cinecinella
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giovedì 12 febbraio 2015
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quando la forma prevale sulla sostanza
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Pretenzioso e presuntuoso esercizio stilistico dove non emergono assolutamente due ottimi attori come Keaton e Norton. Trama fine a se stessa, dovrebbe essere un film che denuncia la condizione dell'attore hollywoodiano ma ne esce fuori una pellicola noiosissima, in sala echeggiavano i fragorosi sbadigli del pubblico. Una film veramente mediocre e mi meraviglio dei premi ai golden globe! Quando la tecnica prevale sul resto si snatura il messaggio del cinema che è prima di tutto quello di intrattenere ed emozionare. Qui di emozioni ce ne sono ben poche data anche la scarsa credibilità dei dialoghi e purtroppo credo che anche il doppiaggio non ben riuscito abbia peggiorato le cose. La voce fuori campo stile psicotico orrenda, insomma tutto non funziona e non convince.
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Pretenzioso e presuntuoso esercizio stilistico dove non emergono assolutamente due ottimi attori come Keaton e Norton. Trama fine a se stessa, dovrebbe essere un film che denuncia la condizione dell'attore hollywoodiano ma ne esce fuori una pellicola noiosissima, in sala echeggiavano i fragorosi sbadigli del pubblico. Una film veramente mediocre e mi meraviglio dei premi ai golden globe! Quando la tecnica prevale sul resto si snatura il messaggio del cinema che è prima di tutto quello di intrattenere ed emozionare. Qui di emozioni ce ne sono ben poche data anche la scarsa credibilità dei dialoghi e purtroppo credo che anche il doppiaggio non ben riuscito abbia peggiorato le cose. La voce fuori campo stile psicotico orrenda, insomma tutto non funziona e non convince. Se volete guardare veramente un film geniale surreale made in Usa provate con Donnie Darko oppure se cercate la rappresentazione teatrale dura e pura provate con il capolavoro Dogville di Von Trier e traetene voi le abissali differenze!
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simianrogue
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venerdì 13 febbraio 2015
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hai ottenuto ciò che volevi dalla vita?
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Premetto che aspettavo Birdman da tempo e speravo non deludesse le mie aspettative.
Dal punto di vista tecnico il film è ineccepibile: le interpretazioni degli attori sono da manuale, una spanna su tutti, OVVIAMENTE, quella di Michael Keaton che spero vivamente vinca l'oscar; regia sempre presente e perfetta; fotografia impeccabile, musiche sempre presenti e pungenti al punto giusto.
Ovviamente il film in questione si presta ad una visione attenta e non da "salotto", è un film da gustare con calma e magari qualche volta, per le tematiche molto importanti che tratta e per la complessità con cui ci vengono propinate.
Michael Keaton è Riggan Thomson, attore infelice della propria vita, infelice del fatto che tutti lo osannano come celebrità e non come attore, proprio per questo si rimette in gioco a Broadway puntando tutto su uno spettacolo teatrale, ignaro di tutti gli avvenimenti che lo portaranno a scavare nella propria anima mettendosi a "nudo" e scoprirsi fragile e umano, a differenza di Birdman, il ruolo che lo ha consacrato come celebrità.
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Premetto che aspettavo Birdman da tempo e speravo non deludesse le mie aspettative.
Dal punto di vista tecnico il film è ineccepibile: le interpretazioni degli attori sono da manuale, una spanna su tutti, OVVIAMENTE, quella di Michael Keaton che spero vivamente vinca l'oscar; regia sempre presente e perfetta; fotografia impeccabile, musiche sempre presenti e pungenti al punto giusto.
Ovviamente il film in questione si presta ad una visione attenta e non da "salotto", è un film da gustare con calma e magari qualche volta, per le tematiche molto importanti che tratta e per la complessità con cui ci vengono propinate.
Michael Keaton è Riggan Thomson, attore infelice della propria vita, infelice del fatto che tutti lo osannano come celebrità e non come attore, proprio per questo si rimette in gioco a Broadway puntando tutto su uno spettacolo teatrale, ignaro di tutti gli avvenimenti che lo portaranno a scavare nella propria anima mettendosi a "nudo" e scoprirsi fragile e umano, a differenza di Birdman, il ruolo che lo ha consacrato come celebrità. E CHI MEGLIO DI MICHAEL KEATON ALLORA? In connubio, sicuramente voluto, il ruolo gli calza a pennello, perché Michael Keaton sta a Riggan Thomson come Batman sta a Birdman.
