Million Dollar Baby |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Clint Eastwood, Hilary Swank, Morgan Freeman, Mike Colter, Lucia Rijker.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 132 min.
- USA 2004.
- 01 Distribution
uscita venerdì 18 febbraio 2005.
MYMONETRO
Million Dollar Baby
valutazione media:
4,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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A tutti i detrattori...di GregFeedback: 0 |
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domenica 20 marzo 2005 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E' bello e assolutemente intrigante notare quanta polvere sollevino opere come questa, ultima fatica di quello che, a tutti gli effetti, con Scorsese e Malick, rappresenta il meglio del cinema americano attuale. Pur rispettando le opinioni di ogni detrattore, alcuni appunti paiono inevitabili: - la tecnica: non a caso "Million dollar baby" è stato paragonato alle opere degli inarrivabili maestri Hawks e Ford, per ritmo, asciuttezza, semplicità e tensione emotiva. Quel che fa il vecchio Clint è raccontare una storia, perchè di questo, e nient'altro si tratta. Senza fronzoli d'artista, solo la passione di un artigiano che, parlando dei suoi maestri, certo ha superato Leone e Siegel. - la scelta del background: ho trovato molto curioso il fatto che una delle critiche ricorrenti sia mirata alla scelta della boxe femminile come "argomento" del film. Non adatta, fuori luogo, seguita da pochi, e così via: mi viene da pensare, al di là delle singole opinioni a proposito della boxe stessa, che sia estremamente sessista e limitante escludere una competizione fisica come il pugilato classificandola per soli uomini, o non pensare a un argomento semplicemente perchè "non seguito" dalle masse. Pensavo che per una storia bastasse la storia stessa, e non che dovesse, necessariamente, essere "di copertina". - l'eutanasia: quando si girano film che toccano temi difficili e scottanti come questo, è facile che retorica, paternalismo e strizzate d'occhio facciano capolino a ogni fotogramma. Anche in questo caso sono rimasto stupito da alcune obiezioni rivolte a questo film, a mio parere uno dei più sobri del genere. A questo proposito, mi verrebbe da chiedere: se si ritiene retorico e buonista "Million dollar baby" cosa dire, ad esempio, di "Dead man walking"? O, caso più "fresco", di "Mare dentro"? Ricordo, a proposito di quest'ultimo, centoventi lunghissimi minuti dilatati attorno all'infermo protagonista, con strizzate d'occhio così evidenti da far nascere dubbi e perplessità: cito solo la scena della visita dell'avvocatessa al nostro pur straordinario Javier Bardem, con lui a letto, lei in carrozzina e il silenzio attorno. Parafrasando una delle spettatrici scontente: "Ci mancava solo la redenzione della lap dancer nera". Esempio calzante specie se riferito al discorso sul sessismo e, perchè no, il razzismo di alcuni interventi. Forse si critica la famiglia della coraggiosa Hillary Swank perchè ci si rende conto di essere simili a lei...
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