Millennium - Quello che non uccide

Film 2018 | Drammatico, Thriller, V.M. 14 117 min.

Regia di Fede Alvarez. Un film con Claire Foy, Sverrir Gudnason, Lakeith Stanfield, Sylvia Hoeks, Stephen Merchant. Cast completo Titolo originale: The Girl in the Spider's Web. Genere Drammatico, Thriller, - Gran Bretagna, Germania, Svezia, Canada, USA, 2018, durata 117 minuti. Uscita cinema mercoledì 31 ottobre 2018 distribuito da Warner Bros Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 - MYmonetro 2,59 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 12 novembre 2018

Argomenti:  Millennium

La giovane hacker Lisbeth Salander e il giornalista Mikael Blomkvist si ritrovano intrappolati in una rete di spie, criminali informatici e funzionari governativi corrotti. In Italia al Box Office Millennium - Quello che non uccide ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 563 mila euro e 416 mila euro nel primo weekend.

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Consigliato nì!
2,59/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 2,68
CONSIGLIATO NÌ
Un intrigo imprevedibile e sovente eccitante ma che, senza la forza dei personaggi, scivola sul ghiaccio.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 24 ottobre 2018
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 24 ottobre 2018

Il passato non passa mai per Lisbeth Salander, orfana abusata, hacker virtuosa e vendicatrice implacabile. Assoldata da Frans Balder, scienziato informatico, per recuperare un programma di sua invenzione in grado di collassare le sicurezze nazionali e armare il mondo con un click, Lisbeth riesce nell'impresa ma diventa il bersaglio degli Spiders, un'organizzazione criminale che vuole mettere le mani sul 'file' e rapire August, figlio di Balder e chiave di accesso al programma. Tra esplosioni e inseguimenti, Lisbeth incrocia di nuovo la strada di Mikael Blomkvist, giornalista d'inchiesta di Millennium, e quella di Camilla, la sorella creduta morta e subentrata al padre e al vertice dell'organizzazione dopo la sua morte.

Criminale efferata, che ha subito per sedici anni gli abusi del genitore, Camilla vuole rifarsi su Lisbeth, colpevole di averla abbandonata. Ma Lisbeth ha una versione diversa e una pagina da voltare.

Fan di Millennium, bentornati. Dopo il romanzo originale, una trilogia poliziesca scritta da Stieg Larsson e pubblicata tra il 2005 e il 2007, dopo l'adattamento cinematografico del primo volume della serie diretto da Niels Arden Oplev (Uomini che odiano le donne), dopo le trasposizioni dei due libri seguenti per mano di Daniel Alfredson (La ragazza che giocava con il fuoco, La regina dei castelli di carta), dopo la diffusione della serie televisiva ideata da Chris Carter (Millennium) e dopo ancora il remake firmato da David Fincher (Millennium - Uomini che odiano le donne), spetta a Fede Álvarez tradurre per lo schermo il romanzo di David Lagercrantz ("Quello che non uccide"), prosecutore legittimo (e legittimato) della saga di Stieg Larsson.

A dispetto dell'indigestione, c'è almeno un buono motivo per andare al cinema: la fedeltà incondizionata al brand. Brand declinabile con successo sulla pagina e sullo schermo. In questo senso (commerciale), esiste un vero e proprio piacere della narrazione che coniuga il ritrovarsi, ovvero il conosciuto, con la scoperta di un intrigo imprevedibile e sovente eccitante. Da sempre i fan di uno scrittore provano una singolare soddisfazione a ricevere, dopo un lungo silenzio, notizie dei personaggi amati.

Ma facciamo un passo indietro per chi non conosce ancora il fenomeno scandinavo. Uomini che odiano le donne, primo episodio della trilogia, metteva in campo un'improbabile coppia investigativa, fortuitamente associata sulla pista di un serial killer insulare. La prima parte rievocava in parallelo i percorsi dei due personaggi: Mikael Blomkvist, giornalista indipendente che ha conosciuto tempi migliori, e Lisbeth Salander, post-punk introversa e tranchant capace di craccare tutti i sistemi. Tre anni dopo la loro ultima inchiesta e sotto l'egida di un altro scrittore e un altro regista, li ritroviamo uniti e impegnati a combattere le rispettive battaglie. Per Mikael è la crisi della stampa, la flessione delle vendite e le pressioni degli azionisti sulle redazioni per trovare soggetti più 'glamour' e meno deprimenti, per Lisbeth i fantasmi del passato incarnati dalla sorella e agiti da una violenza implacabile.