Spero vivamente che questo STUPENDO film di Inarritu non rimanga a bocca asciutta la notte degli oscar, perché c'è un Michael Keaton (lo ripeterò all'infinito) SUPERBO e un Inarritu che ha confezionato indubbiamente il suo miglior film.
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shiningeyes
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martedì 17 febbraio 2015
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un film vero!
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Che bel 2014 cinematografico: l’immensità spaziale di “Interstellar”; l’originale e coloratissimo “Grand Budapest Hotel”; il palpitante e realistico Fincher di “Gone Girl” e il sorprendente e vivissimo “Whiplash”; tutti grandissimi film, che però, risultano inferiori alla completezza e alla vibrante tecnica di “Birdman”. Partiamo con il presupposto che, il virtuosismo tecnico di Inarritù, è solo una parte del processo che rende “Birdman” un film eccezionale e vero, che il cinema d’oggi necessita come l’ossigeno. Sì, perché è un film che rappresenta in modo duro i temi che girano attorno allo show business, argomento di grande interesse e di cui noi sedicenti “esperti” di cinema possiamo velatamente saperne, ed è mostrato in una modo diretto e onesto, con gli ampi piani sequenza che ci chiamano dietro le quinte del film/spettacolo teatrale su cui ruota la storia, che ci dà l’occasione di essere testimoni oculari di ciò che stiamo vedendo.
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Che bel 2014 cinematografico: l’immensità spaziale di “Interstellar”; l’originale e coloratissimo “Grand Budapest Hotel”; il palpitante e realistico Fincher di “Gone Girl” e il sorprendente e vivissimo “Whiplash”; tutti grandissimi film, che però, risultano inferiori alla completezza e alla vibrante tecnica di “Birdman”. Partiamo con il presupposto che, il virtuosismo tecnico di Inarritù, è solo una parte del processo che rende “Birdman” un film eccezionale e vero, che il cinema d’oggi necessita come l’ossigeno. Sì, perché è un film che rappresenta in modo duro i temi che girano attorno allo show business, argomento di grande interesse e di cui noi sedicenti “esperti” di cinema possiamo velatamente saperne, ed è mostrato in una modo diretto e onesto, con gli ampi piani sequenza che ci chiamano dietro le quinte del film/spettacolo teatrale su cui ruota la storia, che ci dà l’occasione di essere testimoni oculari di ciò che stiamo vedendo. Il mondo che vediamo all’interno di “Birdman”, non è molto dissimile da quello ipocrita e vuoto che assistiamo in quello reale: un mondo fatto di personaggi che pensano solo al loro tornaconto, alla reputazione e sono fin troppo occupati a seguire le vicende tramite i social network. Riggan Thompson (interpretato nella miglior maniera possibile da Michael Keaton) è il portavoce di quei personaggi che hanno vissuto in una apparente epoca d’oro, segnata dalla gloria e dai soldi, che però non è destinata durare, condannando tali personaggi ad una vita banale e sbiadita piena di ricordi della loro fama. Thompson cerca il riscatto tramite una commedia di stampo intellettuale, che ne dimostra la sua intelligenza e valenza recitativa, che però sono compromesse dal suo ex status di star hollywoodiana, la cui controparte mentale (ossia il suo alter-ego supero eroe) desidera riavere, al costo di perderne la dignità di attore vero. All’opposto, c’è Mike Shiner (resurrezione di Edward Norton in una bellissima parte), attore teatrale di grande caratura, ma che è in grado di fare faville solo nel campo recitativo e ritrovandosi incapace di vestire i panni del suo essere reale. Alla fine, sono loro i personaggi più affascinanti e interessanti dell’universo di “Birdman” (senza levare le notevoli Emma Stone e Naomi Watts), dove però, qualsiasi interprete è utile al messaggio della pellicola, dove c’è la perfetta dicotomia tra finzione e realtà. Su quest’ultimo aspetto, c’è da dire che l’impegno di Inarritù è sensazionale e innovativo, dove onestà intellettuale e falsità sono legati da un filo sottilissimo che possiamo vedere in un ottimo spettacolo teatrale, il quale è unito ad un esperimento cinematografico riuscito al cento per cento. “Birdman”, è semplicemente un film che passerà alla storia, e che magari, verrà capito completamente (o forse no) dopo vent’anni e vari studi . Che il cinema americano (e non solo) prenda esempio.
