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Mikael Persbrandt

Mikael Persbrandt è un attore svedese, è nato il 25 settembre 1963 a Stoccolma (Svezia). Mikael Persbrandt ha oggi 60 anni ed è del segno zodiacale Bilancia.

Il "tough guy" di Svezia

A cura di Annalice Furfari

Il bel tenebroso con un passato da ragazzaccio e l'inclinazione artistica dalle passioni focose e incostanti. Per fortuna, alla fine, lo svedese Mikael Persbrandt ha trovato la sua strada e non l'ha lasciata più. Quella della recitazione, che lo ha condotto sul palcoscenico più prestigioso di Svezia, prima, e sugli schermi cinematografici di mezzo mondo, poi. Con quell'aria da duro che lo ha reso perfetto per i ruoli da "tough guy", l'uomo rude e disilluso che, ovviamente, spezza un sacco di cuori. Ma, dietro la facciata da cattivo ragazzo, c'è un attore in grado di sorprendere con interpretazioni di notevole profondità e intensità drammatica.

Dall'adolescenza turbolenta al palcoscenico
Mikael Persbrandt nasce a Jakobsberg, sobborgo del comune di Järfälla, il 25 settembre 1963, da genitori poco più che adolescenti, che divorziano quando Mikael ha sette anni. Il ragazzino cresce con la madre, ama giocare a calcio e praticare la boxe. La sua adolescenza è turbolenta: fa parte di una gang giovanile e sperimenta le droghe. Con una naturale predisposizione per la pittura, fa domanda all'Accademia di Belle Arti, ma non viene accettato. A 19 anni espone i suoi dipinti in una galleria di Gamla Stan, Stoccolma. Convinto di essere un genio e con il mito di Francis Bacon, riesce a vendere tutte le tele dipinte, ma passa ben presto a una nuova passione. Innamoratosi di una ballerina, nel 1983 decide di studiare all'Accademia del balletto del Teatro dell'Opera, dove rimane un anno e mezzo. Grazie a uno dei suoi insegnanti, fa la comparsa nella rappresentazione del "Re Lear" di William Shakespeare diretta da Ingmar Bergman. Ottiene il suo primo ruolo nel 1984 al Royal Dramatic Theatre di Stoccolma, uno dei più importanti teatri svedesi, ma, dopo una serie di spettacoli, Persbrandt è stanco del palcoscenico. Inizia, così, a fare diversi lavori temporanei, come il tassista, il cameriere e il bidello, ma il sogno della recitazione persiste dentro di lui. Prova a entrare in alcune scuole di recitazione, ma non supera gli esami di ammissione. Proprio quando sta per abbandonare il sogno di una carriera di attore, incontra in un ristorante l'autore e regista Stig Larsson, che gli suggerisce di frequentare la compagnia del Teatro Galeasen, diretta dallo stesso Larsson con Rickard Günther. È in questa palestra che Persbrandt apprende i segreti della recitazione e interpreta diversi affascinanti personaggi, tratti anche dai classici del teatro.
Nel 1990 debutta sul piccolo schermo nel film tv Nigger. Tra il 1990 e il 1997 lavora in diversi film e serie tv, come Fiendens fiende e Rederiet, una delle più popolari serie svedesi. Ma il suo ruolo televisivo di maggior successo in patria è quello del cinico ispettore di polizia hardboiled Gunvald Larsson, incarnato tra il 1997 e il 2009 nella serie tv Beck, dedicata al famoso detective Martin Beck, nato nel 1965 dalla penna degli scrittori svedesi Maj Sjöwall e Per Wahlöö. Dal 1996 torna a recitare sul prestigioso palco del Royal Dramatic Theatre, dove lo attendono nuovi e importanti personaggi di primo piano. Nel 2007, però, l'attore recede dal contratto con il teatro nazionale di arte drammatica per le difficoltà di conciliarlo con il lavoro per la televisione e il cinema. Il suo abbandono scatena reazioni violentemente negative nell'ambiente del Royal, che lo accusa di aver violato il contratto che lo legava al teatro.

