20a edizione della Festa del Cinema di Roma, il programma dei 36 filmproiezioni speciali. Roma - 15/26 ottobre 2025. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Da un incontro miracoloso prende vita un diario di guerra e soprattutto una celebrazione della compassione. Documentario, Francia, Iran, Palestina2025. Durata 110 Minuti.
La regista iraniana Sepideh Farsi filma al telefono la fotografa palestinese Fatem Hassouma: un diario intimo da una Gaza sotto le bombe. Espandi ▽
Il film racconta la vita a Gaza durante l'invasione militare israeliana attraverso le videochiamate tra Farsi e la fotoreporter palestinese Fatima Hassouna, che documenta con coraggio la realtà quotidiana di una popolazione assediata. Attraverso un racconto intimo e potente, il film diventa l'archivio della resistenza di Fatima, uccisa in un attacco aereo insieme a nove membri della sua famiglia, mentre la realizzazione del film era ancora in corso. Un caso che ha scosso le coscienze in tutto il mondo. Recensione ❯
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Un film sul mestiere di restare autentici: un elogio alla misura, all'intelligenza ironica, alla capacità di non prendersi troppo sul serio. Documentario, Italia2025. Durata 94 Minuti.
Willie Peyote tra musica, vita e riflessioni a Torino: un ritratto intimo e autentico di un artista tra impegno, ironia e coerenza nello showbiz. Espandi ▽
Torino d’inverno, la nebbia che sale dal Po e un uomo che cerca di mettere ordine tra le parole, come se da quelle potesse dipendere il suo equilibrio. Willie Peyote. Elegia sabauda è prima di tutto il ritratto di un artista che fa della semplicità e dell’umiltà la sua cifra identitaria, una dichiarazione d’amore a una città e a un modo di intendere la musica. Il documentario, diretto con pudore e curiosità, segue Willie lungo un biennio di cambiamenti – dall’inverno del 2023 fino a Sanremo 2025 – raccontandone la quotidianità, le contraddizioni e la capacità di essere se stesso, anche quando la pressione esterna vorrebbe che su di lui si costruisse un personaggio. Willie Peyote, all’anagrafe Guglielmo Bruno, si presenta come un artista senza trucco né finzione. Si definisce “nichilista, torinese e disoccupato, perché dire cantautore fa subito Festa dell’Unità e dire rapper fa subito bimbominkia”.
Nella sua apparente semplicità, è un film sul mestiere di restare autentici: un elogio alla misura, all’intelligenza ironica, alla capacità di non prendersi troppo sul serio. E forse, in un’epoca di sovraesposizione e clamore, è proprio questo il gesto più radicale possibile. Recensione ❯
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Tra noir e grottesco, la storia di una famiglia segnata dalla malattia e dall'orrore a cui la società l'ha condannata. Thriller, Italia2025. Durata 90 Minuti.
Tassista scopre una televendita inquietante e si immerge in un noir grottesco, tra thriller psicologico e allegoria sociale urbana. Espandi ▽
Durante il turno notturno, un tassista in solitaria carica in auto un travestito fuggito dal night club in cui si esibisce e lo accompagna a casa. Durante una pausa in un bar, l’uomo assiste a una grottesca televendita in cui un presentatore folle offre al pubblico la propria famiglia. Chi sono queste persone? E cosa le spinge a esporsi in modo così violento e autodistruttivo alla derisione e alla compassione degli altri? Nel loro passato, forse, la risposta a queste domande, e anche la sola via di salvezza. Il nuovo lavoro di Dario D’Ambrosi, creatore del Teatro Patologico, regista sulla scena e al cinema, da sempre impegnato nella rappresentazione di pensieri e comportamenti di persone affette da malattia mentale.
