Shame

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Un film di Steve McQueen (II). Con Michael Fassbender, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie, Hannah Ware.
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Drammatico, durata 99 min. - Gran Bretagna 2011. - Bim Distribuzione uscita venerdì 13 gennaio 2012. - VM 14 - MYMONETRO Shame * * * - - valutazione media: 3,46 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
amandagriss mercoledì 17 aprile 2013
come è dolce e sì dolente naufragar in questo mar Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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Brandon è un erotomane,un affamato di sesso,che soddisfa regolarmente ogni giorno più volte al giorno da solo,in compagnia di prostitute,via internet,attraverso incontri fortuiti,in club a luci rosse,in alberghi poco discreti,in appartamenti di dubbia moralità.Ricerca spasmodica del piacere sessuale la sua,divenuta vera e propria dipendenza,che lo ha reso prigioniero consapevole della sua ossessione,malato senza remissione di un subdolo morbo al punto da non riuscire ad allacciare rapporti interpersonali se non a un livello superficiale e,con le donne,non oltre l'intimo contatto fisico.All’apparenza è un giovane ‘normale’, prestante,sano,socialmente integrato,libero,autonomo economicamente,ma dentro è un impotente sentimentale,un disaddattato emotivo,un eremita introspettivo: la lucida consapevolezza della sua condizione lo lacera nel profondo,infliggendogli insondabili sofferenze,che tiene ben nascoste. [+]

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elenadigennaro1 mercoledì 3 aprile 2013
fassbender assoluto! Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
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Film che non ho subito capito, ma studiandolo attentamente anticipavo le mosse del protagonista, ma non lo ritengo affatto scontato! Musica sublime, come del resto l'interpretazione di Fassbender, ma forse un "film non per tutti".. Perché a mio parere alcuni potrebbero sottovalutare la storia e scambiarla per la storia di un pervertito qualunque, quale non è, perché il disagio del protagonista è un disagio ben più profondo di una specie di ninfomania acuta, è qualcosa che traspare dalle parole dello stesso Brendon (Fassbender) nelle conversazioni con la sorella Sissi! Comunque.. VALE LA PENA!

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lisadp mercoledì 20 marzo 2013
come la prigione non ha per forza le sbarre Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

Una colonna sonora mozzafiato accompagna una storia di degradazione e schiavitù provocati dalle proprie dipendenze.
Da un lato troviamo il protagonista, dipendente dal sesso e nauseato da se stesso, ma rassegnato alla sua vita; dall'altra c'è la sorella insicura ed imprigionata nelle proprie paure e difficoltà. con fatica e lavoro possono essere l'uno la salvezza dell'altro, ma prima di poterlo capire dovranno toccare il fondo entrambi, arrivare al punto di rottura che possa permettere loro di detestarsi a tal punto di non poter più convivere con se stessi e cercare un modo nuovo di guardare le cose.
Gli sguardi sono infatti un punto focale del film, intrisi di rancore, disperazione, nausea. [+]

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germano f. domenica 10 marzo 2013
veniamo da un brutto posto Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

E' un film profondo "Shame". Un film che alla fine lascia in uno stato di profonda frustazione morale. Steve McQueen colpisce nel segno descrivendo una società e una comunità contrassegnata da ipocrisie e subdole inclinazioni alle perversioni (di cui il sesso è solo una delle tante metafore). E non parliamo ovviamente solo del protagonista. Lui è solo l'apice, l'elemento più manifesto, il personaggio che metaforizza un'intera società. Sono gli altri personaggi che più fanno riflettere. A cominciare dal suo capo (James Badge Dale) nella duplice veste di seduttore da quattro soldi la notte e in quella di efficente padre di famiglia la mattina seguente. [+]

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mariagiorgia giovedì 17 gennaio 2013
in shame si palesa l'eros e il thanatos freudiano Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

 Dopo il primo impatto, soprattutto femminile, di un «Uhmm» generale, carico di sospiri per il nudo integrale e frontale del seducente Michael Fassbender, dalla fisicità asciutta e scultorea, si procede verso un intreccio narrativo complesso dal quale emerge una riflessione sull’uomo. Steve McQueen ci racconta, in modo lucido e diretto, l’alienazione di un uomo che vive il sesso in modo meccanico e impersonale. Uno sfogo che anziché rinvigorire, indebolisce emotivamente l’individuo svuotandolo dall’interno. Il sesso stesso è depotenziato, sterile e fine a se stesso.
Brandon è ingordo, mai si sazia. Si masturba in qualsiasi luogo, fa sesso online, si porta a letto prostitute, ha rapporti occasionali con sconosciute, si fa sedurre e seduce chiunque passi davanti al suo algido sguardo. [+]

