stefano b.
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domenica 27 febbraio 2005
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un film x il quale ho pianto a dirotto
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struggente, commovente, moderna tragedia greca, vaso d pandora ricco d scatole cinesi inesauribili, girato e concepito con sguardo libero da giudizi e idee definitive, siamo in presenza del miglior film d clint e d uno dei migliori film della storia del cinema, poiche' affronta temi immortali quali l amore padre figlia, l amicizia, l eutanasia, il coraggio, la religione, la tolleranza, la solidarieta'. tre meravigliosi dolcissimi perdenti uniscono le loro vite disperate in una los angeles senza speranza, dove pero' i sentimenti arricchiscono e illuminano gli occhi d chi porta croci abissali su spalle larghe ma intenerite dalle forze del destino. cinema asciutto, essenziale nei dialoghi, ma profondissimo, non plateale, dove le intese nascono da emozioni remote, da fallimenti irrisolti.
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struggente, commovente, moderna tragedia greca, vaso d pandora ricco d scatole cinesi inesauribili, girato e concepito con sguardo libero da giudizi e idee definitive, siamo in presenza del miglior film d clint e d uno dei migliori film della storia del cinema, poiche' affronta temi immortali quali l amore padre figlia, l amicizia, l eutanasia, il coraggio, la religione, la tolleranza, la solidarieta'. tre meravigliosi dolcissimi perdenti uniscono le loro vite disperate in una los angeles senza speranza, dove pero' i sentimenti arricchiscono e illuminano gli occhi d chi porta croci abissali su spalle larghe ma intenerite dalle forze del destino. cinema asciutto, essenziale nei dialoghi, ma profondissimo, non plateale, dove le intese nascono da emozioni remote, da fallimenti irrisolti. interpretazioni memorabili, gesti che lasciano il segno colpendo forte al cuore, generando lacrime amare ma liberatorie. a mio giudizio solo chaplin, fellini, carne', dudivier, renoir e bergman sono stati altrettanto incisivi e onnicomprensivi nell analisi d sentimenti portati al vertice del dramma. la voce narrante d freeman, il sorriso d indimenticabile grazia della swank e la saggia ma sconsolata camminata d clint resisteranno x decenni alla memoria d chi ha avuto il privilegio d assistere a un affresco talmente emozionante da riportarci alle incomprensioni familiari che tutti abbiamo chi piu' chi meno vissuto nella nostra vita, desiderando genitori e figli + affettuosi e comprensivi ma nonostante tutto desiderando averli eternamente tra le braccia. chi non vorrebbe morire accompagnato da clint e da morgan?chi nn vorrebbe avere una figlia e una moglie come hillary?e inoltre, la fede terrena esce sconfitta dal tema dell eutanasia, perche' il prete freddo e spietato non ha nulla a che vedere con la generosita' squisitamente umana d cristo, che forse avrebbe capito l esigenza prepotente e tenerissima d hillary, che ritiene d essere arrivata alla fine e quindi desidera ricominciare daccapo, nella speranza d avere maggior felicita' in un altra vita, anche se grazie ai due straordinari vecchi ha dimostrato a se stessa d nn essere una persona inutile, e l impresa sfiorata, quella d essere quasi divenuta campionessa del mondo, l ha riconciliata con affetti mai assaporati, se non l affetto del padre che prematuramente la lascio' bambina e tristemente sola, in balia d un mondo durissimo e inospitale, ma nei suoi occhi al cospetto d clint si legge un indimenticabile lieto fine.
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tortilla western
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domenica 18 febbraio 2007
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l'amarezza fatta a film
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Quando ho sentito parlare per la prima volta di Million Dollar Baby,mi sono aspettato il solito film americano di successo, senza troppe pretese, realizzato malamente e in maniera pecoreccia.
Quando ho scoperto che aveva vinto l'oscar come milgior film però, non fidandomi comunque dell'academy mi sono comodamente seduto in poltrona mettendo per un attimo da parte tutti i miei preconcetti.
Alla fine della visione avevo cambiato completamente opinione.
