fabrizio friuli
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mercoledì 30 marzo 2022
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io giuro ... che amerò sempre questa meraviglia
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Negli Stati Uniti una coppia di uomini deicodno di lavorare insieme in una zona di montagna, e , nonostante le loro differenze sostanziali, i due personaggi pur condividendo lo stesso sesso , instaurano una relazione sentimentale ed entrambi si invaghiscono reciprocamente, sebbene entrambi abbiano già delle donne , per giunta , in quel periodo , l'omosessualità era ancora considerata inopportuna e quindi la loro relazione diventa complicata e termina con una tragedia : i fatti uno di loro decede e l' altro può limitarsi a custodire il suo ricordo nella sua anima, senza mai cancellarlo.
Ritenere questo film un bellissimo film è banalmente limitativo , perché questo lungometraggio è sublime, divino e sbalorditivo, grazie anche all' astro chiamato Heath Ledger, che ha impersonato il ruolo del primo protagonista in maniera magistrale, raggiungendo perfino Marlon Brando nel Padrino , ed anche il secondo attore ha saputo impersonare la parte che gli è stata assegnata , il suo nome è Jake Gyllenhaal.
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Negli Stati Uniti una coppia di uomini deicodno di lavorare insieme in una zona di montagna, e , nonostante le loro differenze sostanziali, i due personaggi pur condividendo lo stesso sesso , instaurano una relazione sentimentale ed entrambi si invaghiscono reciprocamente, sebbene entrambi abbiano già delle donne , per giunta , in quel periodo , l'omosessualità era ancora considerata inopportuna e quindi la loro relazione diventa complicata e termina con una tragedia : i fatti uno di loro decede e l' altro può limitarsi a custodire il suo ricordo nella sua anima, senza mai cancellarlo.
Ritenere questo film un bellissimo film è banalmente limitativo , perché questo lungometraggio è sublime, divino e sbalorditivo, grazie anche all' astro chiamato Heath Ledger, che ha impersonato il ruolo del primo protagonista in maniera magistrale, raggiungendo perfino Marlon Brando nel Padrino , ed anche il secondo attore ha saputo impersonare la parte che gli è stata assegnata , il suo nome è Jake Gyllenhaal. Oltre agli attori, il film è costituito da una sceneggiatura eccelsa , una valida regia ed un finale struggente, che riesce a far piovere le lacrime agli spettatori più emotivi ( sperando che tutti gli spettatori siano così profondi ) , tuttavia, è tragicamente ovvio che non tutti possono vedere questa meraviglia cinematografica con gli stessi occhi , specialmente in Italia , perché in questa nazione molte persone non accettano l' omosessualità , nonostante non sia qualcosa di immorale o di abietto . Oltre a ciò, l' elemento fondamentale della pellicola è la storia d' amore tra i due protagonisti Ennis e Jack , perché la loro storia diventa una storia d'amore che appare splendida ma anche tormentata come quella di Romeo e Giulietta , ma purtoppo , muore soltanto un solo protagonista, mentre nella tragedia muoiono entrambi e forse , alla fine è stato giusto che sia finita tragicamente, perché se uno muore l' altro deve essere costretto a rammentare e a soffrire per un amore distrutto, ed è questo ciò che accade nel film : uno di loro muore e l' altro resta in vita e può solo ricordare colui che ha davvero amato , invece i due giovani della tragedia di William Shakespeare sono periti insieme e la loro morte ha fatto terminare la rivalità tra le famiglie. Tornando alla pellicola del regista Ang Lee è lecito giurare che questo film dev' essere portato nel cuore , proprio come altri capolavori del cinema come Schindler's List e Dallas Buyers Club.
