Anno | 2003 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Gabriele Muccino |
Attori | Fabrizio Bentivoglio, Laura Morante, Monica Bellucci, Nicoletta Romanoff, Silvio Muccino Gabriele Lavia, Andrea Roncato, Amanda Sandrelli, Blas Roca-Rey, Enrico Silvestrin, Silvia Cohen, Alberto Gimignani, Maria Chiara Augenti, Matteo Branciamore, Chiara Mastalli, Omero Antonutti, Giulia Michelini, Pietro Taricone. |
MYmonetro | 3,03 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 28 marzo 2014
Carlo e Giulia hanno due figli adolescenti: Velentina, la minore, è disposta a tutto pur di sfondare nel mondo dello spettacolo.
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CONSIGLIATO SÌ
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Prendete Stefano Accorsi e Giovanni Mezzogiorno alla fine de L'ultimo bacio, aggiungete 20 anni ed ecco comparire magicamente Fabrizio Bentivoglio e Laura Morante, protagonisti di quello che, se non è il seguito ufficiale del film che tanto successo ha dato al giovane regista, sicuramente è la quadratura del cerchio, la conclusione del trittico sui difficili equilibri della famiglia media italiana iniziato con Come te nessuno mai. Un po' meno urlato del solito, il film di Muccino inquadra subito l'italia in cui vivono e si muovono i personaggi: quella delle radio accese persino in sala operatoria, quella in cui si possono semidistruggere le auto in sosta senza farsene troppi problemi, quella in cui le madri. più fanatiche delle figlie, si mettono alla costante ricerca per queste ultime di un futuro sotto i riflettori, anche se le figlie non sanno far nulla. Il titolo del film è un manifesto: è un urlo inespresso, all'inizio, e soffocato alla fine della pellicola. Se i protagonisti de L'ultimo bacio cercavano l'amore, qui è l'essere riconosciuti e riconoscibili l'obietivo primario dell'agire, obiettivo davanti al quale anche l'accoppiata amore/sesso cede il passo. Di fatto l'unico personaggio positivo alla fine della storia è quello interpretato da una soprendentemente valida Monica Bellucci: unica ad accettare il caro prezzo delle sue scelte e grazie a questo unica persona veramente libera. Infatti trando le somme la "morale" esce con le ossa rotte: solo il caso, presentatosi sotto la forma di incidente, interrompe il precipitare della crisi familiare. La meschinità generale in cui navigano i personaggi diventa protagonista essa stessa ed il sorriso ebete di Bentivoglio, che chiude il sipario sulla storia, non lascia presagire un futuro felice alla già provata famigliola.
Grande lavoro e grandi risultati si segnalano sul fronte attori: se Bentivoglio è perfetto con la sua aria da cane bastonato, la Morante è vagamente fuori dalle righe tra sfuriate plateali e slanci di fin troppo eccessiva dolcezza. entrambi sono una conferma; tutti gli altri sono una insperata sorpresa: il giovane Muccino è perfetto nel mostrare le inquietudini postadolescenziali di chi, quasi ventenne, è ancora in cerca della prima ragazza, Nicoletta Romanoff, l'aspirante soubrette (che apprendiamo con un leggero sconcerto essere nella vita reale già sposata e madre di due figli) stupisce per la concretezza e per la sicurezza con la quale affronta una parte non facile e, incredibile a dirlo, la Bellucci recita bene: se a questo aggiungiamo che persino il trittico Roncato/Taricone/Silvestrin passa indenne la scure del giudizio, c'è da fare i complimenti ad un regista capace come pochi di raccogliere il meglio dal materiale attoriale a sua disposizione. Non è proprio una salutare ventata di ottimismo ma almeno l'autocritica sulla società, anche se vagamente pelosa vista l'onnipresenza del regista in fase di lancio del film in ogni talk-show e spettacolo sulle reti pubbliche e private, gli italiani la sanno ancora fare.
Scrive Gabriele Muccino nelle note di regia che «…Ricordati di me é la storia di una famiglia normale in cui tutti non fanno che temere la propria normalità, in cui nessuno vuole essere nessuno. Il film é come se sollevasse il velo delle ipocrisie familiari e andasse a guardare cosa c'é sotto, cosa si nasconde dietro la routine di ogni giorno e alle tante [...] Vai alla recensione »
Il film ha come tema di fondo l'ncomunicabilità sia generazionale che relazionale della famiglia italiana di oggi. I personaggi principali sono:Carlo (Fabrizio Bentivoglio), Giulia (Laura Morante), Paolo (Silvio Muccino) e Valentina (Nicoletta Romanoff). Importante pure la presenza di Monica Bellucci (Alessia) che interpreta il ruolo dell'amante di Carlo.
