I segreti di Brokeback Mountain

Il segreto di una vita: una vita segreta… Tutto inizia sulle alte cime di Brokeback Mountain, dove la solitudine, il freddo e i ritmi ripetitivi portano due uomini ad avvicinarsi, a scaldare non solo i loro corpi ma anche i loro cuori. In principio dichiaratamente etero, scoprono un interesse particolare l’uno per l’altro, che inizia come semplice sfogo sessuale per poi risolversi in qualcosa che va ben oltre, che riesce a sopravvivere lungo gli anni, nonostante la conduzione contemporanea di una vita apparentemente normale. A caratterizzare il film è la ripetizione, che alterna scene di vita normale a scene di vita “stra-ordinaria”, e il gelo di quella vita normale si contrappone al gelo di Brokeback Mountain. Base solida è l’Amore…un amore mai nominato, mai dichiarato ma esistente, nelle atmosfere, negli sguardi, nei silenzi; un amore di cui non si può parlare perché è sbagliato, ma che si può vivere, per pochi giorni, per poche settimane nell’arco di un intero anno. E’ un segreto che non viene svelato, prima per la volontà di Ennis poi per la morte prematura di Jack, ma che viene scoperto o forse lo è stato solo nella mente di Ennis. E’ un west insolito quello proposto da And Lee dove i cowboys non sono solo uomini che mostrano la loro virilità in groppa ad un toro o rincorrendo le giovani sgallettate cameriere dei bar, ma sono anche uomini capaci di piangere, di ascoltarsi e di lottare per ciò che sentono nel cuore. Come sarebbe stato se i protagonisti fossero stati un uomo ed una donna? La storia omosessuale ha influito molto sul risultato del film? La risposta non può che essere: SI, perché altrimenti non ci sarebbero stati segreti e non sarebbero sorte quelle paure e quelle incomprensioni che colmano il film. La narrazione funziona ed è efficace (tralasciando quei piccoli sprazi di racconto che son serviti solo a riempire tempi morti), sa far commuovere e sa far riflettere, ma forse è un po’ troppo tirata per le lunghe, tanto da portare ad un finale poco convincente. “Jack io ti giuro…”, immagine molto forte, emotivamente coinvolgente per le indiscutibili capacità attoriali di Heath Ledger, ma che senso dare a quella frase? Non sarebbe stato molto più apprezzabile un eloquentissimo silenzio?