Titolo internazionale | Solo |
Anno | 2015 |
Genere | Commedia drammatica, |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Laura Morante |
Attori | Laura Morante, Piera Degli Esposti, Francesco Pannofino, Lambert Wilson, Marco Giallini Donatella Finocchiaro, Angela Finocchiaro, Antonello Fassari, Gigio Alberti, Emanuela Grimalda, Carolina Crescentini, Eugenia Costantini, Edoardo Pesce, Giovanni Anzaldo, Filippo Tirabassi, Francesco Colella, Emanuela Fanelli, Roberta Fiorentini, Giulia Carpaneto, Alessandro Cosentini, Stefania Ugomari Di Blas, Flavio Furno, Federico Marignetti, Simonetta Tocchi, Lana Vlady. |
Uscita | martedì 5 gennaio 2016 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,84 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 13 febbraio 2018
Diretto e interpretato da Laura Morante, Assolo è una commedia divertente e intelligente su una donna meravigliosamente imperfetta. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Assolo ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,6 milioni di euro e 1 milioni di euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Flavia è una cinquantenne con due matrimoni finiti alle spalle e due figli grandi che la trovano "antica". Insicura e velleitaria, come si autodefinisce, è incapace di rendersi autonoma dagli ex mariti e dalle loro seconde mogli, che considera molto più risolte di lei. Per dare una direzione alla sua vita si rivolge ad una psicologa cui racconta qualcosa di tutti meno che di se stessa. Riuscirà Flavia a mettersi alla guida della propria esistenza a prescindere dai suoi rapporti con gli uomini, dal suo complesso di inferiorità nei confronti delle donne, e dalla sua "sessualità repressa"?
Laura Morante, alla seconda prova come regista e autrice (affiancata alla sceneggiatura dall'ex marito numero due, Daniele Costantini), prosegue il discorso iniziato con Ciliegine costruendo un'altra commedia più francese che italiana (c'è anche Lambert Wilson nei panni dell'amante d'oltralpe), più newyorkese che romana. Passando per i film della coppia Agnes Jaoui-Jean Pierre Barci e per le commedie di Woody Allen, Morante trova una sua cifra narrativa singolare (verrebbe da dire single) fatta di malinconia, ritmo e leggerezza. È impossibile non voler bene alla sua Flavia che attraversa il presente incespicando nei suoi errori passati e in qualche modo resta in piedi, che aspira ad uscire dal coro ma non osa l'assolo per paura di stonare.
Laura Morante invece è impavida nell'affrontare a testa alta un tema scomodo e apparentemente poco commerciale come i 50 anni delle donne che improvvisamente si sentono inutili, invisibili e inette, ponendo da sole il prefisso "in" davanti ai loro desideri e accettando di dipendere ancora e ancora da quello sguardo maschile condizionato ad orientarsi verso donne più giovani e più disposte all'adulazione. Diversamente da Ci vuole un gran fisico, unica commedia italiana recente a mettere al centro una cinquantenne, il film della Morante rifiuta per la sua protagonista la corda del grottesco: l'autrice si regala un autoritratto pieno di grazia e ironia, mai beffardo o crudele, poco incline ai patetismi e ai compiacimenti vittimisti. Il suo sguardo è gentile anche verso i personaggi maschili, fra cui spicca Marco Giallini per irresistibile sgradevolezza.
Ne emerge un'antieroina che vorrebbe vivere a Paperopoli, un'eterna ragazza che chiama ancora "dischi" i cd, che trova l'autoerotismo ridicolo (o forse solo "stupido", come Ann in Sesso, bugie e videotape) e che deve mettere ordine nella sequenza degli eventi che determineranno il resto del suo percorso ("prima la patente, poi la casa", che è come dire prima l'autonomia di movimento, e solo dopo le radici nel terreno giusto). Al centro della storia c'è uno dei temi tabù della nostra epoca, la distinzione fra la solitudine come condizione di vita e la solitudine come percezione di sé: perché si può essere soli e non soffrirne, così come si può essere in due e sentirsi disperatamente soli.
