Shame |
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Un film di Steve McQueen (II).
Con Michael Fassbender, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie, Hannah Ware.
continua»
Drammatico,
durata 99 min.
- Gran Bretagna 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 13 gennaio 2012.
- VM 14 -
MYMONETRO
Shame
valutazione media:
3,46
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un'opera d'atmosfera e di una dirompente bellezzadi GiorpostFeedback: 16209 | altri commenti e recensioni di Giorpost |
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martedì 21 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nella New York dei giorni nostri (e dove, altrimenti?) Brandon è un impiegato dall'alto tenore di vita, originario dell'Irlanda, che vive tutto solo in un appartamento di lusso con vista su Manhattan; trascorre le giornate tra l'ufficio, un giro in metro e vari amplessi, sia da solo che in compagnia di belle donne che, visto il suo aspetto, gli riesce facile conquistare; l'unico amico che frequenta è David, il suo capo, un uomo sposato e con prole, ma estremamente superficiale e fedifrago, oltre che ubriacone all'occorrenza. Dopo numerose telefonate senza risposta, irrompe nella vita del protagonista Sissy, la sorella che non vede da tempo: il loro rapporto è sempre stato, e si conferma, conflittuale, ma tra i due è senz'altro lei a provare un sincero affetto per quel fratello burbero e poco avvezzo ai sentimentalismi. Una sera, in un bel ristorante panoramico, Sissy si esibisce come vocalist in una strepitosa versione di New York, New York che lascia Brandon senza parole, mentre scatena in David un'ondata di attrazione nei confronti della ragazza che (appena uscita da una storia tormentata) ricambia senza troppi tentennamenti. Il rapporto sessuale che David e Sissy consumeranno di lì a poco nel letto di Brandon porterà quest'ultimo in una spirale di autocommiserazione che avrà effetti devastanti sulla sua psiche e che lo porterà a scoprire, in un lasso di tempo relativamente breve, di essere fondamentalmente solo e senza punti di riferimento, a parte il sesso compulsivo consumato ovunque e con chiunque. Saprà trovare la strada dell'equilibrio? Riuscirà a stringere una relazione, per così dire, convenzionale? Michael Fassbender recita in un -quasi- one man show cucitogli addosso dal suo mentore, il regista britannico Steve McQueen; la performance dell'attore raggiunge livelli altissimi all'interno di un'opera che colpisce soprattutto per l'atmosfera, mai sopra le righe, e la musicalità, mai troppo “voluminosa”; le immagini di una metropoli sempre uguale a se stessa, ma almeno più rilassata del solito, rendono il lavoro certamente degno di attenzione, vista anche la bellissima fotografia e nonostante un soggetto piuttosto semplice e dei dialoghi non certo sofisticati. Ammetto che c'è qualche amplesso di troppo, e non si capisce la sequenza del locale ove Brandon ha un rapporto gay visto che subito dopo paga due prostitute incontrate in un hotel, ma il suo disagio e la sua psicologia ridotta a poco più di un mendicante in cerca di soldi (sostituiti, in questo caso, dal sesso) risulta comprensibile, evidentemente, solo in questo modo. L'opera, a mio avviso, è molto più utile ed efficace di altre che trattano argomentazioni vagamente simili (tipo Don Jon) perché, in questo caso, McQueen ci descrive in maniera accurata ma senza giudicare una parte della società di oggi: uomini o donne soli, dediti alla carriera e pronti a tutto ma, sempre più spesso, poco avvezzi o addirittura spaventati nel provare ad allacciare relazioni durature. La scena del rapporto incompleto con la collega Marianne, con la quale sembrava avere interessi in comune ed una certa affinità, dice praticamente tutto, così come dicono molto i giochi di sguardi nei vagoni della metropolitana, luogo di solitudine per eccellenza. Davvero un bel film questo Shame (UK, USA, 2011) che per atmosfere ricorda Lost in translation, ma nel quale a lasciare il segno è soprattutto Fassbender, uno dei migliori interpreti della sua generazione. Poco altro da aggiungere, se non consigliare chi legge di correre a comprare il DVD. Voto: 9
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