edwood87
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giovedì 29 marzo 2012
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la vergogna del presente.
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"My tears fell like rain, ain't that a shame" cantava Fatz Domino diversi decenni fa.
Oggi quella canzone viene ripresa e modificata ai giorni nostri attraverso una pellicola cinematografica targata Steve McQueen (da non confondere con la nota star, i due non hanno alcuna parentela).
Per la sua seconda opera (la prima è Hunger del 2008), McQueen sceglie di raccontare la lugubre ed elusiva quotidianità seguendo le orme della scuola Zavattini, quasi fosse un pedinamento del reale, per riportare su pellicola la tanta trasgressione che funge da protagonista nel nostro tempo. Il film riesce a strappare nomination agli Oscar e, in punta di piedi, fa parlare di sé.
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"My tears fell like rain, ain't that a shame" cantava Fatz Domino diversi decenni fa.
Oggi quella canzone viene ripresa e modificata ai giorni nostri attraverso una pellicola cinematografica targata Steve McQueen (da non confondere con la nota star, i due non hanno alcuna parentela).
Per la sua seconda opera (la prima è Hunger del 2008), McQueen sceglie di raccontare la lugubre ed elusiva quotidianità seguendo le orme della scuola Zavattini, quasi fosse un pedinamento del reale, per riportare su pellicola la tanta trasgressione che funge da protagonista nel nostro tempo. Il film riesce a strappare nomination agli Oscar e, in punta di piedi, fa parlare di sé. Struggente ed emozionante al tempo stesso, Shame si ritaglia uno spazio tra le pellicole più riuscite del 2012, presentando sequenze destinate a diventare cult come quella dei giochi di sguardi nella metropolitana.
Brandon (interpretato da un ottimo Michael Fassbender) è il protagonista del film. Devoto alla prigionia sessuale, egli non può condurre uno stile di vita appagante, ma piuttosto continua a chiudersi in se stesso e ad afferrare quelle piccole soddisfazioni che gli concede la masturbazione, per poi abbandonarsi all'atto sessuale vero e proprio con la prima persona che gli capita davanti. Grigia, costernata e maniacale, la pellicola di McQueen ci conduce verso l'esplorazione dell'individualismo e dell'impossibilità dell'essere, o meglio, dell'essere vivi. La New York che vediamo nel film consuma la sua popolazione pilotandoli verso l'esasperazione e l'ossessione. Una perla non può brillare per la sua bellezza estetica, perchè offuscata dal grigiore: New York, New York di Frank Sinatra non può suscitare gioia e sorrisi a chi l'ascolta. Brandon è un uomo affascinante, con un ottimo posto di lavoro, piace alle donne, tuttavia, nonostante i 99 minuti di pellicola, egli riesce a sorridere solo durante una cena con una collega di lavoro che, però, non riuscirà a strappare Brandon dalle grinfie della solitudine. Neppure sua sorella Sissy sarà in grado di aiutarlo, anzi, la sua presenza finirà per opprimere maggiormente il protagonista. "Noi non siamo cattive persone, è solo che veniamo da un brutto posto" esclama Sissy a Brandon. Questa frase è quello che possiamo definire come l'elisir filmico: non si tratta di una critica al genere umano, piuttosto è una constatazione su come la crescita e lo sviluppo sociale conducano ad un costrutto strumentalizzato.
Ad un certo punto del film, dopo una cena con la collega di lavoro, Brandon confessa di voler vivere negli anni Sessanta e di voler essere un musicista, proprio come Fatz Domino. Le parole di Ain't that shame esplicitano che non c'era alcuna vergogna in quegli anni, ma adesso è diverso, come Brandon stesso sostiene "sono le azioni che contano, non le parole" e le sue azioni ci riportano al titolo del film.
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silvia63
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domenica 11 marzo 2012
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interpretazione fantastica!
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Michael Fassbender e' bravissimo nel trasmetterti tutta l'angoscia, la tristezza e la disperazione di quest'uomo. Meritava sicuramente la nomination all'Oscar! Struggente l'interpretazione della canzone New York New York di Carey Mulligan. Bellissimo film!
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strope
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venerdì 9 marzo 2012
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uomini-anima o animali?
