Al termine di un film a tratti confezionato su bozzetti di IPER - SCENEGGIATURA (sarebbe a dire su quegli stereotipi troppo rigidi che nascono dalla penna dello sceneggiatere), e quindi già per questo suggestionante ma non pregevole, il Grande Clint si perde in un messaggio poco edificante e oltre il limite della sua ortodossia di uomo-attore di prverbialmente di "destra". L'eutanasia viene propinata con estrema facilità, troppa per riferirsi a un caso dove se non altro dovrebbe essere il dubbio a farla da padrone. In più la strada della Benevola (dal greco Eu) morte (Tanatos) è scelta al di là di reali condizioni di malessere fisico. La protagonista non soffre particolarmente dolore fisico, ma mentale; non vuole accettare una vita a-normale. Ebbene pur non augurandosi mai di dover provare direttamente una esperienza del genere, è bene denunciare con estrema avversione la cultura dell'Eutanasia così come la strisciante Cultura dell'Eudemonismo da cui essa trae nutrimento. Eudemonismo significa Demone del Bene, e caratterizza la società odierna votata ad affermare la FELICITa' come valore Assoluto. Quando ciò è permesso senza freni nascono tutte le aberrazioni che ci sono sotto gli occhi: impossibilità di accettare il dolore, o addirittura -cosa ben peggiore e allarmante - la tendenza a vedere fenomeni come VECCHIAIA e MORTE come Fallimenti. Questa cultura è la stessa che dilatando l'orizzonte delle possibiltà di benessere in questa terra, crea le condizioni del malessere diffuso; non è un caso che la nostra epoca sia quella del MALE OSCURO, dei depressi cronici, degli insoddisfatti, dei fanatici dell'OROSCOPO, del Mago Vattelaàpesca. Il paradosso è che questa INFELICITà di massa è la condizione dello stesso Eudemonismo. Il consumismo del resto non avrebbe attecchito in Italia se prima non fossimo stati dei "morti di fame".
E' bene notare che la "voglia di morte" della protagonista è strumentalmente data a bere, come necessità di sfuggire al Dolore fisico, quando invece - se si è attenti - si dovrebbe vedere lapalissianamente l'incolmabile vuoto a vivere nella psiche della Million Dollar Baby. Lei è evidentemente depressa prima di salire alla ribalta dello sport; lo sport le darà la sensazione di un riscatto come una qualunque illusione.
Assecondare nella morte un'esistenza del genere, equivale ad assecondare il suicidio di un depresso.
Se Clint merita l'Oscar della carriera, date lui il Tapiro di una vecchiaia sin troppo dimessa nel politicallycorrect
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