C’è da parte del suo autore il coraggio di raccontare in chiave distorta un’esclusione sociale di cui è vittima ogni famiglia che conosce la disabilità. Eppure qualcosa stona in Il principe della follia. Qualcosa che ne mina alla base ogni assunto. Recensione ❯
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Un ritratto intimo di Brunori Sas: tra crisi, dubbi e rinascita creativa, il documentario segue la genesi dell'ultimo album fino al palco di Sanremo. Espandi ▽
Un viaggio intimo e profondo nell'universo creativo e personale di Dario Brunori, in arte Brunori Sas, tramite lo sguardo sensibile e attento del regista Giacomo Triglia, con cui il cantautore condivide un lungo percorso di collaborazione artistica. Attraverso la genesi del suo ultimo album, il documentario racconta un periodo segnato da dubbi, crisi artistiche e dal desiderio di ritrovare un senso, dentro e fuori dalla musica. Al fianco di Brunori, il produttore artistico Riccardo Sinigallia, compagno di un cammino fatto di dialoghi, riflessioni, memorie e trasformazioni. Tra sessioni di registrazione, momenti di vita quotidiana, materiali d'archivio, animazioni a carboncino e l'arrivo sul palco di Sanremo, il ritratto autentico di un artista che, vivendo le proprie incertezze, intraprende un percorso di profonda rigenerazione. Mentre l'albero delle noci - silenzioso testimone della risalita - diventa il narratore metaforico di una storia di rinascita possibile. Recensione ❯
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Documentario di Andrea Segre che esplora il successo tra i giovani di Berlinguer - La grande ambizione, riflettendo su impegno civile e crisi della democrazia. Espandi ▽
Presentato in apertura alla scorsa Festa del Cinema di Roma, dove Elio Germano ha conquistato il premio per la miglior interpretazione maschile, Berlinguer - La grande ambizione si è rapidamente ritagliato un posto ai vertici della storia del cinema politico italiano. A essere inaspettato, però, è il successo che il film ha riscosso tra i ventenni e i trentenni. Tornando alle sue origini di documentarista, Andrea Segre intraprende quindi un viaggio per meglio comprendere questo fenomeno, raccogliendo voci, volti e storie nelle sale, nelle università e nei luoghi dell'impegno civile e intrecciandole poi con scene di backstage e materiali inediti. A emergere è un racconto collettivo che interroga la crisi della democrazia e la vitalità delle nuove generazioni, molto più intraprendenti, coraggiose e attive di quanto vengano troppo spesso dipinte. Recensione ❯
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Il documentario segue Mauro Pagani mentre, dopo aver perso temporaneamente la memoria, ricostruisce la propria identità intrecciando ricordi, musica e incontri con amici e colleghi. Espandi ▽
Un'esistenza consacrata all'arte, dove ogni scelta è un gesto d'amore e nasconde il sogno di un mondo migliore, viene improvvisamente interrotta quando Mauro Pagani, tra i più grandi talenti della musica italiana dagli anni Settanta a oggi, perde temporaneamente la memoria. Tutto svanisce, tranne la consapevolezza della sua professione e la sua familiarità con gli strumenti. Per ricostruire la propria identità, Pagani riascolta dischi e dialoga con amici, colleghi e artisti, intrecciando memoria personale e memoria condivisa in un percorso poetico e liberissimo, dallo straordinario impatto emotivo. Ad accompagnarlo in questo viaggio indimenticabile ci sono Manuel Agnelli, Giuliano Sangiorgi, Marco Mengoni, Badara Seck, Mahmood, Dori Ghezzi, Ligabue, Arisa, Ornella Vanoni e la compagna di vita Silvia Posa. Recensione ❯
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Il Maestro Giovanni Allevi, dopo aver affrontato la malattia, si racconta in un documentario che lo accompagna durante le prove con la sua orchestra della sua nuova composizione. Espandi ▽
Giovanni Allevi, celebre compositore e pianista, ci accompagna nel suo ritorno alla vita dopo la malattia che l’ha colpito. Le immagini in presa diretta delle prove, dei concerti e dei momenti di quotidianità – tra ospedale e fisioterapia – si alternano a confessioni inedite, interviste esclusive e testimonianze. Al cuore della narrazione il Concerto per Violoncello e Orchestra MM22 composto da Allevi nella stanza d'ospedale durante una lunga degenza oncologica. La malattia più temuta diventa così, grazie alla creazione artistica, il punto di partenza per una rivoluzione interiore che parla a tutti noi. Il ritratto Allevi – Back to Life diretto da Simone Valentini ci mostra un essere umano professionalmente diverso da come ci si può immaginare, per esempio quando dirige un’orchestra. Il Maestro Allevi si comporta con i professori d’orchestra con grandissimo garbo e pazienza anche quando magari non vanno tutti a tempo insieme. Glielo fa notare, con un mezzo sorriso. Dolcemente e gentilmente. Recensione ❯
