The Alto Knights - I due volti del crimine |
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Un film di Barry Levinson.
Con Robert De Niro, Debra Messing, Cosmo Jarvis, Kathrine Narducci.
continua»
Biografico,
durata 120 min.
- USA 2025.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 20 marzo 2025.
MYMONETRO
The Alto Knights - I due volti del crimine ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Un gioiello che in molti rivaluteranno col tempo
di GiorpostFeedback: 16417 | altri commenti e recensioni di Giorpost |
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martedì 25 marzo 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando esce un nuovo film di registi del calibro di Brian de Palma, Martin Scorsese o Barry Levinson, alcuni critici (non tutti) storcono il naso, probabilmente perché ritengono i succitati anagraficamente fuori tempo massimo, oppure perché da loro ci si aspetta sempre il miracolo.
Un esempio è stato il sottovalutato The Irishman, nel quale in realtà Scorsese aveva dato l’ennesima prova della sua abilità dietro la macchina da presa, concedendosi anche alle nuove tecnologie, a differenza di quanto si poteva pensare in quel momento vistele sue dure critiche ai cinecomic che stavano (e stanno) soppiantando il cinema cosiddetto classico.
Fatta la premessa, voglio soffermarmi su questo nuovo lavoro di Barry Levinson, tornato a mio parere certi livelli come ai tempi di Wag the Dog - Sesso & potere.
Con “The Alto Knights - I due voti del crimine”, posso dire senza alcuna esitazione che siamo a cospetto di un grandissimo film, uno di quelli che verranno rivalutati nel tempo, un piccolo capolavoro postumo dal budget relativamente alto (50 milioni di dollari) e molto probabilmente sarà considerato il lascito definitivo di uno dei più grandi attori di tutti i tempi, un Robert De Niro che in quest’opera addirittura si sdoppia, mettendo in scena due personaggi in contrapposizione tra loro, ma ugualmente straordinari, pur nelle rispettive peculiarità. Avevamo già visto attori calarsi in più ruoli, soprattutto in spassose commedie dal sottogenere fantasy, ma l'interprete italoamericano a mio avviso riesce molto bene nell'arduo compito di innescare una sospensione della realtà che risulta davvero efficace.
Forse un po’ debole (per quanto riguarda i dialoghi) in alcune scene soprattutto nella seconda parte, l’opera si riprende sul finale, in un crescendo che porta a un climax del quale, a dirla tutta, già sappiamo pressapoco tutto considerata la storia ben nota.
A mio avviso il ruolo di Vito Genovese, il “cattivo” dei due (i personaggi sono entrambi criminali realmente esistiti) si prende la ribalta rspetto al “buono”, e potrebbe fruttare qualche premio al vecchio Bob.
Sceneggiatura volutamente semplice, senza fronzoli, bella l’idea del dialogo di Costello con la quarta parete (a metà strada tra intervista e racconto ai posteri) e buon utilizzo della CGI nelle poche sequenze che vedono gli amici-rivali contemporaneamente in scena.
Un film che è una rarità di questi tempi: correte a vederlo.
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