Titolo originale | Five Feet Apart |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico, Sentimentale, |
Produzione | USA |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Justin Baldoni |
Attori | Cole Sprouse, Haley Lu Richardson, Moises Arias, Kimberly Hebert Gregory Elena Satine, Parminder Nagra, Gary Weeks, Claire Forlani, Emily Baldoni, Ariana Guerra, Sue-Lynn Ansari, Cynthia Evans, Brett Austin Johnson, Sophia Bernard, Evangeline Hill, Ivy Dubreuil, Kristopher Perez, Cecilia Leal, Trina LaFargue, Demi Castro, Keianna Nutley, Armando Leduc, Jim Gleason, Phillip Mullings Jr., Todd Terry, Maxwell Baldoni. |
Uscita | giovedì 21 marzo 2019 |
Distribuzione | Notorious Pictures |
MYmonetro | 2,94 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 3 aprile 2019
Due ragazzi molto malati si innamorano tra di loro e vorrebbero ribellarsi alle cure per poter vivere pienamente il loro amore. In Italia al Box Office A un Metro da Te ha incassato 4,9 milioni di euro .
Passaggio in TV
giovedì 20 febbraio 2025 ore 5,35 su SKYCINEMAFAMILY
A un Metro da Te è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
Stella ha una malattia genetica, la fibrosi cistica, che la costringe a lunghi periodi di degenza ospedaliera, nella speranza di un trapianto di polmoni. Stella ha anche molto coraggio e un passato che la obbliga a restare aggrappata alla vita, curandosi con estrema diligenza e aggiornando il suo vlog perché altri possano seguire il suo esempio. Will, invece, è nuovo nel reparto ospedaliero, la sua forma di fibrosi cistica è grave e lui non trova un motivo per illudersi di poter vivere. Almeno finché non si innamora di Stella. A quel punto tutto cambia, perché anche se non possono abbracciarsi né baciarsi, e sono costretti a stare ad un metro di distanza l'uno dall'altra, Will e Stella sono determinati a trovare il modo di stare insieme.
Tornano Romeo e Giulietta e la loro frettolosa e struggente storia d'amore adolescenziale, paradigmatica nella semplicità della granitica premessa, imperitura per definizione, perché l'amore a quest'età ha l'intensità della morte, la sua necessità e assolutezza.
Ma più ancora che agli amanti tristi di Shakespeare, i protagonisti di A un metro da te riportano alla mente quelli di Titanic, col loro primo incontro durante il tentato suicidio di Rose (qui invece è Will in posizione pericolosa) e la promessa che Jack le strappa di poterla disegnare, ponendo le basi sulla carta di un processo di fissazione dell'amata che strizza l'occhio al dispositivo cinematografico che lo contiene. Stella e Will, però, sono anche ragazzi di oggi, che si fanno compagnia tramite lunghe videochiamate, si cercano e si negano via whatsapp, pranzano, studiano e si confrontano via smartphone anche se le loro stanze affacciano sullo stesso corridoio.
Il film di Justin Baldoni ha il merito indiscutibile di non fare della malattia un espediente superficiale, e di descrivere la quotidianità dei giovani pazienti e le piccole strategie di sopravvivenza alla prigionia ospedaliera col giusto spirito e un punto di vista tutto interno ai personaggi, che lascia gli adulti fuori dai confini del loro mondo. Ma forse è anche di un'altra infermità che parla, tra le righe, molto più comune e diffusa.
Tramite il racconto di una coppia di innamorati a cui è negata la possibilità del contatto fisico, il film invita a suo modo a riflettere su una contemporaneità che lo evita per prassi, in maniera spesso automutilante. L'invito a scegliere la vita, che vent'anni fa ebbe il suo manifesto sarcastico in Trainspotting, e più recentemente è passato dalle contraddittorie pruderie della saga di Twilight, oggi si configura come un invito a tornare ad apprezzare lo scambio fisico, nella sua funzione affettiva prima ancora che sessuale.
