andrea ruzza
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martedì 19 agosto 2008
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film da capire
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Credo che sia uno di quei film peculiari che lascia il messaggio un'pò alla nostra interpretazione, anche se ci sono dei punti abbastanza eloquenti come per esempio il cinismo divertito con il quale ammazzano il bimbo. Molto cruccianti le inquadrature, sublime la disinvoltura con cui alla fine buttano la ragazza nel lago solo perché "avevano fame".
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schiappa
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lunedì 18 agosto 2008
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orrendo
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Guardare il film equivale a buttare 2 ore della nostra vita nel cesso. 100% schifezza. Sconsigliato anche agli idioti.
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gloria
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domenica 17 agosto 2008
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una grande bravura registica..
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Mi riferisco all'originale..dal rewind al finale mi sono però cadute le braccia...forse sono cascata nei giochi di Haineke ma nn mi sono sentita presa in giro. Mi sono sentita delusa sul senso..mi è sembrato alla fine davvero Abnorme...cmq c'è davvero di peggio al cinema.Almeno questo film nn mi ha annoiato.
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stick
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sabato 16 agosto 2008
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soldi buttati
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quando si esce da un cinema e ci si prenderebbe a calci nel sedere ma tocca chiedere il favore a qualcun altro che però è già occupato perchè lo sta facendo con sé stesso....dopo aver visto lo stesso film
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nora
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venerdì 15 agosto 2008
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non è poi così diverso da hostel
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Francamente i 2 film mi hanno provocato la stessa reazione.Troppo cinici, crudeli e di pessimo gusto. Vedere per due ore torture gratuite...non porta a riflessioni sulla realtà. Forse Hostel era idiotamente inconsapevole...ma Haneke lo ha fatto apposta...ma non è arte non porre dei limiti...perchè vuol dire smettere di pensare.Anche lo stesso identico remake la dice lunga sul personaggio. Il troppo stroppia..e nel 2008...con la crisi cinematografica che c'è non mi stupisce che abbia pure dei proseliti.
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the blues brothers
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venerdì 15 agosto 2008
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valido è riuscito, film che desta emozioni
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bel film, riuscito, che certamente lascia un pò una sensazione strana, proprio per questo degno di nota in quanto appunto "lascia" qualche cosa, originale la postura stilistica degli attori che mescola con sufficiente ironia una squisita educazione mescolata con una efferata brutalità, fine a sè stessa, senza molti perchè, c'è e basta. (proprio come nella natura umana) Credo qualche allusione all' Arancia Meccanica del Maestro sia voluta dal regista sopratutto a titolo di gradito omaggio, film che cmq non passa inosservato... a proposito splendide alcune recensioni che ho letto un pò a caso, altro che Zelig, grazie a tutti/e
[+] ...ma l'originale!
(di patrick bateman)
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rafinesque
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giovedì 14 agosto 2008
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film autenticamente "contemporaneo"
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Indubbiamente un film radicale che come tale non ammette mezze misure, è da prendere o lasciare.
Per quanto mi riguarda, prendo.
L’elemento maggiormente disturbante del film è non tanto e solo la violenza - perché siamo assuefatti a livelli di bestialità perfino superiori a quelli mostrati nel film (si pensi ai filmini delle orride decapitazioni degli ostaggi occidentali in Irak, cui facilmente si accede con qualche click del mouse…)-, quanto l’apparente gratuità della violenza stessa.
E qui arriviamo subito al motivo per cui ho apprezzato Funny Games.
Il regista opera uno stravolgimento totale dell’idea di film comunemente intesa; il film “tradizionale” è costruito attorno ad una trama, un racconto che ha un suo sviluppo (inizio-svolgimento-fine) e che pertanto offre allo spettatore una spiegazione (più o meno) logica delle azioni dei personaggi.
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Indubbiamente un film radicale che come tale non ammette mezze misure, è da prendere o lasciare.
Per quanto mi riguarda, prendo.
L’elemento maggiormente disturbante del film è non tanto e solo la violenza - perché siamo assuefatti a livelli di bestialità perfino superiori a quelli mostrati nel film (si pensi ai filmini delle orride decapitazioni degli ostaggi occidentali in Irak, cui facilmente si accede con qualche click del mouse…)-, quanto l’apparente gratuità della violenza stessa.
E qui arriviamo subito al motivo per cui ho apprezzato Funny Games.