Morante inizia il suo racconto prendendo di petto anche il tema della morte, che sottende l'intera storia e riguarda quasi tutti i personaggi, e lo descrive in una sequenza onirica che attinge a Pina Bausch invece che a Fellini o all'ultimo Sorrentino. In una storia di maturazione la cui protagonista deve imparare a scegliere invece di aspettare di essere scelta, la morte infatti è un punto di partenza, perché al suo cospetto il tempo stringe, le opzioni si riducono, e quelle che restano sono quelle che contano. E il tempo, anche se poco, può bastare, se lo si usa per guidare in avanti, invece che guardare all'infinito nello specchietto retrovisore.
Laura Morante ha sempre dato buone prove da attrice, mostrandosi più completa e ricca di sfaccettature nelle sue interpretazioni delle sue colleghe italiane specializzate in ruoli da donna matura e inquieta che naviga senza pilota automatico nelle incertezze quotidiane (vedi Buy, Ferilli, etc.) E guardando il trailer del film, scaltramente montato da sembrare una commedia leggera con protagonista la [...] Vai alla recensione »
Assolo di Laura Morante. Stavolta ho una certa difficoltà. Il tema affrontato non è facile. Quello della solitudine. Della donna. Della donna cinquantenne. E non solo. E potrei dire della donna matura. Della donna che si prepara alla vecchiaia. Rimasta sola dopo uno o più "matrimoni" falliti. Con la tristezza delle famiglie allargate.
La bella e brava Laura Morante tira fuori un film dai tempi troppo teatrali e dall'indirizzo eccessivamente monotematico; sembra in effetti un monologo teatrale che potrebbe durare al massimo una quarantina di minuti. Un monologo che vorrebbe fare dell'ironia e dipingere il personaggio principale, interpretato dalla Morante, come una donna goffamente buffa (o buffamente goffa) ma, almeno secondo [...] Vai alla recensione »
Di rado mi accade di uscire da una sala con le stesse piacevoli sensazioni provate dopo Assolo. Credo che il pregio più evidente di questa produzione sia l’equilibrio felice tra le varie componenti dell’Opera. La nota di regia è ferma e incisiva ma mai sopraffacente la storia o il racconto che ne fanno i personaggi. La scenografia è puntuale, precisa, ma mai didascalica.
“Assolo” è un film abbastanza divertente di gusto un po’ francese sia nelle fattezze sia e nel genere di humour. La Morante regista e autrice del film, assieme a Daniele Costantini, presenta il ritratto di una cinquantenne, single nonostante varie storie e mariti, incapace a spiccare il volo e fare uscire la propria personalità nel lavoro come nella vita privata.
Ho visto da poco il nuovo film della Morante e... Mi ha stupito in un certo senso: la prima cosa che si coglie del film è la sua freschezza, nonostante la storia non sia l'apoteosi dell'originalità, si sente che il film è "originale", diciamo... Il problema è che non basta a farlo uscire dal mucchio dei soliti filmettini italiani: è mi fa strano [...] Vai alla recensione »
Film interessante delle riflessioni di una donna alla sua mezza età. Due matrimoni chiusi alle spalle, ma sempre aperti in qualche modo perché le restano due figli e perché comunque conosce le nuove partner degli ex, che occasionalmente rivede. Le riflessioni sono della regista e protagonista Laura Morante, Flavia. Resta il sapore di un film tutto al femminile, gli uomini – mariti o amanti e altri [...] Vai alla recensione »
Laura Morante alla sua seconda prova come regista ancora una volta non sbaglia un colpo e con "Assolo" confeziona un prodotto molto ben fatto e quanto mai gradevole. In "Assolo", ella è la protagonista principale ed incarna una donna di cinquant'anni molto insicura, con due matrimoni falliti alle spalle e due figli avuti dai due differenti consorti, [...] Vai alla recensione »
Il film è piacevole, merita di essere visto per la bravura del cast e per il coraggio e la capacità della regista di portare sullo schermo l’intimità di una donna, la sua anima “nuda”, che è molto più complesso del mostrare quell'altro tipo di nudità a cui siamo più abituati. Se qualcuno che legge non ha visto il film e vorrebbe andare a vederlo consiglio di rimandare la lettura di questo articolo [...] Vai alla recensione »
Laura Morante mi piace, è una brava attrice bella e simpatica. Come regista è un po' fiacca. Ho trovato "Ciliegine" carino e piacevole, ma questo "Assolo" è stato davvero deludente. Qualche scena carina e divertente strappa anche un sorriso, ma nell'insieme è mal costruito, affronta sciattamente e confusamente un tema impegnativo, irrita l'eccessiv [...] Vai alla recensione »
Film che non lascia niente, anzi crea un? atmosfera di una tale monotonia che non si vede l'ora di arrivare alla fine. Guidato dala voce fuoricampo della Morante e accompagnato dalla continua presenza della Degli Esposti è un film che non conclude come avrebbe detto Pirandello. La Morante mi è simpatica, ma non capisco perché voglia cimentarsi come regista, visto che anche [...] Vai alla recensione »
Il trailer prometteva un film ironico e interessante. E invece no, la Morante è brava ma il film è noioso e basato su stereotipi bisonti. La protagonista è una caricatura della classica persona di mezza età che si lascia vivere e non fa nulla per contrastare la solitudine salvo prendersi cura di un cagnolino. Nulla di originale, nessuno spunto di riflessione, solo luoghi comuni.