Sfortunatamente, il secondo tempo perde la bussola del realismo e si risolve in esagerazioni narrative e passeggiate nei clichés del genere teen-drama, con furti a man bassa dai suoi risultati migliori (da Restless Baldoni prende una nota inquadratura dall'alto, così come l'idea di far incontrare i due davanti alle culle del reparto di neonatologia, perfetto corrispettivo delle cerimonie funebri del film di Van Sant). Ma una menzione di merito va ai due protagonisti, Haley Lu Richardson e Cole Sprouse: vengono dal piccolo schermo, ma convincono anche sul grande.
I diciassettenni Stella e Will si innamorano a prima vista. Ma la loro non sarà una storia d'amore facile. I due sono infatti ricoverati in ospedale perché gravemente malati. Il loro stato di salute li costringe inoltre a stare sempre ad una distanza di un metro e mezzo l'uno dall'altra, qualsiasi contatto potrebbe essere per loro fatale. Questo non li scoraggia nel voler continuare a coltivare il loro rapporto anche se sembra avere, inevitabilmente, i giorni contati.
Diretto e prodotto dal poliedrico Justin Baldoni (visto ultimamente come attore nella serie di successo Jane the Virgin), A un passo da te si va a collocare in quel filone di film adolescenziali su storie d'amore segnate dalla malattia.
Il precursore più influente è sicuramente Colpa delle stelle, a cui si sono susseguiti una serie di prodotti per i più giovani che si sono ritagliati un buon risultato di pubblico e critica. Alcuni titoli recenti: Quel fantastico peggior anno della mia vita, Il sole a mezzanotte - Midnight Sun, Noi siamo tutto. In tutti i casi la malattia di uno, o di entrambi i protagonisti, segna in maniera incontrovertibile il loro rapporto, dando un nuovo significato e nuove dinamiche al giovane sentimento amoroso.
In tutte queste operazioni non manca mai l'appiglio di un interprete tra i più in voga nell'ambiente teen del momento. A un passo da te non fa eccezione, avvalendosi di Cole Sprouse come protagonista. L'attore, dopo esser stato insieme al fratello uno dei volti Disney nelle varie stagioni di Zack e Cody, è infatti diventato negli ultimi anni uno dei punti di riferimento per i giovanissimi d'America, interpretando il tenebroso Jughead Jones nella serie TV di successo Riverdale.
Questo potrebbe essere il suo ingresso definitivo nel mondo del cinema dove si potrebbe ritagliare su misura proprio i ruoli da affascinante ragazzo solitario nerd, ricalcando l'interpretazione che lo ha reso famoso sul piccolo schermo. Ad affiancarlo come controparte femminile ci sarà Haley Lu Richardson, attrice classe '95, che ha già avuto esperienze al cinema (17 anni (e come uscirne vivi); Split) ma che non è mai stata vera e propria protagonista delle opere a cui ha preso parte. Questa per lei potrebbe quindi essere l'occasione della svolta, considerando che sarà proprio il suo personaggio, Stella, la voce narrante a cui affidarsi per la narrazione di questa storia.
Il film appartiene a un filone ormai numeroso incentrato su soggetti giovani che vengono colpiti da malattie spesso rare. Nell'ultimo anno ho visto Wonder (veramente un gran bel film) e Il sole a mezzanotte anche esso un buon film che ha protagonisti come questo 2 giovani. La trama [Spoiler] Stella (Haley Lu Richardson che ha una modesta carriera televisiva e cinematografica)) è ricoverata [...] Vai alla recensione »
Sicuramente non è un film da poter guardare per passare il tempo.Sicuramente non è un film leggere.Sicuramente non è un film da poter guarda ad esempio durante una cena con gli amici.Questo è un vero FILM! Era tanto tempo che non guardavo un film e piangevo come una fontana! Questo, dopo tanti mesi, ci è riuscito! Non so spiegare quanto sia meraviglioso! Basterà guardarlo per scoprirlo! Buona visione [...] Vai alla recensione »
Film è bello ed emozionante, finale scontato si, ma era L’unico finale possibile poiché si tratta di una malattia tutt’o Incurabile dunque il finale felice è pressappoco impossibile. Entrambi malati di una malattia terribile che ti prima di tutto anche delle cose banali come una carezza, è per questi due innamorati con la sfortuna di avere entrambi La stessa [...] Vai alla recensione »
È un film carino, a tratti emozionante, ma che perde il suo valore con il finale banalissimo..peccato!