Million Dollar Baby è un film amaro, forse uno dei più amari mai visti.
Realista, mette a luce mille tematiche tra cui quella di certe fasce meno agiate, della brutura del mondo agonistico, e soprattutto di un rapporto duro e rude, come quello che ci può essere tra alunno e maestro ma comunque un rapporto basato sul rispetto reciproco, quel rispetto che fa staccare la spina a Dunn ponendo fine alle sofferenze di Maggie.
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Quando ho sentito parlare per la prima volta di Million Dollar Baby,mi sono aspettato il solito film americano di successo, senza troppe pretese, realizzato malamente e in maniera pecoreccia.
Quando ho scoperto che aveva vinto l'oscar come milgior film però, non fidandomi comunque dell'academy mi sono comodamente seduto in poltrona mettendo per un attimo da parte tutti i miei preconcetti.
Alla fine della visione avevo cambiato completamente opinione.
Million Dollar Baby è un film amaro, forse uno dei più amari mai visti.
Realista, mette a luce mille tematiche tra cui quella di certe fasce meno agiate, della brutura del mondo agonistico, e soprattutto di un rapporto duro e rude, come quello che ci può essere tra alunno e maestro ma comunque un rapporto basato sul rispetto reciproco, quel rispetto che fa staccare la spina a Dunn ponendo fine alle sofferenze di Maggie.
Eastwood è rude e magistrale,in questo film dai mille volti, apparentemente privo di un significato eppure così incantevole fin dalla prima visione.
Senza dubbio uno dei migliori film sul pugilato insieme a toro scatentato...
Recitazione ottima (Eastwood e Freeman sono sempre Eastwood e Freeman) e ritmo schiacciante.
In attesa di lettere da Iwo Jima.
4 meritato
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il cinefilo
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lunedì 26 luglio 2010
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un capolavoro firmato clint eastwood
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TRAMA: L'allenatore di boxe Frankie Dunn(un grande Clint Eastwood)si ritrova ad "addestrare"una giovane ragazza,Maggie Fitzgerald(Hilary Swank)e tra loro si svilupperà,nel tempo,una vera e propria amicizia...RECENSIONE: Clint Eastwood realizza,con quest'opera,un potente film drammatico ambientato nel regno della boxe e dove il rapporto tra l'allenatore e il pugile assume i contorni di una relazione che trascende il mero allenamento per tramutarsi in un emozione più grande e profonda quale l'amicizia(nel vero senso della parola).
Il tema sportivo viene utilizzato dal vecchio Clint per porre una serie di riflessioni sulla vita,sulla morte,sulle relazioni umane e sullo scopo stesso dell'esistenza e dove il pugilato diventa il "filo conduttore metaforico" che unisce tra di loro questi temi importanti che l'attore-regista trasporta sullo schermo con una passione veramente commovente e,probabilmente,anche unica.
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TRAMA: L'allenatore di boxe Frankie Dunn(un grande Clint Eastwood)si ritrova ad "addestrare"una giovane ragazza,Maggie Fitzgerald(Hilary Swank)e tra loro si svilupperà,nel tempo,una vera e propria amicizia...RECENSIONE: Clint Eastwood realizza,con quest'opera,un potente film drammatico ambientato nel regno della boxe e dove il rapporto tra l'allenatore e il pugile assume i contorni di una relazione che trascende il mero allenamento per tramutarsi in un emozione più grande e profonda quale l'amicizia(nel vero senso della parola).
Il tema sportivo viene utilizzato dal vecchio Clint per porre una serie di riflessioni sulla vita,sulla morte,sulle relazioni umane e sullo scopo stesso dell'esistenza e dove il pugilato diventa il "filo conduttore metaforico" che unisce tra di loro questi temi importanti che l'attore-regista trasporta sullo schermo con una passione veramente commovente e,probabilmente,anche unica.
