The Place

Andreaerre mi trovi molto d'accordo con la tua recensione. Sono rimasto sbalordito da quanto "The Place" copi la serie Netflix "The Booth at the end" scena per scena, dialoghi, personaggi, movimenti dei personaggi, trama... i primi 30 minuti sono praticamente identici. Ma questo non si chiama plagio? Mi pare che Genovese avesse già adattato dei film, ma The Place va oltre. Di originale non c'era quasi niente. Vedi The Place e hai visto The Booth at the end. E viceversa.

il film è un remake. I concetto di plagio credo vi sfuga. io ho amato la serie e ho amato ancora di più il film. Se si fa un remake si parte da quello che c'è di buono e si cerca di migliorare. nel film ci sono dialoghi aggiunti, personaggi nuovi e finali completamente diversi. Questo significa prendere i diritti ed adattare. ma forse vi sfugge.

The Place non è un remake. La parola remake non è mai stata associata a questo film. Nessuno è entrato in sala pensando fosse un remake. E nei titoli si legge "liberamente tratto da". I remake, poi, non copiano battuta per battuta, come succede qui.

Invece di rischiare proponendo qualcosa di nuovo, hanno deciso di andare sul sicuro copiando una serie Netflix già fatta e già di 2 ore (8 puntate da 15 minuti). Trame, personaggi, scene, dialoghi, movimenti dei personaggi... Tutto uguale, per non sbagliare, per fare in fretta.

Incuriosita dal caso "plagio" ho visto anch'io The Booth at the End. E' stato come rivedere The Place, tutto uguale. In questo aver copiato i dialoghi alla lettera e i personaggi in ogni dettaglio c'è qualcosa di incivile, di violento e di inaccettabile, che non fa parte del mondo dell'arte nè di quello dell'industria culturale, che ha pur sempre bisogno di una dose minima di originalità.