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tarantinofan96
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martedì 17 febbraio 2015
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cos'è birdman?
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Cos'è Birdman? Un piano sequenza, con tagli mascherati alla perfezione, nel quale gli attori si muovono continuamente e recitano le loro battute dando allo spettatore la sensazione di assistere più a un'opera teatrale che a un film e una descrizione di come un ruolo, amato da tutto il pubblico (blockbuster supereroistici in primis), possa rovinare la carriera di un grande att[+]
Cos'è Birdman? Un piano sequenza, con tagli mascherati alla perfezione, nel quale gli attori si muovono continuamente e recitano le loro battute dando allo spettatore la sensazione di assistere più a un'opera teatrale che a un film e una descrizione di come un ruolo, amato da tutto il pubblico (blockbuster supereroistici in primis), possa rovinare la carriera di un grande attore: prendiamo ad esempio lo stesso Keaton che dopo Batman è finito lentamente nel dimenticatoio oppure vengono citati anche Downey Jr. e Jeremy Renner ("oh mio Dio, hanno messo un costume anche a lui!?" dice a un certo punto Riggan Thomson/Michael Keaton) per Avengers e volendo anche lo stesso Edward Norton che rifiutò il ruolo di Hulk nel film (salvato in corner si può dire).
In più, il film è una critica generale al mondo di Hollywood attuata in due modi differenti: il primo è il film in se, completamente diverso dalla concezione di cinema Hollywoodiano e il secondo è dimostrato più volte durante i dialoghi e gli eventi ed è anche uno dei messaggi del film: un buon film non è fatto dagli incassi, ma dalla fatica che tutte le persone che ci lavorano impegnano per creare un'opera che trasmetta qualcosa e che rimanga impressa nella mente dello spettatore. Questo fatto si ricollega anche a un altro tipo di critica presente nel film: la critica ai critici, che in molti casi sono pronti a etichettare tutto quello che vedono senza sapere mai fino in fondo a cosa essi stiano assistendo, sminuendo il valore che l'opera possiede per il suo creatore.
Quindi cos'è Birdman? Un capolavoro, un film che elogia l'impegno, il talento vero, la determinazione, il sacrificio e il riconoscimento che attori, ma soprattutto persone necessitano per potere riscattare la propria vita, per poter prendere il volo e liberarsi una volta per tutte della voce del Birdman che li tormenta.
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borghij
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mercoledì 25 febbraio 2015
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vivere sul palco e birdman.
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Grandissimo Inarritu che con questo film candidato a 9 oscar e vincitore di 4 compreso miglior film, cambia modo di fare cinema, con la telecamera che non si stacca mai dai personaggi, che li segue in questo capolavoro pieno di soprese .
L'attore Riggan Thompson è ormai decaduto da grande attore Hollywoodiano qual' era e ora invece recita in un teatro di Broadway per dimenticare ciò che lo ha reso famoso ma che ora lo tormenta: Birdman (il personaggio che interpretava nella sua giovenezza da attore acclamato, un eroe uccello, che ora gli si presenta davanti spesso come una visione e gli parla in testa spronandolo a ributtarsi nel mondo del cinema, ormai dimenticato).
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Grandissimo Inarritu che con questo film candidato a 9 oscar e vincitore di 4 compreso miglior film, cambia modo di fare cinema, con la telecamera che non si stacca mai dai personaggi, che li segue in questo capolavoro pieno di soprese .
L'attore Riggan Thompson è ormai decaduto da grande attore Hollywoodiano qual' era e ora invece recita in un teatro di Broadway per dimenticare ciò che lo ha reso famoso ma che ora lo tormenta: Birdman (il personaggio che interpretava nella sua giovenezza da attore acclamato, un eroe uccello, che ora gli si presenta davanti spesso come una visione e gli parla in testa spronandolo a ributtarsi nel mondo del cinema, ormai dimenticato).
