noemi veronica pintus
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martedì 16 febbraio 2021
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mio dio
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Noioso e brutto. Ho perso solo tempo, e questo perché il mio compagno si ostina a guardare film italiani, mi spiace, ma non siamo in grado
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marilla
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sabato 11 aprile 2020
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il libero arbitrio
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Visto su Netflix e dunque in ritardo. Non vista la serie dalla quale sembrerebbe fare copia e incolla. Tuttavia trovo sia un bellissimo film e questo perché: 1. Privo di costi ( girato in un solo interno) 2. Ottimi gli attori. 3. Dialoghi poco contorti, apparentemente semplici ( qualcuno li ha definiti scontati) ma, a ben vedere, ogni frase apre interrogativi. 4. Il tema, oggi, in pieno Covid19, quantomai attuale: il libero arbitrio di "sartriana" memoria" ( è impossibile non scegliere: siamo "condannati" alla libertà), di giansenistica memoria ( siamo noi che scegliamo o c'è chi in realtà lo ha già fatto per noi?: Mastandrea non è Faust ma .
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Visto su Netflix e dunque in ritardo. Non vista la serie dalla quale sembrerebbe fare copia e incolla. Tuttavia trovo sia un bellissimo film e questo perché: 1. Privo di costi ( girato in un solo interno) 2. Ottimi gli attori. 3. Dialoghi poco contorti, apparentemente semplici ( qualcuno li ha definiti scontati) ma, a ben vedere, ogni frase apre interrogativi. 4. Il tema, oggi, in pieno Covid19, quantomai attuale: il libero arbitrio di "sartriana" memoria" ( è impossibile non scegliere: siamo "condannati" alla libertà), di giansenistica memoria ( siamo noi che scegliamo o c'è chi in realtà lo ha già fatto per noi?: Mastandrea non è Faust ma .....potrebbe essere Dio?), di "camusiana" memoria (il fine giustificherebbe i mezzi ma in realtà i mezzi lo qualificano). Ecco: tre filosofie concentrate in un'oretta di ottimo film.
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rufus
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martedì 17 dicembre 2019
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intrigante
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Film particolare piacevole e con dialoghi incalzanti lascia spazio a molte riflessioni
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nadia meden
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giovedì 14 marzo 2019
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la coscienza
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UN fim molto particolare e molto ben riuscito .Ancora una volta Paolo Genovese coglie aspetti della nostra vita quasi a noi stessi sconosciuti e lo fa con grande maestria .Ottime le interpretazioni di Giallini ee di Mastandrea ; la sig. Lazzarini porta un tocco di eleganza ineguagliabile! dopo la visione di questo film dovremmo tutti chiederci fino a che punto saremmo in grado di vendicarci o perdonare. Grazie
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parsifal
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lunedì 11 febbraio 2019
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l'apparenza inganna
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Girato da Paolo Genovese, autore anche della sceneggiatura, coadiuvato da I . Aguilar e liberamente tratto ed ispirato ad una serie televisiva americana, il film narra una vicenda o meglio una serie di vicende molto particolari. Un uomo ( V. Mastrandrea) , di cui non si sa nulla, misterioso e silenzioso , dall'aria stanca e gli abiti eleganti; siede ogni giorno ,a tutte le ore, in un piccolo bistrot ( The Place) . Ascolta pazientemente le richieste più disparate da parte di sconosciuti che si rivolgono a lui per risolvere problemi esistenziali , di vario ordine e grado, alcuni apparentemente irrisolvibili. Ma di fronte a tali enigmi, che ,mettono a dura prova i richiedenti, lui non batte mai ciglio e si dimostra sempre ben disposto , almeno apparentemente.
