Temi originali, effetti speciali spettacolari e un cast affidabile: nell'insieme il film di Spiliotopoulos (e prodotto da Sam Raimi) garantisce un adeguato intrattenimento ma disperde le potenzialità dell'argomento affidandosi alle convenzioni più banali dell'horror. Al cinema.
di Rudy Salvagnini
Gerry Fenn è un giornalista di mezza età che ha perso credibilità per aver manipolato notizie allo scopo di creare sensazione. Alla ricerca di un improbabile riscatto, segue la traccia di misteriose mutilazioni animali nella cittadina rurale di Banfield, ma si rende ben presto conto che si tratta di una bufala. Ai piedi di un albero scheletrico trova però uno strano amuleto e lo frantuma per dare comunque un fondamento alla vicenda, ben sapendo che comunque è inutile. Disilluso, a sera prende la strada del ritorno, ma rischia di investire una ragazza e, per evitarla, esce di strada. Preoccupato, la soccorre. La ragazza è Alice, nipote sordomuta di padre Hagan, pastore locale. Alice comincia misteriosamente a parlare, a sentire e soprattutto a compiere miracoli: a darle questo potere, dice la ragazza, è una presenza che le parla e dice di chiamarsi Maria. Mentre arriva un prelato per verificare la realtà dei miracoli, Gerry si rende conto d'avere in mano una storia forte e d'essere in una posizione privilegiata per seguirla. Ma non tutto è oro quello che luccica.
"Sometimes Satan comes as a man of peace" cantava Bob Dylan qualche anno fa. Questo film affronta il tema dell'inganno, tipico del demonio, presentando una situazione in cui Maria, come a Lourdes, a Fatima e a Medjugorje (per restare agli esempi citati espressamente nel film), sembra comparire a parlare all'umanità per il tramite di qualcuno, in questo caso una giovane sordomuta che inizia a parlare.