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Film nelle sale: Chiedi alla polvere il senso della vita

Machete, Fast & Furious 5 e gli altri film.
di Nicoletta Dose

In foto Danny Trejo, protagonista del film Machete, diretto dall'eccentrico regista Robert Rodriguez.
Danny Trejo Altri nomi: (Daniel Trejo ) (80 anni) 16 maggio 1944, Los Angeles (California - USA) - Toro. Interpreta Machete nel film di Robert Rodriguez, Ethan Maniquis Machete.

venerdì 6 maggio 2011 - News

Machete è il suo nome. E Sartana Rivera è la seducente compagna al suo fianco. I due protagonisti del nuovo film di Robert Rodriguez (qui supportato da Ethan Maniquis), abilmente interpretati dal veterano Danny Trejo e dalla giovane Michelle Rodriguez sono due tipi che non badano alla morale. Ne hanno una personale che rispettano e idealizzano, per la quale sarebbero disposti a lottare fino alla morte, ma non perdono tempo a dimostrare niente a nessuno. Forti e puri insomma, con un rapporto strano con la legge e uno ancora più atipico con i nemici criminali. Dopo aver conquistato pubblico e critica all'ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Machete si propone in sala con la verve rumorosa che lo caratterizza, aspirando a diventare in breve un personaggio mitico da inserire tra i cult cinematografici del nostro tempo. Dalle scorribande di Trejo a quelle di Vin Diesel il passo è breve. Il weekend cinematografico sceglie l'adrenalina, sia nel film di Rodriguez che in Fast & Furious 5 (nelle sale già da mercoledì) diretto da Justin Lin. Il confine tra ingiustizia e legalità è anche in questo caso un limite sfocato che i protagonisti oltrepassano spesso con l'obiettivo di rubare denaro a chi ne ha talmente tanto che potrebbe farne generosamente a meno. Lo spettatore alla ricerca di emozioni forti dovrà vedersela con l'agguerrito Vin Diesel e la sua squadra di uomini duri, facendo un'immersione in un mondo fatto di polvere e fango, dove il bene non è mai da una parte sola.

L'Italia, dalla montagna alla città
C'è il tempo velocizzato di film che scorrono senza fermarsi neanche un attimo, e c'è il tempo di chi ama la riflessione. Nel fine settimana escono molti film italiani, tra i quali spiccano due titoli, La misura del confine di Andrea Papini e Hai paura del buio di Massimo Coppola. Due opere riuscite che amano il silenzio e adorano il valore della lentezza, idealizzata un dio troppo oltraggiato dai tempi frenetici che la società tende a imporre. Il film di Papini racconta l'avventura di due squadre di topografi intenti a stabilire l'identità di una mummia ritrovata sul ghiacciaio del Monte Rosa. Sarebbe una semplice spedizione scientifica ma il film si apre, ad un certo punto, al giallo, trasformandosi in una coinvolgente caccia all'assassino. In più, al di là dell'indagine investigativa, lo sfondo di paesaggi meravigliosi che il film mostra con grande eleganza. Scendendo a valle invece, inoltrandoci nella realtà metropolitana, potremmo incontrare i personaggi di Hai paura del buio, cioè due giovani donne di belle speranze, una in fuga dalla Romania, l'altra aspirante studentessa universitaria con pochi soldi e grande talento. Coppola, dopo aver documentato i tormenti giovanili su Mtv passa al cinema con un piccolo film sensazionale che racconta una parte dell'Italia che la televisione preferisce nascondere.

Un vampiro al circo
Robert Pattinson, dopo il sangue dei vampiri, si trova ad avere a che fare con quello degli elefanti. Nei panni di un aspirante veterinario, lo vediamo protagonista del dramma Come l'acqua per gli elefanti di Francis Lawrence, dove al fianco della bella Reese Witherspoon e dell'arrogante Christoph Waltz, dovrà occuparsi della salute degli animali di un circo itinerante. Il film è atteso, non solo dalle giovani fan dell'attore che ha incarnato al cinema l'eroe vampiresco inventato da Stephenie Meyer, ma anche da un pubblico più adulto. La storia d'amore farà scorrere lacrime di commozione, ma sarà un piacere per occhi e orecchie vedere il talento degli attori protagonisti, divi di nazionalità diverse, uniti in un unico destino, sotto un telone colorato che contiene drammi e gioie esistenziali.

L'arte, dentro e fuori le mura scolastiche
Che ci fanno Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston e Donatella Finocchiaro insieme? Sono i protagonisti della commedia Senza arte né parte di Giovanni Albanese, excursus ironico e dissacratorio nel mondo dell'arte contemporanea, per dire con forza quanto divario ci sia tra un gruppetto di operai appena licenziati e artisti improvvisati con poco talento ma grande fortuna. Tratto da un racconto di Roberto Saviano è invece il film Tatanka di Giuseppe Gagliardi, incentrato sui pugili di Marcianise e sul loro rappresentante principe, il vicecampione olimpico Clemente Russo. Un tema difficile per un film che, malgrado una piccola distribuzione, potrebbe ottenere visibilità grazie al passaparola. E infine la scuola prima dell'era Gelmini. Con Il primo incarico di Giorgia Cecere, scopriremo come una giovane donna amante della letteratura si trovi spaesata e disorientata dopo aver accettato di insegnare in una scuola di poveri bambini sperduta nel sud Italia. Una riflessione importante che arriva proprio in un momento storico in cui la scuola è motivo di discussione politica e sociale ogni giorno.

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