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contrammiraglio
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sabato 31 ottobre 2015
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un novembre caldo
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Premessa: due e mezzo sarebbero le stelle giuste, comunque; tralasciando che a novembre son tutti fuori a mezze maniche e sotto l'acqua e che non s'ammala nessuno, finchè non si arriva all'apocalisse (limite temporale preso pari pari dai films e libri americani), il film scorre in maniera anche piacevole, dopo s'ingolfa alla grande.
Meno credibile dell'Amendola terminator, che dà la sua ennesima prova d'inesistente talento attoriale, c'è solo il massacratore dello zingaro amante degli animali (solo carne fresca per il cane) con tutto un insieme di situazioni scopiazzate (malino però) da varie altre pellicole alla ricerca vana di fare un gangster all'americana in salsa capitolina.
Notevole il Numero 8, ma resta una occasione sprecata; parecchio meglio ACAB in effetti!
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ermanno garau
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sabato 31 ottobre 2015
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gelida tensione
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fabiofeli
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sabato 31 ottobre 2015
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profondo nero sotto la pioggia
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Nel cuore dell'antica Roma , tra Viminale Quirinale e colle Oppio, la Suburra era un quartiere malfamato. Nel libro di Bonini e De Cataldo, testo a base del film, la Suburra si è frantumata e delocalizzata: oggi i malviventi abitano sul litorale laziale o in antiche magioni o altrove, in luoghi vicini ai loro sporchi affari. Su tutti sovrintende Samurai (C. Amendola) appoggiandosi al Vaticano con un alto prelato e a un onorevole, Malgradi (P. Favino) , un corrotto e corruttore politico di destra - lo tradisce una medaglietta sulla catenina col simbolo di ordine nuovo - che cerca e trova alleati nei partiti "avversari"; a loro servizio prostitute è l'organizzatore di "eventi" Sebastiano ( E.
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Nel cuore dell'antica Roma , tra Viminale Quirinale e colle Oppio, la Suburra era un quartiere malfamato. Nel libro di Bonini e De Cataldo, testo a base del film, la Suburra si è frantumata e delocalizzata: oggi i malviventi abitano sul litorale laziale o in antiche magioni o altrove, in luoghi vicini ai loro sporchi affari. Su tutti sovrintende Samurai (C. Amendola) appoggiandosi al Vaticano con un alto prelato e a un onorevole, Malgradi (P. Favino) , un corrotto e corruttore politico di destra - lo tradisce una medaglietta sulla catenina col simbolo di ordine nuovo - che cerca e trova alleati nei partiti "avversari"; a loro servizio prostitute è l'organizzatore di "eventi" Sebastiano ( E. Germano) ricattato per una storia di fallimenti. Chi sgomita per scalare la gerarchia del crimine sono un capo banda di "zingari" e un giovinastro, "Numero 8" (A. Borghi, già apprezzato in Non essere cattivo) , che fantastica su una "Las Vegas" sul Tirreno. La storia si svolge tra orge e sballi da stupefacenti, morti accidentali come negli anni '50, sparatorie e oscene minzioni su Piazza del Popolo mescolate a una incessante pioggia nella notte che sembra bitume. Una descrizione minuziosa del malaffare come nel recente scandalo di "mafia capitale". Ma c'è un ma: in questo affresco apocalittico non appare una sola persona onesta, che viva del proprio lavoro, non rubi, non si droghi, paghi le tasse, non si faccia corrompere ne' cerchi raccomandazioni o scorciatoie per svoltare nella vita. Possibile che il deus ex machina sia una tossicodipendente che da sola mette in atto la sua vendetta pescando il boss della mala - non è spiegato come - senza protezione degli onnipresenti guardaspalle? Un quadro nero, nerissimo nel quale galleggiano solo personaggi negativi in un marcato indugiare su scene di violenza. Al luogo comune "Destra, Sinistra: sono tutti uguali, tutti corrotti" verrebbe da rispondere come il Nanni Moretti di un celebre film: "Ma che? Siamo in un film di Alberto Sordi?". Dove stanno i milioni di persone oneste con un minimo di ideali? Il film probabilmente diventerà una serie televisiva a episodi, sul modello di analoghe storie USA. In parte è una occasione mancata data la qualità della recitazione e della fotografia, che ne consigliano comunque la visione.
Valutazione ** e 1/2
FabioFeli
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joker 91
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venerdì 30 ottobre 2015
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se questo è il meglio del cinema italiano.....
