Titolo originale | Sound of Freedom |
Anno | 2023 |
Genere | Azione, Biografico, Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 135 minuti |
Regia di | Alejandro Monteverde |
Attori | Jim Caviezel, Mira Sorvino, Bill Camp, Kurt Fuller, José Zúñiga Gerardo Taracena, Scott Haze, Eduardo Verástegui, Gary Basaraba, Manny Perez, Gustavo Sánchez Parra, Javier Godino, James Quattrochi, Ariel Sierra, Kris Avedisian. |
Uscita | lunedì 19 febbraio 2024 |
Distribuzione | Dominus Production |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,71 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 15 febbraio 2024
Basato sulla storia vera di un agente FBI che si introduce nell'oscura realtà dei trafficanti di bambini per salvare la vita a due fratellini rapiti. In Italia al Box Office Sound of Freedom - Il canto della libertà ha incassato 653 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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È da più di dieci anni che l'agente dell'Homeland Security Tim Ballard porta avanti uno dei lavori più disturbanti che ci siano - dare la caccia a chi possiede e distribuisce materiale pedopornografico. Il suo collega Chris ha appena deciso di mollare, e anche Tim si sente ad un punto di svolta. Dopo aver arrestato in California tale Ernst Oshinsky, Ballard e l'agenzia riescono a bloccare un pedofilo di rientro negli Stati Uniti dal Messico e a liberare il piccolo Miguel. Si scopre così, tra grandi difficoltà emotive, che Miguel era stato rapito mesi prima in Honduras assieme alla sorellina Rocío, tuttora scomparsa. Ballard, ricevuta in dono da Miguel una medaglietta con inciso il nome di San Timoteo, regalatagli dalla sorella durante la loro prigionia, decide così di impegnarsi a ritrovare Rocío, costi quel che costi.
Arriva in Italia come evento cinematografico per Dominus Production il film-evento dell'estate americana, con il volto e la passione di Jim Caviezel.
Come si ghermisce lo zeitgeist - lo spirito del tempo - di un'epoca? Se sei fortunato, se sei Hegel, lo ammiri la mattina del 13 ottobre 1806 sulla Johannisstraße di Jena e riconosci in lui, Napoleone a cavallo, "l'anima del mondo" che il giorno dopo avrebbe sconfitto i prussiani. Se sei il regista Alejandro Monteverde, il produttore Eduardo Verástegui, il distributore Angel Studios, se sei tutti noi, insomma, non avresti lontanamente vaticinato il clamore e il successo che Sound of Freedom - Il canto della libertà avrebbe avuto da una parte all'altra dell'oceano, di qualunque oceano: weekend USA di apertura con un incasso di quasi 20 milioni, fine corsa a 184 (decimo posto nella classifica 2023, davanti a moloch come Indiana Jones e il quadrante del destino e Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte 1), altri 66 raccolti in tutto il mondo per un botteghino totale di 250. (al)L'anima del box office, insomma.
Ma come ha fatto un film indipendente da nemmeno 15 milioni di budget, finito di girare nel 2018, acquistato dalla Fox e poi dimenticato sugli scaffali quando la Disney l'anno dopo si è mangiata lo studios della famiglia Murdoch, come ha fatto, si chiedono tutti, a sfondare la cupola dorata hollywoodiana? Lo zeitgeist, lo spirito del tempo. Che non era quello del 2015, quando Monteverde ha iniziato a programmare e scrivere il film, ma tutto ciò che è venuto dopo, QAnon, MAGA, la presidenza Trump, le "culture wars", lo spettro di una seconda guerra civile - per metterlo nero su bianco, la polarizzazione a tutti i livelli che sta storcendo gli Stati Uniti in questo nostro momento storico.
Polarizzazione che è stata rimpinzata più e più volte da chi sta dietro Sound of Freedom, Verástegui che dà dei pedofili a chi critica il film, Caviezel oracolo delle teorie QAnoniane sulle elite democratiche che rapiscono bambini per estrarne l'adrenocromo e rimanere per sempre giovani, Ballard, il Tim Ballard reale di cui il film racconta la vera, verosimile, molto stiracchiata storia, che si lancia in superficiali ed iperboliche analisi sul delicato problema del traffico di esseri umani. Monteverde, nel 2015, era partito da un'urgenza reale e profonda, quella della tratta sessuale di minori operata da vari gruppi criminali, forse guardando anche dentro il terribile buco nero della sua anima dopo l'omicidio del padre e del fratello da parte di un cartello della droga messicano.
