Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Simone Spada |
Attori | Claudio Amendola, Luca Argentero, Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova, Silvia D'Amico Caterina Shulha, Philippe Leroy, Hovhannes Azoyan, Marjan Avetisyan, Tommaso Ragno, Simone Colombari, Alessandro Proietti, Caterina Siano, Marco Todisco, Paolo De Vita, Gianluca Bertogna. |
Uscita | giovedì 24 maggio 2018 |
Distribuzione | Altre Storie |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,87 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 1 giugno 2018
Un gruppo di persone viene inviato in Armenia a girare un film. Abbandonati da tutti, partiranno alla ricerca di un'occasione di riscatto. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Hotel Gagarin ha incassato 411 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Cinque italiani squattrinati e in cerca di successo vengono convinti da un sedicente produttore a girare un film in Armenia. Appena arrivati all'hotel Gagarin, un albergo isolato nei boschi e circondato soltanto da neve, scoppia una guerra e il produttore sparisce con i soldi. I loro sogni vengono infranti, ma nonostante tutto la troupe trova il modo di trasformare questa esperienza spiacevole in un'occasione indimenticabile, che farà ritrovare loro la spensieratezza e la felicità perdute.
Una commedia divertente, poetica e sgangherata come i suoi protagonisti, che racconta di sogni, di incontri, di cinema.
Hotel Gagarin è una storia di rinascita, di speranza, di fallimenti e nuovi inizi per un'Italia logorata da anni di crisi economica. Dopo oltre vent'anni come aiuto regista per film come Non essere cattivo di Claudio Caligari, Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti e Che bella giornata di Gennaro Nunziante, Simone Spada ha scritto e diretto il suo primo lungometraggio, una tragicomica avventura metacinematografica.
Claudio Amendola, Luca Argentero, Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova, Silvia D'Amico interpretano i cinque sventurati che vengono inviati in Armenia dal sedicente truffatore, dal volto di Tommaso Ragno, ciascuno improvvisandosi ciò che non è. Spada delinea il ritratto di questi personaggi precari nella vita e nell'anima a cui il cinema offre un destino diverso in un racconto corale trainato da un frizzante humour di gruppo.
Ciascuno diverso, ciascuno alla volta dei propri sogni o più concreti obiettivi, i cinque italiani partono verso l'ignoto in un viaggio che sconvolgerà le loro vite. L'hotel Gagarin diventa, dunque, punto d'arrivo ma anche di partenza in un percorso esistenziale che ognuno di loro intraprenderà individualmente. L'Italia è, dunque, il bel Paese senza speranze da lasciare per un viaggio senza ritorno in una poetica della fuga che rimanda a Gabriele Salvatores. Un'amarezza di fondo smorza i sorrisi in un misto di nostalgia e rancore per la propria terra da cui bisogna partire.
L'hotel Gagarin diventa, inoltre, specchio della grande fabbrica dei sogni che è il cinema, raccontato da Spada tra onirismo e magia. In questo grande albergo lussuoso e vuoto, riservato solo alla troupe italiana, dalla facciata rigorosa in linea con l'architettura delle ex Repubbliche sovietiche, i cinque troveranno il modo di ricostruire i loro sogni infranti cercando di realizzare quelli degli altri. Il cinema, dunque, si offre a loro come il miglior modo di sognare.
Nonostante la malinconia e il disagio dell'incertezza dell'esistenza, Spada racconta come si può ricominciare anche quando sembra tutto perso. Hotel Gagarin è una commedia ironica, intelligente e commovente che allude piuttosto di dire, che fa riflettere anche facendo ridere, il cui senso sembra racchiuso nella frase di Lev Tolstoj, "se vuoi essere felice, comincia".
Lontano dalla babele romana di colori, corruzione e pressappochismo, rinascono passioni, sentimenti e sogni nelle infinite distese bianche dell'Armenia come pagine bianche da riscrivere. Allora tutto diventa possibile.
