Fondazione

Film 2021 | Fantascienza

Regia di Jennifer Phang, Rupert Sanders. Una serie con Cassian Bilton, Laura Birn, Jared Harris, Leah Harvey, Lou Llobell. Cast completo Titolo originale: Foundation. Genere Fantascienza - USA, 2021, STAGIONI: 1 - EPISODI: 10

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Ultimo aggiornamento martedì 9 novembre 2021

Per salvare il sistema viene creata una Fondazione di scienziati che sarà il nucleo della salvezza futura. La serie ha ottenuto 1 candidatura a ADG Awards, 1 candidatura a Critics Choice Super,

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 2,75
CONSIGLIATO N.D.
Basata sull'omonima serie di libri di Isaac Asimov iniziata nel 1951.
a cura della redazione
mercoledì 14 giugno 2023
a cura della redazione
mercoledì 14 giugno 2023

Fondazione è una produzione seriale ideata da David S. Goyer e appartenente al genere della fantascienza. Si basa sull'omonimo ciclo di romanzi scritti da Isaac Asimov - una trilogia originale pubblicata a inizio anni Cinquanta, due sequel scritti negli anni Ottanta e due prequel, di cui uno rilasciato postumo. Personaggio centrale è lo scienziato di "psicostoriografia" Hari Seldon (Jared Harris), il quale profetizza il crollo dell'Impero Galattico in cui sono ambientate le vicende futuristiche. Per limitare i danni della catastrofe, un gruppo di suoi seguaci viene spedito sul pianeta Terminus per redarre un'enciclopedia onnicomprensiva di tutti i saperi: la Fondazione, una base conoscitiva per la ripartenza dell'umanità. Si profila così una serie dove le componenti politiche e diplomatiche sull'importanza della storiografia intesa per i posteri prevalgono sulle venature action solitamente associate al genere.

Episodi: 10
Regia di Alex Graves, Roxann Dawson, Jennifer Phang, Andrew Bernstein, David S. Goyer, Rupert Sanders.

La seconda stagione della serie tratta dai romanzi di Asimov risulta diseguale ma coraggiosa sul piano narrativo

Recensione di Emanuele Sacchi

Gaal Dornick si risveglia a più di un secolo di distanza dalla sua ibernazione e incontra Salvor Hardin, sua figlia biologica ma in età più avanzata rispetto alla madre. Il rapporto tra le due donne diviene ancora più straniante quando si unisce a loro l'artefice della Fondazione Hari Seldon, sotto forma di proiezione olografica, la cui intelligenza è stata preservata artificialmente. L'agenda di Seldon - il cui culto ormai è divenuto una vera e propria religione - procede di pari passo con quel che indica la psicostoria, ovvero prepararsi a una nuova crisi e a una guerra tra Impero e Fondazione, che determinerà l'inevitabile declino del primo in favore della seconda. Gaal è invece preoccupata da visioni del futuro, in cui un essere dotato di poteri psichici detto Il Mulo causerà una strage di devastanti proporzioni.

Il concetto di fondo, che rende unico il ciclo della Fondazione di Isaac Asimov, è la capacità di ragionare sui grandi numeri, su concetti di spazio e tempo vastissimo e su una dottrina, la psicostoria, che studia crisi ed evoluzioni della società a venire attraverso un algoritmo pressoché infallibile.

Un assunto che comporta situazioni precognitive dalle conseguenze potenzialmente disastrose e una tendenza a ridimensionare il valore dell'individuo di fronte al peso delle masse e dei popoli nell'ambito di una statistica su vasta scala. Tutto questo rende affascinante Asimov e complicatissimo il suo adattamento in un formato seriale, in genere basato sullo stabilire un transfert tra spettatore e protagonista e sulla rassicurante sensazione di visitare volti e luoghi ricorrenti in ogni episodio.

Un arco narrativo distribuito attraverso i secoli e caratterizzato da pochissima azione rimane il principale problema legato a un adattamento del ciclo di romanzi di Asimov dedicati alla Fondazione. Una complicazione che David Goyer e il suo staff hanno affrontato già nella prima stagione, ma è ovvio che il seguito debba affrontare una curva di difficoltà destinata a salire ulteriormente.

Quasi tutti i personaggi della prima stagione sono inevitabilmente trapassati, a meno di conservazione criogeniche o backup della propria coscienza, e questo spinge gli sceneggiatori a individuare espedienti nuovi per prolungare la vita diegetica dei protagonisti e introdurre volti inediti su cui costruire da zero un profilo psicologico. Inevitabilmente il grado di fedeltà rispetto alla matrice letteraria cala in favore di una maggiore drammatizzazione, che ha l'onere di dover comunque rientrare nel vago perimetro della Fondazione di Asimov, ma maggiore libertà di intraprendere percorsi inaspettati e liberi da vincoli di qualunque genere.

