International Film Festival Rotterdam 2025 i film drammatici
54.ma edizione dell'International Film Festival Rotterdam, il programma dei 83 film genere drammatico. Rotterdam - 30 gennaio/9 febbraio 2025. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Una donna cinese vive per sé in silenzio, celebrando la prospera Belle Epoque con canti e danze. Espandi ▽
Autoreferenziale fino all'ermetismo, Caught by the Tides è un film per iniziati: senza conoscere la filmografia di Jia Zhang-ke, grande regista della sesta generazione cinese e vincitore di un Leone d'oro con Still Life, è difficile seguire i risvolti della trama di un film con pochissimi dialoghi. È come se Jia rivisitasse in continuazione la propria filmografia e la ripercorresse per estrarre nuovi significati e leggere in tralice la storia della Cina. Era stato così per I figli del fiume giallo, in cui riannodava i fili lasciati in sospeso da Unknown Pleasures e Still Life per raccontare una nuova storia d'amore tradito. Ma se allora il regista si serviva del reenactement - rimettendo sostanzialmente in scena la stessa storia, osservata da nuove angolazioni - in Caught by the Tides Jia eleva il dispositivo a sistema, riutilizzando elementi dei suoi film precedenti come found footage per raccontare venti anni di trasformazione della Cina. Recensione ❯
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Un film introspettivo e fortemente attuale, che mostra come il silenzio possa diventare un'arma contro gli abusi. Drammatico, Belgio, Svezia2024. Durata 97 Minuti.
Una stella del tennis decide di non testimoniare contro il suo allenatore indagato. Espandi ▽
Julie è una giocatrice di tennis di talento, la più forte del suo club. Un giorno apprende della morte di una giocatrice e il suo allenatore finisce sotto indagine. Tutti le fanno domande e la incoraggiano a parlare, ma Julie decide di mantenere fino all'ultimo un silenzio assoluto sulla vicenda.
Un film introspettivo e fortemente attuale, che mostra come il silenzio possa diventare un'arma per scagliarsi contro gli abusi sessuali nel mondo dello sport.
Del film fuziona soprattutto il nobile intento di raccontare come non esista un tempo per denunciare, ognuno si prende il suo e fa quello che sente, specie le vittime di abuso costrette a fronteggiare una serie di traumi e di fantasmi. La denuncia allora, come sa bene Julie, rappresenta l'ultimo atto, quello estremo, quando si implode di silenzio e senso di ingiustizia, quando fare finta non basta, quando è troppo tardi per reagire ma si può ancora agire, provando a fare la cosa giusta. Per sé e per chi non ha avuto la forza di sopravvivere, come la compagna di squadra di Julie. Recensione ❯
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Un padre e un figlio si ritrovano a combattere per la sopravvivenza tra natura. Espandi ▽
Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina quando il padre invadente gli fa visita. Gijs è l'indiscusso protagonista di un'escursione sugli sci con Rein e i suoi amici. Sa essere affascinante con tutti ed inizia a flirtare con Laura, la nuova fidanzata del figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein ne abbia abbastanza. Trascina il padre lontano dal gruppo e i due continuano la loro escursione da soli. La tensione è palpabile. Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e pericoloso, ma Rein si spinge fino alla cima, ignorando le suppliche del padre di tornare giù. Improvvisamente, la natura si scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il dominio, in una prova di sopravvivenza in piena regola. Recensione ❯
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Un giovane poliziotto rimane ossessionato da un caso che lo ha molto coinvoto. Espandi ▽
Il film segue Paul Chartier, un giovane poliziotto che è diventato ossessionato da un caso che coinvolge un famigerato pedofilo dopo essere arrivato vicino a catturarlo. Recensione ❯
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Un film che racconta gli effetti tragici del Fentanil sui vari strati sociali. Espandi ▽
Basato su ricerche approfondite con forze dell'ordine, bande, detenuti, migranti e tossicodipendenti, una denuncia sul traffico di fentanil e sui suoi effetti su tutti i ceti sociali. Recensione ❯
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Due fratelli cercano di capire i segreti che nasconde l'orfanotrofio che li ospita. Espandi ▽
Dopo aver ucciso suo padre, Issa fugge con il fratellino Tomas nei boschi, dove trovano rifugio in un orfanotrofio isolato gestito da un gruppo di suore. Qui, Issa cerca di nascondersi nella speranza di trovare una casa affidataria per Tomas. L'ospitalità si rivela di breve durata e Tomas viene presto preso di mira dagli altri ragazzi mentre le suore si impegnano in rituali punitivi sempre più sinistri. I fratelli tentano di scappare e scoprire la verità agghiacciante sull'orfanotrofio. Recensione ❯
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Un dramma intenso e intimo incentrato sul politico norvegese Vidkun Quisling e sulle azioni collaborazioniste che portarono alla sua condanna e all'esecuzione nel 1945. Espandi ▽
Vidkun Quisling, ministro presidente della Norvegia dal 1942 al 1945, rimane una figura stranamente affascinante nella storia della politica del XX secolo. Ammiratore dichiarato di Hitler e collaboratore del nazismo, permise che migliaia di ebrei venissero deportati nei campi di lavoro dove perirono. Eppure persino i suoi nemici giurati ammisero che era "un essere umano molto complesso", e le ultime parole pronunciate da Quisling prima dell'esecuzione da parte del plotone di esecuzione furono: "Sono stato condannato ingiustamente e muoio innocente".
