Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 134 minuti |
Regia di | Bennett Miller |
Attori | Steve Carell, Channing Tatum, Mark Ruffalo, Vanessa Redgrave, Sienna Miller Anthony Michael Hall, Guy Boyd, Stephanie Garvin, Tara Subkoff, Brett Rice, Roger Callard, Cindy Jackson, Lee Perkins, Richard E. Chapla Jr., Samara Lee, Dan Anders, Daniel Hilt, Laurie Mann. |
Uscita | giovedì 12 marzo 2015 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,48 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 giugno 2023
La vera storia di John du Pont, il paranoico schizofrenico erede dell'impero chimico della sua famiglia che assassinò nel 1996 il campione di wrestling David Schultz. Il film ha ottenuto 5 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, 3 candidature a Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, 2 candidature a Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, a AFI Awards, In Italia al Box Office Foxcatcher ha incassato 282 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Il campione olimpico di lotta Mark Schultz viene contattato da emissari del miliardario John du Pont. Costui, erede della dinastia di industriali, vuole costruire un team di lottatori che tenga alto il prestigio degli Usa alle Olimpiadi di Seul del 1988. Lui ne sarà il finanziatore e il coach. Mark vede in questo invito l'occasione per affrancarsi dal fratello maggiore, anch'egli campione, ma deve ben presto accorgersi che Du Pont soffre di disturbi psicologici originati da una totale dipendenza dal giudizio dell'anziana madre.
Quando all'inizio di un film si legge la scritta "Ispirato a fatti realmente accaduti" lo spettatore attento viene assalito dal timore di una ricostruzione cronachistica. Non è quanto accade nel film di Bennett Miller che sa andare oltre i fatti per scavare nella complessità delle psicologie dei protagonisti di una vicenda che vide al centro l'erede della famiglia che, con la vendita di munizioni, costruì un impero a partire dalla Guerra di Secessione. In Mark leggiamo la complessità di un sistema sportivo statunitense che fa crescere campioni che credono di possedere una cultura (si è laureato) mentre invece sono stati semplicemente tollerati grazie alle loro qualità atletiche. Il campione è tanto possente fisicamente quanto fragile psicologicamente e proprio per questo, seppur con qualche reticenza, pronto a mettersi al servizio di chi gli prospetta un grande futuro. È però a uno Steve Carell al massimo della sua forma attoriale che viene affidato il compito di calarsi nelle posture e negli atteggiamenti di un personaggio che a tratti ricorda, nel suo rapporto con la madre, il Norman Bates di Psyco. John du Pont è un reazionario psicopatico che cerca, senza mai trovarla, l'approvazione dell'anziana genitrice. Il suo rapporto con Mark diviene progressivamente morboso: il ragazzo deve conquistare i trofei che a lui, mai realmente cresciuto, la vita ha negato. Questo però non gli impedisce di avviarlo all'uso della cocaina e poi, dubitando dei risultati, dal riproporgli la presenza di un fratello temuto proprio perché consapevole della serietà che è richiesta per conseguire l'eccellenza in qualsiasi campo (e in particolare in quello sportivo). La progressione verso l'abisso è inevitabile: la lotta contro il malessere esistenziale si rivela molto più insidiosa di quella affrontata in una palestra: alla fine non ci sono vincitori ma solo sconfitti.