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Julien Temple ritrae Jean "Johnny" Pigozzi, poliedrico collezionista e intellettuale, esplorando la sua vita straordinaria e il suo sguardo acuto sulla contemporaneità. Espandi ▽
Jean "Johnny" Pigozzi è forse poco noto al grande pubblico, eppure ha un'esperienza di vita straordinaria e vanta una rete di conoscenze incredibilmente vasta. Rampollo di una famiglia torinese trasferitasi in Francia, dove il padre ottenne grandi successi nell'industria automobilistica, Pigozzi è una figura sorprendentemente poliedrica: collezionista d'arte, fotografo, designer di moda e molto altro. Intellettuale sui generis, animato da una curiosità insaziabile (specie per la tecnologia), è il soggetto perfetto per un regista come Julien Temple: una personalità bigger than life, emblema di un'epoca e di una cultura in cui il confine tra esperienza privata ed elaborazione culturale diventa sempre più sottile. Il documentario diventa quindi occasione per cesellare il ritratto di una personalità fuori dall'ordinario, capace di osservare e interpretare la contemporaneità con notevole perspicacia. Recensione ❯
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Documentario su Libero De Rienzo, ripercorre vita e carriera tra cinema e teatro, tra testimonianze di colleghi e amici che ne celebrano talento e umanità. Espandi ▽
Il 15 luglio, a Roma, scompare a soli quarantaquattro anni l'attore Libero De Rienzo, uno dei volti più riconoscibili del cinema italiano del nuovo millennio. Attraverso alcune immagini di repertorio e le testimonianze di Elio Germano, Paola Cortellesi, Pietro Sermonti, Michele Riondino, Micaela Ramazzotti, Valeria Golino, Willie Peyote, Stefano Fresi, Marco Risi, Massimiliano Bruno, Claudio Santamaria, Emanuele Trevi e molti altri, il documentario ne ripercorre la vita e la carriera, dall'exploit con Santa Maradona passando per il teatro fino all'ultima interpretazione in Takeaway. Emergono così la sua generosità, la vitalità istintiva, l'onestà senza compromessi e soprattutto la capacità di lasciare un segno indelebile in chi lo ha conosciuto personalmente o ammirato sullo schermo. Recensione ❯
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La storia e l'identità del quartiere romano San Lorenzo, dalle origini operaie al bombardamento del '43 fino all'anima accogliente e popolare di oggi, sublimata nell'esperienza dell'Atletico San Lorenzo. Espandi ▽
Nel cuore di Roma, si nasconde un quartiere unico: San Lorenzo. Un luogo di contrasti, dove il fascino turistico si fonde con un'anima profondamente popolare, e dove l'arte dei caffè letterari e delle gallerie si mescola al viavai di studenti e viaggiatori. Il film ne racconta le vicende storiche sin dalla sua costituzione, operata dai lavoratori giunti a Roma per costruire "la capitale del Re", attraversando altri momenti chiave, tra cui la tragedia del bombardamento del 19 luglio 1943. In virtù della sua storia, San Lorenzo ha sviluppato una spiccata propensione all'accoglienza e un'incrollabile capacità di resistenza, che definiscono il forte senso di appartenenza della sua comunità. Uno spirito che trova la sua sublimazione nella squadra di calcio e nella polisportiva, l'Atletico San Lorenzo, diventata una delle più importanti polisportive popolari d'Italia con tredici squadre senior, undici giovanili e oltre 650 soci. Tra le partecipazioni, Elio Germano, Marcello Fonte e Enrico Melozzi. Recensione ❯
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1972: un DC8 dell'Alitalia si schianta a Punta Raisi. Quasi cinquant'anni dopo, Lorenza Indovina indaga se sia stato un attentato, intrecciando lutto e memoria. Espandi ▽
La sera del 5 maggio 1972 un DC8 dell'Alitalia in volo da Roma a Palermo si schianta contro la Montagna Longa, nei pressi dell'aeroporto di Punta Raisi. Nessun superstite tra i 115 passeggeri e il caso viene presto archiviato come un incidente. Tra le vittime vi è anche Franco Indovina, cineasta in ascesa e al centro delle cronache mondane per il suo legame con Soraya. Sua figlia Lorenza, attrice e regista del documentario, all'epoca era una bambina. Quasi cinquant'anni dopo, alla fine di uno spettacolo in cui è in scena, Lorenza viene avvicinata da un gruppo di parenti delle vittime e scopre che la tragedia potrebbe non essere stata un semplice incidente bensì un attentato. Comincia così una doppia ricerca della verità, giudiziaria e personale, e il film che ne deriva è una profonda e struggente meditazione sul lutto, sul tempo e sulla fragilità delle verità ufficiali. Recensione ❯