Romanzo e adattamento disegnano personaggi fedeli alla visione di Stieg Larsson, conservano lo stile piatto ma efficace e un intrigo avvincente ficcato in un'attualità scottante. Lagercrantz come Álvarez scelgono le contraddizioni e le derive della società contemporanea (spionaggio industriale, sorveglianza, potere generalizzato di controllo, ricerca scientifica, intelligenza artificiale, conversione digitale), moltiplicando i fili narrativi e conducendo le azioni con abilità. Romanzo e film si divorano, letteralmente, ma se il primo è un libro riuscito, che non tradisce l'universo di Larsson e i suoi protagonisti, che conservano il loro charme e la loro complessità, il secondo ritrova la rivolta contro l'ingiustizia, la ricerca della verità, il dovere della trasparenza di fronte all'opacità della rete criminale e delle cospirazioni politiche ma manca di bagliori e personalità nella scrittura.

Malgrado la chiarezza dello sviluppo, non persiste mai qualcosa di subliminale dietro le immagini, qualcosa che le metta in discussione come nello spettacolare e metallico episodio di David Fincher. Fede Álvarez sceglie la semplificazione, corregge la trama e sacrifica all'altare Mikael Blomkvist, investigatore irriducibile e idealista animato da un forte sentimento di responsabilità civile. Complice la performance incolore di Sverrir Gudnason, il reporter di Millennium - Quello che non uccide fallisce il ruolo d'intellettuale cool in action, incapace di riscaldare con l'incandescenza del corpo la freddezza del mondo digitale. Al suo fianco Claire Foy ha il compito arduo di riprendere la 'carica' di Lisbeth Salander dopo Noomi Rapace e Rooney Mara, letale, inafferrabile, desiderante e desiderabile fantasma incarnato sotto i tatuaggi, i piercing e l'accento svedese. Attrice regale, Claire Foy compensa con la tecnica i 'muscoli' che servono a portare il peso e gli orrori del passato di Lisbeth. Ma alla fine i disaccordi non si accordano e l'alchimia tra i due corpi (Gudnason-Foy) non si produce.

Álvarez non riesce a coltivare lo choc tra carne e chimica, vecchio e nuovo, reale e virtuale, Salander e Blomkvist. E senza la forza dei personaggi, e quella loro tensione permanente pronta a combattere il mondo, la saga scivola sul ghiaccio.

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Nel sequel di Uomini che odiano le donne la svolta dark di Claire Foy.
Overview di Francesca Ferri

La conoscevamo nelle vesti rigorose e regali della regina Elisabetta II nella serie Netflix, The Crown, ora ci ha sorpresi con un nuovo look dark e un'aria irriverente nei confronti degli "uomini che odiano le donne". Claire Foy sarà la nuova Lisbeth Salander, l'eroina di Millennium - Quello che non uccide, The Girl in the Spider's Web secondo il titolo originale, diretto da Fede Alvarez. Il regista uruguayano conosciuto per La casa e Man in the Dark, che ha preso parte anche alla scrittura della sceneggiatura, firma l'adattamento del romanzo, Quello che non uccide, di David Lagercrantz, che prosegue la trilogia di Millennium, pubblicata postuma dopo la scomparsa del giornalista e scrittore svedese Stieg Larsson nel 2004.

I primi tre romanzi, 'Uomini che odiano le donne', 'La ragazza che giocava con il fuoco' e a 'La regina dei castelli di carta' hanno venduto decine di milioni di copie e sono diventati una serie tv di successo dal titolo Millennium.

È arrivata poi la prima fedele trasposizione cinematografica svedese, Uomini che odiano le donne (2009) di Niels Arden Oplev con Noomi Rapace nel ruolo di Lisbeth Salander e Michael Nyqvist in quelli del giornalista e direttore della rivista Millennium da cui prende il nome l'intera saga. Successivamente sono usciti anche le trasposizioni di La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta. Nel 2011 è stata la volta di Millennium - Uomini che odiano le donne, il remake Usa del primo romanzo di Larsson diretto da David Fincher e interpretato da Daniel Craig e Rooney Mara.

Al posto della bruna statunitense ora ritroviamo una bellezza classica, bionda e dall'accento puramente britannico che ha smesso veli e corpetti regali per esibire piercing, tatuaggi e il piglio punk della famosa hacker, questa volta accompagnata da Sverrir Gudnason nel ruolo del giornalista e amante Mikael Blomkvist.

L'attrice inglese, Golden Globe per The Crown, che si è fatta conoscere come Anna Bolena nella miniserie televisiva Wolf Hall (2015), stupisce ora a lottare contro spie, cyber-criminali e ufficiali corrotti nel primo trailer appena diffuso. Dinamica e sicura, la vediamo a bordo di una gigantesca e roboante moto attraversare strade ricoperte di ghiaccio, o introdursi abilmente in un lussuoso appartamento dove in un attimo appende il primo malcapitato a testa in giù. Sorta di vendicatrice dei deboli in vesti dark, Claire Foy svela una nuova anima sotto la nuova maschera.