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Il lottatore americano e campione olimpico Mark Schultz è cresciuto all'ombra del più celebre fratello Dave e vede nell'invito dell'eccentrico miliardario John DuPont la perfetta occasione di rivalsa. Un Biopic diverso dai soliti ( agli Oscar dominano i più tradizionali The Imitation Game e La Teoria Del Tutto), in cui l'analisi introspettiva dei personaggi conta [...] Vai alla recensione »
Foxcatcher è il nome della tenuta in cui il ricchissimo magnate dell'industria John Dupont finanziò e fece allenare sotto la sua "supervisione" il team olimpico di lotta a stelle e strisce dal 1987 al 1996. Protagonisti di questo progetto furono i fratelli Schulz. Non aggiungiamo altro alla trama, particolarmente rarefatta, e costruita sui dialoghi e sulle relazioni a due tra uomini, di cui la lotta [...] Vai alla recensione »
Anche questa è l'America ,con tutte le contraddizioni di questo popolo il film molto triste regala allo spettatore un tracciato psicologico di un filantropo psicopatico ultimo discendente di una delle più importanti famiglie della storia degli Stati Uniti vittima della madre e di se stesso,con un fanatismo patriota odioso ma con un potere finanziario e soprattutto politico molto forte ,riesce ad impadronirs [...] Vai alla recensione »
Foxcatcher – Una storia Americana. Nel titolo dell’ultima fatica di Bennett Miller (Truman Capote - A sangue freddo, L’arte di vincere) c’è tutto il senso di un film che, sulla base di vicende realmente accadute, ha come intenzione primaria proprio quella di raccontare quegli Stati Uniti così ricchi di parabole sociali, troppo spesso caratterizzate da personaggi [...] Vai alla recensione »
Bel film ,ben costruito , con una recitazione impeccabile, asciutta senza sbavature o fronzoli inutili..Purtroppo è una storia vera.La pazzia del miliardario Du-Pont,uomo viziato e immaturo con una insana passione per le armi, lo portò a commettere un omicidio assurdo, senza un motivo apparente, ai danni di un atleta della sua squadra, verso il quale aveva sempre nutrito una grande [...] Vai alla recensione »
In tutte le relazioni umane fragilita’ e debolezze troppo spesso sono più decisive di altro nel decidere i rispettivi destini. È proprio in quello il territorio che risiede e si mimetizza la nostra parte meno nobile, o quella completamente ignobile. Ed è in quelle zone grigie, le più difficili [...] Vai alla recensione »
Pellicola ben diretta, da uno dei registi di maggior successo dell'ultimo decennio. Ottima la recitazione dei tre protagonisti, che sfruttano il vantaggio di mettere in scena persone reali e quindi si concentrano a riprodurne espressioni, movenze, tic, timbro vocale e quant'altro (particolarmente impressionante in tal senso Steve Carell che interpreta il miliardario du Pont, curando ogni particolar [...] Vai alla recensione »
Foxcatcher e' un buon film..pero' non mi sento di riempirlo di complimenti. Sicuramente da apprezzare sono le interpretazioni dei protagonisti, Tatum Carel e Ruffalo ci offrono tre caratterizzazioni molto incisive. Vi e' anche da apprezzare la regia...in grado di risaltare la psicologia e le sensazioni dei personaggi. Il messaggio del film mi ricorda molto la tematica trattata in quel meraviglio [...] Vai alla recensione »
Foxcatcher, per la regia di Bennett Miller. Mark Schulz è un disadattato campione di lotta, da sempre oscurato dalla bravura e dalla dedizione del fratello Dave, anch'esso medaglia d'oro olimpica nel medesimo sport. I due si allenano insieme ma il comportamento dissociato di Mark ne complica la convivenza. John Du Pont, un miliardario appassionato di lotta e succube di una madre padrona [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di un miliardario, rampollo della casa Dupont, che al fine di seguire e coltivare la sua passione per lo sport del wrestling, decide di sponsorizzare una squadra, ingaggiando alcuni tra i più bravi atleti nazionali. In particolare egli punta su un campione mondiale e su suo fratello come allenatore (anch'egli ex-campione) per andare, partecipare ed ovviamente [...] Vai alla recensione »