Il regista opera uno stravolgimento totale dell’idea di film comunemente intesa; il film “tradizionale” è costruito attorno ad una trama, un racconto che ha un suo sviluppo (inizio-svolgimento-fine) e che pertanto offre allo spettatore una spiegazione (più o meno) logica delle azioni dei personaggi. In questo film le vittime entrano in scena a massacro in atto (i vicini di casa sono già ostaggio dei due assassini) e si chiude con l’inizio di una nuova strage (dunque il film potrebbe continuare ancora, e la "fine" non è che arbitraria...). Lo sterminio della famiglia è UN episodio in mezzo ad altri, che in sé non ha nulla di particolare visto che nessuna delle vittime sopravvive, riesce ad uccidere almeno uno degli aguzzini o semplicemente a dare l’allarme.
La violenza resta senza un perché: i due killer non uccidono per vendetta né per soldi, non sono interessati al sesso (potrebbero abusare della bellissima N. Watts ma non lo fanno), né sono spinti da qualche forma di “disagio sociale” (anzi si prendono beffe delle solite banalità degne degli psicologi da talk-show a proposito di "infanzie difficili" e bla bla bla. E questo sarcasmo feroce mi è sembrato particolarmente azzeccato…); semplicemente, uccidono per uccidere.
Il film è dunque costruito su immagini ed azioni decontestualizzate, è interamento sorretto dal caso e come tale sfugge a qualunque “spiegazione”.
In quest'ottica, l'idea che voglia porsi come "critica alla società dello spettacolo" mi pare opinabile, di nuovo un tentativo ad hoc di spiegare ciò che non può e non vuole essere spiegato (e la riprova di come la nostra mente non riesca ad accettare fino in fondo il Caso).
La famosa scena del finale riavvolto mi sembra infatti una provocazione all'"happy-end" hollywoodiano che permea le aspettative dello spettatore "medio" più che una critica alla Civiltà del Telecomando.
Sono lieto che registi innovativi stiano introducendo nel cinema quella rivoluzione che nel campo della musica leggera è divenuta realtà a partire dai primi anni 90......e non a caso la colonna sonora è affidata al feroce freejazz-grindcore dei Naked City...
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lou
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giovedì 14 agosto 2008
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la "patologia" di questo film
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è la mancanza di catarsi volutamente tolta e un finale beffardo. Ora il film è fatto bene ma il gioco registico sollecita questo bisogno ( di catarsi).E' un film dove tutto è stroncato prima di iniziare. Non c'è dato modo di sapere chi sono i componenti della famiglia (manco un picnic è conceduto loro fare)..ma in fondo, pare dica Haneke, l'evento reale della vacanza è l'incapacità di sottrarsi a un imprevisto cha va oltre ogni aspettativa di dolore.Questa violenza subitanea che casca senza motivo, sterminando come di più non si potrebbe è Terribile ma molto reale, se si vuole davvero parlare di Violenza. I 2 ragazzotti sembra facciano parte del paesaggio...altro Orrore. Per finire ci sono film crudi ma stratificati dove la violenza è un serpente che si insinua a piccoli passi.
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è la mancanza di catarsi volutamente tolta e un finale beffardo. Ora il film è fatto bene ma il gioco registico sollecita questo bisogno ( di catarsi).E' un film dove tutto è stroncato prima di iniziare. Non c'è dato modo di sapere chi sono i componenti della famiglia (manco un picnic è conceduto loro fare)..ma in fondo, pare dica Haneke, l'evento reale della vacanza è l'incapacità di sottrarsi a un imprevisto cha va oltre ogni aspettativa di dolore.Questa violenza subitanea che casca senza motivo, sterminando come di più non si potrebbe è Terribile ma molto reale, se si vuole davvero parlare di Violenza. I 2 ragazzotti sembra facciano parte del paesaggio...altro Orrore. Per finire ci sono film crudi ma stratificati dove la violenza è un serpente che si insinua a piccoli passi.Qui è tutto e subito.Forse annoia ma lo shock della situazione è indubbio.
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ciccio forever
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giovedì 14 agosto 2008
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robaccia inguardabile
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l'unica cosa positiva sarebbe sapere che il regista si è suicidato , speriamo in bene !!
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(di lou)
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freegun
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mercoledì 13 agosto 2008
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film inutile in tutti i sensi
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quando il cinema è tutta un'altra cosa. clone mal riuscito e mal interpretato
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