Nel mentre Mike Shiner (eccezionale Norton) si presenta come attore per recitare nello spettacolo teatrale di Riggan... si mostra subito un brillante attore e soprattutto improvvisatore, dato che predilige improvvisare sul palco; all' inizio Thompson ne è entusiasta e lo trova perfetto per la parte, mentre poi nelle anteprime si rivelerà piuttosto scandaloso e inprertinente, e inizierà ad avere battibecchi con Riggan per il suo modo di recitare spontaneo e naturale come se fosse nella vita reale, infatti lui sul palco è se stesso e non recita assolutamente, infatti in una scena mentre sta recitando sul palcoscenico si arrabbia perché le cose sul palco sono finte, mentre lui vuole che ci siano cose vere per poter entrare davvero nella parte. Nel mondo reale al contrario recita, e non si trova a suo agio.
Mentre la cinepresa continua a seguire gli attori come se tutto fosse uno spettacolo teatrale, come se tutto fosse davvero reale, a riggan succedono svariate sventure e battibecchi anche con una critica cinematografica, inoltre ha di nuovo uno scontro con Birdman e preso dall' ira distrugge tutto il suo camerino.
Dopo aver litigato con la critica si ubriaca e si addormenta per strada, al risveglio si trova davanti a sé Birdman che lo segue stuzzicandolo e questa volta lo convince a ricordare chi è davvero, cioè l'uomo uccello, colui che ha fatto sognare una generazione, e questi non può consumarsi in un teatro.
Allora apparentemente prende il volo, e vola fino al teatro (anche se poi si capirà che avrà preso il taxi, ma è la sua mente che ha immaginato tutto, simbolo che sta ritornando a vagare con la mente) dove recitando ad un certo punto decide di farla finita e si spara alla testa.
Si scoprirà solo dopo che si sarà colpito il naso con il proiettile, e all' ospedale lo raggiungono i suoi amici e persone care per dirgli che è diventato un eroe e la scena molto realistica con la pistola ha sconvolto tutti e ora tutti pregano che si rimetta.
Dopo che tutti l'avranno lasciato da solo, Riggan si reca in bagno e vede di nuovo Birdaman, probabilmente l'incontro con Birdman scatena qualcosa in lui che decide di buttarsi dalla finestra, quando la figlia rientra a salutare il padre, vede la finestra aperta, prima guarda in basso (cosa negativa, perché ha paura che si sia suicidato, mentre poi sente degli uccelli e guarda in alto, verso il cielo, verso il positivo, e sorride, probabilemente vedendo Riggan volare (metaforicamente), poiché probabilmente lui davvero è morto cadendo dalla finestra ma si è finalmente liberato delle sue inquietudini che ora volano in cielo libere con gli uccelli.
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homer52
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domenica 15 marzo 2015
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com'è difficile prendere il volo
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Non mi era mai capitato di vedere un film vincitore di Oscar che fosse veramente meritevole si tale onorificienza. Il tema del film (con un inizio fantastico) è il rapporto fra ciò che si vorrebbe essere e ciò che gli altri vorrebbero che noi fossimo con ciò che in realtà si è ( ammesso che tale posizione possa essere coscientemente apprezzata ) che se ne sta eternamente in ansia a rodere il fegato per la difficoltà di riuscire a mediare fra queste opposte situazioni. La regia è di pregevole fattura ma la sceneggiatura non è da meno. Un film con le cadenze da rappresentazione teatrale, che fa rimpiangere la possibilità di poterlo vedere in lingua originale.
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Non mi era mai capitato di vedere un film vincitore di Oscar che fosse veramente meritevole si tale onorificienza. Il tema del film (con un inizio fantastico) è il rapporto fra ciò che si vorrebbe essere e ciò che gli altri vorrebbero che noi fossimo con ciò che in realtà si è ( ammesso che tale posizione possa essere coscientemente apprezzata ) che se ne sta eternamente in ansia a rodere il fegato per la difficoltà di riuscire a mediare fra queste opposte situazioni. La regia è di pregevole fattura ma la sceneggiatura non è da meno. Un film con le cadenze da rappresentazione teatrale, che fa rimpiangere la possibilità di poterlo vedere in lingua originale. Una trama che tanto somiglia agli impacci della vita quotidiana di tutti noi, indaffarati come siamo fra l'essere e l'apparire, in un mondo che si preoccupa solo di quanto siamo in grado di dare piuttosto di quanto bisogno abbiamo di ricevere.
