Anno | 1979 |
Genere | Avventura |
Produzione | USA |
Durata | 150 minuti |
Regia di | Francis Ford Coppola |
Attori | Martin Sheen, Marlon Brando, Robert Duvall, Frederic Forrest, Sam Bottoms, Laurence Fishburne Albert Hall, Harrison Ford, Dennis Hopper, G.D. Spradlin, William Uptone, Dick White, Colleen Camp, Jerry Ziesmer, Cynthia Wood, Jack Thibeau, Bill Graham, Glenn Walken, George Cantero, Daniel Kiewit, Father Elias, Hattie James, Francis Ford Coppola, Vittorio Storaro, Dean Tavoularis, Marc Coppola, Scott Glenn, Bo Byers, Larry Carney, Linda Carpenter, James Keane, Damien Leake, Tom Mason, Ron McQueen, Herb Rice, Jerry Ross, Kerry Rossall. |
Tag | Da vedere 1979 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 4,50 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 settembre 2019
In Vietnam, il capitano Willard viene inviato ai confini della Cambogia per una missione segreta e delicatissima: dovrà uccidere il colonnello Kurtz che, impazzito, sta combattendo una sua guerra privata. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto 2 Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto un premio ai David di Donatello, 3 candidature e vinto 2 Golden Globes,
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In Vietnam, durante il terzo anno di guerra, il capitano Willard viene inviato ai confini della Cambogia per una missione segreta e delicatissima: dovrà uccidere il colonnello Kurtz che, impazzito, sta combattendo una sua guerra privata. Willard risale un fiume e si trova a percorrere tutti i gironi dell'inferno. I suoi compagni di viaggio sono degli squinternati. Quasi nulla è comprensibile: gli attacchi con gli elicotteri al ritmo di Wagner, un ufficiale che fa surf sotto i bombardamenti, battaglie all'insegna del "napalm", che rendono la scena simile a quella di una Disneyland allucinata. Trova Kurtz-Brando in un incontro che il regista carica con toni epici e misteriosi: Brando, monumento più che mai, fotografato nella penombra, sembra qualcosa di più o di meno di un essere umano. Kurtz spiega la sua filosofia: occorre uccidere, distruggere e mutilare, anche donne e bambini, se la causa è giusta. In pratica il colonnello giustifica i propri delitti in nome della difesa della patria. È dunque un eroe o un pazzo sanguinario? Willard compie la sua missione e lo uccide. Il film è ispirato al racconto Cuore di tenebra di Conrad ed è sceneggiato da John Milius. Coppola è senza dubbio il regista che ha segnato gli anni Settanta (Oscar a Il Padrino e a questo film) con la sua regia capace di raccontare con stile, seppure appesantita da qualche virtuosismo. Negli autori che cominciavano allora e che sarebbero diventati grandi (come Scott, Cimino e Cohen) la sua lezione sarebbe stata un riferimento imprescindibile. Senza pretendere di cambiare i destini del mondo, Coppola si impegna in un ragionamento sul bene e sul male e sulla loro relatività. Un uomo che ha la possibilità di esercitare un potere sempre maggiore può non riuscire a fermarsi in tempo e a individuare il confine fra la propria anima ancestrale, violenta e amorale, e quella civile, perdendo di vista la possibilità di convivere con gli altri, se sono più deboli. Naturalmente non era casuale che questa filosofia venisse applicata a quella guerra sciagurata che aveva confuso e stravolto tutti gli aspetti della morale americana. Kurtz, credendosi onnipotente, aveva perso di vista il proprio limite umano. Doveva essere distrutto. Il film sarà ricordato per il grande budget (quaranta milioni di dollari) e per le difficoltà di lavorazione nelle Filippine, per il boicottaggio da parte delle autorità americane, che naturalmente non condividevano la chiave negativa e disperata che Coppola dava della guerra. A tre lustri di distanza, Apocalypse Now si pone come manifesto attendibile di quella vicenda e come film dai grandi valori confermati. Ventidue anni dopo, Coppola ha riproposto il film in una nuova versione: Apocalypse Now - Redux,arricchito da 54 minuti di scene inedite, ma soprattutto con un nuovo finale, è giunto nelle sale nel 2001.