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Sollima si dedica alla politica scordandosi totalmente di toccare i veri problemi di questo paese.... che non sono certo un politico smanioso di sesso,droga e menefreghismo all'italiana che agisce come gli altri per interesse proprio,come non sono le famiglie di delinquenti che si servono del personaggio di Germano il problema. Sollima dimentica di toccare un tema importantissimo-la massoneria e la finanza sovra-politica,questo film parla dei soliti pesci piccoli che agiscono per interessi personali ma che sotto sotto non contano veramente nulla a livello sistemico. Un film che parla degli specchi dietro al quale si nasconde il vero potere senza toccare però il tema di chi tira i fili veramente in questa nazione(finanza,banche,unione europea e governi scelti da poteri sovra-politici).
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Sollima si dedica alla politica scordandosi totalmente di toccare i veri problemi di questo paese.... che non sono certo un politico smanioso di sesso,droga e menefreghismo all'italiana che agisce come gli altri per interesse proprio,come non sono le famiglie di delinquenti che si servono del personaggio di Germano il problema. Sollima dimentica di toccare un tema importantissimo-la massoneria e la finanza sovra-politica,questo film parla dei soliti pesci piccoli che agiscono per interessi personali ma che sotto sotto non contano veramente nulla a livello sistemico. Un film che parla degli specchi dietro al quale si nasconde il vero potere senza toccare però il tema di chi tira i fili veramente in questa nazione(finanza,banche,unione europea e governi scelti da poteri sovra-politici). Un film ben girato,ottima musica e cast eccellente(soprattutto Greta Scarano) ma che non dice veramente nulla... una presa ingiro per il pubblico,il potere è altro,questo Sollima lo sa. Un film contro la politica(in special modo la destra)ma essendo produzione rai non poteva essere altrimenti...
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bruce wayne
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venerdì 30 ottobre 2015
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contemporaneo
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Suburra è un buon film. Condivido la sensazione del "si poteva fare di meglio", e che diverse "imperfezioni" in merito alle interpretazioni e alle sceneggiatura non mancano. Se Gomorra è una macchina perfetta, Suburra non lo è, ma parliamo di due prodotti differenti, tv e cinema, tempi e approcci diversi. l'accostamento è comprensibile, ma è fuorviante giudicare il film utilizzando come pietra di paragone la serie. Angoscia, terrore, incapacità di razionalizzare un mondo cosi distante nel modo di concepire la vita e cosi vicino da esserne sfiorati o, come nel caso del personaggio di Elio Germano,completamente risucchiati; Ecco cosa lascia sulla pelle Suburra. Ci si accorge di essere deboli e indifesi, di come il male più concreto lavori ogni giorno per rinnovare il proprio potere avvelenando con perizia ciò che nasce sano, e ciò che, nato già corrotto, diviene mezzo silenzioso e strumento di contaminazione del marcio.
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Suburra è un buon film. Condivido la sensazione del "si poteva fare di meglio", e che diverse "imperfezioni" in merito alle interpretazioni e alle sceneggiatura non mancano. Se Gomorra è una macchina perfetta, Suburra non lo è, ma parliamo di due prodotti differenti, tv e cinema, tempi e approcci diversi. l'accostamento è comprensibile, ma è fuorviante giudicare il film utilizzando come pietra di paragone la serie. Angoscia, terrore, incapacità di razionalizzare un mondo cosi distante nel modo di concepire la vita e cosi vicino da esserne sfiorati o, come nel caso del personaggio di Elio Germano,completamente risucchiati; Ecco cosa lascia sulla pelle Suburra. Ci si accorge di essere deboli e indifesi, di come il male più concreto lavori ogni giorno per rinnovare il proprio potere avvelenando con perizia ciò che nasce sano, e ciò che, nato già corrotto, diviene mezzo silenzioso e strumento di contaminazione del marcio. Milioni di destini legati a decisioni politiche attuate per il tornaconto di pochi; Che l'Italia sia anche questo è cosa nota, ma Suburra ti obbliga a prenderne coscienza, a risvegliarti dall'assefuazione quotidiana di notizie di genere facendo carne ciò che per milioni di persone è l'astratto. Ottimo come sempre Pierfrancesco Favino, tra i migliori attori italiani del nostro tempo; mi ricorda sempre di più Gian Maria Volontè. Piacevolmente sorpreso dall'interpretazione di Claudio Amendola; non che avessi dei dubbi sulle sue capacità attoriali, soltanto qualche pregiudizio di troppo ed una completa ignoranza in merito alla sua carriera artistica. Tra le cose piaciute meno annovero la mancanza d'incivisività e convinzione degli altri "cattivi", dei dialoghi poco efficaci che potevano essere più incisivi, e la scena in cui il personaggio di Germano ( SPOILER) si rifà sul capoclan degli zingari; è simbolicamente chiara la rivalsa di un 'uomo onesto che, non più in grado di sopportare i torti subiti, si scaglia contro la prepotenza del male, ma scenicamente avviene tutto con troppa semplicità. Aldilà di queste minuziose mancanze è un film che vale la pena di vedere. P.S: Sono ottimista in merito alla crescita intellettuale dei miei connazionali: Nessuna stupida voce che gridi alla mistificazione e alla rappresentazione verosimile ma esagerata della realtà. Prendiamo coscienza, è un inizio.