L'epicentro drammatico del film viene toccato quando un incidente sul ring trascina Maggie,in coma,all'ospedale e dove Frankie si troverà a decidere se porre fine alle sue sofferenze oppure no e a questo punto il film arriva a toccare,con ammirevole coraggio,il tema "spinoso" dell'eutanasia e la sofferenza diventa la sola vera emoziona che accomuna i due protagonisti rivelando un pessimismo di fondo tipico del vecchio Clint.
Il tema della famiglia viene affrontato con una inquietante durezza(i familiari di Maggie vengono descritti come se fossero un gruppo di miserabili approfittatori)e questa "brutalità narrativa" contribuisce ad intensificare la visione oscura e spietata che l'attore-regista costruisce sul mondo e sopra i suoi abitanti.
Il film ha vinto quattro meritatissimi premi oscar(miglior film,miglior regia,miglior attrice protagonista e miglior attore non protagonista quale Morgan Freeman nei panni dell'amico di Frankie che dirige la palestra)ed è stato riconosciuto per quello che è:un capolavoro.
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shiningeyes
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giovedì 21 febbraio 2013
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apice di eastwood
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Si tratta dell'apice della regia di Eastwood, a pari merito con il capolavoro “Gli Spietati”.
In “Million Dollar Baby” Eastwood non gira solo un film drammatico-sportivo di ineffabile bellezza, ma, si mette a nudo, mette a nudo la sua sensibilità e la sua poetica.
Iniziamo con i personaggi: il personaggio Frankie, nel quale Clint abbraccia strettamente panni e pensieri, rendendolo realissimo ai nostri occhi; la determinata Maggie, dove la Swank ci offre una delle sue migliori prove recitative; il disilluso e simpatico Scrap, anche se Freeman ha fatto meglio in altre sue parti (l'Oscar era meglio se lo vinceva in altre interpretazioni). Insomma, questi sono dei personaggi riuscitissimi, che non possono non farti appassionare e seguire le loro storie; vera perla del film.
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Si tratta dell'apice della regia di Eastwood, a pari merito con il capolavoro “Gli Spietati”.
In “Million Dollar Baby” Eastwood non gira solo un film drammatico-sportivo di ineffabile bellezza, ma, si mette a nudo, mette a nudo la sua sensibilità e la sua poetica.
Iniziamo con i personaggi: il personaggio Frankie, nel quale Clint abbraccia strettamente panni e pensieri, rendendolo realissimo ai nostri occhi; la determinata Maggie, dove la Swank ci offre una delle sue migliori prove recitative; il disilluso e simpatico Scrap, anche se Freeman ha fatto meglio in altre sue parti (l'Oscar era meglio se lo vinceva in altre interpretazioni). Insomma, questi sono dei personaggi riuscitissimi, che non possono non farti appassionare e seguire le loro storie; vera perla del film.
La sceneggiatura è meravigliosa, ogni scena è dotata di una bellezza struggente e di una drammaticità (nelle parti finali) che ti fa venire le lacrime agli occhi, pochi film ne possono eguagliare il dolore che provocano.
Il mondo della boxe è trattato veristicamente, tra impicci e corruzione vari come il senso di coraggio e impegno che hanno gli atleti di questo sport, e di come una donna può superare l'uomo su questi valori. Valori che si ingigantiscono poi, nella riflessione delle scelte estreme tra vita e morte.
Il film è stato girato in soli trentasette giorni, e fa riflettere su come grandi film non abbiano necessariamente bisogno di tempi prolungati per essere perfetti come sono; Clint aveva le idee chiare su quello che voleva fare, e lo considero il suo capolavoro, per via della naturalezza con cui l'ha fatto e per tutti i dettagli che lo rendono immensamente bello.
Credo che poi sia doveroso dare un merito alle magnifiche musiche che ci sono nel film, una degna decorazione di tale opera d'arte.
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tina
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lunedì 28 febbraio 2005
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che bel film!
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E' un puzzle in cui tutti i pezzi alla fine sono al posto giusto. Una storia di sentimenti e di umanità che, senza retorica senza finti miti e falsi eroi, ci racconta di fragilità, sogni, errori e affetti.