Sono assolutamente d'accordo col commento di Raffaele Sepe, ma dirò anche di più, il film fin quasi alla fine è valido, la storia è bella, quasi credibile, ma il finale... è di una stupidità ed assurdità tale da suscitare soltanto rabbia, vi verrà voglia di augurare alla protagonista tutto il peggio del peggio possibile, nella sostanza il [...] Vai alla recensione »
Innamoramento fra due ragazzi malati di fibrosi cistica, costretti dalle regole dell’ospedale in cui si trovano a stare a debita distanza di sicurezza. Un piccolo film che tocca il cuore.
Magnifica interpretazione di Haley Lu Richardson (Stella) che regge praticamente tutto il film sulle sue spalle. Qui si parla di tutto tranne che di Dio, anche quando Stella vorrebbe dedicarsi a pensare alla vita dopo la morte. Perché continuare a vivere in quel modo e qual è il senso di tutto questo dolore? Probabili domande che passano nella mente della protagonista quando alla fine [...] Vai alla recensione »
Parla di fatti attuali e di istanti di vita portati via x stupidità non solo per distrazione.. Da vedere assolutamente!!
Film bello, con molte frasi e discorsi su cui riflettere attentamente. Mi aspettavo una storia più avvincente e innovativa però... va bene
È un film verità, perché questa malattia esiste da sempre, anche se non la chiamavano così, e si moriva molto prima senza la speranza di un trapianto .. E non è assolutamente x soli teen ager xkè lui è bello, è x tutti e tanto vero purtroppo.. Buona visione 😥😗❣️
Una pellicola abbastanza classica dato che di film simili se ne sono visti gia molti in giro, abbiamo il dramma della malattia che si materializza nell'impossibilità per i due protagonisti di avvicinarsi, il romanticismo per le belle parole d'amore dette dal ragazzo che strizzano sempre l'occhio alle teenager davanti allo schermo e la tragedia della morte del terzo personaggio più [...] Vai alla recensione »
molto bello, a tratti spassoso, ma non ha un finale scontato...è l'unico finale possibile! Quando è successo a mio figlio Massimo i medici avevano iniziato da poco a tenere separati i ragazzi tra di loro. Ho potuto constatare quanti passi in avanti sono stati fatti dopo il 95, anche se,quello che non è cambiato, è l'impegno quotidiano dei ragazzi e dei loro famigliari [...] Vai alla recensione »
Stella e Will sono due ragazzi di 17 anni che hanno in comune la loro malattia: la fibrosi cistica. Si trovano in cura nello stesso ospedale e quando si incontrano per la prima volta nasce qualcosa tra di loro. Non se ne rendono subito conto. Sono due persone che affrontano la malattia in maniera completamente diversa. Stella è una ragazza vivace che pubblica vlog su YouTube.
Stella e Will si conoscono nell'ospedale in cui sono ricoverati: affetti da fibrosi cistica, non possono avvicinarsi l'una all'altro per evitare la letale trasmissione di batteri. Come in Noi siamo tutto, dietro la malattia si legge una riflessione sul modo odierno di comunicare che svilisce la corporeità ad accessorio e, adottando filtri rassicuranti, mette in conto una distanza di sicurezza.
Non è il primo e non sarà l'ultimo film a raccontare la travagliata storia d'amore tra due ragazzi che si vedono ostacolati da una malattia, ma raramente come in A un metro da te il topos della distanza imposta agli star crossed lovers si "materializza" in un veritiero per quanto incredibile divieto che lega amore e morte, qualcosa che alberga nel corpo come il sentimento nell'anima.
Will è cupo, ricco e appassionato di disegno. Stella è solare, precisina e autrice di videoblog. Entrambi hanno la fibrosi cistica, devastante malattia ai polmoni. Non possono né toccarsi né avvicinarsi a meno di due metri. Sono però finiti nello stesso ospedale e quindi si possono prima guardare e poi conoscere sempre meglio tra battute sarcastiche («Il tuo piano è morire in modo intelligente?»), [...] Vai alla recensione »