Un compendio di generi che si arricchiscono a vicenda biasimando il mondo contemporaneo che ha perso il suo fervore. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Lorenzo Frediani.
di A cura della redazione
Neil Armstrong, ingegnere aereonautico e aviatore, conduce una vita bucolica e ritirata con la famiglia a cui ha 'promesso' la luna. La morte prematura della sua bambina lo spinge a partecipare al secondo programma di volo umano intrapreso dagli Stati Uniti. Neil sarà il primo civile a volare nello spazio, ma sulla Terra le ripercussioni saranno fatali.
Thriller, space-movie, melodramma lunare, Il primo uomo (guarda la video recensione) è un compendio di generi cinematografici che si arricchiscono a vicenda, biasimando il mondo contemporaneo che ha perso il suo fervore.
Alla maniera dei suoi personaggi, l'autore dispiega quel sentimento profondo di nostalgia che era regola direttiva in La La Land (guarda la video recensione) e sentimento in germe in Whiplash. Racconto di resistenza, come vivere con desideri tanto grandi, come sopravvivere a perdite inesprimibili, Il primo uomo è una coreografia funebre che punta la Luna ma resta coi piedi per terra.
Il film ha aperto il Concorso della 75. Mostra del Cinema di Venezia e sarà in sala dal 31 ottobre. Lorenzo Frediani interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.