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ralphscott
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mercoledì 28 ottobre 2015
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inchioda alla poltrona
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130 minuti emozionanti,duri,spietati come i personaggi che,ben disegnati ed interpretati,danno vita ad un epopea di forte presa. Bellissima la fotografia. Un film esteticamente ammaliante,dall'apertura sulla villa psichedelica sino a certe inquadrature che sembrano opere d'arte. Grande cinema italiano.
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marcello1979
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martedì 27 ottobre 2015
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quasi un capolavoro..
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QUASI UN CAPOLAVORO.
Altro che Sorrentino e la grande bellezza..
Questa è la vera Roma, la vera omertà e il vero malessere in cui prospera...
Grandi attori e grande regia.
Stupenda la colonna sonora che infarcisce ogni scena :
Magnifico film che per poco non diventa un Capolavoro..
Sollima ci mette la faccia ma non è nuovo a queste cose..
Grande, grande..grande pure Favino..pensa un po.... :))
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lucva
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lunedì 26 ottobre 2015
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poteva essere perfetto
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per me questo film è da 4 stelle -- , è un film di genere che a me personalmente piace a prescindere ho fatto indigestione di romanzo criminale in tutte le salse ..il film ha una tensione alta ottimo intreccio della storia bella fotografia ma...io avrei ridotto e tagliato alcune scene sesso discoteche lungaggini la storia del papa ..e spaccati su alcuni personaggi ..mi sarei soffermato ho avrei inserito più storia sui personaggi sulla storia della magliana( oarlamentare e samurai) che in fin dei conti è la banda principe della storia della criminalità romana , ad uno spettatore che ne sà meno avrebbe calzato a pennello.
per il resto film godibile crudo e avvincente tra la inutili commediole italiane questo bel film è quasi un diamante
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opidum
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lunedì 26 ottobre 2015
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la rivincita degli ultimi
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senza fare spoiler il film alla fine regala delle belle sorprese.
a me è piaciuto e lo consiglio a chi piace il cinema di genere.
siamo dalle parti di romanzo criminale.
tutti bravi gli attori.
bravo il regista.
bella l'idea di roma by night e by rain
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claudio di trapani
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lunedì 26 ottobre 2015
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gomorra: silenzio, please
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Ai tempi dei Romani, la Suburra era un quartiere malfamato, oggi l'accosterei ad un un locale per tossici, con la saracinesca abbassata per eccesso di clienti; mentre qualcuno, rimasto fuori, urla: "Voglio entra', famme veni', ce voglio sta' pure io ner monno!". Er monno: se questo termine lo pronunciasse un romano di oggi non si riferirebbe solo e soltanto alla Roma attuale, come se nel'intimo la voglia dei fasti di un tempo non fosse mai cessata. Caputi mundi... Un mondo sule spalle di politici corrotti che s'atteggiano a novelli Atlante. E i cittadini normali potrebbero avere le sembianze di Elio germano: un coniglio costretto a diventare bestia.
Sergio Sollima, regista di Gomorra, mantiene la stessa impronta stilistica, nuda e cruda, da grande direttore d'orchestra.
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Ai tempi dei Romani, la Suburra era un quartiere malfamato, oggi l'accosterei ad un un locale per tossici, con la saracinesca abbassata per eccesso di clienti; mentre qualcuno, rimasto fuori, urla: "Voglio entra', famme veni', ce voglio sta' pure io ner monno!". Er monno: se questo termine lo pronunciasse un romano di oggi non si riferirebbe solo e soltanto alla Roma attuale, come se nel'intimo la voglia dei fasti di un tempo non fosse mai cessata. Caputi mundi... Un mondo sule spalle di politici corrotti che s'atteggiano a novelli Atlante. E i cittadini normali potrebbero avere le sembianze di Elio germano: un coniglio costretto a diventare bestia.
Sergio Sollima, regista di Gomorra, mantiene la stessa impronta stilistica, nuda e cruda, da grande direttore d'orchestra. Il montaggio e la musica li ho trovati perfetti, mentre Claudio Amendola, pur essendo un buon attore, non credo fosse adatto alla parrte. Per entrare in quel ruolo avrebbe dovuto avere la giusta cattiveria, quella che traspira da ogni centimetro quadrato di pelle quando qualcuno ti guarda negli occhi e non ti chiedi perché ti sta guardando, ma se tu lo stai facendo. Insomma, un ottimo film, e riguardo alle scene di sesso esplicito a cui si riferiscono alcuni moralisti, che pornografiche non sono, di pornografico ed esplicito ho visto solo la faccia del potere, dei magna magna: porchetta o caviale, non importa, purché ci s'ingozzi.
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