Umorismo senza pretese ma riuscito e una buona dose di autoironia per un film in linea con il suo "illustre" antecedente. Commedia, Italia2008. Durata 106 Minuti.
Giacomo, detto Giagià, affermato agente immobiliare, scappa da sua moglie Francesca, una napoletana approdata a Milano negli anni '80, e dalla famiglia in cerca di evasione dalla routine e dallo stress quotidiano. Espandi ▽
L'attore e regista Jerry Calà torna sul grande schermo e dietro la macchina da presa con un nuovo film commedia "Torno a vivere da solo", che si riallaccia idealmente al famoso film "Vado a vivere da solo" del 1982. La sceneggiatura è stata scritta da Jerry Calà e Gino Capone e riprende le vicende di Giacomo, detto Giagià, affermato agente immobiliare, che scappa da sua moglie Francesca (una napoletana approdata a Milano negli anni 80) e dalla famiglia in cerca di evasione dalla routine e dallo stress quotidiano, tornando a vivere da solo... Recensione ❯
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Brutta cosa l'imprinting: è proprio a causa di questa forma di apprendimento, studiata da Konrad Lorenz, che il piccolo (e brutto) anatroccolo del titolo, si trova a considerare padre un topastro di nome Ratso. Espandi ▽
Brutta cosa l'imprinting: è proprio a causa di questa forma di apprendimento, studiata da Konrad Lorenz, che il piccolo (e brutto) anatroccolo del titolo, si trova a considerare padre un topastro di nome Ratso, impresario sciatto e pasticcione che cerca di sfruttarlo come freak per ottenere facili guadagni. Ovviamente, dopo mille peripezie e ripensamenti, l'amor "paterno" avrà la meglio sul desiderio di arricchimento del roditore.
Il brutto anatroccolo è una fiaba danese di Hans Christian Andersen, pubblicata per la prima volta nel 1843: nonostante il senso della storia oggi possa essere considerato vagamente edonistico (nell'originale l'anatroccolo è in realtà un cigno e viene accettato solo quando ritrova la sua famiglia originale), il film di Michael Hegner non fa molto per aggiornarne il contesto e magari suggerire che nella vita bisogna andare oltre l'apparenza ed essere riconosciuti e apprezzati per quello che si fa e non per il proprio aspetto. Recensione ❯
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Prodotto da Terrence Malick, il film è stato presentato con successo al Torino Film Festival. Espandi ▽
Dopo la morte della moglie Audrey, John Munns (Dermot Mulroney) e i due figli Chris (Jamie Bell) e Tim (Devon Alan), si trasferiscono in una casa sperduta in mezzo ai boschi della Georgia. L'arrivo del fratello di John, lo zio Deel, stravolge la loro isolata esistenza. Le conseguenze saranno drammatiche e i due figli dovranno accelerare il loro percorso di maturazione per riuscire ad affrontare una tragedia inaspettata. Recensione ❯
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Una ragazza, prima di prendere i voti, si reca a trovare uno zio e questi, colpito dalla straordinaria somiglianza fra la giovane e la moglie defunta. Espandi ▽
Una ragazza, prima di prendere i voti, si reca a trovare uno zio e questi, colpito dalla straordinaria somiglianza fra la giovane e la moglie defunta, se ne innamora. Lei però rifiuta di sposarlo e lui s'uccide. La fanciulla rimane nella casa, intenzionata a dedicarsi ad opere di bene. A poco a poco s'instaurerà però un rapporto ambiguo fra lei e il cugino e l'amante di quest'ultimo. Il film fece scandalo per una scena che parodia l'Ultima Cena, con laidi mendicanti che incarnano gli apostoli. La solita ferocissima critica di Buñuel alla religione tradizionalmente intesa e alle convenzioni sociali. Recensione ❯
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Don Quintyn, commesso viaggiatore, rientrando a casa prima del previsto, scopre la moglie a letto con un amico di famiglia. Furioso, caccia la moglie di casa, mentre questa gli rivela che la loro figlioletta non è figlia di Don Quintyn. Il pover'uomo abbandona la figlia presso dei contadini e cerca di cambiare vita aprendo un locale nella capitale. Ma il passato ritorna inesorabile. Recensione ❯
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