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Girato da Paolo Genovese, autore anche della sceneggiatura, coadiuvato da I . Aguilar e liberamente tratto ed ispirato ad una serie televisiva americana, il film narra una vicenda o meglio una serie di vicende molto particolari. Un uomo ( V. Mastrandrea) , di cui non si sa nulla, misterioso e silenzioso , dall'aria stanca e gli abiti eleganti; siede ogni giorno ,a tutte le ore, in un piccolo bistrot ( The Place) . Ascolta pazientemente le richieste più disparate da parte di sconosciuti che si rivolgono a lui per risolvere problemi esistenziali , di vario ordine e grado, alcuni apparentemente irrisolvibili. Ma di fronte a tali enigmi, che ,mettono a dura prova i richiedenti, lui non batte mai ciglio e si dimostra sempre ben disposto , almeno apparentemente. La sua non è bontà ; mette alla prova , molto duramente , tutti i richiedenti, nessuno escluso, chiedendo in cambio dell'esaudimento dei loro desideri, prove moralmente discutibili e penalmente perseguibili. Tanto che uno dei candidati gli rivolge la seguente domanda " Perchè chiedi cose così orribili? " E lui risponde " Perchè c'è chi è disposto a farle" . Tutto quel che sembra impossibile viene portato a termine e prenderà dei risvolti inaspettati, per tutti, anche per lui che sembra conoscere i destini ed i segreti del Mondo e dei suoi abitanti. Le storie che inizialmente era svincolate , iniziano ad intrecciarsi, portando lo spettatore lontano dalla prospettiva iniziale, un gioco senza dubbio molto simile alla Vita, imprevedibile e sarcastica, sempre quando me te l'aspetti. La cameriera del Bistrot, Angela , una solare e profonda S.Ferilli, si intrattiene con il Solitario cercando di capire le sue origini , i suoi pensieri, ma ricavandone ben poco. Ma tra i tanti colpi di scena, ce ne sarà uno decisamente più spiazzante degli altri. Narrazione strettamente teatrale, fondato sui dialoghi e gli intrecci narrative, dimostra come si possa realizzare un ottimo film ( sebbene ispirato ad una serie televisiva) fondando il suo successo e la sua riuscita su un'ottima scrittura, coadiuvata dall'intrpretazione impeccabile di tutti gli attori del cast.
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onufrio
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sabato 19 gennaio 2019
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cosa sei disposto a fare?
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Un uomo è seduto sempre al solito posto del solito locale, qui egli vi riceve dei clienti che chiedono dei desideri da risolvere, ma ogni richiesta corrisponde un azione da svolgere, il più delle volte azioni brutali e scorrette nei confronti di persone a loro sconosciute. Che cosa saresti disposto a fare per ottenere quello che vuoi? il film, tratto da una serie tv estera, intreccia le storie di vari personaggi che siederanno a quel tavolo delle tentazioni. Dialoghi ben costruiti, senza dubbio, ma in fin dei conti, alla fine del film cosa resta allo spettatore? uno specchio per le allodole...
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jekobbb
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martedì 8 gennaio 2019
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piacevole sorpresa
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Dopo aver letto tantissimi commenti negativi su questo film, mi sono tolto la curiosità di guardarlo. Premettendo che non ho visto la serie americana, a me è piaciuto. Quest'idea di non far vedere nulla, solo l'interno di un bar e 10 persone che parlano con l'uomo delle loro malefatte, è per me l'idea vincente dell'opera. Non siamo sul livello di Perfetti Sconosciuti, ma Genovese si conferma uno dei migliori registi in circolazione, con una serie di bravissimi attori che gli ruotano attorno, su tutti Valerio Mastrandrea. Promosso.
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ver�nica
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domenica 23 dicembre 2018
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diciamo che credo nei dettagli
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Dopo vere il trailer ho pensato che questo film non mi piacerebbe per niente, invece mi è piaciuto molto visto che è stato un film molto simbolico e profondo. Da un canto, c’è un’analogia con la religione. Secondo me, la caffetteria rappresenta la chiesa; le persone vanno lì per parlare con una presenza (l’uomo) che è sempre in questo luogo e che ascolta i loro problemi, cercando di aiutarli, ma, allo stesso tempo, dandogli una lezione. Credo che il film tenda di spiegare che non dobbiamo colpare un’entità divina delle nostre decisione perchè, alla fine, siamo noi quelli che scegliamo.
Dall’altro, parla delle scelte fatte per la gente e che ci dividono tra gente buona e mala.
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Dopo vere il trailer ho pensato che questo film non mi piacerebbe per niente, invece mi è piaciuto molto visto che è stato un film molto simbolico e profondo. Da un canto, c’è un’analogia con la religione. Secondo me, la caffetteria rappresenta la chiesa; le persone vanno lì per parlare con una presenza (l’uomo) che è sempre in questo luogo e che ascolta i loro problemi, cercando di aiutarli, ma, allo stesso tempo, dandogli una lezione. Credo che il film tenda di spiegare che non dobbiamo colpare un’entità divina delle nostre decisione perchè, alla fine, siamo noi quelli che scegliamo.
