Ambientata nel 1872, sette anni dopo la Guerra di Secessione, la serie segue le vicende di Django, un ex soldato confederato che si muove alla ricerca della verità sul massacro che ha totalmente distrutto la sua famiglia. Nelle sue peregrinazioni l'eroe raggiungerà New Babylon, una comunità utopica: una vera e propria oasi di libertà, fondata dall'enigmatico John Ellis, un uomo di colore. Nella comunità risiede anche Sarah il cui passato si intreccia amaramente con quello del protagonista, la quale dovrà fronteggiare la signora - e guida spirituale - della città rivale di Elmdale, Elizabeth Thurmann, donna tanto potente quanto crudele.
La miniserie
Django è un'interessante operazione di "revisionismo": d'altronde di questo dobbiamo parlare se inseriamo all'interno di una trama originariamente caratterizzata per la sua violenza e ambientata in un periodo storico del tutto respingente le contemporanee politiche "di piattaforma".
Una rivisitazione del West molto interessante, ma altrettanto dispersiva e controproducente, dal momento che si perdono totalmente le affinità col prodotto originario - rendendo la miniserie solo l'ennesimo sequel ufficioso del brand "Django" - di cui si trascurano la durezza e la violenza.