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luca scialo
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domenica 21 febbraio 2021
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nascondere la propria natura da una società che non può capire
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Ang Lee traspone per il grande schermo un racconto breve del 1998, ambientato in un range misogino e omofobo del 1963, dove i "diversi" sono costretti a sposarsi con donne e fare figli pur di nascondere la propria reale natura e mettere perfino in salvo la propria vita. Tra questi, ci sono Ennis e Jack. Che sfruttano il lavoro immerso nella splendida natura di Brokeback mountain per essere ciò che sono realmente. Ma nascondersi è tutt'altro che facile e la realtà verrà a prenderli fino al loro splendido nido d'amore. L'ottimo cast e la delicatezza con la quale Ang Lee racconta la storia, fanno di questo film ormai un cult degli "anni zero". Ritmi mantenuti bassi, splendida fotografia, qualche colpo di scena qua e là per sorprendere nel giusto lo spettatore, ottimo cast.
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onufrio
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domenica 15 dicembre 2019
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l'amore sui monti di brokeback mountain
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Sotto il cappello da cowboy e le corazze dure per proteggere i loro cuori, si nasconde un grande amore tra Ennis e Jack, sbocciato tra le montagne di Brokeback Mountain nel 1963 quando i due si trovano a passare diversi mesi estraniati da tutti per lavoro, a proteggere il bestiame. Il ritorno tra la civiltà porterà i due a dividersi, non perdendosi mai di vista col passare degli anni, ognuno si farà la propria famiglia, avrà dei figli, ma l'amore l'uno per l'altro rimarrà incondizionato. Ang Lee affronta un tema delicato con una prospettiva diversa, puntando molto oltre che sui dialoghi, sulla fotografia e sulla magnifica scenografia naturale.
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st7no
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martedì 11 luglio 2017
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o come orripilante
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Del resto non sono per nulla sorpreso di vedere voti e recensioni a favore di questo film. Non esprimero' però alcun giudizio sul tema, non credo questo sia il posto più adatto, ma, mi limiterò ad esprimere un commento solo per il film punto.
Volgare, banale fin dal primo minuto, osceno e assolutamente da vietare ai minori di anni 18 come a tanti film è successo, distrutti da una censura ingiusta. Basti toccare il tema dell omosessualità che tutto sembra tingersi di una meravigliosa patina di bellezza e bontà..
L unica nota positiva, le immagini e i paesaggi, dove per fortuna il concetto di natura ne fa da sovrana.
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pino1963
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mercoledì 13 aprile 2016
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un po' di esagerazione, ma va bene
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Un film dai toni esagerati e surreali, mi aspettavo molto di più. Di Caprio all'altezza del ruolo, ma sinceramente non capisco l'oscar per questo film a Di Caprio( che apprezzo molto).
Un film da vedere siucuramente. Giusto per testimoniare.
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(di much more)
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rongiu
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mercoledì 2 marzo 2016
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survival
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Survival
C’è un’arte, che come le “Sfere di Dandelin”, ognuna delle quali tocca il cono nei diversi punti di una circonferenza, dà la possibilità all’immaginazione, di mostrare luoghi; raccontare storie; mitizzare volti. Questo mezzo è il cinema (cono) con le sue storie (sfere); a volte tratte da vita vissuta come nel nostro caso, a volte no. Un film, un ottimo film, può addirittura influenzare e misurare, la nostra capacità tensiva sia fisica che psichica.
Alejandro González Iñárritu con "The Revenant" in cosa, aiuta? Aiuta a sciogliere tanti nodi dell’ “apatico quotidiano”.
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Survival
C’è un’arte, che come le “Sfere di Dandelin”, ognuna delle quali tocca il cono nei diversi punti di una circonferenza, dà la possibilità all’immaginazione, di mostrare luoghi; raccontare storie; mitizzare volti. Questo mezzo è il cinema (cono) con le sue storie (sfere); a volte tratte da vita vissuta come nel nostro caso, a volte no. Un film, un ottimo film, può addirittura influenzare e misurare, la nostra capacità tensiva sia fisica che psichica.
Alejandro González Iñárritu con "The Revenant" in cosa, aiuta? Aiuta a sciogliere tanti nodi dell’ “apatico quotidiano”. L’uomo, “proiettato” in altri paralleli e meridiani, diventa, com-partecipe di un’esperienza. Quest’ultima diventa la sua storia; suoi sono i sentimenti dei vari protagonisti. Cadono le barriere oppositive del pregiudizio e del soggettivismo a tutti i costi. E non è poco.
