Marcello Mio

Film 2024 | Drammatico, 120 min.

Regia di Christophe Honoré. Un film Da vedere 2024 con Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Fabrice Luchini, Nicole Garcia, Benjamin Biolay. Cast completo Genere Drammatico, - Francia, Italia, 2024, durata 120 minuti. Uscita cinema giovedì 23 maggio 2024 distribuito da Lucky Red. Oggi tra i film al cinema in 126 sale cinematografiche - MYmonetro 3,26 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 22 maggio 2024

Questa è la storia di una donna di nome Chiara. È un'attrice, figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Durante un'estate Chiara decide di vivere come suo padre. In Italia al Box Office Marcello Mio ha incassato 168 mila euro .

Consigliato sì!
3,26/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,78
PUBBLICO 3,50
CONSIGLIATO SÌ
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Una saggio poetico gioiosamente esagerato e profondamente sincero. Si prende dei rischi ma fa respirare cinefilia viva.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 22 maggio 2024
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 22 maggio 2024

Dopo una sigaretta e una canzone, Chiara Mastroianni si veste da uomo e 'diventa' suo padre Marcello. Davanti allo specchio si incolla i baffi, infila gli occhiali e il cappello e si mette a parlare in italiano. Fuori Parigi scorre sotto i suoi passi, intorno i suoi cari si inquietano. Il suo gesto interroga, infastidisce e turba sua madre, Catherine Deneuve, i suoi ex più emblematici, Benjamin Biolay e Melvil Poupaud, e la regista Nicole Garcia, che con Chiara progettava di girare un film. Soltanto Fabrice Luchini, partner di casting, si mostra entusiasta alla maniera di un bambino, prende il gioco sul serio e abbraccia il senso di meraviglia che ne deriva. Alla 'commedia umana' si aggiungono un soldatino britannico, che attende invano il ritorno dell'amato, e un cocker, 'ponte' tra Roma e Parigi, tra il ruolo e la vertigine d'identità.

Non c'è giornalista francese o straniero che non abbia chiesto prima o poi a Chiara Mastroianni di parlargli di suo padre e di sua madre. E Chiara probabilmente ha risposto sempre, dissimulando l'ineluttabilità della domanda dietro l'humour.

Ma l'ironia non l'ha mai messa al riparo da quello che evidentemente è il suo tallone di Achille. Marcello mio prova a esorcizzare quella vulnerabilità, a lavorare sull'idea di essere 'figlia di...'. Siamo tutti figli di qualcuno, in cui abbiamo spesso l'impressione di riconoscerci, magari in un gesto o in un'espressione. Non tutti possono essere la figlia di Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni. E in quella singolarità sta tutta la questione e tutto il film di Christophe Honoré. Nel confine tra intimità ed esposizione sotto i riflettori del cinema e dei media, nel confine che separa gli uomini dalle donne, i genitori dai figli, i padri dalle figlie, un Paese dall'altro, una lingua dall'altra, tutto si mette in moto.

Parte da qui Marcello mio e da una fontana, quella di Saint-Sulpice, per disegnare il ritratto di Chiara Mastroianni, figura maggiore del cinema di Honoré, stanca di essere costantemente riportata alla sua condizione di 'figlia di'. Dopo uno spot pubblicitario in cui incarna Anita Ekberg e invita nella fontana il fantasma di suo padre, dopo l'ingiunzione di Nicole Garcia durante un'audizione ("ti vorrei più Mastroianni che Deneuve!"), Chiara si prende per Marcello e 'infila' con la giacca una fantasia comica, struggente e cinefila.

Una commedia trasformista (siamo dalle parti di Victor Victoria) che scivola progressivamente in una riflessione dolce-amara sul mestiere di attore, sulle implicazioni del gioco e sulle sue ripercussioni intime. Scegliendo di 'diventare' una versione giovane e affascinante di suo padre, Chiara esplora la sua filmografia, segue le deambulazioni di questo eterno dandy vagabondo - che sembrava aggirarsi nei suoi film più che abitarli -, ravviva l'erotismo complesso di un attore che toccava il sublime e aveva sviluppato un rapporto singolare con la virilità.

Una silhouette di gabardine stropicciato, un uomo già fluido, che non esitava mai a interpretare gli impotenti nell'ultimo rifugio del machismo mediterraneo (Il bell'Antonio), gli omosessuali resistenti alla virilità irreggimentata (Una giornata particolare), gli smarriti (La città delle donne), i dispersi (Il volo) e gli uomini 'incinta' (Niente di grave, suo marito è incinto), rettificando per sempre il mito del latin lover italiano.

Marcello Mio precipita Chiara in una crisi di identità che volge in ricerca. Non ha conti da regolare col genitore, forse Catherine col compagno. L'attrice si cerca attraverso il padre che compone senza imitarlo. Il suo Marcello queer resiste a tutto quello che viene proiettato su di 'lui', se per i francesi è uno spettro persistente sul volto di Chiara, per gli italiani è una riproduzione grottesca da esibire in televisione, più triste dell'epoca di Ginger e Fred. La questione della fluidità è centrale nel film, quella del genere e quella dell'acqua, delle fontane, della Senna, del Mediterraneo. Del resto Marcello Mio è la storia di una rinascita amniotica, è un 'fatto privato' che convoca la questione del lutto sul volto dell'attrice, in cui Marcello e Catherine si fondono.

