Funny Games

Quando ieri mi sono recato al cinema per vedere Funny Games, sinceramente mi aspettavo più del solito film deciso a stupire lo spettatore ad ogni costo, con trovate degne di quei ragazzini quattordicenni che se ne vanno in giro con la maglietta di Arancia Meccanica. Ottima la recitazione, davvero notevoli alcune trovate sceniche; d'altra parte un montaggio semplice, "americano", alcune inquadrature un po' troppo pretenziose e molti temi, pochi (anzi, nessuno) dei quali approfonditi pienamente (ad esempio il discorso reale/irreale: chi trova soddisfacente la scena del telecomando e la conversazione fantascientifica in barca?). E' un film né carne né pesce: non trova la caratterizzazione definita necessaria ad ogni pellicola: non reale, né surreale, ma nemmeno irreale, colpa di una postproduzione scialba, piatta, "normale" e da dialoghi semplicissimi. Anche i due assassini alla fin fine, tolta la suddetta scena del telecomando, potrebbero essere maniaci qualunque. E quella scena non può bastare certo a dare una completa connotazione caratteriale dei personaggi. A chi si complimenta col regista per certe inquadrature, la fotografia, e per quelle simpatiche trovate che esaltano ancor di più sadici televisivi, dico solo che negli anni in cui viviamo, sono i requisiti minimi per un cineasta. Qualsiasi film dell'orrore può arrivare a tanto. Soprattutto con un budget tanto elevato da permettersi simili (bravi) attori.