Esordisce alla regia con Il grande blek (1987) interpretato da un giovanissimo Sergio Rubini e da Roberto De Francesco. Il film ottiene vari riconoscimenti tra cui un Nastro d'argento ed il Premio De Sica per il giovane cinema italiano. Seguono Chiedi la luna (1990) in cui spiccano Margherita Buy e Giulio Scarpati. Alfiere del cinema italiano "carino", a volte fin troppo maltrattato dalla critica ma in genere apprezzato dal pubblico, Piccioni firma Condannato a nozze (1992) e Cuori al verde (1995). Si tratta di opere discrete che non ottengono, però, grande successo pur presentando volti noti al pubblico come Asia Argento, la sempre presente Buy ed il comico Gene Gnocchi. La svolta avviene nel 1999 con Fuori dal mondo (1999). Il film prodotto da Lionello Cerri, esercente della multisala Anteo di Milano nota per la sua programmazione di qualità e per l'attenzione al cinema italiano, ottiene premi e un grande successo di pubblico. Fuori dal mondo affronta temi come la solitudine e l'abbandono di minori; i toni leggeri, minimalisti con cui la storia è raccontata centrano il bersaglio ed il film risulta indubbiamente uno dei migliori della stagione. Meno riuscito è Luce dei miei occhi (2002) che soffre di evidenti scompensi di sceneggiatura: i dialoghi suonano sovente improbabili, a volte risibili; nella seconda parte, poi, la vicenda cambia registro in maniera discutibile, finendo per rendere meno credibili i personaggi. Le musiche, nenie insopportabili, aggravano la situazione. I protagonisti hanno vinto la coppa Volpi a Venezia come migliori interpreti, suscitando più di una perplessità.
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Laureato in sociologia dopo aver frequentato la scuola di cinema istituita dalla Gaumont: nel 1982 realizza il cortometraggio Il prologo, dipoi il video Voglio andare via, al contempo lavorando nel settore pubblicitario. Come autore, ha collaborato alla sceneggiatura de Il volo, episodio di Juke box (lungometraggio del 1987, che comprendeva brevi episodi firmati da molti giovani registi) girato da Valerio Jalongo. Dopo aver dato vita, assieme ad altri, alla casa di produzione Vertigo, dirige la sua opera prima: Il grande blek ottiene una buona accoglienza da parte della critica e vari riconoscimenti, tra cui un "Nastro d'argento" ed il "Premio De Sica" per il giovane cinema italiano. Seguiranno Chiedi la luna (1991), aggraziata vicenda sentimentale ben interpretata da Margherita Buy e Giulio Scarpati; Condannato a nozze (1993), sgangherato nella costruzione narrativa ed attraversato da una vena di sgradevole misoginia; Cuori al verde (1996), simpatica commedia agrodolce su tre quarantenni piccolo-borghesi in crisi. La sua opera successiva, Fuori dal mondo (2000) è un film assai bello ed atipico. Al centro della narrazione tre caratteri, una giovane suora, un bambino e il proprietario d'una lavanderia afflitto da un'immedicabile solitudine. Nel 2001 Piccioni, dopo il successo di Fuori dal mondo (9 premi David di Donatello), realizza l'atteso ma irrisolto Luce dei miei occhi. Anche stavolta al centro della vicenda la gente comune, "un po' naufraghi sempre sul punto di perdersi, inadeguati, non vincenti, afflitti da un'infelicità media, viaggiatori della vita, visitatori del mondo".