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Un documentario su Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente CEI: pastore di strada, mediatore di pace e uomo di dialogo, tra pubblico e privato. Espandi ▽
La vita e il pensiero di Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, presidente della CEI e figura simbolo di una chiesa aperta all'innovazione e al dialogo. Dall'impegno diplomatico tra Russia e Ucraina alla quotidianità del "vescovo di strada" fino alla partecipazione al conclave che ha eletto papa Leone XIV, la narrazione intreccia pubblico e privato, mostrando contemporaneamente il pastore, il mediatore e l'uomo dietro l'abito talare. «Abbracciami, così siamo interi», dice Zuppi citando Alda Merini. E il documentario, che è anche l'ideale complemento del precedente Il Vangelo secondo Matteo Z. Professione Vescovo (sempre diretto da Marrese), ne rivela proprio la straordinaria carica umana e la sua visione profetica di una Chiesa capace di farsi ponte tra mondi diversi. A impreziosire l'opera c'è anche la partecipazione amichevole di Alessandro Bergonzoni. Recensione ❯
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Una formidabile occasione di disintossicazione dal rumore e di rimettersi in proporzione rispetto all'immensità del cosmo. Documentario, Francia2025. Durata 95 Minuti.
Un documentario poetico nei boschi, tra animali e suoni ancestrali che trasforma la natura in meditazione su tempo, memoria e vita. Espandi ▽
Un nonno, suo figlio e il figlio del figlio: Michel, Vincent (il regista) e Simon. Tre maschi di età diverse che condividono l’esperienza, più che consapevoli della sua rarità, di osservare da vicinissimo la natura. Rispettandola. Nelle foreste di conifere del dipartimento francese dei Vosgi, come a una base sicura dopo le loro esplorazioni, tornano in una baita di legno illuminata solo da candele. Sospeso tra i codici documentaristici e una sorta di sceneggiatura in cui i dialoghi tra familiari assomigliano a una fiaba sapienziale, Whispers in the Woods è anche una formidabile occasione, che la visione in sala esalta al massimo, di disintossicazione dal rumore, che oggi non è più solo urbano ma ormai invade ogni spazio, anche periferico. Ricco di spunti didattici e pensato, in una schematica tripartizione, come un romanzo di formazione, ricorda anche l’irrilevanza dell’umano (“siamo in ciò che passa”), la continuità di vita e morte, che si riflette nel passaggio di testimone e di saperi tra generazioni ma anche nel ciclo degli esseri viventi, quali le piante. Recensione ❯
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Un documentario che racconta la Chiesa, la Misericordia e la Speranza attraverso parole, immagini e simboli potenti nell'anno del Giubileo. Espandi ▽
Asse portante del documentario è l’intervista a Mons. Rino Fisichella che, tra le altre cose, è il responsabile dell’organizzazione del Giubileo 2025 attorno al quale nasce questo progetto che unisce varie parti documentaristiche su quelli del recente passato, con un’altra di finzione per toccare temi profondi delle fede contemporanea. Diretto e fotografato da Daniele Ciprì, un documentario religioso sulla fede di oggi raccontata attraverso sia il Giubileo in corso che quelli del più recente passato.
Il titolo del film, esplicitato dal sottotitolo “Un ponte tra la Misericordia e la Speranza”, dà bene l’idea di un pontefice, Papa Francesco, che costruisce proprio un ponte tra questi due aspetti della Fede. L’aspetto un po’ paradossale del documentario è la sua capacità di raccontare bene, attraverso gli interessanti materiali d’archivio, il momento delle aperture, nei vari anni, della Porta Santa e il coinvolgimento dei fedeli anche alla morte di grandi papi come Giovanni XXIII. Mentre poi, la parte affidata ai tre interpreti sembra chiuderle quelle porte, rendendo un po’ meno accessibili i discorsi legati alla fede di oggi. Recensione ❯
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La missione di un plotone ucraino: attraversare un miglio di foresta pesantemente fortificata per liberare un villaggio strategico dalle forze russe. Un giornalista li accompagna, testimone delle devastazioni della guerra e della crescente incertezza sulla sua conclusione. Recensione ❯
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