Christophe Honoré continua il suo lavoro sulla famiglia e sulla rielaborazione della perdita dei propri cari in un film che conferisce alla sua narrazione un côté "privato", una terapia familiare in cui ci domandiamo discreti cosa siamo venuti a fare. Tutto è vero ma niente lo è davvero in questa disforia struggente, un saggio poetico, gioiosamente esagerato e profondamente sincero, sui grandi dolori ordinari, dove tutti interpretano se stessi ma in una versione sfalsata della realtà.

In questa avventura di cinema, che si prende dei rischi, il solo personaggio di fiction è il giovane soldato (Hugh Skinner) sul ponte parigino, precipitato delle Notti bianche di Visconti. Da Catherine a Poupaud, passando per Luchini, il più avido di tutti, ognuno partecipa col proprio carico di ricordi e di fantasmi. Eppure il film non è mai sepolcrale. Marcello mio respira la cinefilia viva e intelligente di Honoré che riattiva il nostro immaginario a partire dalla discendenza e dal corpo della sua eroina. Chiara che vorrebbe soltanto essere Chiara.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 26 maggio 2024
Mauridal

     IL CINEMA ALLO SPECCHIO. Quando  uno specchio riflette l’immagine ,non sempre corrisponde alla reale verità. In queste prime immagini del film ,dove Chiara la figlia  di Mastroianni si vede in uno specchio , l’immagine riflessa è di Marcello , il padre che la guarda .Questo inizio,  esplicita tutto il senso del film, non tanto [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 maggio 2024
telor

  Un omaggio tendre et affectueux al padre, alla recitazione, au cinéma. 

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 31 maggio 2024
Valerio Caprara
Il Mattino

Il titolo inequivocabile "Marcello mio" tira in ballo Marcello Mastroianni (1924-1996), uno dei più grandi e amabili attori della nostra epoca, in uno strano film a metà strada tra fiction e autofiction in cui tutti i personaggi principali interpretano sé stessi. Al centro della curiosa operazione il regista francese Honoré ha piazzato con buona ragione due connazionali come la Deneuve, che è stata [...] Vai alla recensione »

martedì 28 maggio 2024
Matteo Marelli
Film TV

Meno Catherine. Più Marcello. È questa l'indicazione rivolta a Chiara dalla regista Nicole Garcia che la sta provinando per affiancare Fabrice Luchini in un prossimo film. Chiara è Chiara Mastroianni, figlia di Marcello e Catherine Deneuve, (condan)nata attrice, cresciuta professionalmente all'ombra di quei due fuochi, da sempre e (forse) per sempre messa loro a confronto.

domenica 26 maggio 2024
Michele Gottardi
Il Mattino di Padova

Pierre Goldman, ebreo polacco nato e vissuto in Francia, è stato un attivista di estrema sinistra condannato in primo grado all'ergastolo per quattro rapine a mano armata, una delle quali ha causato la morte di due farmaciste. Nel novembre del 1975 la Corte di Cassazione annulla la sentenza di primo grado, rimettendo il giudizio avanti alla Corte di Assise di Amiens.

domenica 26 maggio 2024
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Avere Catherine Deneuve come madre e Marcello Mastroianni come padre non deve essere facile. Ma ci sono genitori peggiori, per una ragazza che vuol fare l'attrice. Quelli che ti giocano contro. Quelli che vorrebbero fare di te una cintura nera di judo, o hanno la trattoria di famiglia da mandare avanti. Quelli che ti vogliono vedere avvocato, o magari centometrista.

sabato 25 maggio 2024
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Direttamente in sala dal Concorso di Cannes, uno strano film, e d'altro canto non è che Honoré ti aspetti qualcosa di normale e siamo contenti così. Chiara Mastroianni interpreta se stessa. Forse la spinta gliela dà la regista Nicole Garcia al provino: «Ti vorrei più Mastroianni e meno Deneuve». Fatto sta che allo specchio si mette una parrucca, gli occhiali neri (i bam di "Divorzio all'italiana" [...] Vai alla recensione »

sabato 25 maggio 2024
Paolo Fossati
Giornale di Brescia

Geni o sregolatezza? I primi certamente, la seconda solo in apparenza. Non è, infatti, un deragliamento che porta Chiara Mastroianni a immedesimarsi in suo padre Marcello. Piuttosto pare una scelta catartica, che forgia un omaggio al genitore fino a farne occasione di affermare la propria emancipazione artistica, giocando con l'idea che il trasformismo sia una bizzarra fuga dalla realtà.

