ilpuntov
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giovedì 26 marzo 2015
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birdman: un appassionante viaggio nell'animo umano
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Birdman è la storia di un attore holliwoodiano,Riggan Thomson(Micheal Keaton)che vive in pieno la fase discendente della sua carriera artistica,il quale,dopo aver interpretato in gioventù il ruolo di un gigante pennuto dai poteri soprannaturali,si imbarca nella rischiosa avventura di mettere in scena una pièce teatrale a Broadway.Sin dall’inizio,il suo appare come un tentativo sgangherato,di liberarsi della scomoda figura del supereroe cui deve la notorietà,nonché di dimostrare di essere un attore tutt’altro che finito.Sostenuto dal suo produttore,Jake(Zach Galifianakis),Thomson riunisce la compagnia,nella quale spicca la figura di Mike Shiner,attore eccentrico ed arrogante,che,insieme a Lesley,con cui intrattiene una relazione destinata al fallimento,Laura e lo stesso Thomson,avrà l’onore e l’onere di mettere in scena il riadattamento di un’ opera di Raymond Carver.
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Birdman è la storia di un attore holliwoodiano,Riggan Thomson(Micheal Keaton)che vive in pieno la fase discendente della sua carriera artistica,il quale,dopo aver interpretato in gioventù il ruolo di un gigante pennuto dai poteri soprannaturali,si imbarca nella rischiosa avventura di mettere in scena una pièce teatrale a Broadway.Sin dall’inizio,il suo appare come un tentativo sgangherato,di liberarsi della scomoda figura del supereroe cui deve la notorietà,nonché di dimostrare di essere un attore tutt’altro che finito.Sostenuto dal suo produttore,Jake(Zach Galifianakis),Thomson riunisce la compagnia,nella quale spicca la figura di Mike Shiner,attore eccentrico ed arrogante,che,insieme a Lesley,con cui intrattiene una relazione destinata al fallimento,Laura e lo stesso Thomson,avrà l’onore e l’onere di mettere in scena il riadattamento di un’ opera di Raymond Carver.Le difficoltà di tenere riunita la compagnia,di gestire le pressioni interne ed esterne,divengono sempre più evidenti per Thomson che,nonostante tutto,rimane intenzionato a perseguire il suo obiettivo.Letteralmente perseguitato dal suo alter ego Birdman,Thomson giunge alla prima,che,con un colpo di scena finale,si rileverà un successo.Quando l’attore sembra essersi ormai liberato dalla ossessionante presenza del supereroe alato,la sua sottomissione al personaggio che lo ha consacrato star di Holliwood,si rivela totale.Birdman è un viaggio prima di tutto attraverso l’uomo e le sue ossessioni,i suoi vizi,le sue debolezze,i fantasmi del passato,i fallimenti relazionali.Ma è anche un viaggio attraverso il mondo tormentato dell’attore,dipendente dall’immagine che è in grado di restituire al suo pubblico,che paradossalmente trova in scena e non nella sua vita reale,la sua naturale collocazione nel mondo. È un viaggio attraverso la realtà convulsa del teatro,di ciò che il teatro è dietro il sipario e non sul palco,dei protagonismi personali che si scontrano e si fondono con l’obiettivo comune del successo,di portare a compimento un progetto nonostante imprevisti e difficoltà.È una critica pungente alla società contemporanea,nella quale la parola successo non può prescindere dal consenso che viene dai social network,dove l’indice di gradimento si esprime attraverso il numero di condivisioni e il seguito dei follower,dove tutto fa rapidamente notizia per poi,altrettanto rapidamente,dissolversi nel nulla,facendo spazio al nuovo “fenomeno” di turno.Il film ha l’originalità di essere girato in un unico piano sequenza:il passaggio da una scena all’altra avviene cioè in un continuum che,da un lato,cala lo spettatore direttamente nella realtà della pellicola,tenendolo letteralmente inchiodato allo schermo,ma dall’altro,finisce con l’essere eccessivo,quasi convulso,contribuendo comunque a connotare quella crescente sensazione di spasmodica attesa del finale.L’interpretazione di Keaton,che torna da protagonista sul grande schermo,è di altissimo livello,tanto da aver meritato la candidatura all’Oscar come migliore attore:a lui l’arduo compito di dare vita a Riggan Thomson e soprattutto ai suoi angoscianti “dialoghi” con Birdman.Pieni voti per l’intero cast stellare della pellicola, che ha senza dubbio contribuito al successo del film di Inarritu.