Nonostante nel film ci siano molti attori da commedia italiana, il film non lo è. Ha un gusto poco italiano, forse un po’ francese. Gli elementi del sogno e della fiaba appartengono poco al nostro cinema sempre più neo-neorealista che si occupa prevalentemente di periferie e di storie di violenza. Anche qui l’ambiente romano quotidiano è descritto come uno squallido [...] Vai alla recensione »
L'idea della storia,forse,coincide con quella della realtà: con i dollari di Rai cinema,Lazio film commission,legge sul credito d'imposta, la produzione tira su questa Commedia all'italiana,che dello stereotipo reca tutti i crismi.Cita Mediterraneo,con la sua fuga perenne, Turnè con le sue canne scambiate,Tre uomini e una gamba con suo calcio posticcio, seguendo un canovaccio [...] Vai alla recensione »
"Hotel Gagarin" del regista Simone Spada, è una commedia che è un omaggio al cinema, a quanto questa forma artistica piaccia alle persone e le faccia sognare, facendole evadere dalla realtà spesso non troppo rosea. Il film è incentrato su una troupe parecchio scalcinata, in quanto assemblata attraverso la scelta di persone a caso, e pertanto non professioniste, [...] Vai alla recensione »
Fino a circa metà storia il film sembra reggere: un'idea strampalata, un po' di commedia all'italiana, un buon cast. Poi, dalla metà in giù (erano finiti i fondi per la sceneggiatura?) si precipita nei luoghi comuni, nel già visto, nel melenso. Persino la comunità armena del villaggio in cui si ambienta la storia viene raffigurata con un cliché insieme banale e paternalista; la "maggia der cinema" [...] Vai alla recensione »
Sono troppi i riferimenti al film capolavoro di Gabriele Salvatores per pensare che non si tratti di casualità ma che il regista Stefano Spada abbia volutamente attinto alla pellicola premiata con l'Oscar nel 1992 per imbastire questa trama, piacevole e delicata, ambientata anziché nello splendido mare greco, sulle freddi nevi dell'Armenia.
Un bel soggetto, una sceneggiatura un po' sgangherata con qualche nodo narrativo da sciogliere, e con tragici errori nella collocazione geografica della storia: il lago Sevan -sulle cui rive si svolge gran parte della narrazione- non è affatto al confine con l'Azerbajian, come il film vuol far credere. Diciamo che la troupe (quella vera) non è voluta arrivare sino al lembo d'Armeni [...] Vai alla recensione »
Questo film nei primi minuti sembra promettente: la truffa, la troupe improvvisata, l'ambientazione insolita. Presto però si percepisce qualcosa di stonato: subito dopo lo "scoppio della guerra" l'interazione tra i personaggi diventa surreale, i dialoghi ridicoli la sceneggiatura imprevedibile ma nel senso negativo del termine.Personaggi poco sviluppati aderenti a cliché che sembrano usciti dalle barzellett [...] Vai alla recensione »
C'è del buono in quest'opera prima: l'amore per il cinema, potente macchina dei sogni, declinato attraverso numerosi riferimenti e citazioni; c'è una scelta musicale azzeccata e una fotografia efficace. Di meno buono ho trovato la regia che non riesce a far funzionare il gruppo di attori. Sceneggiatura e montaggio, soprattutto nella prima parte del film, sono proprio [...] Vai alla recensione »
Si, carino. Per una serata estiva all'arena. Ma niente di più. Attori bravi ma trama floscia, scontata dal primo minuto, senza mai un impennata. Il regista si è voluto sbizzarrire nelle citazioni (il film ne è pieno, magari può essere divertente andarsele a cercare tutte) ma il risultato è una storia già vista decine di volte: i falliti che risorgono, [...] Vai alla recensione »
Il cinema è concetto. Il cinema è idea. Questo è cinema. Ed è anche fiaba. Uno dei migliori film di metacinema degli ultimi anni
Non è una vera e propria commedia. E' un tuffo nei ricordi del passato e nel mondo dei sogni. Grandi attori per un film semplice che fa passare un oretta e mezza spensierata. Un film che mette i bribidi di freddo per i posti sapientamente ricercati e davvero molto belli. Trama semplice ma ben strutturata.
merita 5 stelle solo per essere finalmente qualcosa di diverso, di inaspettato. un bel tentativo di farci fare un viaggio, di emozionare con semplicità, consigliato a tutti quelli che l'hanno perso... un ottimo esordio, un piccolo gioiellino, bravi gli attori. aspettiamo il regista alla sua opera seconda.