Chi ha voluto parlarne male lo ha etichettato come "un film sulla boxe" o peggio ancora "un film sull'eutanasia". La verità è che Million dollar baby racconta una storia ricca di intrecci in cui la boxe è metafora della vita e l'eutanasia è una libera scelta, praticata non senza dubbi e tormenti interiori. Ma c'è di più in questo film. Un'amicizia schietta al punto da sembrare brusca tra due uomini appesantiti dagli anni e dalla vita, una ragazza con un sorriso contagioso, un sogno e la caparbietà di perseguirlo "a modo suo", senza cioé tradire l'allenatore che dall'inizio si era scelta.
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E' un puzzle in cui tutti i pezzi alla fine sono al posto giusto. Una storia di sentimenti e di umanità che, senza retorica senza finti miti e falsi eroi, ci racconta di fragilità, sogni, errori e affetti.
Chi ha voluto parlarne male lo ha etichettato come "un film sulla boxe" o peggio ancora "un film sull'eutanasia". La verità è che Million dollar baby racconta una storia ricca di intrecci in cui la boxe è metafora della vita e l'eutanasia è una libera scelta, praticata non senza dubbi e tormenti interiori. Ma c'è di più in questo film. Un'amicizia schietta al punto da sembrare brusca tra due uomini appesantiti dagli anni e dalla vita, una ragazza con un sorriso contagioso, un sogno e la caparbietà di perseguirlo "a modo suo", senza cioé tradire l'allenatore che dall'inizio si era scelta. Ironici e mai melensi i dialoghi tra i diversi personaggi del film, veri e mai buonisti i rapporti umani rappresentati. Intense le interpretazioni dei tre attori: eccellente Clint Eastwood sempre in bilico tra rassegnazione e speranza, straordinaria Hilary Swank, ancora una volta alle prese con una trasformazione fisica, discreto e mai accessorio Morgan Freeman, voce narrante di una storia di cui il cinema aveva veramente un gran bisogno.
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nello
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lunedì 28 febbraio 2005
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un grande capolavoro
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Sono rimasto molto turbato dopo la visione di questo film.Pochi film,a mio giudizio,sono riusciti a dare un senso cosi vero alla disperazione come questo.Già con Mystic River Clint Eastwood aveva scavato a fondo nell'animo dei personaggi del suo film,qui porta avanti ciò che aveva iniziato,allargando il discorso a un tema scottante come l'euthanasia.Non c'é regista vivente che abbia l'abilità di Clint Eastwood di indagare cosi a fondo nell'animo umano e rappresentare in maniera cosi sobria e cosi incredibilmente cosciente le piaghe che lo lacerano.Eastwood non si limita però a questo;il film mostra le tantissime incongruenze della società statunitense,l'ipocrisia della Chiesa,la terribile condizione del ceto medio nel sud del paese.
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Sono rimasto molto turbato dopo la visione di questo film.Pochi film,a mio giudizio,sono riusciti a dare un senso cosi vero alla disperazione come questo.Già con Mystic River Clint Eastwood aveva scavato a fondo nell'animo dei personaggi del suo film,qui porta avanti ciò che aveva iniziato,allargando il discorso a un tema scottante come l'euthanasia.Non c'é regista vivente che abbia l'abilità di Clint Eastwood di indagare cosi a fondo nell'animo umano e rappresentare in maniera cosi sobria e cosi incredibilmente cosciente le piaghe che lo lacerano.Eastwood non si limita però a questo;il film mostra le tantissime incongruenze della società statunitense,l'ipocrisia della Chiesa,la terribile condizione del ceto medio nel sud del paese. Il tutto con una notevole disinvoltura e un gran senso di quell'ironia che ha da sempre caratterizzato i dialoghi nei suoi film.Viene magistralmente evidenziata l'evoluzione del rapporto tra allenatore e apprendista boxeur che,dapprima freddo e distaccato,si fà caldo e coinvolto.Quel rapporto cosi duro si ammorbidisce a tal punto da diventare un amore purissimo,che sempre di più assomiglia a quello tra padre e figlia.Infatti il povero allenatore,maltrattato e dissanguato da quel calvario che è la sua vita,dimostra alla "allieva"tutto il suo affetto,con il disperato,immenso gesto d'amore finale.Questo è quanto,va ricordata però la grandezza delgli intrepreti,davvero tutti sopra le righe.Hilary Swank conferma,se mai ce nè fosse stato bisogno,il suo talento,calandosi magistralmente in una parte difficilissima.Cosa dire di Morgan Freeman...Superlativo come al solito,e per fortuna stavolta è stato adeguatamente premiato.Lo stesso Clint,acido allenatore nel film,sembra che non abbia mai fatto altro.