Il regista mette nuovamente le mani sul capolavoro del 1979, convinto che il film originale fosse estremamente lungo e la versione "Redux" troppo brutalmente tagliata. Questa è, per lui, la versione definitiva, The Final Cut, dalla durata perfetta e dalla giusta intensità.
Epoca, costume, scandalo, budget, arte generale. Tutto questo è stato, e sarà, Apocalypse now, il film diretto da Francis Coppola nel 1979, tornato nelle sale restaurato e rimontato.
Uscì facendo «rumore». E per rumore intendo l'insieme delle prime 5 parole del pezzo. Del resto l'iniziativa si prestava, nelle due ottiche: storica e squisitamente cinematografica.
Il 30 aprile del 1975 era finita la guerra del Vietnam. Una (piccola) parte degli americani diceva «pareggiata», il resto del mondo e una buona parte degli stessi americani diceva «perduta». Fra questi ultimi c'erano quasi tutti i giovani e tutta l'intelligentia del Paese. E c'era Coppola. La sporca guerra aveva messo a nudo tante debolezze tenute fino allora nascoste, soprattutto aveva sconfessato una sicurezza: l'America era vulnerabile. Ecco perché i toni d'uscita del film in un momento come questo sono alti. L'analogia c'è, ed è tangibile.
Per tre anni il cinema aveva pressoché ignorato il Vietnam. Era una sorta di pudore e di tacita omertà. Finché nel '78 due autori emergenti e che già contavano, Al Ashby e Michael Cimino, avevano firmato due titoli importanti, Tornando a casa e Il cacciatore. Il primo era la storia di due reduci, uno distrutto nel fisico e uno nello spirito. Il secondo era un'istantanea, seppure agghiacciante, in certi aspetti eroica, della partecipazione americana, con relativa accusa al regista di non essere un «liberal». Era talmente sentito e ardente l'argomento che Hollywood immediatamente legittimò le iniziative nel modo più efficace che le competeva: l'Oscar. Tornando a casa si vide premiare i protagonisti Jane Fonda e Jon Voight. Il cacciatore ebbe, tra gli altri, il premio assoluto e quello al regista. Come spesso accade, l'Oscar era un'efficace misura civile e politica, e di moda, nel quadro del tempo. Apocalypse ebbe la nomination nel '79. Ma non vinse. Due anni consecutivi di Vietnam: sarebbe stato troppo. Ma c'era un'altra ragione. Il fatto è che Coppola aveva esagerato. Era stato troppo cattivo. Con l'America.
E vale parlare del film. La matrice era il celebre romanzo Cuore di tenebra di Joseph Conrad. Storia ambigua, cattiva e affascinante. Un viaggio nella pazzia. La storia è nota: il capitano Willard (Martin Sheen) ha l'incarico di trovare il colonnello Kurtz (Marlon Brando) che ha radunato un suo esercito e combatte una guerra personale. Ecco un'altra analogia con qualcun altro che ha un esercito privato e combatte una guerra personale. Il capitano risale la regione passando da un girone dell'inferno all'altro. Incontrando personaggi tutti letteralmente dannati. E tutti, proprio tutti, rigorosamente matti. è pazzo un ufficiale (Robert Duvall) che fa intervenire l'aviazione solo per liberare un spiaggia adatta al surf. è pazzo l'inviato (Dennis Hopper) che fotografa la guerra. è pazzo, ce ne accorgiamo alla prima sequenza, lo stesso Willard. Con la relativa forte allusione: il Vietnam era una guerra... da pazzi. Alla fine il capitano trova Kurtz e... chiacchiera con lui. Kurtz è l'uomo che ha acquisito un potere infinito, da semidio. E non ha retto. La tesi è che, in quella condizione, quando si perde la testa si sconfina nel male. Kurtz ha ucciso migliaia di persone in nome della propria causa, in realtà in nome della propria alienazione. Non rimane che ucciderlo. E viene ucciso.
Proponendo della guerra un'immagine del genere, Coppola si fece nemici importanti, dall'ambiente del cinema, all'FBI. Alla «prima» il film fu violentemente contestato. Venne invece rivalutato dalla cultura europea e si vide assegnare la Palma d'oro al festival di Cannes. Apocalypse aprì la strada a una serie infinita di titoli sul Vietnam, tutti lontani da quella qualità salvo due eccezioni «preziose»: Platoon di Oliver Stone e Full Metal Racket di Stanley Kubrick.
