Titolo originale | Me & Earl & the Dying Girl |
Titolo internazionale | Me and Earl and the Dying Girl |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Alfonso Gomez-Rejon |
Attori | Thomas Mann, RJ Cyler, Olivia Cooke, Nick Offerman, Jon Bernthal Connie Britton, Bobb'e J. Thompson, Molly Shannon, Matt Bennett, Katherine Hughes, Chelsea T. Zhang, Mike Walker, Masam Holden, Gavin Dietz, Edward DeBruce III, Natalie Marchelletta, Marco Zappala, Kaza Marie Ayersman, Etta Cox, Karriem Sami, Hugh Jackman, Cheryl Kline, Joan Augustin, Mark Granatire, Kayana White, Linda Kanyarusoke, Drew Palajsa, Elly Silberstein, Nicole Tubbs, Bruno Mello. |
Uscita | giovedì 10 dicembre 2015 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,16 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 11 dicembre 2015
Basato sull'omonimo romanzo di Jesse Andrews, il film ha vinto il premio del pubblico e il gran premio della giuria al Sundance Film Festival 2015. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Quel fantastico peggior anno della mia vita ha incassato 72,4 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Greg è un ragazzo di talento ma incapace di relazionarsi con il prossimo. Preferisce sfuggire la profondità nei rapporti e crogiolarsi nella sua eterna adolescenza insieme a Earl, il suo migliore amico, da lui definito solo "collega". Quando la madre di Greg lo costringe a far compagnia a Rachel, una ragazza del suo liceo malata di leucemia, le barriere emozionali di Greg cominciano lentamente a crollare, lasciando spazio a un'inaspettata maturità.
Il tema principale del secondo film di Alfonso Gomez-Rejon (un passato come assistente di Scorsese e Iñárritu, un debutto nell'horror), ossia il confronto con l'indicibile dolore della malattia terminale in età giovanile, porta inevitabilmente Quel fantastico peggior anno della mia vita a misurarsi con altri titoli cult di un sottogenere particolarmente gremito nel recente cinema indipendente americano. Prima Gus Van Sant con il mélo di L'amore che resta, poi la rielaborazione sotto forma di commedia di 50 e 50 e infine Colpa delle stelle, l'incredibile successo young adult tratto dal best-seller di John Green, hanno prepotentemente messo il cancro e il tema della morte al centro del romanzo di formazione adolescenziale. A condizionare, nel bene e nel male, Quel fantastico peggior anno della mia vita è la consapevolezza di non arrivare per primo. O meglio, è la consapevolezza tout court, a 360°. Quella di una sceneggiatura - scritta da Jesse Andrews, autore del romanzo da cui il film è tratto - così ricca di freddure da colto umorismo Sundance, da risultare incontenibile e forse ingestibile nei binari della narrazione. I movimenti di macchina inconsueti e arditi, i dialoghi velocissimi e ricchi di citazioni e la cinefilia strabordante, che sfocia nella gag delle parodie dei classici d'autore girate da Greg e Earl (con più di un debito verso Be Kind Rewind - Gli acchiappafilm), conducono il film di Gomez-Rejon su un piano di metatestualità così esasperato da distaccarsi irrimediabilmente rispetto al testo effettivo. Proprio come il suo protagonista Greg, pervicacemente cinico e immaturo, Quel fantastico peggior anno della mia vita fatica ad andare oltre la sagace strizzata d'occhio rivolta a un preciso target (il film trionfa al Sundance Film Festival), chiudendo definitivamente le spalle alla chance di comunicare con la maggioranza del pubblico. Se 10 cose che odio di te e (500) giorni insieme - da cui Gomez-Rejon riprende l'uso della voce narrante e il comandamento di non raccontare una storia d'amore - riuscivano a utilizzare l'arguzia nerd per impreziosire una storia convenzionale, la tragi-commedia mumblecore degli anni Dieci sembra porsi pervicacemente al di sopra della materia, stabilendo una gerarchia inversa tra contorno e sostanza. I comprimari Earl e Rachel finiscono così per risultare molto più interessanti del protagonista, ma rimangono confinati sullo sfondo, semplici proiezioni del pensiero debole del punto di vista dominante. Earl esiste per mostrare un minimo di saggezza da orgoglio black e insegnare a Greg il valore dell'amicizia, Rachel si ammala gravemente e solo così può legarsi a Greg e instillargli un po' di maturità, permettendogli di spiccare quel salto troppo a lungo rimandato. Una costruzione diseguale, a tratti irresistibile e a tratti irritante, che giunge all'inevitabile climax dopo aver smarrito per strada le intuizioni migliori, in un rifiuto autolesionistico di una presunta e forse temuta convenzionalità.
Tecnicamente ineccepibile - fotografia di Chung Chung-hoon, prediletto da Park Chan-wook, e musiche di Brian Eno - Quel fantastico peggior anno della mia vita vive di frammenti memorabili e sembra possedere tutte le note giuste, ma senza riuscire a strutturarle in una partitura che si dimostri convincente e longeva.