E così quello che doveva essere un "semplice" prodotto cinematografico imbevuto di impegno sociale e spirito evangelizzante è scivolato nell'orlo interno della galassia di destra più reazionaria e complottista - da qui le paranoie sui cinema AMC che sabotavano le proiezioni del film che "non vi vogliono far vedere", i sospetti di pratiche commerciali ingannevoli sugli Angel Studios e la politica del "biglietto sospeso", la cacciata di Ballard per molestie dall'organizzazione da lui fondata per contrastare il traffico minorile e perfino la sua espulsione dalla Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni...
Peccato - in tutti i sensi. Perché Sound of Freedom poteva aprire squarci interessanti su un segmento di mercato che molto spesso non raggiunge la ribalta economica e critica, quello dei "Christian movies" o "Faith-based films", cioè opere espressamente indirizzate ad un pubblico religioso, che spesso afferma di non avere rappresentazione sugli schermi hollywoodiani. E se adesso l'ha fatto, con grande gioia di chi l'ha prodotto e s'è portato a casa piramidi di dollari, molte organizzazioni cristiane ed evangeliche rimpiangono proprio il frullatore complottista in cui il film si è infilato.
Come è rimasto con l'amaro in bocca il regista Monteverde, sempre silente sulla questione e anche senza un soldo in più in tasca visto che per la distribuzione del film aveva rinunciato alle successive quote di mercato che gli sarebbero spettate. Del suo lavoro non si è poi detto granché, e forse non ci sarebbe poi tanto da dire vista la cascata di retorica emotiva con cui investe lo spettatore (canti di bambini in levare, primi piani su volti sfigurati dal dolore, discorsi motivazionali che sono pamphlet) e le sbrigative architetture messe in piedi (ancora il filtro giallo per il Sudamerica? Ancora l'eroe del Nord del mondo che arriva a sistemare i conti nel resto del continente e poi tornare a casa?).
Però è da segnare come la sua idea di action-thriller si sublimi in lunghe sequenze di dialogo, preparazione, attesa dell'esplosione che poi non avverrà mai, nelle continue fermate e ripartenze della trama a simboleggiare la crociata senza fine di Ballard, nell'idea molto escatologica che basta il tema e non la rappresentazione e lo sviluppo di questo a legittimare Sound of Freedom. Se non è lo spirito del nostro tempo questo, allora cosa?
“Sound of freedom - Il canto della libertà” del messicano Alejandro Monteverde, entra nell’antro oscuro del commercio di bambini per scopi sessuali. Il film è del 2018 ma stranamente è uscito nelle sale italiane solo da poche settimane. Son certo che se la trattazione del tema mostruoso della pedofila fosse stata legata alla Chiesa cattolica il lancio pubblicitario [...] Vai alla recensione »
Le 5 stelle sono da combattimento! Io non capisco perché qua in Italia non e'passato nei normali circuiti cinematografici.Parlavano di autunno?..di quale anno?Comunque bellissimo film sullo sfruttamento sessuale dei bambini e l'inizio parla apertamente senza riteosie di pedofilia senza se senza ma.Il racconto e'tratto da una storia vera.
Leggerete fiumi di parole altisonanti, sciorinate faraoniche per condannare chi ha promosso e realizzato Sound of Freedom: processi politici e niente di più. Ma che cosa ha di politico e divisivo questo film veramente? Assolutamente nulla!Ispirato alla storia vera di Tim Ballard, ex agente federale, che lasciò il suo lavoro per combattere la tratta dei minori libero dalle formalità di chi lavora alle [...] Vai alla recensione »
Diverte ma è anche un vero pugno nello stomaco... Un bellissimo film con un messaggio molto forte a difesa dei bambini trafficati nel mondo. Questo problema meriterebbe molta più attenzione politica. Spero che abbia molto spettatori, nonostante la scarsa promozione e le poche sale.
Lo scopo del film è quello di lasciare un messaggio e riesce. Ero scettico prima della visione, mi sono ricreduto.