La proposta di Apocalypse Now Redux in questa contingenza storica è molto significativa oltre che per il nuovo contesto, anche per destino di Coppola, capace di trovare una premessa e poi la relativa conclusione 22 anni dopo. è un privilegio di pochi grandi artisti generali. Il New York Times, qualche settimana fa, con grande rilievo in prima pagina, ha tracciato l'analogia fra la lunga-sporca-perduta guerra e questa nuova sporca-anomala guerra afghana. Augurandosi un approdo diverso.
Sui piatti della bilancia della rivisitazione occorre mettere due pesi. Il primo è l'incremento generale di aggiornamento tecnico, l'aggiunta di 54 minuti e un nuovo finale. Il secondo è il tempo. In 22 anni il cinema è molto cambiato, soprattutto nelle scansioni e nel montaggio. La pratica, spesso molesta, della sintesi, desunta dagli spot e dai clip, ha tolto molto spazio all'analisi. Detto in altri termini:il cinema è impaziente. Così Apocalypse non risulta perfetto. Tre ore e sedici minuti pur di sostanza e qualità, a molti risulteranno faticosi. Quelli, come chi scrive, che erano ragazzi negli anni del Vietnam, devono qualcosa a questo film e a Coppola naturalmente, che da un'ottica condivisibile o meno ma certamente credibile, ci aveva spiegato certe cose. Un piccolo segnale di sentimento, di cultura e di morale partiva da Apocalypse. E si rifà vivo adesso. Va preso in considerazione.
Durante la Guerra del Vietnam, il capitano Benjamin Willard è incaricato dagli alti membri dell'esercito americano di svolgere una missione della massima segretezza: porre fine al comando del misterioso colonnello Kurtz, un ex-ufficiale dissidente che ha instaurato un proprio dominio personale nelle foreste della Cambogia. Assieme ad un piccolo gruppo di soldati, Willard inizia un viaggio lungo il fiume per raggiungere il regno di Kurtz.
Pochissimi film hanno avuto un'influenza sull'immaginario cinematografico internazionale paragonabile a quella di Apocalypse now, lo straordinario capolavoro sul Vietnam diretto da Francis Ford Coppola, l'autore della mitica saga de Il Padrino. Vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes del 1979, il film è liberamente ispirato al noto romanzo di Joseph Conrad Cuore di tenebra, adattato e rielaborato da Coppola e dal suo co-sceneggiatore John Milius, che ne hanno ripreso il plot di base ambientandolo appena pochi anni prima, durante la Guerra del Vietnam. Realizzata con un budget di oltre 30 milioni di dollari, la pellicola è il frutto di una lunga e travagliata produzione, complicata dalla distruzione del set nelle Filippine a causa di un tifone e dall'infarto che colpì il protagonista Martin Sheen (chiamato a sostituire Harvey Keitel). Soltanto dopo due anni di riprese ed altrettanti di montaggio Apocalypse now approdò finalmente sugli schermi in una versione di due ore e mezzo, riportando un enorme successo di pubblico (78 milioni di dollari d'incasso negli Stati Uniti) ed ottenendo numerosi riconoscimenti, inclusi due premi Oscar (fotografia e sonoro) e tre Golden Globe.
Poetico, visionario, epico ed agghiacciante, Apocalypse now è un grandioso film bellico che racchiude una profonda riflessione sul tema della pazzia umana, sull'indescrivibile atrocità della guerra e sul labile confine fra Bene e Male; una lenta ed angosciosa discesa all'inferno lungo le vie della violenza e dell'orrore (e non a caso "orrore" è la parola pronunciata nell'ultima sequenza della pellicola). Protagonista di questa Odissea da incubo sullo scenario di un paese devastato dal conflitto è il capitano Benjamin Willard (Sheen), un ufficiale disilluso che nel suo soggiorno in Vietnam ha visto morire tutti i valori in cui credeva, e che si troverà a percorrere un viaggio emblematico che è soprattutto un viaggio negli abissi più oscuri dell'anima. Il film raggiunge il suo climax proprio nella parte finale, con l'incontro fra Willard ed il colonnello Walter Kurtz (un memorabile Marlon Brando con il cranio rasato), venerato come una divinità dalla popolazione indigena e responsabile di una serie di efferati massacri in virtù di una autoproclamata onnipotenza. Il confronto fra i due uomini, con la figura di Kurtz seminascosta nella penombra, ed il suo volto spettrale che emerge solo a tratti in un ristretto raggio di luce (magistrale l'apporto della fotografia quasi espressionista di Vittorio Storaro), resta senza dubbio uno dei momenti più emozionanti mai visti al cinema.