Originale opera prima di un giovane regista, già aiuto in Non essere cattivo e Lo chiamavano Jeeg Robot, dove si conferma la voglia di certo nuovo cinema italiano di esplorare nuove soluzioni, ampliando gli orizzonti espressivi e in questo caso anche geografici. La vicenda della troupe abbandonata in Armenia dal produttore truffaldino, che in luogo del film abortito dà [...] Vai alla recensione »
Penso che sia un buon prodotto italiano, commedia dolceamara, pungente, poi come sempre tutto e soggettivo, bravi.
Una commedia delicata che ci ricorda che non bisogna mai smettere di sognare. Un esordio alla regia eccellente per Simone Spada.
Una sgangherata truppa di improvvisati film makers viene ingaggiata x fare un film in Armenia. Da questa base si sviluppera'un film con un ottimo cast: Battiston, Amendola, Argentero e un cameo di Philippe Leroy, che pero' non riuscira' mai ad elevarsi da "commedia leggera" in quanto anche i buoni propositi di messaggi rivolti ad un ritrovare in qualche modo la felicita', [...] Vai alla recensione »
al peggio non c'è mai il pudore di fare un passo indietro chiedendosi a chi, a cosa può servire quella "Cosa".
Film imbarazzante,slegato, lento, puerile Anche gli attori, a parte la bobulova, sono impacciati, poco credibili. Una storia inconsistente, scopiazzata , una noia mortale.... si salvano solo le rappresentazioni dei “sogni” che passano con i titoli di coda, ennesimo film nostrano senza fascino , nessuna atmosfera, il nulla ! Da NON VEDERE
Il film di un sogno. O il sogno di un film, fate voi. In un caso o nell'altro è la storia di qualcosa che non si farà perché un produttore pataccaro chiamato Paradiso riesce a scappare coi soldi e spedire all'inferno attori e tecnici improvvisati quanto lui, ma con l'illusione di cambiar vita. Troupe e cast che più sgangherati non si potrebbe: cinque reietti - un professore, una prostituta, un operaio, [...] Vai alla recensione »
Bisogna riconoscere un certo coraggio. "Ci sono soldi europei per un film italiano da girare in Armenia" dice l'europarlamentare (precedenti esperienze: ex consigliere comunale a Prato). "Ma io di cinema non capisco niente" risponde il trafficone scelto come produttore. Viene selezionata la sceneggiatura di un professore sfigato che insegna storia agli studenti con un film "liquido" come "Arca russa" [...] Vai alla recensione »
Imbeccato da un politico corrotto, lo pseudo-produttore Paradiso forma una troupe per incassare i fondi europei di un film che non si farà mai. Poi prende i soldi e scappa. Il gruppo dei "cinematografari" è un'armata Brancaleone: l'insegnante idealista Speranza, un bricoleur romano di nome Beato, un fotografo spinellato a tempo pieno, una prostituta e una creatrice di "eventi" collusa col truffatore. [...] Vai alla recensione »
Non è trascurabile l'esordio di Simone Spada, che non a caso si è formato nel gruppo spregiudicato e innovativo dei Caligari, Mainetti e Leo. «Hotel Gagarin» ha, in effetti, il suo principale merito nella tenuta del cast che assegna a eccellenti ma poco promozionati attori come Battiston, Bobulova, Ragno e Amendola ruoli a cui possono aderire come a una seconda pelle: soprattutto nella prima parte, [...] Vai alla recensione »
Più che altro, sembra un'occasione sprecata. Ed è un peccato, perché questo Hotel Gagarin, opera prima (in un lungometraggio) del regista torinese Simone Spada, aveva tutti i requisiti per trasformarsi, se non in un film di nicchia, almeno in un titolo di riferimento per il suo genere, sfruttando i molti elementi favorevoli a disposizione. A partire dal cast importante, decisamente di rilievo, passando [...] Vai alla recensione »