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talitha kaithos
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giovedì 16 aprile 2015
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miglior film tagliente
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Tecniche di regia caratterizzate da lunghe inquadrature e piani sequenza di anche dieci minuti, che sono da una parte un punto in più a favore della pellicola per la loro particolarità, danno allo spettatore la sensazione di vivere la storia in prima persona; ciò lo spaventa e lo porta automaticamente ad avere una sorta di repulsione e allontanamento nei confronti dei personaggi e della narrazione stessa. Molti meccanismi all'interno della trama sono difficili da cogliere e i personaggi, nonostante la loro caratterizzazione psicologia sia ben sviluppata, tendono a sparire ad essere inghiottiti dall'enorme ombra del protagonista e del suo alter ego piumato.
Insomma, una geniale arma a doppio taglio che riesce a far provare sentimenti contrastanti di amore e odio, confusione e compassione per due ore senza interruzioni.
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extreme81
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domenica 21 giugno 2015
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era meglio se era un film di supereroi
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Nonostante gli oscar vinti, io l'ho visto prima e sono rimasto veramente deluso. So di essere fuori dal coro, ma ho trovato davvero patetica la storia di un attore che ha fatto fortuna venti anni prima con una saga di supereroi per poi andare nel dimenticatoio, andare a Broadway e cimentarsi in uno spettacolo nel quale non crede nemmeno lui. Difatti l'unica parte interessante del film è quella in cui la critica lo stronca ancora prima di sapere come andrà lo spettacolo, perchè da esperta ha capito che non vale niente. Io tutta questa autocritica su hollywood non l'ho vista, semmai mi è sembrato di vedere Riggan che sputa sul mondo che lo ha reso famoso ma che dopo un suo rifiuto per il sequel n.
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Nonostante gli oscar vinti, io l'ho visto prima e sono rimasto veramente deluso. So di essere fuori dal coro, ma ho trovato davvero patetica la storia di un attore che ha fatto fortuna venti anni prima con una saga di supereroi per poi andare nel dimenticatoio, andare a Broadway e cimentarsi in uno spettacolo nel quale non crede nemmeno lui. Difatti l'unica parte interessante del film è quella in cui la critica lo stronca ancora prima di sapere come andrà lo spettacolo, perchè da esperta ha capito che non vale niente. Io tutta questa autocritica su hollywood non l'ho vista, semmai mi è sembrato di vedere Riggan che sputa sul mondo che lo ha reso famoso ma che dopo un suo rifiuto per il sequel n. 4 di Birdman lo ha dimenticato, e dopo 20 anni si accorge che forse ci si può improvvisare attori di teatro.
Anche la parte della figlia l'ho trovata inutile e mal recitata da parte di Emma Stone, guarda caso altro personaggio famoso per aver interpretato film di supereroi (come Norton e Keaton), quasi che il regista ce l'avesse con l'ondata Marvel e DC comics di questi ultimi anni. Almeno a me il dubbio lo ha dato. Comunque, Riggan ha a che fare (o meglio non ha a che fare) con una figlia che gli sta accollata solo per farsi mantenere, che lo sopporta a malapena e che si intuisce sia stata trascurata già dall'infanzia. Ma ai fini del film è stato un personaggio inutile.
Ho provato anche a rivederlo, a distanza di qualche giorno, per altre due volte. Giudizio finale? molto, ma molto, ma molto deluso.
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dandy
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martedì 17 ottobre 2017
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bye bye black birdman.
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Il racconto di ex-celebrità in declino che vuole a tutti i costi tornare a brillare ma è incapace di confrontarsi col mondo odierno,e in primis,con chi lo circonda.Inarritu si attacca ai personaggi in modo quasi opprimente,seguendoli con lunghi piani seqenza e ambientando quasi tutta la vicenda in teatro o in strade adiacenti.Vuole parlare di molte cose,d all'analisi del protagonista si spazia a riflessioni ironiche e impietose su cinema commerciale hollywoodiano odierno e teatro pomposo di Broadway,di confine tra vita e recitazione,di seconde opportunità,di stampa scandalistica,di critici impietosi,di sberleffi agli attori(Michael Fassbender,Meg Ryan,Ryan Gosling,ecc.