Numerose le scene da antologia all'interno del film: fra tutte, vanno ricordate il mitico incipit con il sottofondo della canzone The end dei Doors, l'attacco degli elicotteri americani che piombano dal cielo sulle note della Cavalcata delle Walkirie di Wagner (una sequenza oggetto di infinite citazioni), e l'indimenticabile finale, in cui Willard uccide Kurtz in una sorta di selvaggio "rito sacrificale", nel quale la follia omicida degli esseri umani assume una dimensione da tragedia. Nel cast figurano anche Laurence Fishburne, Dennis Hopper ed un eccellente Robert Duvall nell'indelebile ruolo del comandante William Kilgore, perfetta incarnazione dell'imperialismo occidentale, che in una celebre frase dichiara di amare il profumo del napalm. La lavorazione della pellicola è stata raccontata nel 1991 nel documentario Viaggio all'inferno. Nel 2001, Francis Ford Coppola ha presentato una riedizione del film, Apocalypse now redux, con oltre 50 minuti di scene inedite: fra queste, le più significative sono il meeting fra i soldati e le playmate e la sosta di Willard nella piantagione della famiglia de Marais.
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Ispirandosi al libro CUORE DI TENEBRA di Joseph Conrad F.F.Coppola accompagna lo spettatore in un viaggio senza confini e ritorno nell'inferno del Vietnam dove la disumanizzazione di ogni essere umano appare per quello che è:una dolorosa e orribile trasformazione prettamente psicologica avviato da quel filo conduttore immorale che è la violenza e che si trova alla base di [...] Vai alla recensione »
Film manifesto della guerra del Vietnam, primo vero capolavoro di Coppola, Apocalypse Now è un'opera di fondamentale importanza nel panorama cinematografico del periodo, rappresenta uno dei pilastri della cinematografia americana della cosiddetta Nuova Hollywood, e influenzerà in maniera determinante i cineasti dei decenni successivi.
“Apocalypse Now non è un film sul Vietnam; è il Vietnam. Proprio come gli americani in Vietnam, ci siamo trovati in mezzo alla giungla con troppi uomini, troppi mezzi, troppi soldi, e poco alla volta siamo…impazziti.”. Questa affermazione di F.F.Coppola, durante la conferenza stampa al Festival di Cannes del 1979, dà la dimensione dell’ “eccesso” che accompagnò la gestazione del film e istituisce [...] Vai alla recensione »
Vietnam 1969. A un giovane capitano dell'esercito viene assegnata una missione segretissima: dovrà recarsi fino quasi in Cambogia per eliminare l'ex colonnello dell'esercito Kurtz che ha fondato una sorta di setta dedita alla violenza. Il capitano, risalendo lungo il corso del fiume, avrà modo di riflettere sul colonnello Kurtz e sull'insensatezza della guerra insieme [...] Vai alla recensione »
Un colonnello dopo avere vissuto l'orrore del Vietnam si mette a capo di un gruppo di selvaggi. Impossibile ritornare alla realtà, nei sentimenti umani cè un limite. La guerra non è più vista solo nella sua brutalità momentanea, ma anche nei suoi permanenti danni psicologici. Un incubo sensa ritorno.