Ma, quanti, su questo pianeta vorrebbero esserne i reali protagonisti? Nessuno, o pochissimi. Quanti, invece, la vivono per davvero sulla propria pelle, a tutte le età e con sceneggiature diverse e drammatiche? Tanti, tantissimi. I tantissimi non sono sempre dei “revenant”, purtroppo. Di materiale per riflettere ce n’è, sull’uomo e sulla natura.
Ispirato ad una storia vera, quella dell’esploratore Hugh Glass \ Leonardo Di Caprio /, Iñárritu ed il co-sceneggiatore Mark L. Smith, ci mostrano il suo epico e camaleontico cammino. Il cammino di un uomo determinato; convinto che nel “Libro della sua Vita” la parola fine non è ancora da riportare.
Il cacciatore di pellicce dato per morto da due membri del suo gruppo a seguito di un incontro lancinante con un orso, inizia il suo “trekking” lungo più di 200 miglia attraverso una frontiera occidentale massiccia ed inesplorata per ritrovare i “suoi” uomini, "Uno" in particolare.
Chi è Dio? Cosa ci tiene ancora in vita mentre il cuore continua a pompare sangue? Una folta selva di temi, che vanno dalla pura forza di volontà a come interpretiamo la nostra spiritualità.
L’ultimo giorno di riprese, Iñárritu ha riunito il cast e la troupe proprio come aveva fatto all’inizio, e ha detto loro: “Un film come questo è il viaggio di una vita. E’ un viaggio colmo di stupore, di momenti difficili e altri bellissimi. Sono onorato, grato, felice e triste di quel che abbiamo ottenuto. Ogni giorno di lavoro è stato duro ma credo che questa sia l’esperienza artistica più soddisfacente di tutta la mia vita”.
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La sopravvivenza dipende da due fenomeni o processi contrastanti, due modi di raggiungere l'adattamento. Come Giano, l'evoluzione deve sempre guardare in due direzioni: all'interno, verso la regolarità dello sviluppo e la fisiologia delle creature viventi, e all'esterno, verso i capricci e le esigenze dell'ambiente.
Gregory Bateson, Mente e natura, 1979
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lupo15
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domenica 24 gennaio 2016
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revenant e' un film mediocre
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revenant e' stato una delusione incredibile, viste le mie aspettative creata da una stampa miope. La noia posso dire che e' stata la costante del film, quanta e sofferta noia. Non lo consiglirei a nessuno. La mediocrita' narrativa e' la vera vincitrice
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maggie69
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venerdì 1 gennaio 2016
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sembra scemo, ma ...
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É solo un po' lento all'inizio, ma poi ti accorgi cge tutto serve e che il film nasconde due aspetto: la superficie e l'intimitá.... bello... da vedere!
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maggie69
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venerdì 1 gennaio 2016
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sembra scemo, ma ...
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É solo un po' lento all'inizio, ma poi ti accorgi cge tutto serve e che il film nasconde due aspetto: la superficie e l'intimitá.... bello... da vedere!
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aldo marchioni
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martedì 15 settembre 2015
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noioso
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I paesaggi sono grandiosi, sicuramente. Anche la colonna sonora è molto gradevole.
Poi però non vedo altro, come l'azione si sposta dai maestosi orizzonti del Wyoming in interno, la noia assale lo spettatore. La storia è già stata vista e letta e rivista e riletta, niente di nuovo, veramente (va bene, è una storia d'amore omosessuale: e con questo? Il fatto di racocntare una storia gay esime dal dover essere originali, almeno un po'?).
L'ultima mezz'ora, dove cieli azzurri, montagne e praterie sono quasi del tutto assenti, ho dovuto fare uno sforzo cosciente per finire il film e non dedicarmi ad altro. Due ore e un quarto che, alla fine, sono sembrate cinque.
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