Ecco quindi un avventuriero come Hober Mallow, vagamente ispirato a Han Solo, e i sacerdoti della Chiesa di Seldon, scissi tra necessità di credere a un uomo-entità e di trasformare una scienza in religione. Ma il percorso mistico è un passaggio inevitabile per uscire dalla barbarie verso la civiltà e Goyer persegue coerentemente l'intento di Asimov su questo punto. Nella seconda stagione è maggiore l'enfasi sulla problematica della dinastia genetica dei Cleon, imperatori clonati, vicina a un punto di crisi quando Giorno decide di sposarsi e di trasformarla in una dinastia tradizionale ed ereditaria.

Dalla inevitabile decadenza dell'Impero derivano riflessioni sulla fragilità di un dominio centralizzato e personalistico e sulla ciclicità della Storia, che procede "due passi avanti e uno indietro", con un apprendimento lento e graduale rispetto agli errori commessi. Straordinario il comparto di effetti speciali e il lavoro visivo di post-produzione, molto al di là degli standard di una normale serie tv, e ottima idea quella di recuperare un interprete del valore di Jared Harris, forzando la coerenza della sceneggiatura pur di concedergli una nuova vita. L'approfondimento del personaggio di Demerzel, robot e factotum imperiale, consente inoltre un interessante crossover con le leggi della robotica dello stesso Asimov, che finisce per essere contestualizzato in un Asimov-Universe finalmente credibile e coinvolgente.

Episodi: 10
Regia di Alex Graves, Roxann Dawson, Jennifer Phang, Andrew Bernstein, David S. Goyer, Rupert Sanders.

Ambizioso adattamento dal ciclo di Isaac Asimov, visivamente suggestivo ma incapace di fornire un seguito all'altezza dell'episodio pilota

Recensione di Emanuele Sacchi

In un remoto futuro la psicostoria è una disciplina scientifica secondo la quale i matematici possono predire, con buona approssimazione, gli eventi che verranno: non quel che accadrà tra una settimana a una persona specifica, bensì ciò che succederà tra secoli o millenni a una moltitudine di persone. Quando il rinomato matematico Hari Seldon evince dall'analisi del futuro che l'Impero galattico crollerà in favore della barbarie, l'Imperatore - membro di una dinastia di cloni di Cleon I che si succede sul trono all'infinito - sottopone a processo Seldon e la sua assistente Gaal. I due scienziati sfuggiranno alla pena capitale, ma saranno esiliati a Terminus, alla periferia estrema della galassia conosciuta. Qui Seldon e i suoi seguaci potranno colonizzare il pianeta e portare avanti un progetto culturale - la Fondazione - che rallenti il sopraggiungere della barbarie e preservi la cultura imperiale.

Per decenni "Cronache della galassia" di Isaac Asimov, poi ampliato nel "Ciclo della Fondazione", ha rappresentato la quintessenza di storia "non filmabile". A renderla tale, ancor più che la questione strettamente tecnologica di realizzare effetti speciali all'altezza del compito, è la peculiare struttura narrativa utilizzata da Asimov: un racconto caratterizzato da ellissi di secoli, che toglie di scena i protagonisti subito dopo che il processo di immedesimazione del lettore ha avuto luogo. A contare per Asimov, proprio come per la psicostoria di Hari Seldon, sono i grandi numeri e non il dettaglio: le vite degli uomini mortali, che restano brevi e caduche, contrastano con la visione grandiosa sulla Storia.

Nella rielaborazione del testo, effettuata per la serie dai creatori David S. Goyer e Josh Friedman, l'elemento di contrasto con la visione di Asimov è proprio dato dall'Imperatore, o meglio "Impero", come lo chiamano i suoi sudditi, destinato a nascere e morire per essere rimpiazzato da se stesso, all'infinito. Fratello Alba, Fratello Giorno e Fratello Tramonto rappresentato tre stadi diversi di avanzamento del medesimo DNA, in una coazione a ripetere che, stando alle profezie di Seldon, rappresenta la causa principale della futura caduta dell'Impero.

Lo sforzo encomiabile di adattare un testo così impegnativo ha condotto a un necessario sforzo di creatività per colmare le lacune e dilatare la storia fino a ottenere una stagione televisiva lunga dieci episodi.

Trantor, il pianeta-capitale dell'Impero, è realizzata con sapiente uso del digitale, ma secondo un'estetica antica, da fantascienza classica. Prevalgono i colori porpora e oro, in continuità cromatica con l'Impero romano dell'antichità. Altrettante libertà rispetto al testo originario riguardano personaggi fondamentali come Salvor Hardin, sindaco della Fondazione e protagonista della prima Crisi Seldon.

Hardin, come molti altri personaggi creati da Asimov, è sottoposto nella serie a uno switch tanto etnico che di genere, guidato da un'esigenza odierna di maggiore inclusività rispetto a un romanzo caratterizzato totalmente da maschi bianchi. Nella figura dell'Imperatore, a cui dona le fattezze Lee Pace, è possibile ritrovare molteplici citazioni, dall'Ozymandias della poesia di Shelley (e poi del fumetto "Watchmen") ai tiranni dell'antica Roma, mentre i terroristi e i kamikaze con le loro gesta richiamano gli attentati alle Torri Gemelle, a cui seguì - come in Foundation - una (inevitabile?) rappresaglia sanguinosa.