APOCALYPSE NOW (USA, 1979) diretto da FRANCIS FORD COPPOLA. Interpretato da MARTIN SHEEN – MARLON BRANDO – ROBERT DUVALL – FREDERIC FORREST – DENNIS HOPPER – LAURENCE FISHBURNE – HARRISON FORD § Siamo in Vietnam, e per la precisione a Saigon, durante il terzo anno di guerra: al capitano Willard dei servizi speciali viene affidato il compito di risalire un fiume [...] Vai alla recensione »
Apocalypse now fa parte di quel ristretto gruppo di film che cambiano il modo di fare cinema. Film simbolo sulla guerra del vietnam, e' un affresco immersivo nella follia dell'uomo e sui livelli di profondita' che puo' raggiungere. Coppola si gioca tutto per questo film, ma ottiene un risultato incredibile. Fotografia magnifica, sceneggiatura incalzante e misteriosa incentrata [...] Vai alla recensione »
"C'è un conflitto in ogni essere umano tra il razionale e l'irrazionale, tra il bene e il male, però il bene non sempre trionfa. A volte, le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali". Ciò è quanto pare essere capitato, durante la guerra del Vietnam, al capitano [...] Vai alla recensione »
Un viaggio intrapreso da un “uomo” che ha perso la direzione e l’orientamento nella propria vita. Questa è in sintesi la trama del film, attraverso il racconto narrativo dell’avventura del capitano Willard. E il viaggio, come quasi sempre in letteratura, è metafora del viaggio in se stessi. Lo stesso film lo suggerisce con qualche escamotage narrativo, con il capitano Willard che rompe lo specchio [...] Vai alla recensione »
Apocalypse Now è una pellicola potente, metafisica e probabilmente la più carica di significati simbolici tra tutte quelle dirette da F.F. Coppola. Non a caso deve moltissimo al romanzo "Cuore di tenebra" scritto da J. Conrad, di cui è una versione aggiornata e modificata. Il viaggio che il Capitano Willard compie risalendo il fiume verso il territorio cambogiano [...] Vai alla recensione »
Siamo nel 1969, nel pieno della guerra del Vietnam. Il caporale Willard (Martin Sheen) viene incaricato di una missione speciale top secret: trovare il colonnello Walter E. Kurtz (Marlon Brando), colui che in passato era stato un vero e proprio veterano delle forze speciali dell'esercito statunitense, un ufficiale modello. Presumibilmente impazzito, Kurtz si trova adesso in Cambogia, a capo di un esercito [...] Vai alla recensione »
Un capolavoro assoluto, un viaggio dentro ognuno di noi, nel conflitto profondo fra il bene ed il male, duro, come la risalita di un fiume, ma allo stesso tempo affascinante, come l’ignoto, nella stremata e delirante ricerca di un senso. L’apocalisse, appunto, dove etica, morale, vita, morte creano una sorta di curvatura liberatoria da tutto ciò che è o sembra lineare, da [...] Vai alla recensione »
Un film maestoso e potente che lascia per sempre un segno indelebile in coloro che hanno potuto vederlo. Una magnifica, ed a tratti onirica, rappresentazione dell'orrore e della follia grazie anche a sequenze in chiaroscuro di una bellezza unica. La guerra così come vissuta dai protagonisti... descritta con colori e suoni nitidi, vivissimi che talvolta diventano indefiniti, ovattati [...] Vai alla recensione »
Durante il conflitto del Vietnam il capitano Willard (Sheen) è incaricato dai suoi superiori di risalire il fiume Nung fino in Cambogia per uccidere un alto ufficiale, il colonnello Kurtz (Brando), che secondo i generali sarebbe impazzito e avrebbe fondato un proprio barbaro regno nella foresta. Per Willard sta per cominciare un viaggio attraverso l’orrore che può avere una [...] Vai alla recensione »
Tra i film di guerra ambientati nell’umido Vietnam, Apocalypse now riluce come un gigantesco Swarovski in una miniera di carbone, soprattutto se si pensa alla filmografia più recente. Vecchio di quarant’anni ed oltre, Apocalypse è l’archetipo mastro da cui discendono prove degne e meno degne: ad esiti eccelsi giungerà ancora il Kubrick maledettamente estroso di [...] Vai alla recensione »
Una produzione interminabile e funestata da catastrofi e sventure, condotta da uno dei maestri del cinema viventi, Francis Ford Coppola, che si avvale brillantemente della potenza delle immagini e dell’irresistibile richiamo della guerra. A Saigon, in Vietnam, il capitano Willard (Martin Sheen) riceve l’incarico di eliminare il colonnello Kurtz, insediatosi in un villaggio cambogiano dopo [...] Vai alla recensione »