La storia è quato di più lontano i trailer lasciano supporre. Non è un film di genere sportivo. Una storia singolare e vera girata in una grande casa in un luogo isolato che induce a tempi rilassati e rallentati che infatti caratterizzano il film. Dialoghi scarni, essenziali addirittura al di sotto del necessario eppure quanto [...] Vai alla recensione »
John du Pont rampollo di una famiglia benestante americana decide di contattre il campione olimpico di lotta Mark Schultz alla vigilia delle Olimpiadi di Seul 1988. L'uomo non è interessato solo alla vittoria individuale ma anche a quella dei principi e dei valori statunitensi. Tratto da una storia vera. Il film è un autentico capolavoro e come nel suo precedente (e bellissimo) L'Arte [...] Vai alla recensione »
Uno di quei film di cui proprio non si avverte la necessità. Trionfa la compiacenza (auto-) di una essenzialità che non solo é rigore stilistico,ma anche carenza di "cose da dire". Non so se le lunghe,estenuanti scene di lotta siano credibili (purtroppo non conosco questo sport affascinante),di sicuro sembrano voler colmare la piattezza di una sceneggiatura che non decolla [...] Vai alla recensione »
Un film molto lento e sicuramente con lo scopo di uno studio introspettivo dei personaggi. Poteva essere sicuramente meno lento come svolgimento, con la scelta registica di lunghe inquadrature anche dei paesaggi desolati americani. Abbastanza sviluppati i rapporti tra i tre protagonisti che per diverse motivazione si trovano a collaborare e condividere questa storia, sullo sfondo della lotta greco-romana. [...] Vai alla recensione »
Il film diretto da Bennet Miller è stato scritto in contemporanea con il libro di Mark Schultz e per questo è stato nominato nella categoria "miglior sceneggiatura originale". Se, quindi, la storia è vera, nei nomi e tante situazioni, ci sono cose leggermente cambiate nella sceneggiatura, per poter permettere ai tre protagonisti di interagire tra di loro e dare vita a un miglior quadro psicologico. [...] Vai alla recensione »
La storia c'era, e pure vera: un ex vincitore di medaglia d'oro di lotta mista che viene contattato da miliardario per fargli allenare la sua squadra con l'obiettivo di tornare alle olimpiadi. Gli attori anche, il regista poi possiamo dire che sia forse l'altro regista più influente d'america in questo momento (dopo o oltre david o'russell) ovvero bennet miller di cotanto [...] Vai alla recensione »
il denaro può comprare tutto ma non l'equilibrio mentale
Ottimo film, quasi eccezionale, con una fantastica interpretazione da parte di tutti gli attori(Carell su tutti). In grado di fare emozionare e far capire alle persone che lo guardano, i sacrifici e le scelte che vanno fatte e di come queste possano influenzare la vita di una persona, nel bene o male(vedi John e. Du Pont).
...Un film di una cupezza agghiacciante. La ricostruzione della storia è fedele ed i personaggi sono eccezionali. Complimenti a Carrel,lo conoscevo come comico e devo dire che l'interpretazione è da Oscar. Bella la regia e severa la morale,tuttavia realistica.. Non si salva nessuno, tutti pagheranno.. In un paese dove tutti sognano ,nenche i soldi possono comprare i sentimenti... Uno [...] Vai alla recensione »
Film sportivo ricostruito perfettamente nelle scena di lotta, gli allenamenti con tecniche, nervosismi e competizione. Attori bravissimi Carell irriconoscibile in un ruolo drammatico e inquietante. Una storia sul patriottismo che finisce nel sangue in cui si perde ogni valore sportivo per sfociare nell'onnipotenza
Come sintetizzato dal titolo il film non spicca nè per una grande regia nè per una bella sceneggiatura nè per altri meriti se non quelli dell'attore protagonista, uno Steve Carell fisicamente irriconoscibile e in gran stato di forma recitativa. Il film è interessante nella prima parte dove la sociopatia dei due protagonisti (Tatum nei panni di Schultz e Carell nei panni [...] Vai alla recensione »
La visione risulta piacevole, con uno stile piuttosto originale. Il film mi sembra prenda un po' in giro il mondo della lotta, con uno sfondo di omosessualità diffuso. Comunque buona pellicola, nonostante le due stelle.