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Questo film porta a galla i nostri mostri inconsci a causa della nostra dipendenza del sesso.Molti a vederlo si potranno identificare con l'interprete.E' una testimonianza che il mero atto fisico fa meno leva delle nostre fantasie erotiche.Ci fa riflettere su cosa ci attira veramente nel sesso opposto,l'anima che permea il corpo fisico o il fisico e basta?L'interprete trova più soddisfazione con le sue fantasie erotiche masturbandosi che nella resa dei conti sul letto con una donna.Questa grande forza del sesso entra in tutti ma in molti è deviata psichicamente identificandosi nella maggior sofferenza terrestre...
gritta giuseppe
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paolorol
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martedì 6 marzo 2012
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mattonata senza senso
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Fare un film "da Venezia" non è poi così difficile. Si risparmia su tutto ed il gioco è fatto. Luci basse, scenografie minimali,tanto per usare un'eufemismo, sceneggiatura ridotta ll'osso, idee sotto il minimo sindacale. La fotografia è la cosa migliore del film, così "volutamente"trasandata e di basso profilo, diciamocela tutta.. banale fino alle lacrime.. L'attore sarà pure bello, o meglio "interessante", ma non si può costruire un mattone di 90 interminabili minuti attorno alle peripezie di un povero malato, con annessa sorella ancora più fuori, solo come pretesto per esibire qualche nudità male illuminata (oltretutto).
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Fare un film "da Venezia" non è poi così difficile. Si risparmia su tutto ed il gioco è fatto. Luci basse, scenografie minimali,tanto per usare un'eufemismo, sceneggiatura ridotta ll'osso, idee sotto il minimo sindacale. La fotografia è la cosa migliore del film, così "volutamente"trasandata e di basso profilo, diciamocela tutta.. banale fino alle lacrime.. L'attore sarà pure bello, o meglio "interessante", ma non si può costruire un mattone di 90 interminabili minuti attorno alle peripezie di un povero malato, con annessa sorella ancora più fuori, solo come pretesto per esibire qualche nudità male illuminata (oltretutto). Chi ama i tranche de vie che ritraggono la desolazione e lo squallore della vita metropolitana bla bla bla.. si sentirà forse appagato? Mah, non so. Che palle! Chi ama le nudità ai nostri tempi avrà di ben meglio su cui orientarsi.Evviva la pornografia "vera" allora.
Un film noiosissimo, inutile, insignificante. Unica scena "divertente" New York New York cantata dalla sorella, un'esibizione così ridicola che non può che strappare una liberatoria risata.
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peninsula.eu
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domenica 4 marzo 2012
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senza vederlo
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Grande stima per l'attore Michael Fassbender (straordinario su “Inglorious Basterds”), ma non abbiamo visto il film, né lo vedremo. Tuttavia, non potevamo esimerci dal riportare in queste pagine il parere di un utente anonimo di YouTube che, collocando un'inamovibile pietra tombale su "Shame", ha così commentato il trailer della “scabrosa” pellicola e, in particolare, le angosce dell'inquieto protagonista: «OH BOO HOO! I LIVE IN MANHATTAN AND FUCK FINE ASS BITCHES ALL DAY. WHAAAA!!!!!!».
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(di paolorol)
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toro sgualcito
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sabato 3 marzo 2012
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patinato
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A New York c’è Brandon (M. Fassbender), un giovane uomo single che conduce una vita comune di impiegato benestante. Brandon ha una forte attrazione per la pornografia e spesso incontra delle prostitute. Un giorno viene raggiunto a casa da sua sorella Sissy (C. Mulligan). Come lui anche lei ha difficoltà a relazionarsi con l’altro sesso. Brandon sembra sfuggire dalla possibilità di una relazione profonda e convoglia nel solo sesso il suo bisogno di incontrare le donne. Sissy invece è dipendente dalle conferme affettive e le cerca dove le capita ritrovandosi poi da sola. La temporanea convivenza tra Brendon e sua sorella diventa presto insostenibile, non solo per la problematica presenza di lei ma perché entrambi proiettano sull’altro le rispettive difficoltà che hanno col sesso opposto.