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mirko bradley
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lunedì 30 marzo 2015
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con birdman hollywood si fa il verso
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Riggan Thompson (Michael Keaton) è una vecchia celebrità del cinema che ha indossato i panni, ormai dismessi da un ventennio, di un supereroe hollywoodiano. Schiacciato dal passato e sofferente di allucinazioni uditive, sta preparando, a Broadway, un adattamento teatrale di un’opera letteraria. Oltre che dalla drammatica situazione familiare e dalla pena di sentirsi finito, è ossessionato dal collega-rivale Mike Shiner (Edward Norton) e da Tabitha (Lindsay Duncan), micidiale critico teatrale del New York Times.
La chiave di lettura del film può essere rintracciata nel sottotitolo: L’imprevedibile virtù dell’ignoranza.
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Riggan Thompson (Michael Keaton) è una vecchia celebrità del cinema che ha indossato i panni, ormai dismessi da un ventennio, di un supereroe hollywoodiano. Schiacciato dal passato e sofferente di allucinazioni uditive, sta preparando, a Broadway, un adattamento teatrale di un’opera letteraria. Oltre che dalla drammatica situazione familiare e dalla pena di sentirsi finito, è ossessionato dal collega-rivale Mike Shiner (Edward Norton) e da Tabitha (Lindsay Duncan), micidiale critico teatrale del New York Times.
La chiave di lettura del film può essere rintracciata nel sottotitolo: L’imprevedibile virtù dell’ignoranza. Alejandro González Iñárritu, di cui si ricordano soprattutto Babel (2005) e Biutiful (2010), si scaglia contro il cinema-spazzatura e la subcultura trash che spopola nel web, dove un uomo che attraversa in mutande Times Square fa molto più notizia di un articolo del più prestigioso quotidiano newyorkese, «che non legge più nessuno». Questa è letteralmente la «virtù» dell’ignoranza, il nuovo potere al quale tutti sembriamo destinati a piegarci. La pellicola, profondamente intellettualistica, dosa bene la mescolanza di realtà e finzione, per cui vita e recitazione si scambiano i ruoli fino a costituire una sorta d’inscindibile unità.
Così come la performance teatrale di Riggan Thompson diviene, fuori programma, off-off-Broadway, pur essendo rappresentata a Broadway, allo stesso modo González Iñárritu tenta un’impresa off-Hollywood, usando la stessa macchina hollywoodiana. Ma non vi riesce, poiché il suo pur pregevole attacco a un modo di fare cinema che mira a intrattenere il pubblico distraendolo, senza lasciare spazio a riflessione alcuna, e la sua ragionevole critica alla cultura di elite, che spesso viaggia come sospesa un metro dal suolo, non sono bilanciati dalla proposta di una valida alternativa estetica. Pertanto, l'opera rimane invischiata in quell'immenso tritatutto che è Hollywood e Birdman non spicca il volo.
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paolo_sem
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martedì 12 maggio 2015
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la vera sorpresa del 2015
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Un attore che in passato è stato celebre grazie all'interpretazione di un famoso supereroe, ma che ora è dimenticato da tutti e che non è riuscito a lanciare la sua carriera, ma ora vuole rimettersi in gioco con uno spettacolo teatrale.
