Una riflessione sulla fragilità delle vittime di fronte al potere distruttivo della cyber-violenza. Espandi ▽
I crimini sessuali digitali sono in crescente aumento in Corea del Sud, dove le vittime affrontano
innumerevoli difficoltà nel perseguire azioni legali a causa della disparità di genere e di un'inadeguata
risposta al problema da parte del governo. Nell'affrontare questa problematica, divenuta di scottante
attualità, la giovane regista Jeong Ji-hye, al suo primo lungometraggio, racconta la storia di
un'operaia di mezz'età che, per cultura e inesperienza, si muove incerta nell'universo digitale, vittima
silenziosa di soprusi e prevaricazioni all'interno della fabbrica in cui lavora.