Ora disponibile su Amazon Prime Video il film di Florian Henckel von Donnersmarck ispirato alla vita del pittore tedesco Gerhard Richter.
di Alessandro Buttitta
Trasformare i propri traumi in opere d'arte, trasformare le proprie ferite in qualcosa di glorioso. È il proposito che guida Florian Henckel von Donnersmarck, regista tedesco già premio Oscar per Le vite degli altri, nella realizzazione di Opera senza autore. In questo film, da giovedì 4 luglio disponibile in prima visione nel catalogo di Prime Video, il cineasta di Colonia offre uno spaccato della Germania dilaniata dalla Seconda Guerra Mondiale e dai suoi drammi anche negli anni successivi alla caduta del Terzo Reich.
Restituisce i dissidi e i contrasti interiori di un popolo diviso attraverso le esistenze di due personaggi antitetici legati da un doppio destino: Kurt Barnert e il Professore Seeband. Il primo è un pittore. Cresciuto ed educato all'arte in tenerissima età dalla zia Elisabeth nei primi anni del nazismo, si forma seguendo i dettami dell'epoca in cui vive frequentando l'accademia prima di Dresda e poi di Düsseldorf. Qui vengono banditi il cubismo e l'astrattismo, l'espressionismo di Otto Dix è tacciato di irregolarità; si privilegia un realismo di stampo socialista che però è privo di qualsiasi vitalità.
La figura della zia è fondamentale per il giovanissimo Kurt. Anima fragile in una società che etichetta come sinonimi i termini sensibilità e debolezza, Elisabeth finisce la propria esistenza tra mille patemi. Tra i responsabili delle sue immani sofferenze c'è il Professore Seeband, un ginecologo che, al servizio del regime hitleriano, perseguendo i suoi obiettivi in campo sanitario, la indirizza verso la camera a gas ritenendola mentalmente instabile.
Il medico, anni dopo, rimossa una delle pagine più tragiche della sua esistenza, conduce una vita agiata insieme alla moglie e alla figlia Ellie nella Germania dell'Ovest. Quando la sua primogenita inizia ad avere una relazione con Kurt, nipote della donna che lui stesso condannò a morte, è costretto a fare i conti tanto con il proprio passato quanto con il proprio presente. Parallelamente, in una narrazione dominata dalle scale di grigio, si sviluppa il racconto di tre fasi controverse della storia tedesca.
Presentato alla 75. edizione della Mostra internazionale d'Arte cinematografica di Venezia, Opera senza autore permette di rielaborare in modo critico eventi che hanno segnato il Novecento europeo.
Per Florian Henckel von Donnersmarck, di nuovo dietro alla macchina da presa dopo il discusso The Tourist (2010) con protagonisti Angelina Jolie e Johnny Depp, è stata l'occasione per dare spazio ai fantasmi che hanno accompagnato il popolo tedesco dal nazismo alla divisione in due tra la Repubblica Federale di Germania e la Repubblica Democratica Tedesca.
Per moltissimi versi ispirata alla vita del pittore Gerhard Richter, lil film ha ricevuto diverse nomination ai Golden Globe e agli Oscar. Il regista, acclamato in tutto il mondo per Le vite degli altri, ha potuto contare su un cast di indubbio livello. Tra gli interpreti vanno segnalati Sebastian Koch, ultimamente apprezzato ne Il ponte delle spie di Steven Spielberg, e Tom Schilling, reduce dalle ottime esperienze sui set di Suite francese e Generation War. Da ricordare infine le attrici Paula Beer e Saskia Rosendahl.