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barbara b.
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giovedì 17 marzo 2005
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padri e figli
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ho visto questo film due volte e lo rivedro' una terza volta xche ogni scena ogni dialogo ogni inquadratura vanno approfondite. ho pianto durante tutta la seconda parte e ho continuato a lacrimare uscendo dalla sala. e' un dramma ma non un melodramma, nel senso che il pessimismo che invade tutta la storia e' tuttaltro che gratuito, non e' assolutamente studiato. il regista ci regala una storia con pochi eguali, di quelle che non si dimenticheranno mai. ho avuto bisogno di narrarla a mia figlia x insegnarle qualcosa e x sgravarmi da un peso enorme, xche e' una storia da condividere, e che, se tenuta dentro, fa male al cuore. lui senza figlia, lei senza genitori, morgan che adotta un povero disgraziato ritardato e diseredato, e attorno a loro 4 un mondo senza pieta' e senza speranza, dove persino la chiesa si rifiuta di scendere dal piedistallo e di sporcarsi le mani, dove solo chi non ha nulla puo' permettersi il lusso di perdere tutto.
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ho visto questo film due volte e lo rivedro' una terza volta xche ogni scena ogni dialogo ogni inquadratura vanno approfondite. ho pianto durante tutta la seconda parte e ho continuato a lacrimare uscendo dalla sala. e' un dramma ma non un melodramma, nel senso che il pessimismo che invade tutta la storia e' tuttaltro che gratuito, non e' assolutamente studiato. il regista ci regala una storia con pochi eguali, di quelle che non si dimenticheranno mai. ho avuto bisogno di narrarla a mia figlia x insegnarle qualcosa e x sgravarmi da un peso enorme, xche e' una storia da condividere, e che, se tenuta dentro, fa male al cuore. lui senza figlia, lei senza genitori, morgan che adotta un povero disgraziato ritardato e diseredato, e attorno a loro 4 un mondo senza pieta' e senza speranza, dove persino la chiesa si rifiuta di scendere dal piedistallo e di sporcarsi le mani, dove solo chi non ha nulla puo' permettersi il lusso di perdere tutto. un immenso bisogno d amore e d amare pervade il film e i volti dei protagonisti, il cui intreccio esistenziale da' un senso alle loro tristi vite, rendendole immortali, xche rimarranno x sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi. e' superfluo dire che tutti sono bravissimi nelle loro qualita' recitative, ma le sensazioni che ci trasmettono sanno di profumi familiari, di lacrime dell infanzia, di amori perduti, di amici defunti, di frasi purtroppo non dette, di carezze mai date, insomma, di come tutti noi avremmo voluto modificare i nostri destini e i nostri errori, di come avremmo voluto amare di + chi lo meritava. il regista firma la sceneggiatura(non la storia), la musica, i dialoghi, le scenografie, e conduce i suoi colleghi attori a penetrare i personaggi rendendoli autentici, e il risultato finale e' immenso. ricordo il finale del posto delle fragole(bergman), il finale dell'angelo del male(renoir), il finale della strada e del bidone(entrambi fellini), il finale della vita e' meravigliosa(capra), il finale di luci della ribalta, luci della citta', monsieur verdoux e il grande dittatore(tutti di chaplin), ma il secondo tempo del film di clint e' tutto un finale, sin da quando rammenta alla figlia di risparmiare x comperarsi una casa in contanti(non col mutuo), frase apparentem banale ma che contiene in se' tutto l amore del mondo, tutto l amore dei genitori x i figli, tant e' vero che subito dopo clint dice a hillary "non vivro' x sempre ma finche' ci saro' io...". "e' triste morire senza un figlio"(bianca-moretti).