C’è un senso di pesante oppressione che grava sulla storia portata al cinema da Bennett Miller (Truman Capote, L’arte di vincere), un’opprimente atmosfera specchiata dalle plumbee luci di Greig Fraser e dalla partitura musicale di Rob Simonsen, che interviene raramente ma già dal principio ha la forma di un insidioso sibilo strisciante.
Finalmente un po' di coraggio .... finalmente qualcuno che fa vedere cosa fanno i soldi in America... mi é piaciuto molto anche l'aspetto psicologico dei due fratelli.... che dupont non fosse strano si capisce la seconda volta che parla... mi piacerebbe che questo film servisse anche a dare maggiore dignitá agli atleti olimpici dopo le gare.
Pensavo fosse un filmetto invece... Bellissimo film, lo consiglio a tutti. Steve Carell è davvero bravo, nomination all'Oscar meritatissima, tra l'altro trovo scandaloso che non sia candidato come miglior film. Comunque, lo consiglio a tutti.
Raro esempio di film yankee sganciato dai ripetitivi e insopportabili canoni hollywoodiani. Niente frenesia vitalistica, niente pranzi veloci e avvocati idealisti, niente macchine che sgommano e battutine brillanti, i ritmi ricordano quelli di "Fargo". Presenza femminile quasi azzerata, pochi sentimentalismi. Film di uomini sugli uomini.
sorvolando sulla lentezza della narrazione che non risveglia certo l'nteresse dello spettatore, si capisce che l'intento è quello di creare un crescendo drammatico per giungere all'epilogo tragico. In realtà è addirittura prevedibile il finale e la tragicità della storia è rovinata dalla figura tristemente comica dell'omicida.
Ho trovato questo Foxcatcher molto deludente rispetto alle aspettative. Già parte da un tema, la lotta greco-romana, decisamente poco invitante, in più o sviluppo è lento e dopo poco tempo si capisce bene dove si vuole andare a parare. Buono il cast, Ruffalo su tutti, ma non basta a salvare la pellicola. Non lo consiglio.
Ottima interpretazione di Steve Carell nei panni dello psicopatico rampollo della famiglia Du Pont che cerca la fama come rivincita personale. Insomma, proprio come tutti i migliori attori del 2014/2015 che hanno subito trasformazioni fisiche per interpretare i propri personaggi, Carell presenta una mutazione dal punto di vista caratteriale, oltre che da quello fisico ( make up che lo rende [...] Vai alla recensione »
Candidato all'Oscar in cinque categorie importanti, fra cui film, regia e attore protagonista, lo scorso 22 febbraio non ha vinto neppure una statuetta, ma questo non significa nulla: Foxcatcher è un gran bel film e un'ulteriore conferma del talento di Bennett Miller, che da Capote e L'arte di vincere non ha mai sbagliato un colpo. Qui, sulla base di una solida sceneggiatura di E.
Dopo Moneyball-L'arte di vincere, Bennett Miller prende ancora lo sport per raccontare gli States nella loro natura più agonistica, quella antropologica e ideologica: l'incredibile, ma vera (non vi sveliamo oltre), vicenda del miliardario maniaco del controllo John du Pont e dei fratelli lottatori Schultz quale metafora esibita dell'ultracapitalismo stelle & strisce, all'apogeo del declino dell'impero [...] Vai alla recensione »
Ispirata a un fatto vero, è la storia dello strano rapporto creatosi tra il ricco eccentrico John du Pont e due campioni di lotta libera, i fratelli Schultz. Per vincere alle Olimpiadi di Seul, il miliardario organizza una squadra di lottatori capeggiata dai due atleti; con conseguenze tragiche. La sfortuna di Carrell (farete fatica a riconoscerlo) è stata quella di doversi battere, agli Oscar, contro [...] Vai alla recensione »