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gianmarco.diroma sabato 10 novembre 2012
gli integrati Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

4 stelle invece di 5, solamente perché Steve McQueen, forse perché proviene dalla videoarte, quindi amando a tratti forse più la forma che la sostanza della bellissima storia che sta raccontando, contribuisce ad avvalorare ulteriormente un'affermazione contenuta ne "L'illusione difficile" di Federco di Chio: "Sempre più, insomma, le storie sono occasioni di smarrimento e non più guide per affrontare il caos". Gli integrati perché per chi abbia letto "Apocalittici e integrati" di Eco o chi, come me, ne conosca solo il titolo, potrebbe risultare "easy" leggere Shame come il complementare di Hunger. Complementare o speculare. Poco cambia. Il senso sta nel fatto che lì dove Hunger racconta la storia di un uomo che va incontro alla morte, martirizzando il proprio corpo, elevando il proprio corpo ad una causa (un verbo), affrontando il mondo senza compromessi, e per questo in chiave apocalittica, Shame parte e segna la via dell'integrazione silenziosa tra le "contorsioni" erotico-pornografiche del mondo, metafora di una condizione "shared & worldwide spread" che si propaga come un rizoma tra "case per uomini fieramente soli" e camere di alberghi affacciati sull'Hudson che non a caso di nome fanno Standard. [+]

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break lunedì 5 novembre 2012
introspettivo Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Ritratto di un maniaco sessuale che cerca inutilmente di reprimere il proprio disagio. Shame offre una riflessione sulla società moderna, mettendo in discussione l'eccessivo individualismo che ne genera. Film ben diretto e interprato, sottile nell'esposizione.

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tanus78 mercoledì 24 ottobre 2012
nudo e al dente Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
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Buon film, da ricordare soprattutto per l'eleganza della messa in scena: una New York icona spinta dell'individualismo 2.0 a base di free porn accoglie magnificamente le turbe e i morbi di uno (apparentemente) statuario Fassbender ma in realtà fragile quanto la sorellina Carey Mulligan, sempre a suo agio nei panni di quella che sta vedendo i "mostri". 

Buon film, ripeto, ma un tantino troppo osannato da una critica polverosa ancora slegata (per ragioni anagrafiche, soprattutto) da un modello culturale che ormai vive di milioni di individui chiusi nelle proprie armature e costretti a sgomitare per avere gratificazioni di qualsiasi tipo, dall'alimentare al sessuale. [+]

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franzrosebud martedì 2 ottobre 2012
desiderio ossessivo di carne e di morte Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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 Brandon, trentacinque anni, uomo d’affari, New York. Dipendente dal sesso. Riviste, internet, prostitute, incontri occasionali. Un uomo malato e conscio di esserlo. Si disprezza Brandon, detesta la sua natura incontrollata e incontrollabile, che lo spinge all’emarginazione sentimentale, impossibilitato ad avere dei rapporti normali ed emozionali. L’arrivo della sorella Sissy potrebbe salvarlo, e invece crea ancora più attrito («Sei un peso per me»), guidandolo in una metaforica discesa negli inferi (la scena del club sotterraneo omosessuale) mentre la sorella si taglia i polsi. [+]

[+] grazie (di irene)
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yiasemi giovedì 30 agosto 2012
disagio e fragilità Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
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Quando ripenso al film, la prima cosa che mi viene in mente è la solitudine. Una solitudine lacerante, paradossalmente cercata e voluta da Brandon che intorno a sè crea un vuoto immenso dove non c'è spazio per affetti e relazioni che vadano al di là della più pura superficialità . Gli fa da contraltare la sorella con il suo disperato bisogno d'amore che non riesce a colmare e che precipita in un'ossessione feroce che la porta, ogni volta, a implorare attenzione e affetto all'amante di turno. Sono complementari, rispecchiano una fragilità di fondo che trova canali diversi per esprimersi (lei si lascia dominare dalle emozioni) e reprimersi (lui fa di tutto per dominarle).Non ho potuto fare a meno di chiedermi come fosse la loro famiglia e come fossero cresciuti. [+]

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