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greg
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domenica 20 marzo 2005
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a tutti i detrattori...
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E' bello e assolutemente intrigante notare quanta polvere sollevino opere come questa, ultima fatica di quello che, a tutti gli effetti, con Scorsese e Malick, rappresenta il meglio del cinema americano attuale. Pur rispettando le opinioni di ogni detrattore, alcuni appunti paiono inevitabili:
- la tecnica: non a caso "Million dollar baby" è stato paragonato alle opere degli inarrivabili maestri Hawks e Ford, per ritmo, asciuttezza, semplicità e tensione emotiva. Quel che fa il vecchio Clint è raccontare una storia, perchè di questo, e nient'altro si tratta. Senza fronzoli d'artista, solo la passione di un artigiano che, parlando dei suoi maestri, certo ha superato Leone e Siegel.
- la scelta del background: ho trovato molto curioso il fatto che una delle critiche ricorrenti sia mirata alla scelta della boxe femminile come "argomento" del film.
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E' bello e assolutemente intrigante notare quanta polvere sollevino opere come questa, ultima fatica di quello che, a tutti gli effetti, con Scorsese e Malick, rappresenta il meglio del cinema americano attuale. Pur rispettando le opinioni di ogni detrattore, alcuni appunti paiono inevitabili:
- la tecnica: non a caso "Million dollar baby" è stato paragonato alle opere degli inarrivabili maestri Hawks e Ford, per ritmo, asciuttezza, semplicità e tensione emotiva. Quel che fa il vecchio Clint è raccontare una storia, perchè di questo, e nient'altro si tratta. Senza fronzoli d'artista, solo la passione di un artigiano che, parlando dei suoi maestri, certo ha superato Leone e Siegel.
- la scelta del background: ho trovato molto curioso il fatto che una delle critiche ricorrenti sia mirata alla scelta della boxe femminile come "argomento" del film. Non adatta, fuori luogo, seguita da pochi, e così via: mi viene da pensare, al di là delle singole opinioni a proposito della boxe stessa, che sia estremamente sessista e limitante escludere una competizione fisica come il pugilato classificandola per soli uomini, o non pensare a un argomento semplicemente perchè "non seguito" dalle masse. Pensavo che per una storia bastasse la storia stessa, e non che dovesse, necessariamente, essere "di copertina".
- l'eutanasia: quando si girano film che toccano temi difficili e scottanti come questo, è facile che retorica, paternalismo e strizzate d'occhio facciano capolino a ogni fotogramma. Anche in questo caso sono rimasto stupito da alcune obiezioni rivolte a questo film, a mio parere uno dei più sobri del genere. A questo proposito, mi verrebbe da chiedere: se si ritiene retorico e buonista "Million dollar baby" cosa dire, ad esempio, di "Dead man walking"? O, caso più "fresco", di "Mare dentro"? Ricordo, a proposito di quest'ultimo, centoventi lunghissimi minuti dilatati attorno all'infermo protagonista, con strizzate d'occhio così evidenti da far nascere dubbi e perplessità: cito solo la scena della visita dell'avvocatessa al nostro pur straordinario Javier Bardem, con lui a letto, lei in carrozzina e il silenzio attorno. Parafrasando una delle spettatrici scontente: "Ci mancava solo la redenzione della lap dancer nera". Esempio calzante specie se riferito al discorso sul sessismo e, perchè no, il razzismo di alcuni interventi.
Forse si critica la famiglia della coraggiosa Hillary Swank perchè ci si rende conto di essere simili a lei...