Sostanzialmente la trama di Birdman è questa, apparentemente semplice, ma che invece risulta essere un miscuglio di riflessioni sui sentimenti del genere umano, in primo luogo l'egoismo, infatti il protagonista è enormemente egoista (questo lo capiamo soprattutto da una scena a metà del film che è a dir poco fanatastica). Il lato tecnico di questo film è perfetto, a partire dal piano sequenza fino ad arrivare alla fantastica fotografia di Lubezki, non sono da meno le interpretazioni, in particolare Edward Norton, che ha un personaggio sceneggiato alla perfezione.
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Un attore che in passato è stato celebre grazie all'interpretazione di un famoso supereroe, ma che ora è dimenticato da tutti e che non è riuscito a lanciare la sua carriera, ma ora vuole rimettersi in gioco con uno spettacolo teatrale.
Sostanzialmente la trama di Birdman è questa, apparentemente semplice, ma che invece risulta essere un miscuglio di riflessioni sui sentimenti del genere umano, in primo luogo l'egoismo, infatti il protagonista è enormemente egoista (questo lo capiamo soprattutto da una scena a metà del film che è a dir poco fanatastica). Il lato tecnico di questo film è perfetto, a partire dal piano sequenza fino ad arrivare alla fantastica fotografia di Lubezki, non sono da meno le interpretazioni, in particolare Edward Norton, che ha un personaggio sceneggiato alla perfezione.
Qualche difetto questo film ce l'ha, ma sono talmente pochi che vengono offuscati dalla bellezza del progetto intero.
Una menzione speciale per la fine che è stata criticata da molti, ma che io ritengo racchiuda tutto il pensiero del regista sul tema affrontato.
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francesca romana cerri
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domenica 15 febbraio 2015
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quando si dice scossone
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Il film forse non è perfetto, forse in mano ad uno sceneggiatore anglosassone il tema diventava un Capolavoro autentico, poichè lo sceneggiatore anglosassone sarebbe stato sempre misurato, sempre nelle righe e alla fine dentro avrebbe messo a segno con eleganza, con classe, con quella misura che è Arte, il tema dell'Essere se stessi.
In mano alla sceneggiatura e regia americana questo tema è sviluppato fin da subito con forza , con virilità, con impeto..e le emozioni non mancano...
Da una parte senti l'esigenza di guardarti dentro e di chiedere a te stesso quanto aderisci a quello che sei e quanto vorresti essere qualcos'altro...e questo appartiene a tutti gli esseri umani , non solo agli artisti o aspiranti tali, o attori da cinepanettone che si ritrovano ad aver a che fare con quella bestia implacabile che è il Teatro.
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Il film forse non è perfetto, forse in mano ad uno sceneggiatore anglosassone il tema diventava un Capolavoro autentico, poichè lo sceneggiatore anglosassone sarebbe stato sempre misurato, sempre nelle righe e alla fine dentro avrebbe messo a segno con eleganza, con classe, con quella misura che è Arte, il tema dell'Essere se stessi.
In mano alla sceneggiatura e regia americana questo tema è sviluppato fin da subito con forza , con virilità, con impeto..e le emozioni non mancano...
Da una parte senti l'esigenza di guardarti dentro e di chiedere a te stesso quanto aderisci a quello che sei e quanto vorresti essere qualcos'altro...e questo appartiene a tutti gli esseri umani , non solo agli artisti o aspiranti tali, o attori da cinepanettone che si ritrovano ad aver a che fare con quella bestia implacabile che è il Teatro. Teatro come luogo della Verità, come ultimo regno di Verità , dove non si sfugge da quello che veramente si è e si sa fare.
Quindi ottimo film, anche nelle interpretazioni , ma non è anglofilia se dico che se fosse stato Inglese questo film, con questo tema , assurgeva al Capolavoro. Qui c'è un ottima miscela di sogno e realtà, di metacinema e cinema, di continuità tra Vita e Teatro....qui ci sono molte cose ottime, ma la cosa più ottima di tutti è il Tema dell'Essere Se Stessi che non sarà mai retorico.