Non saprei, io dopo mezzora ho cominciato a pensare al gatto che forse deve mangiare, se avevo lavato i denti o se domani vado a far colazione in quel bar, quasi mai ho pensato alle donne che ho conosciuto nella vita, Laura Morante si e’ cucita addosso un personaggio che non puo’ assolutamente essere il suo, davvero inadeguata in questo film, sia come attrice che come regista.
Siamo tutte uguali, noi donne. Non c'é molto da dire. Ero curiosa di vedere la psicologa e sono rimasta mediamente insoddisfatta: dice solo i perché, ma non aiuta mai la cliente a capire come agire diversamente. A quanto pare la cosa avviene, da sola, magicamente... anche la chiusura della relazione terapeutica non si fa così... insomma...l'ennesimo film dove solo donne vanno in terapia e lo strizzacervelli [...] Vai alla recensione »
Come si possa consigliare un film così è un mistero, e c'è pure a chi è piaciuto... tipico film italiano con attori scarsi, trama finto impegnata che vuole dare saggi di psicologia nascondendosi dietro dialoghi logorroici che non significano nulla, e con la solita Laura Morante che fa la solita recitazione di donna fragile e complessata.
Riporto le parole della Morante" la commedia mi interessa di più quando affronta temi gravi, ridere su qualcosa di doloroso mi é sembrato meglio che ridere su una cosa leggera. Il film cerca di creare un contesto dove un elemento tragico come una donna rimasta sola e incapace di combattere l' unico nemico che ha davanti a sé, se stessa, risulti anche buffo".
Ho letto il titolo di una recensione "Passo indietro della Morante" L'ho un po' modificato in "Passo falso" Io e la mia consorte gli abbiamo dato la palma di peggior film del 2016. Beh.. il 2016 è appena iniziato, l'anno è lungo, vediamo se resiste. E' molto difficile che pensiamo la stessa cosa, come spesso nella coppia, ma qui siamo al perfetto unisono.
La noia e l'insofferenza prevalgono nel vedere questo film. Nessun argomento che riguarda la vita della protagonista viene sviluppato: il rapporto con i figli, con gli ex mariti, con le amiche. Mi spiace per la regista, ma la storia gira su stessa senza prendere una direzione. Se questo era l'intento allora il risultato è stato raggiunto, ma lo spettatore non può essere entusiasta.
Laura Morante interpreta Flavia, donna di mezza età che non è mai stata single e si trova ad esserlo con tutte le complicazioni che ne derivano : paura della vecchiaia, paura della solitudine e paura di scoprirsi. Tutti temi che possono interessare le donne, ma in particolare quelle più mature. Da 20enne posso dire che è un film carino, ma niente di più.
laura morante è un'attrice che mi è sempre piaciuta in tutti i suoi film,riesce a non strafare ma a raccontare il quotidiano e il vissuto delle donne,analizzando pregi e difetti e scavando a fondo nella psiche di esse,brava laura un'elogio
Delicato, tenero ... scorre via leggero e le laceranti tematiche della storia sembrano quasi perdere il dolore che nella vita reale le accompagna e talvolta distrugge l'esistenza. La protagonista dice di desiderare di vivere a Paperopoli e ci riesce ... il film spesso ha i colori del fumetto. Non superficiale comunque la narrazione, ma lascia molto al sentire degli spettatori, che potrebbero vedere [...] Vai alla recensione »
Uno spaccato di vita reale che fa anche sorridere ma racconta la verità di donne attuali, vere ed intense.
