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Il cinema in movimento

Attrazioni teatrali sul cinema.
di Roy Menarini

In foto Keira Knightley in una scena del film Anna Karenina di Joe Wright.
Keira Knightley (39 anni) 26 marzo 1985, Teddington (Gran Bretagna) - Ariete. Interpreta Anna Karenina nel film di Joe Wright Anna Karenina.

lunedì 25 febbraio 2013 - Focus

Che cosa è Il cinema in movimento? Una rubrica dedicata alle trasformazioni del cinema nell'epoca dei new media e alle riflessioni che si possono trarre dalle novità in atto.

A mettere insieme tutte le suggestioni di questi giorni, non sembrano collegate tra di loro. Ci riferiamo alle sorprendenti anticipazioni che giungono dall'industria audiovisiva, secondo le quali la tecnologia 3D digitale, per ora sfruttata soprattutto nella sua dimensione ottica, si appresta a invadere anche l'aspetto sonoro dei film. Grazie agli ultimi ritrovati tecnologici di spazializzazione del suono, potremmo avere nel prossimo futuro suoni ambientali dentro le sale cinematografiche simili al 3D visivo, ovvero vicini a noi, dislocati sopra la nostra testa, dietro la nuca, intorno alla poltrona e sparse per tutto il locale. Si pensa persino di far coincidere lo sguardo di un personaggio verso la macchina da presa con il corrispondente suono vicino a uno spettatore.

Contemporaneamente (ed è questa la curiosa coincidenza) si moltiplicano i film ispirati allo spettacolo teatrale. In questi giorni, il più recente tra essi - Anna Karenina - si offre come reinterpretazione letteraria attraverso uno spazio scenico esplicito, dove mettere in scena il film in un corto circuito tra teatro, scrittura e immagine in movimento. Ma non si tratta dell'unico caso, visto che ancora in sala si possono vedere Les Misérables e Quartet, entrambi direttamente legati alle forme di spettacolo teatrale. Si aggiunga che - sorprendentemente - anche un film naturalista e "open air" come Re della terra selvaggia è tratto da un'opera teatrale (di Lucy Alibar) e che almeno un altro film - Lincoln - è stato realizzato in forme apertamente allusive nei confronti del teatro, per poi andare a concludersi proprio intorno al palco dove il Presidente degli Stati Uniti viene ucciso. Aggiungiamo poi le numerose novità distributive provenienti dal serbatoio dello spettacolo non filmico (balletti, concerti, adunate rock o circensi come i prossimi Nitro Circus 3D, The Doors Live at the Bowl '68 o Il balletto del Bolshoi: La sagra della primavera ecc.) e scopriamo che l'idea di palco e di spettacolo stanno tornando protagonisti.

C'è vera contraddizione tra le meraviglie della tecnologia e l'aspetto tradizionalista di questo gruppo di film e testi audiovisivi? Meno di quanto si potrebbe credere. Il cinema nell'epoca dei nuovi media è un mezzo espressivo in cerca di identità, oscillante tra spinte all'innovazione tecnica e rispetto delle tradizioni artistiche pre-esistenti. Quello che unisce tutte le espressioni artistiche di cui sopra è l'esaltazione della sala, o - ancor più della sala - dell'aspetto esperienziale del cinema. Prodigio scenico o attrazione digitale poco cambia, se non forse nella segmentazione dei pubblici, ma si tratta pur sempre della stessa curiosità. Cinema narrato e dimensione "live" sembrano attrarsi sempre più, in questo universo espanso delle immagini, dove i singoli prodotti abitano in tanti luoghi, reali o virtuali, e il cinema è sempre più un'entità astratta che ci riporta a un nuovo inizio.

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