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A New York c’è Brandon (M. Fassbender), un giovane uomo single che conduce una vita comune di impiegato benestante. Brandon ha una forte attrazione per la pornografia e spesso incontra delle prostitute. Un giorno viene raggiunto a casa da sua sorella Sissy (C. Mulligan). Come lui anche lei ha difficoltà a relazionarsi con l’altro sesso. Brandon sembra sfuggire dalla possibilità di una relazione profonda e convoglia nel solo sesso il suo bisogno di incontrare le donne. Sissy invece è dipendente dalle conferme affettive e le cerca dove le capita ritrovandosi poi da sola. La temporanea convivenza tra Brendon e sua sorella diventa presto insostenibile, non solo per la problematica presenza di lei ma perché entrambi proiettano sull’altro le rispettive difficoltà che hanno col sesso opposto. A proposito di questo film si è letto spesso dell’ossessione del protagonista per il sesso come se fosse qualcosa di esagerato o addirittura patologico. E’ una lettura singolare, come se nessuno sapesse che molti uomini si comportano allo stesso modo conducendo al lavoro una vita comune come tante e come se non fosse vero che una gran quantità di uomini frequenta siti pornografici. In questo senso Brendon non fa niente di particolare e anche il suo modo di fare sesso a pagamento è piuttosto normale. E’ chiaro che il regista ha scelto Fassbender per poterlo esporre come centro di interesse grazie alla sua prestanza fisica e alle sue buone doti di attore. Tuttavia non ho trovato ragioni o emozioni consistenti per seguire con interesse le vicende di Brandon, Sissy e dei pochi altri. Shame sembra un film troppo preoccupato di essere clinicamente corretto e intellettualmente calibrato per non essere tacciato di moralismo o di volgare trasgressione. In questo film c’è grande attenzione alla fotografia, un protagonista molto attraente, un appartamento ben arredato e con vista mozzafiato su New York, una sorella sexy, qualche nudità, eleganti scene di sesso e un po’ di Bach qua e là. Tutto ciò però non basta a fare di Shame un bel film. Sarà forse perché il regista McQueen viene dall’arte visiva che il film sembra sbilanciato sulle immagini a scapito della sceneggiatura.
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merlonialand
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domenica 26 febbraio 2012
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buon film
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Bellissime scene e inquadrature ....il resto e' noia!
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gavroche
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mercoledì 22 febbraio 2012
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una storia moderna
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l miglior film che mi è capitato di vedere da un pò di tempo a questa parte.
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pinocantautore
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martedì 21 febbraio 2012
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imprigionato dal sesso .. soluzioni ? no !
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Ho letto di tutto su questo film prima e dopo di vederlo.Partendo dal fatto che rispetto sempre i gusti i commenti e le recensioni di tecnici e pubblico non sono daccordo tuttavia su chi ha sctto che il geniale film STEVE MC non offre soluzioni. e' vero.Il regista non offre molte soluzioni al problema ma il film e' stato scritto volutamente cosi'. Sono le problematiche che potrebbero essere in ognuno di noi in questa societa' moderna libera in parte e paradossalmente prigione dall'altra innfatti sta a noi capirle e snodarle. un cinema quello del regista con due titloli uno migliore dell'altro,e' una lettura che fa pensare, riflettere molto. in sala sono rimasto pietrificato ma anche sensibilizzato ed emozionato e mentre altri descrivevano il film come voyeuristico o quasi porno io personalmente non ci ho visto niente di tutto questo ma al contrario ho visto il sesso come mezzo indispensabile per capirne meglio le ragioni e la prigione del (talentuosissimo) protagonista.
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Ho letto di tutto su questo film prima e dopo di vederlo.Partendo dal fatto che rispetto sempre i gusti i commenti e le recensioni di tecnici e pubblico non sono daccordo tuttavia su chi ha sctto che il geniale film STEVE MC non offre soluzioni. e' vero.Il regista non offre molte soluzioni al problema ma il film e' stato scritto volutamente cosi'. Sono le problematiche che potrebbero essere in ognuno di noi in questa societa' moderna libera in parte e paradossalmente prigione dall'altra innfatti sta a noi capirle e snodarle. un cinema quello del regista con due titloli uno migliore dell'altro,e' una lettura che fa pensare, riflettere molto. in sala sono rimasto pietrificato ma anche sensibilizzato ed emozionato e mentre altri descrivevano il film come voyeuristico o quasi porno io personalmente non ci ho visto niente di tutto questo ma al contrario ho visto il sesso come mezzo indispensabile per capirne meglio le ragioni e la prigione del (talentuosissimo) protagonista. Il grido di disperazione esce fuori dagli occhi e dalle gesta dell'attore anche senza il minimo bisogno di parlare grazie anche e soprattutto alle maniacali e perfette inquadrature del regista in un film che si poteva capire anche senza il geniale sonoro. Poi aggiungo che mai prima d'ora avevo notato nel cinema un sonoro cosi profondo e intenso, e'la vrsione riarrangiata di New york New york e' qualcosa che ancora non trova in me una definizione precisa,tanta la straordinaria bellezza fonica del brano. Un film e' mi ripeto GENIALE: film 10, regista 10, attori da antalogia 10, musica 10 SONORO: INCREDIBILE......Pino Garofalo
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