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biso 93
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giovedì 19 febbraio 2015
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straordinario
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Non so che dire se non: una gioia per lo spettatore! Un film moderno...sia nel reparto tecnico...con un ritmo veloce..gli attori recitano senza interruzioni..riprese dalle spalle..(molto in voga ultimamente)..tanta ironia...divertimento e molto intenso senza dover ricorrere a scene da copertina!! La recitazione poi di tutto il cast e' superba..i tre attori principali sono superbi...emma stone davvero intensa...be' che dire di michael keaton...il suo ruolo....perfetto e mai banale...cosi come edward norton, anche lui in gran rispolvero!!! La regia e' fresca...un film fluido che vuole dire tante cose..e lo fa con immagini e dialoghi sopraffini....al di la della chiara critica verso hollywood, il film mostra un uomo in crisi.
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Non so che dire se non: una gioia per lo spettatore! Un film moderno...sia nel reparto tecnico...con un ritmo veloce..gli attori recitano senza interruzioni..riprese dalle spalle..(molto in voga ultimamente)..tanta ironia...divertimento e molto intenso senza dover ricorrere a scene da copertina!! La recitazione poi di tutto il cast e' superba..i tre attori principali sono superbi...emma stone davvero intensa...be' che dire di michael keaton...il suo ruolo....perfetto e mai banale...cosi come edward norton, anche lui in gran rispolvero!!! La regia e' fresca...un film fluido che vuole dire tante cose..e lo fa con immagini e dialoghi sopraffini....al di la della chiara critica verso hollywood, il film mostra un uomo in crisi...con piu nulla da perdere, vecchio ormai, rinchiuso dentro il suo costume..dentro cio' che e' stato Ma desideroso di giungere dove ha sempre voluto arrivare....una critica in fondo verso ognuno di noi...e cio" che siamo diventati.
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stefano capasso
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lunedì 9 marzo 2015
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trasformare in risorsa il problema
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Dopo aver interpretato per anni Birdman, Riggan Thompson è in crisi di identità. La sua carriera sembra in declino, la moglie l’ha lasciato e la figlia è stata tossicodipendente. Portando in scena a Broadway un adattamento di Carvey “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” spera di conquistare il suo posto nel mondo dello spettacolo e soprattutto confermare a se stesso di essere bravo, Con altri 3 attori, la sua attuale compagna e un'altra coppia nella vita oltre che in scena. Inizia così un avventura che avrà diversi colpi di scena
Alejandro Gonzalez Inarritu ha vinto diversi oscar con questo film che è certamente un grande lavoro dal punto di vista della realizzazione tecnica.
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Dopo aver interpretato per anni Birdman, Riggan Thompson è in crisi di identità. La sua carriera sembra in declino, la moglie l’ha lasciato e la figlia è stata tossicodipendente. Portando in scena a Broadway un adattamento di Carvey “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” spera di conquistare il suo posto nel mondo dello spettacolo e soprattutto confermare a se stesso di essere bravo, Con altri 3 attori, la sua attuale compagna e un'altra coppia nella vita oltre che in scena. Inizia così un avventura che avrà diversi colpi di scena
Alejandro Gonzalez Inarritu ha vinto diversi oscar con questo film che è certamente un grande lavoro dal punto di vista della realizzazione tecnica. Girato quasi interamente con la macchina in mano sembra essere un lunghissimo piano sequenza, apparentemente senza montaggio che alimenta la suspance che il film riesce a creare grazie ad un ottima sceneggiatura. Una commedia in cui spiccano i temi della ricerca del potere dell’amore in questo bisogno di verità che tutti dimostrano di avere. Il protagonista porta con se un ingombrante passato che lo tiene ormai da tempo bloccato ad un immagine di se che lo tormenta e quando riuscirà a recuperarla per viverla a pieno rischiano in prima persona con un lavoro teatro di cui nessuno lo ritiene capace e di fatto volando come il suo personaggio, risolve il suo conflitto interiore. Un grande esperimento di teatro cinematografico, ambizioso e virtuoso.
