Anno | 2004 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Eugenio Cappuccio |
Attori | Giorgio Pasotti, Giuseppe Gandini, Elizabeth Fajuyigbe, Massimo Molea, Eleonora Mazzoni, Antonino Bruschetta Cristiana Capotondi, Mariella Valentini, Marcello Catalano, Raffaele Fallica, Jun Ichikawa, Massimo Olcese, Diego Pagotto, Cristian Stelluti, Ennio Sassi. |
MYmonetro | 3,07 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 4 maggio 2009
Un manager trentenne accetta una sfida: licenziare in tempi brevissimi 25 dipendenti dell'azienda per cui lavora.Dall'omonimo romanzo di Massimo Lolli. In Italia al Box Office Volevo solo dormirle addosso ha incassato 507 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Marco Pressi, giovane formatore del personale di una multinazionale, si ritrova dinanzi a una sfida che accetta: deve riuscire, in un arco di tempo ridottissimo, a far uscire dalla produzione 25 dipendenti di vario livello senza creare tensioni visibili. Se ce la farà avrà un avanzamento e otterrà un cospicuo riconoscimento in denaro. In caso contrario lo attende un portasigarette. Da quel momento la vita di Pressi (già definito "il muerto", ovunque tranne che a letto, dalla fidanzata) cambia. Dovrà attrezzarsi per convincersi che lo slogan "People First" che caratterizza la sua azienda non è altro che falsità. Lui non può e non deve provare compassione per nessuno. Dopo Risorse umane e Mobbing (per non citare che due titoli) non era facile essere originali su un tema aspro e quantomai attuale come quello dei tagli dei posti di lavoro. Eugenio Cappuccio c'è riuscito concentrandosi sull'evoluzione del protagonista che diventa lupo progressivamente sino al soprassalto dell'ultim'ora. Trova una valida collaborazione nel cast e in Pasotti in particolare. Dall'omonimo romanzo di Massimo Lolli.
"Volevo solo dormirle addosso" racconta la vita di Marco Pressi, giovane manager perso nel gorgo di un lavoro odioso e opprimente. Fin quando il film verte sul piano lavorativo, e dunque sociale, funziona piuttosto bene; la parte privata, invece, è mal tratteggiata e appesantisce la storia. In definitiva si tratta di un film che ha il coraggio di affrontare, anche con una certa ironia, [...] Vai alla recensione »
L’apparenza inganna. Quel giovane stanco, dalla cravatta perennemente allentanta, che si rintana ogni notte nel suo appartamento letamaio perchè non gliene frega niente di pulire e poi non ha tempo, alla luce del giorno è uno spietato killer della forza lavoro tirato a lucido. Il suo nome è Pressi, Marco Pressi, terrore della multinazionale Mti con licenza di “bruciare” venticinque esuberi per fare [...] Vai alla recensione »
Il cinema italiano, a poca distanza da un altro caso rilevante e per parecchi versi contiguo come era Mi piace lavorare di Francesca Comencini con Nicoletta Braschi, torna nel mondo del lavoro. Non quello operaio caro alla scuola britannica, ma quello dei colletti bianchi. Ispiratore di Volevo solo dormirle addosso di Eugenio Cappuccio è Massimo Lolli che a un certo punto della vita ha deciso di [...] Vai alla recensione »
Mondo del lavoro e del non lavoro. Lo scattante quasi manager Marco Pressi (bravo Giorgio Pasotti) fa il formatore dei venditori, a Milano, in una multinazionale francese il cui bugiardissimo motto è «People first». II motto di Marco è altrettanto fasullo e deprimente: «Mai progetti, solo desideri e obiettivi». Scelgono lui per disboscare l’azienda.
La vicenda è singolare, sfaccettata, complessa. L’ha scritta Massimo Lolli, un manager della Marzotto da anni autore di libri sull’universo del lavoro e adesso, sempre con la sua collaborazione, il libro Volevo solo dormirle addosso sta per diventare l’omonimo film per volontà di Claudio Vecchio che ne comprò i diritti nel 1998, appena uscito il romanzo.
Troppo spesso il cinema italiano si chiude in una dimensione artigianale e autoreferenziale, indugiando in un atteggiamento di auto-compiacimento. Volendo essere gentili possiamo dire che si “piange addosso”. Un tema su cui questo atteggiamento assume una dimensione quasi patologica è quello dei “lavoro” a cui alcuni autori, con scarso successo, si sono rivolti per sfuggire alla dimensione intimista. [...] Vai alla recensione »
Dal camerino di un’esclusiva boutique in via della Spiga a Milano esce una ragazza di colore dalla bellezza prorompente, che indossa un elegante abito in pizzo. Mentre la ragazza si specchia, il giovane che è con lei consegna la sua carta di credito alla commessa. Lui è Giorgio Pasotti e siamo sul set di Volevo solo dormirle addosso, film girato tra una Milano “post-da bere” e gli studi cinematografici [...] Vai alla recensione »
Marco Pressi è un manager trentenne, particolarmente benvoluto dai colleghi. Il suo compito, nella filiale italiana di una multinazionale, è quello di selezionare e formare il personale, lavoro in cui un complimento può sostituire l'incentivo economico e il «rapporto umano» è considerato un valore aggiunto. Un giorno, però, i vertici della società lo convocano per fargli una proposta inquietante: in [...] Vai alla recensione »
Lamento greco, striato di acido umorismo nero, sugli angoscianti problemi personali, di lavoro, di sesso, di amore, di insonnia, di uno schiavo dei modi di produzione vigenti. Gaudioso, Nunziata e Cappuccio erano un po', all'epoca del Caricatore, il nostro trio Zucker-Abrahams-Zucker, gli sfasciacarrozze lazzaroni della commedia rottamabile all'italiana.
Roma. Catherine e Bernard sono una coppia della borghesia medioalta: sposati da 25 anni conducono la piatta vita di tanti matrimoni, fino a quando lei, ascoltando un messaggio sul telefono cellulare di lui, scopre che il marito la tradisce. Passato il primo momento di smarrimento e le inevitabili richieste di chiarimenti, Catherine elabora un'insolita strategia difensiva: sceglie una prostituta, la [...] Vai alla recensione »
Sgombriamo subito il campo da un equivoco: il film di Cappuccio non è un capolavoro. Anzi, sembra riuscito a metà, nel senso che se la storia principale è ben congegnata (un giovane dirigente deve riuscire a licenziare 25 dipendenti senza creare intoppi coi sindacati) quelle satellitari non lo sono altrettanto. E quanto al nome del film ci sarebbe da scrivere un saggio sulla titolistica della produzione [...] Vai alla recensione »
Basata sull'omonimo romanzo del manager-scrittore Massimo Lolli (Limina Edizioni, 1998), che lo ha sceneggiato con Alessandro Spinaci, «Volevo solo dormirle addosso» è una commedia di costume ambientata nel mondo aziendale di oggi, dominato dalla logica spietata del marketing. Ma per una volta raccontato nell'ottica, e questo è il tratto originale del film, non di una classica vittima delle vessazioni [...] Vai alla recensione »