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Il racconto di ex-celebrità in declino che vuole a tutti i costi tornare a brillare ma è incapace di confrontarsi col mondo odierno,e in primis,con chi lo circonda.Inarritu si attacca ai personaggi in modo quasi opprimente,seguendoli con lunghi piani seqenza e ambientando quasi tutta la vicenda in teatro o in strade adiacenti.Vuole parlare di molte cose,d all'analisi del protagonista si spazia a riflessioni ironiche e impietose su cinema commerciale hollywoodiano odierno e teatro pomposo di Broadway,di confine tra vita e recitazione,di seconde opportunità,di stampa scandalistica,di critici impietosi,di sberleffi agli attori(Michael Fassbender,Meg Ryan,Ryan Gosling,ecc...)dei fan,di Twitter e Facebook.....uff....Parecchia carne al fuoco,forse troppa.Si rischia il sovraccarico,e il finale ambiguo è un tantino ruffiano,visto l'esito del pre-finale.Ma almeno c'è una sana cattiveria di fondo,e i rapporti di Riggan coi familiari e soprattutto con la figlia evitano le trappole del buonismo facile.E l'espediente della voce dell'alter ego di Riggan le sue visioni sono tutto sommato funzionali.Alcuni momenti(la mini conferenza stampa,l'incontro con la critica letteraria nel bar,la camminata in mutande per le strade)sono irresistibili,ed è innegabile la capacità del regista di spaziare dall'humor al drammatico al fantastico e al dolente.La scelta di Keaton non poteva essere più azzeccata(inevitabile vedere in Birdman il mitico Batman a lui interpretato 25 anni prima),e il resto del cast gli tiene testa con grinta(Norton è fantastico).Quattro Oscar:film;regia;sceneggiatura originale e fotografia.
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fedson
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lunedì 26 gennaio 2015
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il ritorno di inarritu! il ritorno di birdman!
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Riggan Thomson, stella del cinema che ha interpretato il famigerato Birdman, si ritrova invecchiato, ingrassato, cambiato nel mondo attuale, con in mano nient'altro che una compagnia di attori di seconda scelta coi quali lotta disperatamente per portare un nuovo spettacolo a Broadway, New York. Nelle giornate che precedono la prima dello spettacolo, il vecchio attore dovrà combattere con i suoi problemi economici, familiari e personali, affinché lo spettacolo continui. Se il messicano Inarritu lasciò critica e pubblico incerti sul discreto progetto di Biutiful, ecco che il regista torna alla rinascita con quello che può essere considerato il suo film più sperimentale e complesso.
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Riggan Thomson, stella del cinema che ha interpretato il famigerato Birdman, si ritrova invecchiato, ingrassato, cambiato nel mondo attuale, con in mano nient'altro che una compagnia di attori di seconda scelta coi quali lotta disperatamente per portare un nuovo spettacolo a Broadway, New York. Nelle giornate che precedono la prima dello spettacolo, il vecchio attore dovrà combattere con i suoi problemi economici, familiari e personali, affinché lo spettacolo continui. Se il messicano Inarritu lasciò critica e pubblico incerti sul discreto progetto di Biutiful, ecco che il regista torna alla rinascita con quello che può essere considerato il suo film più sperimentale e complesso. Un progetto che ha tutta l'aria di avere la stessa ambizione del protagonista Thomson: quello di stupire e di rinascere dalle proprie ceneri. Con la commedia Birdman, a tratti dark e a tratti nostalgica e malinconica, Inarritu dimostra tutta la sua professione di regista integro, capace ed altamente professionale mediante un gioco di regia retto quasi per intero da un unico piano sequenza che intende avvicinarci, con gli occhi ma soprattutto con la mente, da un lato verso l'avido e strambo mondo dello show business, dietro le sue quinte oscure in cui si celano personaggi bizzarri quanto ridicoli e indegni, dall'altro verso quello che, agli