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Kate Winslet e Leonardo Di Caprio: due sulla strada

Fenomenologia di un divo e di una diva destinati a perdersi e ritrovarsi eternamente.
di Marzia Gandolfi

Evolution Road
Leonardo DiCaprio (Leonardo Wilhelm DiCaprio) (49 anni) 11 novembre 1974, Los Angeles (California - USA) - Scorpione. Interpreta Frank Wheeler nel film di Sam Mendes Revolutionary Road.

giovedì 29 gennaio 2009 - Celebrities

Evolution Road
È stato oggetto del desiderio di tutti, Leo DiCaprio. Di donne in Pronti a morire, di uomini in Ritorno dal nulla e in Poeti dall'inferno. Sarà per quel volto innocente composto di angoli gentili, per quella fronte illuminata dai tramonti del Titanic, per quella abbassata del Re Sole (La maschera di ferro) o per quella corrugata nel bene e nel male (The Departed). Candido e privo di ambiguità, l'attore americano è stato all'alba della sua carriera l'interprete ideale del ruolo romantico e rassicurante. È stato l'anello di congiunzione tra etero e omosessualità. Senza sfumature, senza una vitalità dirompente da mettere in gioco, senza il dolore ardente di River Phoenix o la bellezza imperfetta di Matt Dillon. Poi un giorno ha acquistato un biglietto di terza classe, si è imbarcato su un transatlantico spettacolare, ha sostenuto l'amata sull'orlo dell'abisso e si è immerso nel profondo, riemergendo da una mare nero come inchiostro a nuova vita e a nuovo cinema. Quello esotico di Danny Boyle, quello in fuga di Spielberg, quello esaltato di Scott, quello esistenziale di Mendes e una, due e tre volte quello "meanstreets" di Scorsese. Dopo l'inabissamento e dopo gli occhi di Jack che dipinge gli occhi di Rose, DiCaprio contraddice coraggiosamente il suo fisico da eroe romantico scegliendo personaggi ambigui come il contrabbandiere di diamanti di Blood Diamond, sgradevoli come l'agente della CIA di Nessuna verità o ancora patologici come l'Howard Hughes di The Aviator, alternandoli ad altri decisamente più convenzionali. Perduto l'aspetto efebico e raggiunta la definizione sessuale, DiCaprio costruisce ruoli di luci e ombre attraverso una recitazione "naturale", vagamente nevrotizzata, che cerca la psicologia del personaggio e che pretende una verità psicologica al personaggio. Lavorando all'interno e giocando sulle sfumature che spaziano dall'underplaying all'overplaying, l'attore che con una macchinetta in bocca urlava straziante l'altrove in Mr. Grape, ha sancito il commiato dagli adolescenti innamorati, dai poeti amanti, dai pittori di terza classe per abbracciare "quei bravi ragazzi" con la faccia d'angelo che compiono azioni cattive. Produce allora personaggi per cui la morale è un arnese obsoleto. Sollecita lo spettatore ad abitare la spaccatura esistenziale dell'agente infiltrato di un infernal affairs o la progressiva arcatura autodistruttiva di Howard Hughes, miliardario eccentrico, capitalista impavido, sognatore megalomane del Sogno Americano, metafora leggendaria di un destino di distruzione precipitato dal cielo sulla Mecca hollywoodiana. L'eterno adolescente si sbriglia nel titanismo ambizioso di Hughes e raggiunge la maturità sui marciapiedi di Boston, incoraggiato da Frank Costello (e da Martin Scorsese) a frequentare la luce chiara della legge e insieme il buio clandestino del crimine. Muovendosi nell'oscurità del non essere pienamente se stessi e nella normalità di un asfissiante sopportazione, DiCaprio guida fino alla Revolutionary Road. Sull'uscio di una casa a due piani lo aspettano April, Rose e Kate, sopravvissute al naufragio del Titanic e "affondate" nelle loro stanze. In una notte senza luna, in un giorno senza sole, in una vita senza Frank, Jack, Leo.

Creatura del cielo (e della terra)
Peter Jackson impiegò un attimo a capirlo. Nel folgorante e morboso Creature del cielo evidenziò la femminilità eccessiva di Kate Winslet, una carica erotica che attira e irretisce. Ancora lontana dalla Tula di John Turturro, l'attrice inglese eccitava già il desiderio dello spettatore nella crudele frontalità di un primo piano, cinconfusa di luce bianca, alla perenne ricerca di un Graal affettivo, solidale e complice con Melanie Lynskey in un percorso infernale. Creature del cielo è la matrice di tutte le soglie che la Winslet dovrà attraversare prima di librarsi sopra e sotto i livelli del mondo diviso in classe del Titanic, prima di sedurre, femme fatale e proletaria, in Romance & Cigarettes, prima di essere "parcheggiata" dalla vita e dal marito sulla Revolutionary Road. Tra ragione e sentimento ha sempre scelto il sentimento smisurato e kolossal(e) come lo sguardo nell'abisso di James Cameron. Il Jack di DiCaprio le baciò la mano come aveva visto fare "in un cinema di terza visione" e lei, pudicamente seducente, si fece carico del suo candore, del suo irresistibile eccedere rispetto alle convenzioni borghesi. Sopravvissuta a Jack e al naufragio, Rose ne assumerà il cognome e diventerà un'attrice. Quella che si affiderà, docile e sottomessa, isterica e ribelle, alla Ruth folgorata dall'India di Holy Smoke e alle cure del "decondizionatore" di Harvey Keitel. Strumento di trasmissione di molteplice umanità e femminilità, la Winslet affronta le sue fidanzate da cancellare, le sue eroine da naufragare e le sue puttane da amare con umiltà e come enigmi da risolvere. Donna nuda di artifici e trucchi, eppure straordinaria seduttrice. Inarrivabile nel rivestire la perversione di candore e la lussuria di tenerezza, nella New York di Turturro consuma cosce di pollo fritto e il corpo abbondante di James Gandolfini, che corteggia cantando coi pugni sui fianchi, in piedi sul letto o spudoratamente a cavalcioni. Strapazzata dalla moglie gelosa della Sarandon, uscirà di scena sopra un tacco dodici e dentro minigonne generose. Non prima di essersi accesa un'altra sigaretta, dicendo addio all'amato e sprofondando (di nuovo) nell'acqua gelida. Ma l'eterna bellezza del suo volto non si lascia, né si cancella, così Gondry la rende ossessione persistente nella "mente splendente" di Jim Carrey. Ricordo permanente e astratto in Eternal Sunshine of the Spotless Mind, diventa moglie e madre sulla Revolutionary Road. Ma la sua April non ha più la forza, la voglia e la ragione di "recitare". È sola, è sfinita, è stanca di sorridere. Scioglie l'abbraccio di Frank/DiCaprio e affonda tra relitti scomparsi e visioni inabissate, innamorata del rimpianto di chi ha cessato di amare.

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