Titolo originale | Bai Ri Yan Huo |
Titolo internazionale | Black Coal, Thin Ice |
Anno | 2014 |
Genere | Poliziesco, Drammatico, |
Produzione | Cina |
Durata | 106 minuti |
Regia di | Yi'nan Diao |
Attori | Liao Fan, Lun Mei GWEI, Xuebing Wang, Jingchun Wang, Yu Ai Lei Ni Jingyang, Ailei Yu, Jingyang Ni. |
Uscita | giovedì 23 luglio 2015 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,46 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 24 luglio 2015
L'agente di polizia Zili è sulle tracce di un serial killer, quando si accorge che il suo lavoro va a mescolarsi alla sua vita privata. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, ha ottenuto 4 candidature e vinto 2 Asian Film Awards, In Italia al Box Office Fuochi d'artificio in pieno giorno ha incassato 121 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Nell'estate del 1999 un detective della polizia indaga su uno strano caso di omicidio: brandelli della vittima vengono ritrovati contemporaneamente in diverse cave di carbone. Nel corso delle indagini però un confronto a fuoco uccide i suoi colleghi e lo lascia ferito e traumatizzato. Cinque anni dopo, in inverno, la situazione è molto peggiore per lui e per il mondo in cui vive. Lo ritroviamo ubriaco al margine della strada, non è più poliziotto ma lavora come guardia privata, e lo sconosciuto che si ferma per vedere se è ancora vivo in realtà lo fa per rubargli la moto.
Il ripresentarsi di omicidi simili a quelli del 1999 lo spinge tuttavia a ricominciare le indagini in privato, coadiuvando vecchi amici rimasti in polizia. Scopre così che tutto porta a una lavanderia in cui lavora una gentile ragazza di cui prontamente si innamora e che cerca di usare per arrivare al killer.
Sembra incredibilmente appropriato lo strano titolo di questo film una volta che lo si è finito. Svolto tra un passato in cui il crimine passa per il carbone e un presente in cui torna a colpire attraverso il ghiaccio, è anche la suggestione della materia dura e sporca contrapposta a quella sottile e pulita (in una frase il senso del cinema noir), due estremi che rappresentano il lavoro pesante contro la danza leggera e ben si prestano a una lettura allegorica di tutto quel che succede in questo detective movie ai confini del mondo, in cui non c'è niente di normale. Benché infatti sia ambientato in un luogo imprecisato del nord della Cina, il film di Diao Yinan è volutamente inserito in una realtà al limite del paradossale, dove l'insensata presenza di un caos ingiusto è il vero nemico dei personaggi (più di criminali e misteri).
Black coal, thin ice non si lascia sfuggire nemmeno un elemento del noir classico, dall'investigatore indurito dalla vita, alla femme fatale, da una condizione metereologica che influisce sui personaggi, alla perdizione sentimentale fino alla morte inevitabile che pende sul racconto, eppure nulla è come siamo abituati a vederlo. Ecco perchè fin dalle prime scene sembra di assistere a un film che ha risentito della presenza e del cinema dei fratelli Coen per quanto l'umorismo scaturisca dall'idiozia e le casualità più imprevedibili determinino gli eventi più importanti, quelli che di solito gli sceneggiatori cercano di motivare con maggiore dettaglio. Del genere rimangono solo i suoi elementi distintivi ma la materia che dovrebbe collegarli è completamente differente perché è inserito in una società e in un tempo completamente differenti da quelli originali.
Non c'è nulla che segua un binario prevedibile o che dia l'impressione di portare ad una soluzione canonica, in questo film la cui forza maggiore sta nel riuscire a comunicare l'inquieta paura che il suo autore ha del mondo in cui vive. La Cina che mostra è un inferno di sopraffazione continua, di maltrattamenti e disinteresse umano (ci sono dei dettagli che impressionano come il cocomero mangiato e sputato mentre si consulta una cartina, la moto rubata e i clamorosi immotivati fuochi d'artificio finali), in cui ogni personaggio comprimario è un nemico, non aiuterà, metterà i bastoni fra le ruote e senza una ragione precisa.
In questo marasma umano che è sempre a un pelo dallo sconfinare nel caos vitale di Kusturica ma si guarda bene dal farlo (ci vorrebbe tutta un'altra speranza nel genere umano), Diao Yinan usa le figure archetipe per superarle, le sfrutta per ingannare lo spettatore e convincerlo a seguirlo in un viaggio attraverso l'abiezione umana. In questo senso non appare per nulla fuori luogo la violenza esagerata e sempre inattesa che spaventa e brutalizza.