La carriera cinematografica
Nel 1995 Persbrandt debutta al cinema con un ruolo secondario in Sommaren di Kristian Petri, storia di una coppia in crisi dopo la morte accidentale del figlio. Dopo l'esordio, lavora in altri lungometraggi svedesi, in cui, aiutato dal suo aspetto da bel tenebroso e dai suoi trascorsi non proprio edificanti, fa spesso la parte del "tough guy", l'uomo rude, cinico, spietato e clamorosamente spaccacuori. Nel 1998 ottiene il ruolo da protagonista in uno dei film più importanti della sua carriera cinematografica, Sista kontraktet, un thriller pieno di suspense diretto da Kjell Sundvall, lavoro di finzione sulle circostanze reali dell'omicidio del primo ministro socialdemocratico svedese Olof Palme, avvenuto nel 1986. Nel film, dove recita anche Pernilla August, un ufficiale di polizia scopre il piano per assassinare il politico e cerca di impedirlo, non solo mettendo a rischio la sua famiglia, ma anche la sua stessa vita. Questo lungometraggio, che ha riscosso grande successo ed è stato mostrato in diversi festival internazionali, è tratto dal romanzo di uno scrittore anonimo, che suggerisce che un killer professionista britannico sia stato ingaggiato per uccidere Palme. Il 1999 è l'anno del suo film più controverso, Deathly Compulsion di Rolf Börjlind. Nonostante le polemiche sul film, i critici hanno speso tanti elogi per la sua interpretazione di un serial killer psicopatico e Persbrandt è nominato come miglior attore protagonista ai Guldbagge Awards, i più importanti premi cinematografici svedesi.
Fidanzato dal 1998 al 2003 con l'attrice svedese Maria Bonnevie, con cui ha più volte lavorato, nel 1999 viene eletto uomo più sexy di Svezia dalle lettrici di una rivista nazionale, è richiestissimo dai registi e i ruoli cinematografici in patria si susseguono con cadenza pluriannuale. Nel 2002 è il protagonista del dramma familiare Alice, un Tesoro di Bambina, in cui incarna un marito e padre che si innamora e diventa amante di una vicina di casa, ruolo che gli vale una nuova nomination come miglior attore protagonista ai Guldbagge Awards. Nello stesso anno un episodio della serie tv Beck esce nelle sale. Nel 2003 recita al fianco dell'attore danese Mads Mikkelsen nel cortometraggio Nu, un dramma di trenta minuti su una relazione omosessuale. Questo film segna la sua prima collaborazione con il giovane regista danese Simon Staho, che lo dirige anche in Day and Night (2004) sinistro dramma che descrive le ultime dodici ore nella vita di un uomo, film che ha riscosso grande successo in diversi festival internazionali e con il quale Persbrandt è stato candidato ai Premi Robert - i più importanti di Danimarca - come miglior attore protagonista. Nel 2004 interpreta un uomo che torna a casa dalla sua famiglia dopo una crociata in Medio Oriente nel dramma medievale Three Suns. La nuova collaborazione con il regista Staho ha il titolo di Bang Bang Orangutang (2005), dramma su un uomo sovraccarico di lavoro e molto stressato, che provoca la tragedia peggiore che possa capitare a una famiglia. Nel 2008 recita in Everlasting Moments di Jan Troell, storia di un'emancipazione femminile nella Svezia del primo Novecento, in cui Persbrandt interpreta il marito ubriacone e fedifrago della donna protagonista. Nello stesso anno è il protagonista di Non colpevole, poliziesco di Richard Holm e Molly Hartleb, dove interpreta un professore di diritto penale in un corso di specializzazione sulle condanne inflitte per sbaglio e sulla revisione dei processi, che viene implicato nel caso di un assassino scarcerato per un errore giudiziario.

La fama internazionale
Ormai il successo di Persbrandt in patria è consolidato, ma anche nel resto d'Europa e negli Stati Uniti arrivano gli echi della sua fama di attore, grazie a film scandinavi che si affermano al di là dei confini nazionali. Tra questi, il più importante è In un mondo migliore della danese Susanne Bier, la regista più popolare della Scandinavia. Questo potente dramma sul cammino verso il male di due ragazzini vince l'Oscar come miglior film straniero nel 2011 e Persbrandt, nel ruolo del medico padre di uno dei due ragazzi protagonisti, ottiene una nomination come miglior attore europeo agli European Film Awards, confermando e affermando anche all'estero il suo grande talento interpretativo, che lo rende credibile non solo nei panni del "tough guy", ma anche in ruoli più impegnati, che richiedono una profonda intensità drammatica. Nel 2011 recita in Stoccolma Est di Simon Kaijser da Silva, sulla tragedia più grande, quella di sopravvivere ai propri figli. Due anni dopo riesce finalmente nell'impresa, altre volte solo tentata, di ottenere una parte in una produzione non scandinava, nello specifico una megaproduzione, quella del secondo e del terzo capitolo della fortunata trilogia di Peter Jackson sulle avventure dello Hobbit, The Hobbit: The Desolation of Smaug (2013) e Lo Hobbit - Andata e Ritorno (2014), dove interpreterà il personaggio di Beorn, tratto dal romanzo di J.R.R. Tolkien. Fidanzato con la giornalista svedese Sanna Lundell, che gli ha dato due figli, nel 2013 Persbrandt torna sugli schermi internazionali con il thriller L'ipnotista di Lasse Hallström, tratto dall'omonimo bestseller svedese, in cui l'attore interpreta un ipnotista chiamato a indagare nel subconscio di un adolescente scampato al brutale massacro della sua famiglia. Nel 2014 è poi nel film western di Kristian Levring The Salvation, mentre in seguito lo vedremo nel film di Vincent Perez Lettere da Berlino e in quello di Guy Ritchie King Arthur.

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