Questa drammatizzazione degli ultimi giorni di Quisling di Erik Poppe è ispirata ai diari del pastore Peder Olsen e di sua moglie, Heidi. Recensione ❯
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Un ragazzo fonda una squadra di foorball per cercare di vincere un premio in denaro. Espandi ▽
Fin da bambino, Yonggan è famoso per le sue abilità nella corsa, particolarmente utili quando si trova ad affrontare bulli e altri problemi. Ora però è il fattorino più veloce di Shapingba. Motivato da un manifesto che promette al vincitore del campionato Eternity Cup un premio in denaro, raduna un gruppo di uomini e forma una squadra. I Dockers cercheranno a tentoni la gloria con passione, determinazione e magia in campo. Recensione ❯
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Un triangolo amoroso durante i movimenti di resistenza a Giacarta. Espandi ▽
Indonesia, 1946. Dopo la fine dell’occupazione giapponese, il paese è animato da correnti indipendentiste che devono vedersela con le forze olandesi, determinate a riprendere il controllo coloniale che avevano ceduto in passato. Negli scontri tra l’esercito e la resistenza, Fatimah è a sua volta divisa tra il marito Isa e il ribelle Hazil, due uomini molto diversi accomunati dalla missione di assassinare un alto ufficiale olandese. Apertamente e orgogliosamente parte di un filone classico, quello del melodramma romantico che si snoda sinuoso sullo sfondo di un conflitto storico, il quinto film della regista Mouly Surya trova un certo valore culturale nell’adattare i codici di un genere universale alla storia del suo paese. L’uso del racconto popolare diventa quindi veicolo di diffusione verso i canali del mainstream per delle vicende poco note al pubblico internazionale. Uno dei meriti del film è proprio quello di mostrare i rapporti tra forze olandesi, inglesi e indiane di fronte alla popolazione locale dell’Indonesia. Non è poco che Surya riesca a condurre in porto un’operazione del genere, tra sacrifici e compromessi. Recensione ❯
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Alcuni quadri contraffatti portano alla scoperta di un artista solitario dal grande talento. Espandi ▽
Nel mondo rigidamente codificato dell'alta società giapponese, la contraffazione trovata tra le opere di Tamura scatena una serie di sentimenti: rabbia per l'impostura, vergogna per lo scandalo, domande sulla proprietà e silenzioso apprezzamento per le qualità estetiche superiori del falso. Un'indagine sulla contraffazione conduce la polizia a Ryuji, un artista solitario che ha una storia personale intricata con Tamura. Recensione ❯
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Il viaggio di un uomo attraverso l'Estremo Oriente e della sua fidanzata che cerca di raggiungerlo. Espandi ▽
Miguel Gomes ha contribuito in maniera determinante a rendere una materia sempre più fluida la commistione di cinema documentario e di finzione. Grand Tour continua un discorso personale e lo porta in Estremo Oriente: la componente di finzione è ambientata nel passato ma è evidentemente girata nel presente, spesso in interni, anche a causa del lockdown da Covid-19. La suggestiva monocromia della fotografia e l’utilizzo di tecniche come l’iris rimandano però a un’epoca lontana del cinematografo. A rappresentare gli esterni sono invece immagini catturate da Gomes durante viaggi recenti in quei luoghi e il montaggio di vecchio e nuovo, bianco e nero e colore, documentario e finzione provoca l’effetto ossimorico desiderato dall’autore. Un effetto complessivo straniante, agevolato da un ritmo lento e suadente e dall’immersione in una vegetazione lussureggiante che culla lo spettatore in uno stato semi-onirico.Forse è cinema per iniziati, ma vale la pena provare ad avvicinarsi al culto del regista portoghese per poterlo apprezzare appieno. Recensione ❯
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Il secondo lungometraggio del regista palestinese candidato all'Oscar Scandar Copti. Espandi ▽
Haifa, Israele. Rami è un arabo-israeliano innamorato della compagna ebrea Shirley, ma la gravidanza di lei rischia di diventare un grosso problema per le famiglie di entrambi. La sorella di Rami, Frida detta Fifi, viene coinvolta in un incidente d'auto e i suoi genitori cercano di lucrare sull'accaduto, non per avidità ma per fare fronte a un grave problema economico, ma rischiano di scoprire la vita parallela che la figlia conduce fuori dalle regole restrittive della famiglia. Fifi intraprende una relazione con Walid, un amico del fratello, ma anche fra loro ci saranno dei non-detti importanti. E Miri, la sorella di Shirley, viene messa sotto pressione dalla madre affinché si arruoli nell'esercito israeliano.