E se adesso l'ha fatto, con grande gioia di chi l'ha prodotto e s'è portato a casa piramidi di dollari, molte organizzazioni cristiane ed evangeliche rimpiangono proprio il frullatore complottista in cui il film si è infilato. è inspiegabile come possono far scrive una recensione politica e priva di senso. piu volte mi domando come mymovies sceglie chi far recensire i film, sarebbe meglio prendere [...] Vai alla recensione »
Inspiegabile e inquietante come un film di denuncia ben fatto e toccante come questo sia stato boicottato e recensito in modo indegno anche da questo sito.Bellissimo film.
È un film che tratta un argomento molto spinoso e poco conosciuto (anzi, diciamo meglio che tutti facciamo finta di non sapere e non conoscere). Ti commuove, ti fa piangere e ti lascia con tanto dispiacere e rammarico...non voglio dilungarmi troppo, ma vi prego, andatelo a vedere e diffondetelo il più possibile. ringrazio chi l'ha prodotto e ha perseverato affinché arrivasse [...] Vai alla recensione »
Il film è molto ben fatto e ha il pregio di porre i riflettori su uno dei crimini più disdicevoli, la tratta di bambini a scopo sessuale. La recitazione è convincente, la trama avvincente anche se non c'è un crescendo o un apice narrativo nella sceneggiatura, ma è basato su una storia vera e questo lo rende ancora piu forte.
Il film tratta un argomento molto complicato, la pedofilia e la tratta dei bambini venduti per lo sfruttamento sessuale.Lo fa con molta delicatezza evitando di mostrare scene trucide pur mantenendo la tensione emotiva ad un livello alto.I personaggi esistono nel mondo reale, in caso contrario apparirebbero come supereroi per il coraggio e la determinazione che mostrano.
Il poblema del film è che va in contrasto con chi vorrebbe sdoganare la pedofilia tramite il grimaldello del gender.Se infatti un bambino deve essere libero di scegliere il suo orientamento sessuale perché allora non può decidere anche con chi sperimentare la sua sessualita e decidere altresi di farlo quando vuole ?E chiaro che suscitare l'orrore della pedofilia, che poi è lo scopo del film, "i bambini [...] Vai alla recensione »
Film bellissimo dimostra la crudeltà umana....il nostro cuore ha bisogno d amore e solo una persona ci può riempire Gesù Cristo......siamo avidi e cattivi
Mentre nel resto del mondo spopolava il fenomeno «Barbienheimer», negli Stati Uniti un altro film riusciva a insinuarsi silenziosamente nelle classifiche dei botteghini americani dello scorso luglio: «Sound of Freedom-Il canto della libertà» di Alejandro Monteverde. Il film, arrivato ora anche in Italia, è un thriller d'azione a basso budget su un agente federale statunitense (Jim Caviezel, il Gesù [...] Vai alla recensione »
Pochi sono i film statunitensi su cui si è aperto un dibattito così preventivo negli ultimi anni come quello che ha circondato fin dalla sua genesi Sound of Freedom, che in Italia trova come sottotitolo il quasi letterale Il canto della libertà (interessante come il concetto di suono, più neutro e soprattutto naturale, sia sostituito dall'idea di canto, che sposta l'immaginario in direzione del lirismo, [...] Vai alla recensione »
Sound of Freedom esce da noi all'inizio del 2024 ma la sua storia parte da lontano, per la precisione dall'estate scorsa, quando questo strano action thriller interpretato da Jim Caviezel che racconta la storia vera di Tim Ballard, agente della Homeland Security statunitense che, dopo essersi occupato per dieci anni di contrastare la pedofilia un giorno, da solo, va in America Latina per riportare [...] Vai alla recensione »
Uno dei più grandi successi estivi d'oltreoceano è stato Sound of Freedom - Il canto della libertà di Alejandro Monteverde. È costato 40 milioni di dollari, al momento ne ha guadagnati 250 in tutto il mondo. Qual è la chiave del successo? L'importanza del tema trattato, ma al tempo stesso la particolarità dell'intero progetto. Si tratta di un film controverso, che dietro la scritta "tratto da una [...] Vai alla recensione »
La fortuna in sala arrisa all'opera di Alejandro Monteverde negli States (dove ha esordito nel cruciale weekend del 4 luglio 2023) conferma il trend di successo dei lavori di sensibilizzazione sociale per fedeli, di rinnovata solidità dopo la pandemia, e con una sempre più indubbia influenza su Hollywood, come si vede per esempio nel coevo The Warrior - The Iron Claw.