Avete mai avuto deliri di onnipotenza fino al punto di immaginare di essere venerati e adorati da un intero popolo ? Vi siete mai chiesti cosa fareste se foste considerati un Dio ? Beh…. alcune valide risposte a queste domande le offre Francis Ford Coppola con questo film stupendo. Ma non solo ! Il film si sviluppa lungo un fiume che sembra una sorta di trasposizione del viaggio di Dante [...] Vai alla recensione »
L’orrore, il sonno della ragione, la follia. Ne sono tutti impregnati ma ognuno reagisce come può, come sa meglio fare. Il colonnello William "Bill" Kilgore (Robert Duvall) reagisce all’americana” in modo paternalistico (verso i propri subalterni) e produttivistico (con gli elicotteri ne ammazzo quanti più mi è possibile) senza porsi troppe domande [...] Vai alla recensione »
ha fatto storia senza ombra di dubbio ed oggi è entrato nei 50 film più belli di tutti i tempi. Un cast stellare ci racconta cosa veramente è la guerra,un marlon brando strepitoso che si meritava il 3 oscar cosa che non gli è stata data,sheen in un ruolo fantastico anche se avrei preferito vedere pacino in questo ruolo ed infine come dimenticare fishburne ed il grande dennis [...] Vai alla recensione »
Una missione da compiere che ha apparentemente delle motivazioni "assurde" se non fosse che, ormai, quella guerra ha raggiunto complessivamente connotati di assurdità ben superiori. E' proprio il "non senso" di quella missione che le conferisce grande fascino per cui lo spettatore accetta di pagare il biglietto per compiere quel viaggio imbarcandosi sul battello per risalire il fiume (come l'Acheronte [...] Vai alla recensione »
La guerra nel Vietnam è stata qualche cosa che ha distrutto la mente di molte persone, ed il colonnello Kurtz, interpretato dal sempre grande Marlon Brando, ne è il tipico esempio! Ma era lui l'impazzito in un mondo di sani o era forse come Don Chisciotte l'unico sano in mondo di pazzi?! A parte questo è un film fatto molto bene, che oltre alle scene spettacolari descrive l'animo delle persone a partire [...] Vai alla recensione »
Coppola, dotato di un'innata maestria ed estro non solo autoriale, ma anche psicanalizzante nel ritrarre le impercettibili eppur sì avvertibili dicotomie interiori presenti nell'animo umano ( basti pensare ai primi fotogrammi della seconda parte della trilogia de "Il padrino"), con questa pellicola, che, effettivamente, viene introdotta al pubblico soltanto al termine della [...] Vai alla recensione »
Apocalypse Now ,di Francis Ford Coppola, è film complesso ,roboante,estetico, ambizioso, delirante,filosofico, liberatorio, istrione , incisivo, narcotizzante,deviante , teatrale,folle . Contiene tutte queste aggettivi ma anche quello di contradditorio. Non semba centrale nel film la critica all'orrore della guerra quanto l'effetto che la stessa ha sull'animo [...] Vai alla recensione »
Ho rivisto ,ieri sera, il finale . Un film memorabile. I capolavori non in vecchiano.
Il capolavoro di Francis Ford Coppola (e non è il primo), insieme alla saga del Padrino e Rusty il Selvaggio a mio parere i cinque migliori film del genio Coppola. Gli attori di questo film sono tutti grandissimi a cominciare da Marlon Brando in una delle sue più cupe interpretazioni, e Martin Sheen. Tra gli altri personaggi troviamo anche il cinico e crudele Robert Duvall (già apparso nel Padrino [...] Vai alla recensione »
Apocalypse Now è un film di attesa. Ed è strano definire così un film in cui Duvall/Kilgore elogia l'odore del napalm, in cui Sheen/Willard è realmente folle e ubriaco nella scena iniziale, in cui il giovane Fishburne/Clean incarna (con critica pesante) il prototipo del minorenne mandato in guerra nelle difficoltà del Vietnam; un film che scorre attraverso [...] Vai alla recensione »
la regia di Coppola unitamente alla recitazione di Marlon Brando rasenta la perfezione. Non parliamo poi della magnificenza delle immagini (R. Duval che suona "alla carica" come una "giacca blu", mentre gli elicotteri sorvolano accompagnati dalla "Cavalcata delle Walchirie". E i DOORS, che pervadono tutto il film, come esperienza psichedelica.
un film sterminato,magistrale,superiore,immenso,grandioso,splendente,meraviglioso,un vero cult storico,i personaggi hanno spessore (almeno 50 km) i dialoghi son grandi e anche la colonna sonora.immenso.