occhi di Thomson e di noi stessi come uomini (non solo spettatori), verso il mondo odierno in cui ci svegliamo ogni giorno per viverlo. Un mondo falso, meschino, popolato da uomini privi di ritegno verso loro stessi e i loro stessi idoli. Un posto in cui è solo l'apparenza, l'estetica a dominare, e i sentimenti ripudiati, nascosti, forse celati da una maschera fittizia che tutti i personaggi della pellicola (dai principali alle comparse) tendono ad indossare con coscienza o ignoranza. Ed è proprio quest'ultimo elemento di ignoranza (culturale, artistica e umana) a concretizzare le azioni e la vicenda di Birdman. Con un limitato repertorio di personaggi, Inarritu intende mostrare al suo pubblico quanto la virtù dell'ignoranza (o meglio, la completa negazione del mondo intero e lo schiacciamento dei sentimenti degli individui che lo popolano) riesca a dare un certo spessore al mondo in cui oggi viviamo. L'universo di Riggan Thomson, del suo Birdman (maschera, negazione e assurda parodia di se stesso), viene lasciato nelle (sporche) mani di individui corrotti, insensibili, tesi esplicitamente ad esaltare i loro eroi ma non gli uomini che fanno l'eroe, a bramare di diventare come lui, e quindi a negare se stessi e la loro stessa condizione di persone normali. Tutti sembrano non voler nulla se non cambiare se stessi, migliorarsi, sfidarsi continuamente ad ogni costo (come nel caso del personaggio di Mike Shiner, attore di serie B dalla vita sconclusionata, pronto ad immedesimarsi col corpo e con l'anima in qualcun'altro meno che in se stesso). In un mondo attuale, Thomson si ritrova sconvolto, sperduto, confuso, in fin di vita, un vero pesce fuor d'acqua. Si chiede (come anche noi ci siamo chiesti) se vale la pena vivere e continuare a sperare, a sognare, se non si viene bramati, amati da qualcuno (anche se questo è uno sconosciuto), ammirati. Se vale la pena combattere se non si è l'eroe di qualcun'altro ma anche di se stessi, fino a scoprire che l'unico modo per continuare a sperare, a respirare, a vivere, sarà guardare ciò che c'è dentro, e non fuori (la maschera, l'estetica). Un film dunque particolare, caldo e freddo, colmo di immagini intense, pensate a modo da una cinepresa che sembra scorrere e sfuggire al tempo e allo spazio, impulsiva come i personaggi che inquadra di continuo, senza mai staccare l'occhio da loro e dalla loro psiche (ancora una volta uno sguardo verso esterno ed interno); una pellicola magistralmente girata sotto la direzione di un cast che, proprio come Birdman e il suo stesso regista, sembra rinascere dalle proprie ceneri. Michael Keaton sorprende critica e pubblico con una performance potente, diretta, limitata da piccoli giochi di sguardo e di espressioni che dimostrano la sua grandezza di attore fino ad oggi sottovalutato e lasciato al dimenticatoio delle star: una vera e propria solare rinascita, per lui. Edward Norton si cimenta in uno dei personaggi più complessi ma completi della sua carriera mediante un'interpretazione studiata a tutto tondo, al minimo dettaglio, perfetta nella sua chiarezza, sciolta nella sua espressione. Emma Stone, nel ruolo della figlia del fallito Thomson, dimostra di essere un'attrice versatile, capace, se a dirigerla in campo ci sono professionisti del genere. Birdman è un film che meraviglia con le sue immagini, ci ingabbia come uccelli nella sua storia, scorrevole, personale; un vero e proprio progetto in cui Inarritu ci parla della sua (anche nostra, in fin dei conti) visione di un mondo ormai fittizio, irreale, quasi assurdo nella sua integrità e concretezza, per mezzo dello sguardo stanco e tormentato di uno spettacolare personaggio come Riggan Thomson, fallito, star dimenticata, padre assente, uomo complessato, testimone di una vita alla deriva ma sempre attenta alla rinascita, al ritorno. Un personaggio, un character, un uomo, che compie un viaggio mentale, surreale e a tempo stesso terribilmente reale, per se, per il suo Birdman, e per noi stessi.
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