Dall’altro, parla delle scelte fatte per la gente e che ci dividono tra gente buona e mala. Però, in realtà, il film corregge questa percezione e spiega che nessuno è così buono o così malo. Dice che i fatti parlano per noi, ma che non è mai troppo tardi per riscrivere il nostro destino, anche se c’è scritto sulle pagine di un diario.
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ver�nica
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domenica 23 dicembre 2018
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"diciamo che credo nei dettagli"
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Dopo vere il trailer ho pensato che questo film non mi piacerebbe per niente, invece mi è piaciuto molto, visto che è stato un film molto simbolico e profondo. Da un canto, c’è un’analogia con la religione. Secondo me, la caffetteria rappresenta la chiesa; le persone vanno lì per parlare con una presenza (l’uomo) che è sempre in questo luogo e che ascolta i loro problemi, cercando di aiutarli, ma, allo stesso tempo, dandogli una lezione. Credo che il film tenda di spiegare che non dobbiamo colpare un’entità divina delle nostre decisione perchè, alla fine, siamo noi quelli che scegliamo.
Dall’altro, parla delle scelte fatte per la gente e che ci dividono tra gente buona e mala.
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Dopo vere il trailer ho pensato che questo film non mi piacerebbe per niente, invece mi è piaciuto molto, visto che è stato un film molto simbolico e profondo. Da un canto, c’è un’analogia con la religione. Secondo me, la caffetteria rappresenta la chiesa; le persone vanno lì per parlare con una presenza (l’uomo) che è sempre in questo luogo e che ascolta i loro problemi, cercando di aiutarli, ma, allo stesso tempo, dandogli una lezione. Credo che il film tenda di spiegare che non dobbiamo colpare un’entità divina delle nostre decisione perchè, alla fine, siamo noi quelli che scegliamo.
Dall’altro, parla delle scelte fatte per la gente e che ci dividono tra gente buona e mala. Però, in realtà, il film corregge questa percezione e spiega che nessuno è così buono o così malo. Dice che i fatti parlano per noi, ma che non è mai troppo tardi per riscrivere il nostro destino, anche se c’è scritto sulle pagine di un diario.
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piasci
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lunedì 17 dicembre 2018
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the place in classe
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Ho visto il film in classe con i miei studenti di italiano LS (livello A2, l'hanno visto con i sottotitoli). A molti è piaciuto, ma alcuni l'hanno trovato odioso. Vediamo un po' perché questo tipo di film può piacere o no.
Gli aspetti positivi sono un invidiabile cast, una trama originale (per chi non abbia visto la serie americana da cui è liberamente tratto), un ambiente magistralmente claustrofobico, reso ancor più angosciante dal fatto che il protagonista non si stacca mai dalla sedia, una bella fotografia e una bella colonna sonora.
Gli aspetti negativi sono i dialoghi poco elaborati, alle volte molto ripetitivi, e il fatto che non si capisca qual è il gioco a cui giocano, rendendo poco convincente l'intreccio di storie e personaggi.
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Ho visto il film in classe con i miei studenti di italiano LS (livello A2, l'hanno visto con i sottotitoli). A molti è piaciuto, ma alcuni l'hanno trovato odioso. Vediamo un po' perché questo tipo di film può piacere o no.
Gli aspetti positivi sono un invidiabile cast, una trama originale (per chi non abbia visto la serie americana da cui è liberamente tratto), un ambiente magistralmente claustrofobico, reso ancor più angosciante dal fatto che il protagonista non si stacca mai dalla sedia, una bella fotografia e una bella colonna sonora.
Gli aspetti negativi sono i dialoghi poco elaborati, alle volte molto ripetitivi, e il fatto che non si capisca qual è il gioco a cui giocano, rendendo poco convincente l'intreccio di storie e personaggi. Insomma, un film con delle qualità che andrebbe rivisto un'altra volta, secondo me, per coglierne tutte le sfumature.
Cosa ne pensano i miei alunni? Qualcuno vuole rispondermi?
Paola
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