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Megan Fox stufa delle avance di Michael Bay?

Quinto potere, errori e stranezze della critica cinematografica.
di Robert Bernocchi

Megan Fox con Shia LaBeouf e Michael Bay in occasione della premiere tedesca di Transformers 2.
Megan Fox (37 anni) 16 maggio 1986, Rockwood (Tennessee - USA) - Toro.

venerdì 10 giugno 2011 - BIZ

Cos'è Quinto potere? A parte ovviamente il riferimento all'omonimo film (Network in originale), è una rubrica che segnala gli errori, le stranezze, gli esempi di chiara incompetenza e magari anche gli spoiler commessi dai giornalisti italiani impegnati in campo cinematografico.

Dal nuovo 3D...
Decisamente intriganti le parole di Silvia Bizio in un articolo su Transformers 3D pubblicato da Repubblica. "Rosi prende il posto di Megan Fox, che si è rifiutata di tornare sul set perché, dicono, stufa delle avance di Bay". A meno che la Bizio non abbia informazioni di prima mano, ha travisato le dichiarazioni che Shia LaBeouf ha fornito al Los Angeles Times. L'attore aveva infatti detto che "Megan ha sviluppato una carica in stile Spice Girl, un senso di femminilità che la faceva sentire a disagio con Michael. Lui riprende le donne in maniera perfetta per stimolare la sessualità di un sedicenne. E penso che lei si sentisse a disagio. Questa ragazza era una sconosciuta che ha incarnato un ruolo molto sensuale di fronte a tutto il mondo ed è stata etichettata come la donna più sexy d'America. Per lei, è stato difficile accettarlo. Quando Mike le chiedeva di fare alcune cose specifiche, non c'era tempo per i convenevoli. Andavamo di corsa e Mike manca sempre di tatto". Insomma, chiaramente il discorso è artistico e non ha nulla a che fare con presunte avance di Michael Bay nei confronti dell'attrice. Sarebbe roba da querela, ma evidentemente i giornalisti italiani non si preoccupano di parlar male dei registi stranieri.

... al vecchio 3D
Sempre Silvia Bizio, in un articolo sulla serie televisiva "Terra Nova", scrive che Stephen Lang "era il marine paraplegico di Avatar". Certo, come no, quindi Sam Worthington faceva il colonnello fanatico, giusto?

Un filmato introvabile...
Giorgio Carbone parla su Libero del trailer di Uomini che odiano le donne. "Ma quel poco che si vede pare abbia scatenato l'entusiasmo. 'Un minuto e mezzo di sequenze bomba. E chiaramente c'è lo stile di Fincher', ha sentenziato uno degli happy few che hanno visionato il filmetto pirata". Insomma, Carbone non ha fatto neanche lo sforzo di vederselo. Ma qualcuno in redazione con una connessione Internet, proprio no?
La mania di essere sensazionalisti contagia anche il Corriere della Sera, che parla di "Uomini che odiano le donne – Trailer da record su YouTube". Il record sarebbe che il trailer (uscito in un primo tempo solo in versione pirata su YouTube) ha ottenuto 210.000 visioni in 24 ore. Non esattamente una cifra sconvolgente, considerando l'importanza del progetto...

Leonardo DiCaprio recita per Tarantino?
Molti hanno riportato la notizia (ancora non confermata) che Leonardo DiCaprio interpreterà il proprietario di una piantagione e uno schiavista nel prossimo film di Tarantino, Django Unchained, tra cui il Corriere della Sera in un trafiletto. Decisamente più corposo l'articolo di Cinzia Romani sul Giornale, in cui sostiene che Django probabilmente verrà interpretato da Samuel L. Jackson (che in realtà dovrebbe avere un altro ruolo, visto che quello del protagonista ancora non è stato assegnato) e che della partita ci sarà Leonardo DiCaprio nel ruolo di Calvin Candie, senza se e senza ma. Nell'articolo peraltro si parla dell'ipotesi che nel film ci sia anche Uma Thurman, il titolo invece la dà per sicura.

Top e flop
Articolo prevenuto quello di Maurizio Acerbi sul Giornale, che parlando del primo weekend italiano dei rispettivi film, parla di top per il nuovo Pirati dei Caraibi e di flop per Tree of Life, con titolo chiarissimo ("I pirati dei Caraibi affondano la Palma d'oro di Terrence Malick"). Ovviamente, è difficile capire il paragone tra un blockbuster che esce in più di 1.000 copie (record assoluto), senza ottenere risultati storici, con una complicata pellicola d'autore che peraltro ottiene una buonissima media per sala (e senza aver ancora potuto sfruttare il traino della Palma d'oro). Divertente invece vedere come c'è chi sia dell'opinione opposta. Il titolo del Tempo sul secondo weekend di The Tree of Life parla infatti di "Malick trionfa nelle sale", tutto perché il film è passato dal quarto al terzo posto. Peccato che la media per schermo si sia notevolmente abbassata rispetto a sette giorni prima, nonostante quello fosse il primo fine settimana in cui poter sfruttare l'effetto Palma.

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