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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 4 novembre 2018
loland10

“Millenium. Quello che non uccide” (The Girl in the Spider’s Web, 2918) è il terzo lungometraggio del regista uruguaiano Fede Álvarez. Serie non serie, seria, titolo e marchio. Stoccolma e fatti oscuri, cieli plumbei e notti triviali. Dal Nobel all’Oscar....parafrasando dal vivo studio ( anche lì non se la passano bene con giochi e scandali) alla vita [...] Vai alla recensione »

mercoledì 14 novembre 2018
Louise Dominici

Per chi, come me, è amante della saga di Millennium, ed anzi attende con ansia l'uscita già preannunciata per il 22 agosto del 2019 di Millennium 6, il film ha lasciato un po' di amaro in bocca. Sarà perchè i due protagonisti principali, Lisbeth Salander, che ormai è la mia eroina preferita, (e viene anche prima di Nikita che ho amato tntissimo, sia nel film [...] Vai alla recensione »

mercoledì 14 novembre 2018
Camillo Triolo

LA STELLINA VALE PER MENO DELLA META' . Film inguardabile, sotto tutti gli aspetti, peggiora la nullità della storia! Attori dalla pessima recitazione, pessima regia ,fotografia, adattamento e tutto il resto! non vale tempo e denaro per andare a vederlo!

giovedì 27 dicembre 2018
gufetta76

Premetto che ho letto tutta la saga, che ho visto i film precedenti ( la serie svedese è la migliore in assoluto)e quindi un'idea del personaggio Lisbeth me la sono fatta. Quesyo film è una vera schifezza. Il personaggio di Lisbeth non chiederebbe mai aiuto a Michel. Questo film ha stravolto completamente la trama del libro, inoltre ne ha stravolto i personaggi.

martedì 5 aprile 2022
signorbagheri

A differenza del noioso uomini che odiano le donne del 2009 dello svedese Oplev questo sequel del millenium del 2011 di Fincher avvince adrenalicamente fino alla fine nonostante manchi la Rapace del 2009 sostituita da un’anonima monoespressiva impaurita Elizabeth Foy ma il talento è tutto del regista Fede Alvarez che sebbene il plot sia di una banalità sconcertante e ripetitivo dello schema con l’eroina [...] Vai alla recensione »

sabato 30 gennaio 2021
wolvie

Tracciare le coordinate di un film "commerciale" diventa sempre più complicato, questo " Millennium - Quello Che Non Uccide" è un tipico caso: 1) Trittico di romanzi scritti dallo svedese Stieg Larrson , UOMINI CHE ODIANO LE DONNE, LA RAGAZZA CHE GIOCAVA CON IL FUOCO, LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA. 2) Trilogia di film svedesi tratti dai precedenti romanzi.

martedì 6 agosto 2019
elgatoloco

Francamente questo"The Girl in the Spider's Web"(2018, Fede Alvarez)non mi dice nulla., Sarà perché l'"epopea"(?)di"Millennium"non mi interessa, sarà perché il background letterario di Stieg Larsson(ma qui viene reso filmicamente il seguito, opera di David Lagercrantz)non mi interessa e forse non lo leggerà mai, certo non è [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 febbraio 2019
Felicity

Inseguimenti rocamboleschi in moto, poi in macchina, sparatorie, flashback, esplosioni. Il regista muscolarizza Lisbeth Salander, senza però mai toglierle la paranormalità multimediale. Lisbeth Salander infatti mantiene inalterata la sua essenza: eroina femminista del mondo di oggi, molto affascinante dal punto di vista teorico. È fluida Lisbeth Salander.

lunedì 18 febbraio 2019
Georges Seurat

La serie "Millennium" di Chris Carter c'entra come i cavoli a merenda.

domenica 10 febbraio 2019
Giulio60

Un film molto sotto il mediocre!!!!! Lisbeth Salander non assomiglia per niente al personaggio, l'attrice non è assolutamente adatta, anzi snatura da sola il film, poi ci pensa il resto della compagnia a rovinnare la storia con Blomquist che sembra Alice nel paese delle meraviglie. La storia del film non c'entra nulla con quella del romanzo, il bambino nel libro è AUTISTICO e [...] Vai alla recensione »

domenica 10 febbraio 2019
Giulio60

Film orribile sotto tutti i punti di vista. Lisbeth è impersonata da un'attrice che non ha nulla a che fare con il personaggio, Blomquist sembra uscito da una fiaba, nel libro è scritta una storia che nel film non esiste, il bambino è autistico e la trama poggia solo sui suoi disegni, nel film invece non si capisce nulla è un coacervo di violenza senza senso misto a [...] Vai alla recensione »