Non tutte le nuove componenti introdotte nella serie si dimostrano ben amalgamate, disperdendo presto il potenziale espresso dall'episodio pilota in una space opera che si fa via via più anonima e indistinguibile rispetto al prodotto medio sci-fi odierno. L'innovazione più efficace rimane sicuramente quella dell'Impero uno e trino, con i tre "fratelli" come incarnazione dell'istinto di autoconservazione del potere e allo stesso tempo della sua fragilità. Sufficiente per rendere memorabile sul piano della suggestione visiva Foundation, ma non per renderla significativa e duratura sull'arco di dieci episodi, al di là dello stupore iniziale.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 27 febbraio 2011
Archi89

"Hari Seldom è un eretico e un genio matematico che predice la fine della civilizzazione. Dopo mille anni una misteriosa entità comincia ad invadere la galassia." Due righe di recensione, riescono pure a sbagliarle -.-' Si chiama Hary Seldon con la N, non Hary SeldoM... Vabbe', a parte questo.... speriamo in bene.

martedì 28 giugno 2011
Giuseppe Romanazzi

Finalmente qualcuno ha deciso di portare sul grande schermo una delle saghe più celebrate della fantascienza. Da grande appassionato di questo genere letterario e soprattutto di Asimov, erano almeno vent'anni che auspicavo di vedere al cinema l'epopea di Hari Seldon e dei suoi successori. Negli anni ho sempre pensato che nessuno avrebbe osato misurarsi con la trasposizione filmica di questo soggetto, [...] Vai alla recensione »

martedì 19 ottobre 2021
Nunzio

Come distruggere il capolavoro di Asimov...

domenica 30 gennaio 2011
tuono

finalmente un film sul ciclo della fondazione ma questo regista non a mai fatto film particolarmente entusiasmanti o sbaglio solo film catastrofici o qualche riserva su di lui come dicevo speriamo bene

mercoledì 19 gennaio 2022
Invernomuto

Avrebbero potuto dare un titolo diverso alla saga, visto che le uniche cose in comune con i libri sono alcuni nomi ed un plot generale che a volte, raramente, quasi mai, si avvicina all'originale. Capisco la difficoltà di trasporre l'opera letteraria di Isaac Asimov in un adattamento televisivo. Ma trasformarla nell'ennesima serie tv fantascientifica, stravolgendola per ficcarci [...] Vai alla recensione »

martedì 19 ottobre 2021
Nunzio

Come distruggere il capolavoro di Asimov...

domenica 27 agosto 2023
no_data

Non solo hanno stravolto l'opera di Asimov, ma l'hanno pure fatto male. Così interpretato diventa una qualsiasi serie di fantascienza, fatta di eroi e colpi di scena. Una tale sagra dell'individualismo che non ha piu' senso parlare di psicostoria.Devo ammetere però di non essere arrivato fino in fondo, arrivato al decimo episodio non ce l'ho piu fatta.

venerdì 28 settembre 2012
blade

INon ho idea di questo film ma dall'introduzione letta su my movie sembra che il film parli di avvenimenti a partire da mille anni dopo la figura del grande matematico Seldon, quindi temporalmente dopo il ciclo della fondazione! Sbaglio?

venerdì 28 settembre 2012
blade

non mi fido ,nonostante , anzi proprio perche nessuno ci ha mai provato è indice che quello che aAsimov ha scritto è solo per essere "scritto e difficilissimamente film". Auguri

martedì 28 giugno 2011
Giuseppe Romanazzi

... ovviamente intendevo Emmerich e ho scritto Cameron...!!!  Lapsus freudiano...?!! :))

venerdì 19 novembre 2021
Nicola Ildebrabndo Saccani

Fantascienza fatta bene, conversazioni intriganti, effetti speciali meravigliosi. Erano 30 anni che aspettavo di vedere l'Invictus e non sono rimasto deluso. Amo questa serie TV!

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 1 febbraio 2022
Claudia Bonadonna
Rumore

Il navigato artigiano David S. Goyer (autore del Batman di Cristopher Nolan e dell'improbabile Leonardo supereroe di Da Vinci's Demons) e il sodale Josh Friedman (Terminator: The Sarah Connor Chronicles, Snowpiercer) mettono mano alla materia impossibile di Isaac Asimov e tentano la perigliosissima riduzione televisiva del Ciclo Delle Fondazioni. Il longevo e sterminato Impero Galattico, guidato con [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
mercoledì 14 giugno 2023
 

Regia di Jennifer Phang, Rupert Sanders. Una serie con Cassian Bilton, Laura Birn, Jared Harris, Leah Harvey, Lou Llobell. Dal 14 luglio su Apple TV+. Guarda il trailer »

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lunedì 23 agosto 2021
 

Regia di Jennifer Phang, Rupert Sanders. Una serie con Cassian Bilton, Laura Birn, Jared Harris, Leah Harvey, Lou Llobell. Dal 24 settembre su Apple TV+. Guarda il trailer »

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