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valekiddo
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lunedì 5 marzo 2018
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il canto del cigno ad hollywood
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Osannato dalla critica, dall'Academy e dal pubblico, Inrarritu propone una pellicola irripetibile dal punto di vista tecnico scegliendo di girare tutto in piano sequenza, ma, ahimé, al di là della capacità filmografica non si va. Keaton riveste un ruolo che pare cucito appositamente per lui; l'attore-supereroe di blockbuster dell' industria cinematografica hollywoodiana caduto nel dimenticatoio e con la voglia di riscattarsi rimettendosi in gioco con progetti ambiziosi quanto fallimentari per le proprie possibilità, ma che deve affrontare una concorrenza più giovane e spregiudicata (meraviglioso quanto folle Nortorn). Straordinaria Emma Stone nei panni della figlia ex tossicodipendente, ma comunque dipendente dai social e rappresentazione dell'assenza del padre votato alla carriera, rivelatasi fallimentare.
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Osannato dalla critica, dall'Academy e dal pubblico, Inrarritu propone una pellicola irripetibile dal punto di vista tecnico scegliendo di girare tutto in piano sequenza, ma, ahimé, al di là della capacità filmografica non si va. Keaton riveste un ruolo che pare cucito appositamente per lui; l'attore-supereroe di blockbuster dell' industria cinematografica hollywoodiana caduto nel dimenticatoio e con la voglia di riscattarsi rimettendosi in gioco con progetti ambiziosi quanto fallimentari per le proprie possibilità, ma che deve affrontare una concorrenza più giovane e spregiudicata (meraviglioso quanto folle Nortorn). Straordinaria Emma Stone nei panni della figlia ex tossicodipendente, ma comunque dipendente dai social e rappresentazione dell'assenza del padre votato alla carriera, rivelatasi fallimentare. Un sacco di elementi interessanti e di grande rilievo, tuttavia il film non prende quota come dovrebbe (a proposito di Birdman e di voli) e a tratti diventa noioso e pesante, dato che non riesce a trovare un equilibrio tra la drammaticità dell' interiorità complessa dei personaggi e gli alterchi, a volte, comici e grotteschi. Un buon film, tecnicamente virtuso m una storia non indimenticabile col classico finale aperto che lascia con più dubbi che altro; in altre parole, un filo sopravvalutato.
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andreius98
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mercoledì 21 gennaio 2015
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l'imprevedibile virtù dell'ignoranza
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L'attore che ha interpretato il famoso supereroe birdman (michael keaton) è ormai in pensione. Spinto dal suo egocentrismo prova a rilanciare la sua immagine attraverso il mondo di broadway con una commedia scritta e diretta da lui. Il suo ritorno però è minacciato dall'altrettanto egocentrico edward norton. Un film girato magistralmente in piano sequenza per il 99% della durata e nonostante que sto non annoia mai, interpretazioni fantastiche e grande introspezione del protagonista del suo rapporto con birdman e con i critici che lo definiscono uno che occupa i teatri a scapito di altri spettacoli che potrebbero essere migliori (categoria tanto odiata dal pubblico cinematografico odierno). Il film lascia inoltre libera interpretazione allo spettatore.
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filippotognoli
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domenica 8 febbraio 2015
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recitare e' vivere
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Ognuno do noi recita una parte nella vita.Una parte con infinite sfaccettature a seconda del momento e del contesto, del tempo e del luogo.E questa commedia ci da' la forza e lo stimolo per vivere appieno la nostra esistenza.Il film di Inarritu e' un inno alla recitazione e quindi alla vita.Il pretesto o la cornice scelta dal regista e' nientemeno che uno spettacolo di Broadway, scritto, recitato e diretto da un magnifico Michael Keaton.Gli attori fanno a gara a chi interpreta meglio la parte nel copione dentro al copione stesso.Norton, Keaton e Thompson in particolare sono superlativi.In un unico, infinito, esaltante, piano sequenza, Inarritu aggiunge un altro capolavoro alla sua gia' eccellente filmografia.