Il sottoscritto si trova a commentare APOCALYPSE NOW di F.F.Coppola(sperando che la recensione non gli venga nuovamente cancellata senza ragione)il quale narra la storia di un soldato che si ritrova a doversi "immergere" negli orrori della guerra dell'Vietnam e rintracciare un colonnello disertore(un bravissimo M.Brando)che viene venerato come un dio da una tribù di indigeni.
Film che più di tutti critica un delirio qual è stato la guerra in Vietnam. E a parte le solite scene di guerra, ciò lo si denota in due personaggi in particolare: Il colonnello William "Bill" Kilgore (Robert Duvall) ormai abituato alla spietatezza e alla disumanità delle guerre, e Il colonnello Walter E. Kurtz (Marlon Brando), che ha deciso di restare in Vietnam diventando una sorta di Re-dio rinnegando [...] Vai alla recensione »
Un film fondamentale nella storia del cinema, una riflessione sulla vita e sulla morte attraverso la metafora della guerra, che qui è probema sociale e individuale nello stesso tempo.
Il capolavoro di Francis Ford Coppola lascia qualcosa nella mente. Marlon Brando, Robert Duvall e Martin Sheen, vanno a costruire un cast da pelle d'oca, ok, ma non è solo questo. Francis Ford Coppola si immerge con enorme successo nei tramonti caldi del Vietnam con una regia da brividi, ok, ma non è solo questo. Vittorio Storaro con la sua tavolozza dei colori va a dipingere un quadro destinato a [...] Vai alla recensione »
Un film universale e atemporale, mitico e perfetto archetipo uno dei film che più amo da sempre ha il coraggio di indagare a fondo nel Cuore di tenebra che c'è nell'essere umano, senza ipocrisie o facili risposte Ha una fotografia bellissima e tante frasi celebri che riassumono l'orrore, la follia, la vacuità dell'agire umano
Anche Coppola con il suo "Apocalyspe Now" vira particolarmente sul psicologico, (lo stesso fece Cimino con "Il Cacciatore") ma oltre questo il film è caratterizzato da una fotografia fenomenale "illuminante" e una costruzione perfetta. Un impatto visivo fortissimo che probabilmente cela in parte quelli che sono i difetti del film.
stiamo ancora a parlare....capolavoro e basta
e il più visionario e sovareccitao film sul vietnam, la follia dell' uomo che porta all' alienazione. delirante, eccessivo, ricco di sequenze starordinarie: e una riflessione amare, forse disperata sull' imperialismo Usa erede del colonialismo europeo, sulla follia omicida, sul legno storto dell' umanità!! grande, grandissimo film da vedre almeno una volta nella vita!!!! [...] Vai alla recensione »
Ancora meglio del libro "Cuore di Tenebra" da cui è tratto...volevo solo specificare che tutti i commenti datati prima di dicembre 2008 non sono miei, infatti risalgono a quando chiunque poteva copiare il nick di chiunque, nè quelli di questo film nè quelli di qualunque altro film sul sito
Il capolavoro di Coppola non si limita ad una carrellata su tutte le disastrose condizioni che si potevano trovare nella guerra del vietnam, ma approfondisce il tema dell'assurdità del conflitto nel sud-est asiatico ponendola sulla questione psicologica del bene e male. L'interpretazione dei protagonisti è ovviamente il valore aggiunto al film! Indimenticabile e credo impareggiabile! [...] Vai alla recensione »
Come forse qualcuno ha già accennato, "Apocalypse now" è un vero e proprio capolavoro anche, e soprattutto, per come Coppola riesce a mettere in evidenza "the theme of double", forse ancora di più che in "Un'altra giovinezza", dove questa tematica viene quasi banalizzata, o almeno troppo messa in evidenza. In "apocalypse now" i due protagonisti vengono analizzati psicologicamente in maniera magistrale, [...] Vai alla recensione »
Il denaro che Coppola ha investito per questo film è enorme. Sfortune su sfortune durante i sets, uragani, concessioni non sempre elargite e un infarto a Martin Sheen. Eppure la voce fuori campo di Kurtz è davvero angosciante, scandita dalla straordinaria musica dei Doors e da attori semplicemente eccezionali. Sheen è bravissimo ma Brando, immancabilmente, regala momenti cult al cinema internazionale [...] Vai alla recensione »
Di fronte a questo cinema,si può solo rimanere incantati.Visto e rivisto tante volte, non stanca mai.E' perfetto nella sceneggiatura, eccezionale nell'ambientazione, sorprendente nei dialoghi.Film di guerra, che scava nel profondo dell'animo umano,sottolineato dalle nusiche dei Doors,assolutamente appropriate al film.Scuola di grande cinema,Francis Ford Coppola firma il suo capolavoro.
