Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Roberto Faenza |
Attori | Luca Zingaretti, Alessia Goria, Corrado Fortuna, Giovanna Bozzolo, Francesco Foti Piero Nicosia, Lollo Franco, Lorenzo Randazzo. |
Uscita | venerdì 21 gennaio 2005 |
Tag | Da vedere 2005 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,22 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 2 settembre 2011
La storia di padre Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Ha vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office Alla luce del sole ha incassato 1,4 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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La storia di padre Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Un uomo che «sparava» dritto, dovere inflessibile nella denuncia e alieno da ogni compromesso. Con gesti concreti, dedicandosi al recupero dei bambini del quartiere per sottrarli alla mafia, padre Puglisi diventa una presenza scomoda, un simbolo, un freno alla corruzione. Faenza sa bene, mentre affronta questo tema, i rischi che corre: lo stereotipo, la sovrapposizione dell'attore protagonista (che deve liberarsi da Montalbano) al personaggio, l'allineamento alla fiction televisiva. Quello che lo muove è la descrizione di un ambiente, e di come un uomo abbia cercato di sottrarre all'influenza del male proprio i più deboli ed esposti di tutti: i bambini. E' un'attenzione, questa di Faenza, già manifestata in quello che resta il suo film migliore: "Jona che visse nella balena". Non è un caso che i finali si assomiglino: con don Puglisi, ormai ucciso, che sorride a uno dei piccoli salvati dalla strada e dalla malavita. Faenza realizza un film che i trailer fanno sembrare televisivo ma che, sin dalla sequenza iniziale, mostra di essere ben altro. Quegli scatoloni portati dai ragazzini mostrano subito il loro contenuto: vite destinate ad essere soppresse. Come quella di Don Puglisi che con il suo sorriso è stato capace di trasformare la vita di chi gli stava dando la morte.
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L’ho visto tre volte, il film, in sala. E’ molto bello, coinvolgente, e verosimilmente ispirato ad un certo neorealismo, che nel nostro paese si fa ancora strada producendo dei buoni lavori. E a questo filone sembra appartenere proprio il film di Roberto Faenza, che ha molte caratteristiche affini a “Meri per sempre” e “Ragazzi fuori” di Marco Risi.
“Alla luce del sole” è la classica storia di caduti di mafia che non vorremmo mai dover raccontare ma che, inevitabilmente, diventa un grande film. Sarebbe stato difficile gettare alle ortiche la carica di commozione, bontà e riflessione sul valore della lotta sociale che la storia di Don Pino Puglisi porta con sé assieme alla sua memorabile figura.
Storia di padre Pino Puglisi, il parroco del quartiere ad alta densità mafiosa Brancaccio di Palermo, che con le sue attività cercava di tenere lontani dalla strada bambini e adolescenti. Il suo crescente successo cominciò a dare fastidio alla Mafia, che iniziò a minacciarlo, fino a condannarlo a morte il 15 settembre 1993.
"Alla luce del Sole" è sicuramente uno dei migliori film di Roberto Faenza che, pur non riuscendo ad abbandonare del tutto il registro televisivo, si avvale della presenza di un ottimo protagonista (Zingaretti) e del buon cast di contorno per realizzare una pellicola profonda ed intelligente.
Non servono molte parole per commentare questo film. Faenza restituisce in modo impeccabile la drammaticità, l'intensità e l'esemplarità di una storia di coraggio e di fede. Emozionante.
Il film di Roberto Faenza è intitolato Alla luce del sole anche perché fu appunto in pieno giorno, in mezzo alla strada, che il 12 settembre 1993 a Palermo alcuni sicari della mafia ammazzarono a colpi di pistola, nel giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, il sacerdote don Puglisi, parroco del quartiere periferico di Brancaccio. Lo uccisero perché era un uomo di fede bravo, attivo, pieno di energia, [...] Vai alla recensione »
Uomini e no s'intitola un romanzo di Vittorini ambientato nella Milano del 1944, in cui i non-uomini, le bestie, sono i fascisti torturatori e assassini: non-uomo è il comandante fascista Cane Nero. Cane Nero come l'omonimo personaggio de L'isola del tesoro di Stevenson, come i cani lupo delle SS naziste, come le cagne fameliche che inseguono e sbranano i dannati del XIII canto dell'Inferno, gli scialacquat [...] Vai alla recensione »
Mentre si sta pensando di avviare un procedimento per portare agli onori degli altari, come martire, don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia il 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno, esce nelle nostre sale questo felice, intensissimo film che Roberto Faenza ha dedicato al suo coraggioso e doloroso itinerario. La cornice è quel quartiere periferico di Palermo, il Brancaccio, dove don Pino [...] Vai alla recensione »
Nessuno lo obbliga a tornare. Al quartiere Brancaccio di Palermo don Pino Puglisi c’è nato, dunque lo conosce alla perfezione. Sa dell’assenza assoluta delle istituzioni, della miseria economica, civile e culturale. Eppure, don Pino sceglie di stabilirsi di nuovo tra questi palazzi fatiscenti, per cercare di cambiare le cose, per testimoniare in modo concreto la sua profonda fede cristiana.
Rompere le scatole», questo indica come impegno morale Don Pino Puglisi (Luca Zingaretti). Per esser più chiaro, il prete salta su una scatola di cartone, di fronte agli occhi sorpresi dei suoi allievi. Bisogna conoscere, spiega, bisogna capire e poi, se lo si ritiene giusto, bisogna saper dire di no. Siamo in una scuola di Palermo, nel ‘92. Ancora vivono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
«Il mio non è un film politico e nemmeno una pellicola sulla mafia. Perché non volevo regalare alla gente di Cosa Nostra quella fascinazione che possiede da sempre nelle storie raccontate soprattutto dagli americani. Li descrivo per quelli che sono: dei miserabili». Roberto Faenza va giù duro parlando della sua ultima esperienza dietro la macchina da presa per Alla luce del sole , il film con un intenso, [...] Vai alla recensione »
In un paese normale, Alla luce del sole di Roberto Faenza sarebbe un solido Tv movie con première di lusso in prima serata sulla rete ammiraglia e immediate candidature ai maggiori premi televisivi dell’anno. In un paese come il nostro, a ormai bassissima “densità di civiltà” (per parafrasare il film, nel quale si parla molto di “densità mafiosa“, tra lo scherno villano degli stessi mafioso, dove persino [...] Vai alla recensione »
Con l’aria che tira non solo alla Rai, avremmo una gran voglia di innamorarci di un film su don Pino Puglisi, il prete palermitano ucciso dalla mafia nel ’93, un anno dopo Falcone e Borsellino. Vorremmo dirvi che Alla luce del sole apre nuove vie alla comprensione della mafia e al cinema; che Zingaretti non solo è bravissimo e commovente ma illumina un mondo; che nel rapporto di don Puglisi coi bambini, [...] Vai alla recensione »
Lottava per salvare i ragazzini dalla strada, per restituire la speranza di una vita diversa a quegli «angeli cresciuti all'inferno» utilizzati come corrieri dalla malavita. Don Pino Puglisi, il «prete rompiscatole» eliminato dalla mafia a Palermo il 15 settembre del '93, proprio mentre Roberto Baggio segnava un gol per l'Italia e tutti erano davanti alla tv, è al centro della storia raccontata da [...] Vai alla recensione »