Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Carlo Fenizi |
Attori | Michele Venitucci, Caterina Shulha, Timothy Martin, Antonia San Juan, Alessandra Carrillo . |
Uscita | mercoledì 19 maggio 2021 |
Distribuzione | Tejo |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento martedì 18 maggio 2021
Le due vite parallele di Orlando, traduttore e "influencer", nel labirinto rappresentato dalla sua stessa casa e il variopinto via vai di umanità che si muove dentro e fuori.
CONSIGLIATO SÌ
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Orlando traduce dallo spagnolo per il cinema e vive da recluso nel suo appartamento, ricevendo consegne di cibo biologico, proteine e oggettistica varia. Ossessionato dalla forma fisica fa esercizi e si sottopone a cure estetiche, nonché al massaggio regolare di una mano con un tendine infiammato. L'attenzione al look è giustificata dal suo ruolo di influencer, famoso perché inserisce foto di se stesso nudo all'interno dei più svariati panorami. Orlando infatti è un viaggiatore da fermo, che ha paura di prendere l'aereo ma sa immaginarsi nei luoghi più lontani. Il suo coinquilino Amad è un africano che si esprime per frasi fatte; i suoi vicini sono una famiglia di colombiani e una donna misteriosa che prende il sole nuda. I suoi principali contatti col mondo esterno sono Antonia, l'editrice trans che gli commissiona le traduzioni, e Marina, la rider che gli consegna i pasti, della quale si potrebbe innamorare.
Istmo è la bizzarra esplorazione di un confino volontario, adatta a questi tempi in cui l'isolamento è forzato.
La bussola del regista e sceneggiatore Carlo Fenizi è orientata in direzione Almodovar, come testimoniano i colori, gli arredi e i costumi di tutti i personaggi e la presenza di Antonia San Juan, l'indimenticabile Agrado di Tutto su mia madre (apparsa anche in Nirvana di Gabriele Salvatores). Michele Venitucci presta la sua saudade mediterranea ad Orlando, creatura malinconica e asociale dalla sessualità tormentata, e fra gli interpreti, oltre alla San Juan nata per il melodramma, spiccano Caterina Shulha (Marina) e soprattutto Alessandra Carrillo (Gina la massaggiatrice). Buone la fotografia di Sergio Grillo, il montaggio di Francesco Giusiani, i costumi di Silvia Bergomi, le scenografie di Anna Maria Cardillo e le musiche di Gianpio Notarangelo. Fenizi ha una mano registica interessante e un'immaginazione eclettica, purtroppo non supportata da una sceneggiatura (del regista e di Venitucci) adeguata: è molto bella la sua voglia di rivelare i personaggi poco a poco (invece di imporre quello spiegone in voce fuori campo che è la croce del cinema italiano contemporaneo) ma molti passaggi narrativi sconfinano nell'ermetico, come se volessero essere capiti solo dal loro autore. Tuttavia le sue visioni, come quelle di Orlando, hanno qualcosa di profondamente gentile e di amabilmente infantile.
Nella rassegnazione di Orlando, un Oblomov della contemporaneità, c'è qualcosa di autobiografico: "Noi siamo la generazione degli sfigati, quella di mezzo, nati nel mondo analogico", ricorda Fenizi. La casa del suo protagonista, parcellizzata da innumerevoli separè, è "la tana di un mago buono" intrappolato dai suoi stessi trucchi di prestigio, e tanto più Orlando dichiara di non aver bisogno di nessuno, quanto più invece anela un contatto umano reale: perché " le cose sono più belle da vicino, quando si possono toccare" - un messaggio che assume particolare rilevanza in questi tempi di ipertecnologica cattività.
In questo clima di post lockdown, un film 'volutamente agorafobico' ci calza a pennello. Non è il classico film Italiano (e questo è un bene). Senza 'spoilerare' nulla, il protagonista è una sorta di ibrido tra Oblomov e Dalì. Come Oblomov nasconde un evento tragico che lo ha segnato e lo rinchiude nel suo appartamento senza uscire mai.
Una storia da terzo millennio, attuale prima, durante e dopo la pandemia. La storia di un lavoratore atipico per la società, ma comune nell'ambiente festivaliero: il traduttore di film. Solitario, sociopatico, influencer sul web, incazzoso con tutti - a cominciare dal coinquilino - nella realtà. Il titolo dovrebbe indicare la linea sottile che unisce idealmente l'esistenza surrogata dal protagonista [...] Vai alla recensione »
Orlando traduce film dallo spagnolo, anche se ha più successo come l' influencer, postando foto sue nude in vari paesi del mondo. Solo che, in realtà, l' uomo non esce di casa, limitandosi ad interagire con il variegato mondo che frequenta la sua abitazione. Come il misterioso coinquilino Amad e la rider, Marina, che gli consegna, ogni giorno, cibo biologico.