FILM ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE. PERCHE’? I PERCHE’ CONTENUTI IN QUESTA PELLICOLA SONO VERAMENTE MOLTI. UN FILM CHE SEMPLICEMENTE DESCRIVE LA FALSITA’ DEI RAPPORTI CHE VIVIAMO TUTTI I GIORNI. L’ IPOCRISIA, LA SUPERFICIALITA’, LA PIGRIZIA, CON LE QUALI VIVIAMO QUESTA VITA, SONO AL CENTRO DELLA PELLICOLA. UN UOMO CON LE ALI PIEGATE CHE NON SA PIU’ VOLARE, UNA DONNA [...] Vai alla recensione »
A mio parere la miglior prova di Muccino preceduta solo da La Ricerca della Felicita. Ricordati di Me è un film di spessore, intenso, spiazzante che pone interrogativi allo spettatore sulla società italiana e, soprattutto, sulla propria vota famigliare. O dialoghi sono intensi, le parole cariche di significato, la recitazione degli attori pare forzata a prima vista ma fa risaltare le [...] Vai alla recensione »
Una famiglia medio-borghese nell’Italia di oggi. Quattro vite, quelle di Carlo, Giulia, Valentina e Paolo, che non si incontrano mai. Al piú, si sfiorano in rare occasioni. Vivono tutti insieme sotto lo stesso tetto ma l’unica cosa che hanno realmente in comune è la frustrazione. La frustrazione di vivere una vita che non gli appartiene, ed in alcuni casi, di aver rinunciato a sogni ed ambizioni.
Nell’estate del 2004Ricordati di me sbarca anche nelle sale cinematografiche nordamericane. Il film, infatti, dopo i consensi ottenuti sia in Canada che negli Stati Uniti con la partecipazione alle rassegne di Toronto, Philadelphia, Seattle e Las Vegas, oltre che al Sundance Film Festival, arriva nelle normali sale di programmazione grazie alla Roadside Attractions che ne ha acquistato i diritti [...] Vai alla recensione »
Affresco egregiamente reso da Gabriele Muccino dell'ipocrisìa borghese e delle sue regole fondanti: l'importante è arrivare, non importa come, non importa a che prezzo. Nessuno mai te ne chiederà conto in quel mondo. Esempio principale è la figlia Valentina, tanto carina quanto ambiziosa e spregiudicata, che sa concedersi a chi le è utile per le sue [...] Vai alla recensione »
Il film ha come tema di fondo l'ncomunicabilità sia generazionale che relazionale della famiglia italiana di oggi. I personaggi principali sono: Carlo (Fabrizio Bentivoglio), Giulia (Laura Morante), Paolo (Silvio Muccino) e Valentina (Nicoletta Romanoff). Significativa pure la presenza di Monica Bellucci (Alessia) che interpreta il ruolo dell'amante di Carlo.
secondo me il miglior film di Muccino :grande prova di tutti gli attori,compresa la Bellucci,buona la sceneggiatura ,ottima la colonna sonora di Paolo Buonvino,sicura la regia e per finire una annotazione :il bacio in macchina tra la Bellucci e Bentivoglio è da inserire di diritto nella top ten dei migliori baci della storia del cinema.....
In questo film si ritrova una realtà per certi versi familiare, situazioni che magari viviamo o percepiamo vicine ma che non abbiamo il coraggio di sviluppare appieno. Qui i personaggi osano con conseguente apparentemente devastanti, la figlia desiderosa di apparire in televisione finisce per cedere senza difficoltà a sporchi compromessi, quasi come se essere una ''cattiva ragazza'' fosse l'unico modo [...] Vai alla recensione »
UN UOMO INVECCHIATO E SPENTO , UNO SCRITTORE MANCATO, UN MARITO DELUSO, INCONTRA LA RAGAZZA DEI SUOI ANNI DI GIOVENTU', ANCH'ELLA REDUCE DA UN'ESPERIENZA CONIUGALE AMARA . DECIDE QUASI SUBITO DI ABBANDONARE LA FAMIGLIA ED IL LAVORO,PER QUESTO INATTESO INCONTRO . L'AVVENTURA ROMANTICA SEMBRA INARRESTABILE , PIU FORTE DELLE PRESSIONI DELLA MOGLIE E DELLE FRAGILITA' DEI FIGLI , QUANDO UN INCIDENTE GRAVE [...] Vai alla recensione »
Chi è questa persona che mi compare di fronte quando sono allo specchio, perché è sempre così insicura e per quale ragione tutti la chiamano con il mio stesso nome? Alzi la mano chi non si è mai trovato almeno una volta in questa posizione. È la stessa nella quale tutti i personaggi del film prima o poi si ritrovano, in continuazione, in balia dell'angoscia.
Il 2023 sul grande schermo si conclude con un film che parla di cambiamenti e possibili rinascite: "Ricomincio da me" di Nathan Ambrosioni arriva nei nostri cinema e si prepara a emozionare il pubblico italiano. Protagonista è una donna di 43 anni, detta Toni, che cresce da sola i suoi cinque figli, mentre svolge un lavoro a tempo pieno. La sera la donna canta nei bar per sbarcare il lunario e riuscire [...] Vai alla recensione »
Non sarà il caso di cominciare a parlare di "neo-neorealismo"? Le etichette valgono quel che valgono; però è un fatto che Ricordati di me parla degli italiani (o di una parte di essi) come facevano, decenni fa, i neorealisti o i registi della commedia all'italiana: con la macchina da presa ficcata bene a fondo nell'attualità. Siamo pronti a scommettere - e questa ne sarebbe la riprova - che gli spettatori [...] Vai alla recensione »
Ricordatidi me. È un titolo, una speranza, un’incitazione, un imperativo, un valore assoluto del nostro tempo: apparire, essere qualcuno, valere qualcosa, lasciare un segno. Gabriele Muccino ragiona intorno a una delle regole effimere della modernità telematerialistica: i quindici minuti di notorietà di warholiana memoria non bastano più. Sono roba da sfigati.