FOCUS
INCONTRI
martedì 23 ottobre 2018
Claudia Catalli

Un piercing al naso, due sull'orecchio, un tatuaggio di dragone che le pervade la schiena arrivandole fino al collo, capelli neri cortissimi, carnagione lunare, occhiali neri con una montatura pesante. Non c'è dubbio: Claire Foy è una perfetta (nuova) Lisbeth Salander. Protagonista del nuovo Quello che non uccide, tratto dall'omonimo bestseller firmato Stieg Larsson, è un reboot (non un sequel) che mira a raccontare le evoluzioni di un personaggio che ha fatto la fortuna delle attrici Rooney Mara e Noomi Rapace. Foy giura di non essersi ispirata a loro in alcun modo, e sottolinea come questo nuovo film si focalizzi su come Salander "sviluppi le sue relazioni, senza nessun sguardo nostalgico al passato: non è un film sul suo talento come hacker, ma sulla sua dimensione umana e sull'approccio che ha al fallimento".

Etero, gay, bisex, ogni etichetta le va stretta, lo spiega meglio il regista Fede Alvarez: "È l'anima di Lisbeth Salander che volevamo raccontare, al di là del genere e della professione, anche la sua bravura come hacker è in secondo piano".

È nuovo anche il tatuaggio del dragone. "È un dragone diverso, più di un talismano: l'abbiamo pensato come il migliore amico di Lisbeth che la protegge sempre, le copre le spalle, la supporta qualsiasi cosa accada, quasi avesse una vita tutta sua sul corpo di Lisbeth".

A proposito delle scene d'azione, Claire Foy scherza così: "Due cose sono certa di non essere: una supereroina - quindi viva gli stunt per le scene d'azione - e una scimmia ammaestrata: mi piace ragionare sui personaggi, costruirli con un immaginario tutto mio, staccandomi completamente dalle versioni precedenti". E sul giornalista Mikael Bloomkvist dice: "Sono tre anni che lui e Lisbeth non si vedono, è un nuovo incontro quello che raccontiamo. Hanno avuto una relazione speciale, sanno di essere fondamentali l'uno per l'altra, ora che lui viene cacciato dalla redazione ha di nuovo bisogno di lei".

Interviene anche l'attore Sverrir Gudnason, svedese di origini islandesi, classe 78, già visto (e applaudito) in Borg McEnroe, che conclude sottolineando con forza la novità del progetto: "Mi hanno preceduto due grandi, Daniel Craig e Michael Nyqvist, che tra l'altro era un mio caro amico. Impossibile fare qualcosa che somigliasse anche solo lontanamente a loro: abbiamo deciso di osare qualcosa di totalmente nuovo, un film con la stessa atmosfera e mood della saga Millennium, capace tuttavia di distanziarsene tanto da poter sorprendere il pubblico".

Frasi
Perché Lisbeth? Perché il ragno non resta intrappolato nella sua tela?
Una frase di La sorella gemella di Lisbeth (Sylvia Hoeks)
dal film Millennium - Quello che non uccide - a cura di MYmovies.it
NEWS
SKY
lunedì 5 agosto 2019
Alessandro Buttitta

Pochi personaggi negli ultimi anni sono diventati così iconici come quello di Lisbeth Salander. Nata dalla penna di Stieg Larsson, è un'implacabile hacker che, nella Svezia dei primi anni Duemila, riporta la giustizia dove questa manca.

HOMEVIDEO
mercoledì 6 marzo 2019
 

Il passato non passa mai per Lisbeth Salander, orfana abusata, hacker virtuosa e vendicatrice implacabile. Assoldata da Frans Balder, scienziato informatico, per recuperare un programma di sua invenzione in grado di collassare le sicurezze nazionali e [...]

VIDEO RECENSIONE
mercoledì 31 ottobre 2018
A cura della redazione

ll passato non passa mai per Lisbeth Salander, orfana abusata, hacker virtuosa e vendicatrice. Assoldata da uno scienziato informatico per recuperare un programma in grado di collassare le sicurezze nazionali e armare il mondo con un click, Lisbeth riesce [...]

CELEBRITIES
mercoledì 31 ottobre 2018
Fabio Secchi Frau

Un accurato ed estenuante studio del Queen's English ha dato i suoi frutti. E uno di quei frutti aveva la forma di un Emmy.Claire Foy è stata una delle più grandi vincitrici televisive del 2018 grazie a The Crown.

TRAILER
martedì 18 settembre 2018
 

Lisbeth Salander indaga ancora una volta al fianco del giornalista Mikael Blomkvist. L'oggetto delle investigazioni questa volta è una rete di spie governative e criminali informatici che hanno come obiettivo l'assassinio.

NEWS
venerdì 8 giugno 2018
Francesca Ferri

La conoscevamo nelle vesti rigorose e regali della regina Elisabetta II nella serie Netflix, The Crown, ora ci ha sorpresi con un nuovo look dark e un'aria irriverente nei confronti degli "uomini che odiano le donne".

La saga tratta dalla trilogia scritta dallo svedese Stieg Larsson.
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