Saro Urzì (Rosario Urzì). Data di nascita 24 febbraio 1913 a Catania (Italia) ed è morto il 2 novembre 1979 all'età di 66 anni a Napoli (Italia).
Nel 1965 ha ricevuto il premio come miglior attore al Nastri d'Argento per il film Sedotta e abbandonata. Dal 1949 al 1965 Saro Urzì ha vinto 3 premi: Festival di Cannes (1964), Nastri d'Argento (1949, 1965).
Esordì nel cinema durante la seconda guerra mondiale, interpretando una serie di film di non grande rilievo, in ruoli secondari. Nel dopoguerra si fece notare per l'efficace caratterizzazione che diede del personaggio del carabiniere ne In nome della legge (1949, P. Germi) e per altre interpretazioni vigorose e drammaticamente efficaci in parecchi altri film, alcuni dei quali diretti da Pietro Germi, come Il cammino della speranza (1950), Il ferroviere (1956), e L'uomo di paglia (1958). Ha avuto modo di manifestare compiutamente le sue personali doti d'attore poliedrico, sanguigno, di grande prestanza fisica, anche se con toni leggermente sopra il rigo e con una certa esagerazione grottesca, nel personaggio di Vincenzo Ascalone, il padre di Agnese, in Sedotta e abbandonata (1964, P. Germi), certamente la sua prova più matura.