giovedì 23 maggio 2024
Michele Anselmi
Close-up

Sospesa tra Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve, ovvero i suoi genitori, la cinquantunenne Chiara assomiglia sempre di più, con l'età, al celebre padre scomparso nel 1996 a Parigi, al punto da condividerne espressioni, languori, sguardi, mosse. Nasce probabilmente da qui l'idea di girare Marcello mio, il film franco-italiano diretto da Christophe Honoré, prima in Concorso al Festival di Cannes [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 maggio 2024
Stefano Giani
Il Giornale

Chiara si trasforma in Marcello. Mutazioni a casa Mastroianni. Da Cannes arriva un film vuoto di tutto e pieno della perfetta pronuncia italiana di Chiara che. se non fosse per i lineamenti femminili, si distinguerebbe a fatica dal papà. Catherine Deneuve fa la mamma francese che guarda con distacco il passato Con Marcello, festeggiato nascita con. il film più superficiale che c'è.

giovedì 23 maggio 2024
Alessandro Uccelli
Cineforum

Marcello mio è un film di Christophe Honoré con Chiara Mastroianni, su Chiara Mastroianni, e verrebbe da immaginare anche "scritto da" Chiara Mastroianni. Eppure l'attrice italofrancese non è accreditata come autrice. «Non riesco a scrivere un film nel vuoto, ovvero senza avere in testa degli attori e delle attrici, i loro gesti, i loro volti, i loro corpi», dice Honoré.

giovedì 23 maggio 2024
Vittorio Renzi
Quinlan

L'instancabile cineasta transalpino (tredici lungometraggi in ventidue anni, senza contare le regie televisive) torna in Concorso al Festival di Cannes 2024 con Marcello mio, un film che è tante cose insieme: un omaggio, in primis, al grande Marcello Mastroianni nel centesimo anniversario della sua nascita; un mockumentary su Chiara Mastroianni e il suo entourage familiare e lavorativo (tutti gli attori [...] Vai alla recensione »

mercoledì 22 maggio 2024
Andrea Martini
Quotidiano Nazionale

Chiara Mastroianni, brava interprete, figlia di Marcello e di Catherine Deneuve, anche se l'avesse voluto, non avrebbe mai potuto nascondersi nell'anonimato. La sua figura è una sintesi dei due genitori. A dire il vero col passare degli anni la somiglianza paterna ha preso il sopravvento su quella materna. Marcello mio è un'invenzione di Christophe Honoré che l'ha diretta altre volte.

mercoledì 22 maggio 2024
Cristina Piccino
Il Manifesto

Tutto inizia nel mezzo di Place Saint-Sulpice a Parigi, la Rive Gauche dove lei abita, e poco distante vive anche sua madre, Catherine Deneuve. Chiara ha un trucco pesante, il vestito che la ingabbia, gli stivaloni per entrare nell'acqua, si gira uno spot, che ammicca a La dolce vita, la regista (Marlène Sadana) urla, Chiara deve dire: «Vieni Marcello» come Anita Ekberg a suo padre.

mercoledì 22 maggio 2024
Carlo Valeri
Sentieri Selvaggi

Quando durante un provino Nicole Garcia dice a Chiara Mastroianni di non essere soddisfatta delle sue battute, specificando di volere "più Mastroianni e meno Deneuve", l'attrice entra in crisi. Già qualche istante prima il fantasma del padre era apparso in bagno, come immagine riflessa in uno specchio. E nella prima scena abbiamo già visto Chiara girare uno spot, sulle note di Mi sono innamorato di [...] Vai alla recensione »

mercoledì 22 maggio 2024
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Chiara Mastroianni si sovrappone al padre con una progressiva identificazione, mentre attorno si muovono le persone che condividono la sua vita: la mamma Catherine Deneuve, l'ex marito Benjamin Biolay, Melvil Poupaud, Fabrice Luchini, Nicole Garcia. Ne esce un ritratto affettuoso, giocando sulla fluidità di genere (Chiara/Marcello), più simpatico che altro, dove metatestualmente ognuno è se stesso [...] Vai alla recensione »

martedì 21 maggio 2024
Gianluca Arnone
La Rivista del Cinematografo

È ancora possibile rinvenire Marcello Mastroianni oltre l'iconologia dei poster, le gigantografie dei manifesti festivalieri, la sterminata ma sempre uguale galleria dei jpg risputata dalla rete? Oggi appare del tutto indifferente se l'uomo col frac è il contrappunto all'Italietta berlusconiana di Ginger e Fred o se l'elegante slim noir con tanto d'immersione in fontana sia solo l'accessorio di un [...] Vai alla recensione »

NEWS
CANNES FILM FESTIVAL
mercoledì 22 maggio 2024
Marzia Gandolfi

Una commedia trasformista che assomiglia a una terapia famigliare privata. In concorso a Cannes e da giovedì 23 maggio al cinema. Vai all'articolo »

TRAILER
lunedì 13 maggio 2024
 

Regia di Christophe Honoré. Un film con Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Fabrice Luchini. Da giovedì 23 maggio al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
martedì 30 aprile 2024
 

Regia di Christophe Honoré. Un film con Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Fabrice Luchini. Prossimamente al cinema. Guarda il trailer »

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