Da Charlie Chaplin de Il grande dittatore a Tom Hardy in Legend, ecco gli attori che hanno interpretato personaggi diversi nello stesso film.
di Gabriele Niola
Il doppio ruolo è un grande classico del cinema, non è nemmeno una questione di effetti digitali, la compresenza di uno stesso attore in due parti all'interno del medesimo fotogramma è un trucco da fiera degno di Méliès, materia artigianale che si pratica da sempre. Il cinema digitale l'ha solo reso più invisibile.
Spesso si tratta di gemelli, più raramente sosia che si incontrano unicamente per le esigenze del film, quasi sempre si tratta della molla utile a tendere l'intreccio.
Non a caso la soluzione è abusata più che altro dalla commedia e poi dal cinema di genere. Sebbene fosse un espediente frequente nella letteratura, è stato poi il cinema ad esaltare le componenti di inganno nei confronti dello spettatore della dinamica del sosia o del gemello, sottolineando le minuzie interpretative degli attori e giocando sul concetto di identità e somiglianza.
Ci sono due Tom Hardy in Legend, dal 3 marzo al cinema, film in cui l'attore inglese interpreta i noti gemelli della malavita londinese degli anni '50 e '60.
I fratelli Kray, carattere diverso ma medesime fattezze, erano due giganti della violenza e del controllo, le menti dietro un giro di malavita unico.
Nel film di Brian Helgeland i due malavitosi hanno entrambi il fisico potente di Tom Hardy.
I gemelli Winklewoss, primi ideatori di Facebook raggirati da Mark Zuckerberg, nel film di David Fincher sono una persona sola: Armie Hammer.
L'attore Armie Hammer ha interpretato entrambi i fratelli anche se questi appaiono quasi sempre insieme nella medesima inquadratura.
La loro psicologia e i loro caratteri non sono troppo indagati, non è su di loro che il film si concentra, anzi curiosamente li intende come un'entità unica. I Winklewoss hanno più o meno le stesse idee e gli stessi obiettivi, funzionano come una parte sola ma sono in due, non giocano sulle differenze ma anzi su una totale identità.
Il film è uno tra i più sottovalutati degli ultimi anni ma lo sdoppiamento, due fratelli di opposto carattere, non è dei più riusciti.
Sebbene Norton sia un attore di livello la parte non va in cerca della crisi di identità né gioca al gatto con il topo con lo spettatore.
L'impressione infatti è che se i due fratelli del titolo italiano non fossero stati identici non sarebbe cambiato poi troppo nel film.
Una delle poche volte che il grande inganno a cui solitamente è finalizzato l'uso di due personaggi identici è perpetrato ai danni dello spettatore.
L'inganno più clamoroso di un film tutto sugli inganni.
Fratelli gemelli, un classico: uno complessato, l'altro estroverso, uno geniale, l'altro superficiale, eppure il successo non sembra andare dove dovrebbe.
Con un livello di profondità che sorprende, il film scritto da Charlie Kaufman si finge autobiografico e racconta dei fratelli Charlie e Donald Kaufman, solo che il secondo non esiste (sebbene fosse accreditato alla sceneggiatura assieme a Charlie).
È il lato oscuro dello sceneggiatore, il gemello che non esiste ma che rappresenta tutto quello che Charlie non è o desidererebbe essere. Non alla fine è stato dato il premio Oscar alla sceneggiatura e non al protagonista, comunque responsabile di un ritratto impeccabile.
Il re e il suo gemello in un piano grandioso di sostituzione.
La storia viene da Dumas, ma la versione moderna con DiCaprio mette una grande enfasi sull'identità del re e di suo fratello.
Il film sottolinea le diverse inclinazioni di una persona che sembra essere sempre la stessa.
Tutta altra pasta il doppio ruolo di Jackie Chan che in Twin Dragons effettivamente raddoppia l'azione e le difficoltà, come nel suo stile. L'espediente è di commedia, ma le gag sono fisiche.
I gemelli separati alla nascita prendono strade opposte, uno pianista e l'altro artista marziale, per poi scambiarsi accidentalmente i ruoli in età adulta.
Jackie Chan porta ad altissimi livelli il suo stile di arte marziale comica, i suoi scontri furiosi in cui si finge inadeguato.
In Johnny Stecchino i due Benigni non si incontrano (quasi) mai e gran parte della comicità è nello sfondo, nel paesaggio attraversato dallo scemo.
Il massimo del debole, uno scemo, è identico al massimo del potente e pericoloso, un boss mafioso.
Tuttavia l'impressione rimane che la molla dello scambio di persona che avviene in Sicilia, non fosse indispensabile né il centro della narrazione, solo un veicolo per gag come un altro, un pretesto per mettere in moto gli eventi e guardare una realtà con umorismo.
Nel corso della sua carriera Van Damme ha spesso interpretato più di un personaggio nei suoi film ma tutto inizia con i gemelli separati alla nascita di Double Impact.
Caratteri opposti (ovviamente, nessuno pretendeva sofisticate sfumature) ma uguale potenza letale.
Van Damme contro Van Damme era la tagline che promuoveva il film quando l'attore e artista marziale belga era all'apice della sua fama. A modo suo una vera chicca.
Tra tutti l'esperimento più audace nel campo della sottigliezza. Inseparabili non usa l'espediente dei due gemelli per la sua trama o per generare equivoci ma è un film sull'essere gemelli, uno che ne approfondisce maniacalmente legami e differenze, similitudini e divergenze di due corpi uguali con menti diverse.
I due fratelli chirurghi ginecologi partono quasi uguali e Jeremy Irons lavora di minuzie per far capire allo spettatore quando stia interpretando uno e quando invece l'altro.
Fino a che il film non li porta lentamente ad essere sempre più "separati" e quindi più diversi, così che l'attore possa arrivare ad aver formato davanti ai nostri occhi due personaggi differenti.
È il principio di Il principe e il povero: due persone identiche che non si conoscono posizionate ai lati opposti della barricata sociale, in questo caso un ebreo e il Führer.
Come tipico della commedia, la sostituzione è solo uno dei molti modi per sovvertire l'ordine costituito, per mettere una persona inadeguata in un ruolo di potere e rivederne così le finalità.
Tenerissimo uno (il vagabondo), di ghiaccio l'altro (il dittatore), questo sdoppiamento non aveva bisogno di un'interpretazione raffinata ma lavora anzi sulle differenze grossolane.