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Ognuno do noi recita una parte nella vita.Una parte con infinite sfaccettature a seconda del momento e del contesto, del tempo e del luogo.E questa commedia ci da' la forza e lo stimolo per vivere appieno la nostra esistenza.Il film di Inarritu e' un inno alla recitazione e quindi alla vita.Il pretesto o la cornice scelta dal regista e' nientemeno che uno spettacolo di Broadway, scritto, recitato e diretto da un magnifico Michael Keaton.Gli attori fanno a gara a chi interpreta meglio la parte nel copione dentro al copione stesso.Norton, Keaton e Thompson in particolare sono superlativi.In un unico, infinito, esaltante, piano sequenza, Inarritu aggiunge un altro capolavoro alla sua gia' eccellente filmografia.Come nell'entrata in scena di Norton, si ha spesso l'impressione che gli attori improvvisino le battute, anziche' seguire un preciso copione.Cosi' facendo la tensione della sceneggiatura e' altissima e stimolante per lo spettatore.E' un atto di fede alla recitazione pura, al teatro, al cinema.Il grande pubblico non apprezzera', ma chi ama il cinema ,certamente si.Dopo "Amores Perros", "21 grammi, "Babel", e "Biutiful", con "Birdman" Inarritu e' pronto per l'Oscar (Wes Anderson permettendo).
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[+] ha ha ha
(di gambardella )
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alexander 1986
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lunedì 9 febbraio 2015
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thomson/keaton contro birdman/batman
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Riggan Thomson (un redivivo Michael Keaton) è un attore in declino e sull'orlo della depressione. La sua fama è indissolubilmente legata a Birdman, il supereroe cinematografico da lui interpretato in passato ma che continua a seguirlo come un'ombra. Vuole però dimostrare al mondo di essere un vero artista e si cimenta nella stesura di un'opera a Broadway. L'adattamento di un testo di Raymond Carver. Affronterà una miriade di difficoltà, tra primedonne capricciose, imprevisti e momenti di scoramento.
Difficile spiegare in poche righe cosa sia questo film nel complesso. Un po' commedia satirica sulle storture dell'industria dello spettacolo statunitense, un po' tragedia sulla solitudine individuale di fronte ai propri demoni.
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Riggan Thomson (un redivivo Michael Keaton) è un attore in declino e sull'orlo della depressione. La sua fama è indissolubilmente legata a Birdman, il supereroe cinematografico da lui interpretato in passato ma che continua a seguirlo come un'ombra. Vuole però dimostrare al mondo di essere un vero artista e si cimenta nella stesura di un'opera a Broadway. L'adattamento di un testo di Raymond Carver. Affronterà una miriade di difficoltà, tra primedonne capricciose, imprevisti e momenti di scoramento.
Difficile spiegare in poche righe cosa sia questo film nel complesso. Un po' commedia satirica sulle storture dell'industria dello spettacolo statunitense, un po' tragedia sulla solitudine individuale di fronte ai propri demoni. E un po', bisogna dirlo, gioco citazionistico per palati fini. Quello di Iñárritu è un grande omaggio a Robert Altman, di cui imita lo stile (piani sequenza e montaggio invisibile) e a cui si ispira per una pellicola nostalgica verso un'idea di cinema e teatro ritenuta legata a un tempo che non c'è più. E forse questa mimesi pressoché perfetta potrebbe essere l'unico elemento di disturbo in una pellicola egregia sotto tutti gli aspetti. Non ultimo, quello delle prove attoriali: Keaton, attore demodé diventato famoso per aver interpretato 'Batman' (la coincidenza non è casuale), sfodera un'interpretazione intensa che gli vale la candidatura agli Oscar. 'Birdman' si presenterà alla serata Academy con 9 candidature: difficile che vinca i titoli principali ma questa massiccia presenza appare giustificata.
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