Laura Morante brava come attrice e come regista, ottimo per una serata con le amiche dopo una bella cena. Lo consiglierei a tutte le donne single.
Uno spaccato di vita reale che fa anche sorridere ma racconta la verità di donne attuali, vere ed intense.
La Morante all'opera prima mi aspettavo che uscisse dal solito clichet di donna disturbata bipolarfe e isterica, ma si vede che ormai compenetrata nel personaggio che non riesce a venirne fuori. Il film scorre fra la realta e l'onirico, non ho particolarmente apprezzato il finale ormai obsoleto di lasciare l'interpretazione allo spettatore.
Una bravissima Laura Morante ci regala un film pieno di significati... alla fine nessuna donna è perfetta e lei riesce a trasmetterlo a pieni voti con Assolo.
Un scrittura originale, accuratissima, piena di acume e di umorismo, attori tutti bravissimi. In un linguaggio impregnato di ironia non mancano momenti poetici, spunti di riflessione e anche qualche momento di commozione. Insomma un gran bel film, che non ha paura di essere diverso come tutto ciò che ha una vera personalità. Da non perdere.
LAURA MORANTE AI MIEI OCCHI APPARE COME UN ATTRICE E UNA DONNA FINE ED ELEGANTE NEI TRATTI FISICI E NEL MODO DI ESSERE,RISERVATA,EDUCATA,IRONICA,INTELLIGENTE E GENTILE E QUESTO FILM LE ASSOMIGLIA COMPLETAMENTE.LAURA MORANTE HA DIMOSTRATO DI ESSERE UNA BUONA REGISTA E HA SAPUTO DISTINGUERSI DAL PESSIMO CINEMA ITALIANO IMPERANTE.CREDO CHE SENTIREMO PARLARE DI LEI AI DAVID DI DONATELLO.
Faceva la ballerina Laura Morante, ma un giorno Carmelo Bene decise che quella professione «non s'aveva da fare». Lei stessa racconta un aneddoto: per non lasciarla partire in tourné con la compagnia di danza, il grande drammaturgo sfida la sua coreografa e la rinchiude in teatro, letteralmente. Quando torna "libera", è un'eccellente attrice. Se ne accorge Giuseppe Bertolucci, non a caso pure lui uomo prima di tutto di teatro, che la scrittura ancora molto giovane per Oggetti smarriti (1980), nel ruolo subito incisivo della ragazza tossicodipendente.
Già con il suo debutto da regista in Ciliegine (in larga parte di produzione, recitazione e anche gusto francese) Laura Morante che da attrice ha intrattenuto con la commedia una relazione almeno fino a un certo punto diffidente - sdoganamento fu per lei Ferie d'agosto - conferma con la sua opera seconda Assolo un'intensa passione, almeno da autrice, verso il genere.
Quante idee ci vogliono per fare un film? Ovvio: tutte quelle che servono e non una di più. Malgrado titolo e tema, nella seconda regia di Laura Morante di idee invece ce ne sono forse troppe. E per idee non intendiamo solo spunti narrativi, ma anche punti di vista e stili di racconto. Naturalmente in un cinema asfittico come il nostro, un'attrice che alla seconda regia alza il tiro e allarga gli orizzonti [...] Vai alla recensione »
Era meglio il primo, Ciliegine. Fa un passo indietro Laura Morante, che dirige se stessa per la seconda volta. Una commedia anche gradevole, ma dal passo incerto. Insicura, proprio come il personaggio della (volutamente) goffa protagonista, l'hostess d'albergo Flavia, due ex mariti, un figlio da ciascuno, un amante sposato, una psicanalista incombente.