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j.j.winston
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lunedì 8 giugno 2009
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passione, dolore e compassione
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Film che colleziono tra i poki miei preferiti. Tra qst figurano quelli ke ti ragalano qualcs d' importante dentro, un grande insegnamento e un modo nuovo di osservare la realtà. Million Dollar Baby mi ha lasciato molto, x poco nn piangevo x quell' inaspettato finale e forse principale punto forte del film. Clint Eastwood è come al solito ottimo nell' interpretare il suo abituale comportamento rigido e duro qnt infitamente buono, giusto e sensibile. La Swank si comporta molto bn nelle vesti prima di pugile, poi di donna ormai prossima o ad una vita tenuta sospesa tramite il respiro artificiale o alla morte. Freeman (anke voce narrante) dimostra ancora il suo spiccato evidenziamento nonostante abbia anke qui un ruolo ke resta in secondo piano e dietro la prima fila del/dei protagonista/i.
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Film che colleziono tra i poki miei preferiti. Tra qst figurano quelli ke ti ragalano qualcs d' importante dentro, un grande insegnamento e un modo nuovo di osservare la realtà. Million Dollar Baby mi ha lasciato molto, x poco nn piangevo x quell' inaspettato finale e forse principale punto forte del film. Clint Eastwood è come al solito ottimo nell' interpretare il suo abituale comportamento rigido e duro qnt infitamente buono, giusto e sensibile. La Swank si comporta molto bn nelle vesti prima di pugile, poi di donna ormai prossima o ad una vita tenuta sospesa tramite il respiro artificiale o alla morte. Freeman (anke voce narrante) dimostra ancora il suo spiccato evidenziamento nonostante abbia anke qui un ruolo ke resta in secondo piano e dietro la prima fila del/dei protagonista/i. I temi sn forti ed attuali: nn bisogna essere x forza rikki o superdotati per avere successo, basta crederci e volere veramente arrivare ad esaudire i proprio scopi o desideri mantenendo un comportamento umile e impegnato sull' allenamento ke si concentra in ogni momento della nostra vita; altro tema è quello dell' ottenere 1 occasione (tema ke mi ha toccato + di ttt), qnt uomini vivono 1 vita serena ed equilibrata, ma senza aver avuto la possibilità o i mezzi per sfondare nei propri sogni? quasi ttt sarebbe la risposta, gli unici ke possono sn coloro ke nascono già avanti e sotto genitori ke hanno già preparato un futuro spumeggiante per il proprio figlio grazie alle loro larghe capienze economike. Ma anke la gente umile e normale può sfondare... l' occasione certo nn cadrà dal cielo, bisogna lavorarsela e prepararsela, crederci, impegnarsi per affrontare un cammino difficile ma sempre + possibile se si dimostra determinazione e convizione nei propri mezzi, ke da semplici casi si trasformeranno nella fortuna e nel domani delle proprie vite. Qst film ci fa capire ke di vita ne abbiamo sl 1 ed avendo un unica occasione per vivere bisogna cercarlo di farlo nel migliore dei modi inseguendo i propri sogni. Poi forse la tristezza incomberà, ma x sempre si resterà convinti di aver vissuto x qualcs d' importante e nn x caso. Quindi cm giudizio finale sul film tengo a ribadire che è veramente un gran film, nn x la box o cos' altro, ma x la profondità dei temi ke ci presenta Clint Eastwood e ke ci scavano dentro il cuore unendo ogni nostro atomo e molecola in 1 convinzione: "vivere x vivere piuttosto morire, vivere x correre inseguendo i propri sogni e la morte sarà alla fine un dolce riposo"
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jason66
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lunedì 2 maggio 2011
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meraviglioso
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Solo Clint riesce a fare questi film.La trama racconta di un vecchio allenatore di box maschilista che viene convinto da una giovanne trentenne,desiderosa di averlo come allenatore per la box femminile.Questo film è un capolavoro,con un finale tragico e strappalacrime.Clint eastwood è diventato uno dei migliori registi in assoluto e riesce a catapultarti in un film che sembra di vivere realmente.
P.S.x giovanni dm:senza offesa, ma proprio non sono d'accordo pur rispettando la tua opinione.
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