Greg è un ragazzo cinico e immaturo incapace di relazionarsi con il prossimo, che preferisce sfuggire alla profondità dei rapporti umani crogiolandosi nella sua immaturità insieme al suo "collega" Earl, con il quale realizza cortometraggi-parodia di classici del cinema. Ma quando sua madre lo costringe a far compagnia a Rachel, una ragazza del suo liceo malata di leucemia, [...] Vai alla recensione »
L'adolescente Greg, ragazzo introverso, che non crede ne in se stesso, né nell'amicizia, vive la sua giovane vita guardando e girando film insieme a Earl, il suo "collega". Risulta essere più creativo coi suoi film che con la sua stessa vita e i suoi interessi. Un giorno, la madre di Greg lo costringe a far compagnia a Rachel, una ragazza di liceo malata di leucemia. [...] Vai alla recensione »
Il genere dei “cancer movie” è pericoloso. Pericoloso per il pubblico perchè preda di facili pietismi; pericolo per lo sceneggiatore che magari non perpepisce, non per sua colpa ma per la complessità e l’assoluta intimità della tematica, la giusta profondità analitica; pericoloso infine per gli stessi attori spesso mai in grado di rendere con la [...] Vai alla recensione »
Greg è un diciassettenne timido e riservato che ha scelto la via dell’invisibilità per la paura di intrattenere rapporti personali con altri coetanei. Ha un solo amico, Earl, che chiama “collega” e con cui passa il tempo a realizzare lungometraggi kitsch che omaggiano e parodiano grandi film d’autore. Le cose cambiano quando la madre ordina a Greg di stare vicino ad una sua compagna di scuola, Rachel, [...] Vai alla recensione »
Una storia drammatica, raccontata con toni commediali. Greg è un 17enne all'ultimo anno di liceo, incapace di relazionarsi col prossimo, si ritrova per fare una favore alla madre, a fare amicizia con Rachel una sua coetanea alla quale gli è stato diagnosticato un tumore. Le prime visite in casa della ragazza appaiono forzate, ma col passare dei giorni fra i due si costruisce un importante [...] Vai alla recensione »
Come fare della consueta storia strappalacrime di amore e malattia un ottimo film. Innanzitutto lasciando l'amore sottotraccia, negandolo, scherzandoci sopra, e con ciò donandogli più forza. Ed anche la malattia non prendendola eccessivamente sul serio, prima del finale. Due simpatici protagonisti, non certo due campioni di bellezza, bravi però, e stralunate figure di contorno. [...] Vai alla recensione »
Purtroppo il tema è gia stato trattato dal titolo di questo commento, tuttavia bisogna ammettere che forse questo film è addirittura superiore. Mentre il più celebre "the fault in pur stars" lo fa - probabilmente - con un pizzico di romanticismo in più, anche questo film è "strappalacrime" e veritiero allo stesso tempo, raccontando anche tutte [...] Vai alla recensione »
Film indipendente del regista Alfonso Gomez-Rejon, vincitore dell'ultimo Sundance Festival, "Quel Fantastico Peggior Anno della Mia Vita" narra del percorso di crescita e di maturazione di un giovane liceale al quale è stato chiesto dalla propria madre di trascorrere delle giornate in compagnia di una sua coetanea, malata di leucemia e pertanto in procinto di morire.
Un lieto fine a questa storia non serviva, ne avrebbe stravolto il tema. Non si tratta di evitare a tutti i costi la morte, ma di allontanare il dolore dalla nostra vita, finchè ne abbiamo una. Questo i ragazzi protagonisti hanno provato a fare una volta scontratisi col dolore.
La recensione di no_data è assolutamente identica a quella che avrei scritto io.
La tua compagna Rachel ha la leucemia. Sua madre pensa che le farebbe bene se tu la frequentassi. Quindi per piacere chiamala e passate un po' di tempo insieme». È con questa frase che, più o meno, comincia Il peggior anno della mia vita (titolo originale: Me Earl and the Dying GirI), leziosa versione indie del melodramma teen alla Colpa delle stelle, raccontata in voce fuori campo dal protagonista, [...] Vai alla recensione »
Thomas Mann è un nome impegnativo per un giovane attore, ma il ventiquattrenne interprete di Quel fantastico peggior anno della mia vita lo porta con la spiritosa leggerezza con cui incarna il protagonista Greg, liceale che, per non coinvolgersi più di tanto con la variegata fauna della scuola, ha scelto il profilo basso di essere diplomatico e non legarsi a nessuno.
Greg (Thomas Mann, proprio così) ha molto più talento che autostima, al liceo si mimetizza, gli basta e avanza realizzare con il "collaboratore" Earl (Rj Cyler) dei cortometraggi omaggio-parodia di capolavori quali Arancia meccanica, Fitzcarraldo e Aguirre. L'ultimo filmino, però, avrà un soggetto originale e insieme terminale: una compagna di scuola colpita dalla leucemia, Rachel (Olivia Cooke), di [...] Vai alla recensione »
Mettiamola così: state facendo il liceo col massimo impegno e il minimo danno possibile, evitando con cura di farvi picchiare dai ragazzi più grossi, o traumatizzare dalle compagne troppo carine, o lasciarvi incasellare in uno dei detestabili sottogruppi a cui pare oggi ridursi l'adolescenza, quando vostra madre se ne esce con una notizia terribile, ma sul serio.
Da qualche anno, è tornato a fiorire un filone cinematografico, del tutto particolare, come quello dei teen cancer movie, ovvero di quei film dove, inevitabilmente, uno dei giovani protagonisti finisce per ammalarsi di un tumore; tra questi, Colpa delle stelle e l'italiano Bianca come il latte, rossa come il sangue, sono tra i più conosciuti. Quel fantastico peggior anno della mia vita, rispetto agli [...] Vai alla recensione »