dell'esistenza. Freccia è un personaggio magnificamente riuscito: le sue emozioni ti toccano nel profondo.

martedì 2 aprile 2013
daniele23

Nel 1993 Bruno (Federico), ideatore e unico deejay di Radio Raptus, rievoca, due ore prima della definitiva chiusura dell'emittente, la storia di Radiofreccia, aperta a Correggio (RE) nel 1975 con un trasmettitore di 5 watt e dischi portati dagli amici, che faceva capo a un quintetto: Bruno, Tito (Salimbeni), Iena (Modica), Boris (Zibetti) e Freccia (Accorsi), loro leader che morirà di overdose [...] Vai alla recensione »

sabato 27 febbraio 2010
paride86

Luciano Ligabue rievoca gli anni della sua giovinezza in Emilia Romagna tra provincia, radio libere e droga. Ne esce fuori un film godibile ma non troppo profondo, comunque fedele al suo intento descrittivo e nostalgico. Guccini, però, è un pessimo attore.

sabato 27 febbraio 2010
paride86

Luciano Ligabue rievoca gli anni della sua giovinezza in Emilia Romagna tra provincia, radio libere e droga. Ne esce fuori un film godibile ma non troppo profondo, comunque fedele al suo intento descrittivo e nostalgico. Guccini, però, è un pessimo attore.

Frasi
Le canzoni non ti tradiscono. Anche chi le fa può tradirti, ma le canzoni, le tue canzoni, quelle che per te hano voluto dire qualcosa, le trovi sempre lì, quando tu vuoi trovarle. Intatte. Non importa se cambierà chi le ha cantate. Se volete sapere la mia, delle canzoni, delle vostre canzoni, vi potete fidare.
Una frase di Bruno (Luciano Federico)
dal film Radiofreccia
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Massimo Lusardi
Ciak

Finalmente uno che ce le canta (e ce le suona) giuste. Che racconta senza inceppi e voragini di sceneggiatura, che scava nella memoria collettiva (quella della nascita delle radio-libere-libere-veramente in terra emiliana nei Settanta) con freschezza e senza cadere nella retorica, e gira (con la fondamentale "assistenza" di Antonello Grimaldi) con stile solido ed elegante.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Se troppi dei film italiani passati per Venezia non hanno poi incontrato il favore del pubblico nelle sale, si profila una sorte molto diversa per Radiofreccia, esordio registico (o, come preferisce dire lui, "unico film") di Luciano Ligabue presentato con successo in chiusura della Mostra. Radiofreccia esce ed è già un "caso". Il divieto ai minori di 14 anni, poi tempestivamente ritirato, ha stupito [...] Vai alla recensione »

Mauro Gervasini
Film TV

Lambrusco, pop corn e rock'n'roll. Si vive così nella bassa padana, vicino a Reggio Emilia, specie quando a raccontarne gli umori è la chitarra di Luciano Ligabue. Che adesso prova a suonare note simili con la macchina da presa, tenendo sempre alto l'amplificatore. Non è difficile sintonizzarsi sulle frequenze di Radiofreccia, film che il Liga ha tratto da uno dei racconti del suo Fuori e dentro il [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

È stato un errore d'una commissione di censura, presto corretto nel giudizio d'appello di un'altra commissione, pensare che il primo film scritto e diretto da Luciano Ligabue, tratto dal suo libro autobiografico Fuori e dentro il borgo (editore Baldini & Castoldi) dovesse venir vietato ai minori di quattordici anni per via del turpiloquio e delle "scene attinenti al consumo della droga".

Silvio Danese
Quotidiano.net

Un film a tutta bandiera gialla, ma con il rosso sangue degli anni Settanta. Il mondo delle radio libere ricordato e raccontato dal Liga. Stefano Accorsi è Freccia, leader di una radio che diffondeva sogni e bisogni, tra amori, scherzi di paese e l'incubo delle "pere". Esordio nel cinema come regista di Luciano Ligabue. Un film commovente con un santo e martire della crisi giovanile di un tempo che [...] Vai alla recensione »

winner
miglior canzone
Nastri d'Argento
1999
winner
miglior regista esordiente
Nastri d'Argento
1999
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