Copti non fa mai facile propaganda politica, non cerca colpevoli né divide il mondo in buoni e cattivi, ma cerca di dipanare a poco a poco una matassa così aggrovigliata che ad un certo punto il pubblico stesso fatica ad individuarne il bandolo.
Questa difficoltà appare in tutta la sua dolorosa (e attualissima) essenza, anche se la messinscena trova anche momenti di leggerezza e di erotismo. Il cast di non professionisti è sorprendentemente intenso e credibile, oltre che estremamente attraente: in particolare Manar Shehab nei panni di Fifi è di una sensualità irresistibile. Recensione ❯
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Un figlio accorre al capezzale del padre finendo però in un posto fluttuante a metà strada tra il sonno e la veglia. Espandi ▽
Il viaggio spettrale di un treno che procede su una diramazione abbandonata. A bordo c'è Jozef, un figlio che si sta dirigendo al capezzale del padre in un remoto Sanatorio galiziano. All'arrivo, Jozef trova un edificio fatiscente, gestito dall'ambiguo dottor Gotard che lo accoglie spiegandogli che la morte del padre, cioè quella che lo ha colpito nel suo paese, non è ancora avvenuta perché qui nel Sanatorio sono sempre in ritardo di un certo periodo di tempo indefinibile. Jozef si rende conto che il Sanatorio è un mondo fluttuante a metà strada tra il sonno e la veglia e che il tempo e gli eventi non possono essere misurati in alcuna forma tangibile. Recensione ❯
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Aurora è una magazziniera. Intrappolata tra i limiti del suo posto di lavoro e quelli del suo appartamento, cerca di resistere alla solitudine e all'alienazione. Espandi ▽
In una città scozzese, una giovane immigrata portoghese, Aurora, lavora nel magazzino di una ditta di
grande distribuzione, tutto il giorno a scovare e registrare i pacchi che vanno spediti. Malpagata, isolata,
con il tempo scandito dal suo lettore di barcode, come tutti gli altri operai vorrebbe un lavoro diverso,
stabile. Di sera torna nell'appartamento dove ha una stanza, mangia in cucina, incontra di sfuggita
gli altri coinquilini. Una vita che si regge su un equilibrio esilissimo. Recensione ❯
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Un'operazione sperimentale e insieme storica, che ritorna sul trauma del COVID e lo affronta da un punto di vista inedito. Drammatico, Cina2024. Durata 106 Minuti.
2019: in un vecchio computer riportato in vita, un regista ritrova il materiale girato dieci anni prima di un film mai finito, la storia d'amore fra due ragazzi, e decide di portare a termine il progetto. Riunito il cast dell'epoca e messa insieme una troupe, s'appresta a girare la seconda parte del film nel gennaio del 2020 in un hotel vicino a Wuhan, proprio nei giorni in cui esplode la pandemia di COVID. Confinati nella struttura in lockdown, uomini e donne dovranno sopravvivere a mesi di clausura usando smartphone e video per comunicare.
Il ritorno su un film mai finito si trasforma per Lou Ye (a Cannes quindici anni dopo il premio per la sceneggiatura per Spring Fever) in una nuova operazione sperimentale, esempio di un cinema che s'interroga sul rapporto fra immagini e realtà.
Le riflessioni metalinguistiche sono espresse da Lou Ye con un'operazione sperimentale e insieme storica, che ritorna sul trauma del COVID e lo affronta da un punto di vista inedito. Con il passare dei minuti, però, il suo film diventa sempre di più una sorta di ricostruzione del primo lockdown della città da cui tutto è partito, Wuhan. Recensione ❯
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