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Mi aspettavo molto di più,viste le tante recensioni positive. Non che il thriller non sia intrigante,ma soffre in lentezza e molte interpretazioni,secondo me, lasciano a desiderare. E' vero che gli orientali di solito non gesticolano molto e diificilmente si lasciano andare,tuttavia la protagonista principale mi è sembrata abbastanza mummificata.
Il titolo "Fuochi d' Artificio in Pieno Giorno" tradotto in italiano in pratica si riferisce alla scena finale del film dove una pioggia di fuochi artificiali si sprigiona in pieno giorno dall'alto di un palazzo, lanciati da non si sa chi esattamente, ma il titolo originale, "Black Coal, Thin Ice", forse, risulta più adatto alla vicenda di questa pellicola che [...] Vai alla recensione »
Un bellissimo film sui “non luoghi” retrodatato di una decina di anni. I veri protagonisti del film “Bai Ri Yan Huo” sono i quartieri/città nati attorno alle miniere di carbone probabilmente a nord della China. Tali ambienti urbani comunicano squallore e depressione, e sono fissati in quadri come solo Edward Hopper sa fare.
Bel poliziesco cinese,ruvido e spigoloso.Una storia di efferati delitti consumati in due epoche (1999 e 2004),tra lo sporco delle miniere di carbone e l'odore di sapone di una lavanderia,tra passioni e cinismo. L'atmosfera ricorda i noir anni 30 e 40 di Welles e Houston o dei gialli mitteleuropei dello stesso periodo.L'ambientazione e' in una sperduta citta' della provincia,buia [...] Vai alla recensione »
Una parodia del thriller di encomiabile serietà ed effiacia: non ho smesso di ridere dalla prima all'ultima scena. Di più, certe inquadrature bastavano da sole a mandare in frantumi l'appena riacquisita compostezza, facendo deflagrare una potente risata - complici, invero, anche l'imperturbabilità dei volti degli attori, quasi fossero preda di un'atarassia da pratica [...] Vai alla recensione »
leggendo le recensioni mi sembra di essere un alieno, o io non capisco più il cinema o la gente si è bevuta il cervello, nel caso: vado al cinema incuriosito da questo film e dalle critiche, pago il biglietto, mi siedo e dopo una decina di minuti in cui mi sembrava di seguire una seppur confusa trama comincio a non capirci più niente, gente che scompare senza motivo, scene inutili, [...] Vai alla recensione »
Non faccio mai l'analisi psichiatrica di un film. Un film è una cosa da guardare, c'è una storia, una sceneggiatura, una regia, una recitazione. Il film è scarso, a tratti ridicolo e inverosimile; nessuno può credere che un'indagine della polizia venga svolta in maniera isolata e approssimata da un ispettore con gravi problemi di comportamento.
Reinterpreta iclassici del noir occidentale senza scimmiottare. Interessante.
Lo sceneggiatore e regista Diao Yinan è conosciuto internazionalmente per il film Black Coal, Thin Ice, vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino 2014. In occasione della Berlinale 2015 ormai alle porte (dal 5 al 15 febbraio), MYmovies.it presenta in anteprima assoluta il film Black Coal, Thin Ice in streaming domenica 8 febbraio su MYmovieslive all'interno della rassegna Berlino liveScreen.
Sugli schermi del cinema e della televisione odierni le storie di crimine sono il genere largamente predominante; inflazionato, perfino, ma con varianti rare rispetto al repertorio già noto. Varrà la pena, allora, di fare la conoscenza con Fuochi d'artificio in pieno giorno, un noir diverso da tutti gli altri che nel 2014 ha vinto un meritato Orso d'oro come miglior film a Berlino, raddoppiando con [...] Vai alla recensione »
Nel carbonifero nord della Cina un ex detective torna su un caso che lo aveva appassionato anni prima, ma un congedo a causa di una ferita da fuoco lo aveva bloccato nelle indagini. La pista lo porta a conoscere una donna, vedova di un operaio seviziato in una miniera di carbone: la relazione che imbastisce con lei diventa l'inizio di una spirale infernale, con scoperte sorprendenti per l'investigatore [...] Vai alla recensione »