il capolavoro di coppola con il padrino. Sheen è grande ma il più bravo e marlon brando che con il suo monologo dell' orrore lascia occhiate,voce e postura che si dovrebbero studiar nelle più valenti scuole di recitazione. questo attore resta e rimmarrà per sempre un dio della recitazione in tutti i sensi. Bellissima storia su questa guerra coppola grande come nella maggior parte dei suoi film. Vai alla recensione »
Meno male che c'è chi ha il senso dell'umorismo, qui sotto una scrive che il film è la lotta tra il bene e il maschio, brava tu sì che capisci; ma non capisce niente nessuno, le solite ciance sull'orrore e la pazzia della guerra, che stanno alla pari della profonda verità solennemente rivelata da alto prelato 'la guerra è distruttiva'; FFC vuol [...] Vai alla recensione »
Il finale perfetto :Willard dà l'ordine a Onnipotente di bombardare tutto il villaggio e rimane consapevolmente sacrificato all'Apocalisse
Bellissimo film massimo capolavoro del cinema con un ottimo cast credo che nessun altro riuscirà a fare un film di guerra cosi bello e perfetto
Il film di guerra migliore che sia mai stato fatto e nessun'altro riuscira a eguagliarlo un e vero propio capolavoro
Questo non è un film sulla guerra in Vietnam, ma la guerra in Vietnam stessa. Si va dai momenti più adrenalici e sadici degli orrori della guerra fino a un'introspezione del lato oscuro dell'umanità, per il quale l'agire per il compimento di un dovere dovrebbe trascendere i concetti di morale e immorale e portare gli esseri umani anche a compiere atti di inaudita crudelt&agr [...] Vai alla recensione »
Un capolavoro. Un film estremamente dettagliato, curato con molta precisione nei minimi dettagli, un ottimo lavoro. Coppola descrive la guerra in Vietnam analizzandola da più prospettive: dal punto di vista dei marines sedicenni inesperti, con una famiglia alle spalle e tanta voglia di tornare a casa; dalla prospettiva del soldato esperto, tornato già a casa, ma consapevole che dopo la guerra nulla [...] Vai alla recensione »
Torna il grande film sul conflitto nel Vietnam diretto da Francis Ford Coppola nel 1979, rimasto l'emblema di ogni opera cinematografica sui disastri, sull'inferno e sulla tristezza della guerra. La versione reintegrata e restaurata dura 203 minuti (la prima edizione era di 150 minuti) e presenta sequenze inedite: una visita del protagonista Martin Sheen alla piantagione d'una ricca famiglia di francesi, [...] Vai alla recensione »
Problemi di budget. La casa a rischio. La depressione e il senso di impotenza. Un finale che non sì trova (e che viene rifatto tre volte). Un tifone. La guerriglia alle porte. L'infarto del protagonista Martin Sheen. I capricci da tre milioni di dollari di Marlon Brando. E via elencando mille difficoltà. È la storia di Apocalypse Now (1979), il grande film di Francis Forti Coppola (Premio Oscar, laureato [...] Vai alla recensione »